La mamma totale chiama le corna?

abebe

Utente di lunga data
Nel parcheggio no, troppo principino io :LOL:
comunque ti sfugge un passaggio. A casa va veramente tutto bene magari, è dentro di te che va male. Tu crei una famiglia, mille impegni, mille ansie. In qualche modo ce la fai. Poi ti guardi indetro e vedi quel bellissimo edificio in cui la malta è il tuo sangue e il tuo sudore. Ma ti sta stretto uguale. Lì tiri fuori le palle, oppure no. Non è che hai una terza scelta: o ti dici che conta il gioco più dei giocatori e ti castri, o come dicono quelli bravi "lavori su te stesso", oppure ti giochi la tua partita con energie non-più-dei-vent'anni, con la consapevolezza che se sbagli il castello salta, e con il castello quello che ci hai messo dentro.
Non c'è disonore nel nascere topo e scappare dal gatto, ma non mi raccontare che la fedeltà è la scelta degli eroi, o di quelli sani
Si è fedeli per paura, pigrizia o calcolo, sempre.
E tu saresti quello che non crede negli assoluti? :LOL:

Forse quegli degli altri... ;)

Quella è una tua opinione, rispettabilissima.
Così come sono altrettanto rispettabili quelle degli altri.

Ecco un altro bel limite da provare a superare: rispettare le opinioni degli altri! :)

Certo, ognuno ha i propri limiti invalicabili...
 

abebe

Utente di lunga data
Nel parcheggio no, troppo principino io :LOL:
comunque ti sfugge un passaggio. A casa va veramente tutto bene magari, è dentro di te che va male.
No, non mi sfugge:

alla favoletta dell' "a casa tutto bene, grazie" mentre rifaccio l'alesaggio al colon della ganza in un parcheggio di periferia io proprio non ci credo: in quel caso, per fedeltà a me stesso sono sicuro che ci sarebbe un problema nella coppia o un problema in me.
L'avevo pur ben scritto, mi pare...
 

Arcistufo

Papero Talvolta Posseduto
E tu saresti quello che non crede negli assoluti? :LOL:

Forse quegli degli altri... ;)

Quella è una tua opinione, rispettabilissima.
Così come sono altrettanto rispettabili quelle degli altri.

Ecco un altro bel limite da provare a superare: rispettare le opinioni degli altri! :)

Certo, ognuno ha i propri limiti invalicabili...
Se c'è una cosa che adoro sono quelli che per scappare dal confronto dialettico, chiamano l'arbitro e invocano la parità delle armi. In una discussione non ci sono mai opinioni che vanno rispettate. Al massimo posso rispettare la capacità degli altri di difenderle. :LOL: :LOL: :LOL:
Io ritengo che le tue opinioni siano da diciassettenne. Indipendentemente dal fatto che tu sia un ragazzetto intelligente, Secondo me a livello di esperienza di situazioni sentimentali rimani un diciassettenne. Poi con il tempo della tua vita che non hai utilizzato per fare esperienze sentimentali Magari hai riverniciato il bosone di Higgs mentre io ho problemi a cambiare una lampadina. Resta il fatto che con l'astrazione e l'intelligenza certe lacune non le puoi colmare. Serve invariabilmente l'esperienza diretta perché in certe situazioni o ti ci trovi, o non ti ci trovi.
Con tanto affetto, Tuo Arci.
 

Skorpio

Utente di lunga data
Completamente d'accordo con te, tranne che su un punto: La fedeltà non è un confine autoimposto. Se potessimo derubricare la faccenda ad un semplice confronto di opinioni soggettive, Probabilmente questo posto non esisterebbe proprio. La morale comune in materia di corna, è il precipitato di 20000 anni circa di un sistema di controllo sociale finalizzato alla trasmissione della ricchezza, chie negli anni ha influenzato sia la religione, che la legge, per diventare solo alla fine morale comune.
Dico solo alla fine perché Basta pensare a quella che era la concezione della fedeltà anche solo 100 anni fa. Per cui la prima reazione del cornuto è sempre quella di identificarsi con la vittima che ha diritto ad un risarcimento. Non è un percorso esattamente interno, insomma.
Pensa anche solo quanta gente si macera nella fedeltà per paura della vox populi.
Si, sono d'accordo, forse è più corretto dire confine autodeterminato.. Non so

Ma è sempre un qualcosa di confine, oltre al quale non ci si spinge e quindi il "se" non ha spazio di svelamento

Io ricordo sempre quando parlo a questo livello della scena del film "il nome della rosa" quando i 2 frati sfogliavano incuriositi i volumi proibiti..
 

Arcistufo

Papero Talvolta Posseduto
Si, sono d'accordo, forse è più corretto dire confine autodeterminato.. Non so

Ma è sempre un qualcosa di confine, oltre al quale non ci si spinge e quindi il "se" non ha spazio di svelamento

Io ricordo sempre quando parlo a questo livello della scena del film "il nome della rosa" quando i 2 frati sfogliavano incuriositi i volumi proibiti..
dove Infatti il confine esterno erano le pagine avvelenate.
 

abebe

Utente di lunga data
Se c'è una cosa che adoro sono quelli che per scappare dal confronto dialettico, chiamano l'arbitro e invocano la parità delle armi. In una discussione non ci sono mai opinioni che vanno rispettate. Al massimo posso rispettare la capacità degli altri di difenderle. :LOL: :LOL: :LOL:
Io ritengo che le tue opinioni siano da diciassettenne. Indipendentemente dal fatto che tu sia un ragazzetto intelligente, Secondo me a livello di esperienza di situazioni sentimentali rimani un diciassettenne. Poi con il tempo della tua vita che non hai utilizzato per fare esperienze sentimentali Magari hai riverniciato il bosone di Higgs mentre io ho problemi a cambiare una lampadina. Resta il fatto che con l'astrazione e l'intelligenza certe lacune non le puoi colmare. Serve invariabilmente l'esperienza diretta perché in certe situazioni o ti ci trovi, o non ti ci trovi.
Con tanto affetto, Tuo Arci.

Bah... sai... non è che si tratta di difendere le mie opinioni o meno: potremmo passarci delle giornate io a difendere le mie e tu a difendere le tue, a singolar tenzone dialettica, però... semplicemente non mi va! :)

È un esercizio futile e sterile, perché io non smuovo te e tu non smuovi me. Pertanto io propongo il mio punto di vista, che è il frutto delle mie (in?)esperienze, che mi piace e col quale (almeno per ora) vivo bene e felicemente (foss'anche nella mia incoscienza... ;)).
E leggo il punto di vista degli altri, che mi dà comunque stimoli di riflessione, che contribuiscono a formare il mio pensiero, perché non butto niente di quello che leggo, come il maiale! E anche il tuo punto di vista mi è prezioso: mi dà prospettive e angolazioni diverse, e a me piace pensare lateralmente, però alla fine dopo aver rielaborato il tutto ne tiro fuori una mia idea, quale che sia, e a quella mi conformo, non certo a quella degli altri!

Pertanto, no: non è scappare dal confronto. È mancanza di voglia di arroccarsi acriticamente sulla propria posizione in un'interminabile sequela di botta e risposta su di un forum. Per tagliar corto: è mancanza di voglia di perder tempo! :)

Se tutto questo vuol dire restare diciassettenne nell'animo, che vuoi che ti dica? Spero di restare diciassettenne per lunghi anni ancora.

Chissà, forse la felicità non sta nell'eludere l'ignoto, ma proprio nell'ignorare l'esistenza dell'ignoto! :ROFLMAO::ROFLMAO:

Con tanto affetto, Tuo Aby.
 

danny

Utente di lunga data
Si, sono d'accordo, forse è più corretto dire confine autodeterminato.. Non so

Ma è sempre un qualcosa di confine, oltre al quale non ci si spinge e quindi il "se" non ha spazio di svelamento

Io ricordo sempre quando parlo a questo livello della scena del film "il nome della rosa" quando i 2 frati sfogliavano incuriositi i volumi proibiti..
Secondo me la ricerca di fedeltà invece è dovuta alla necessità di conservare e tutelare lil proprio investimento affettivo.
Un partner è frutto di una scelta e di una ricerca che hanno richiesto tempo ed energia e su cui abbiamo convogliato gran parte dei nostri sentimenti.
La richiesta di fedeltà viene infatti generalmente meno quando abbiamo rapporti con persone di cui ci importa poco o niente, su cui scegliamo di non investire più di tanto affettivamente. Anche diversificare tra più partner rende meno potente il vincolo di fedeltà.
Non è una questione culturale, o almeno, non avendo memoria di civiltà passate in cui uomini e donne avevano accesso al sesso e all'affetto liberamente e senza distinzioni, indipendentemente dall'età, dalla bellezza, dalla prestanza, dal desiderio, dalle qualità, non posso pensare altrimenti.
Nel discorso di Arci invece è contemplata la fedeltà alla famiglia, o al partner scelto per costituire una famiglia, e lì sicuramente entrano in gioco parametri legati anche alla condivisione di beni materiali.
Ma prima ancora di questo credo che l'individuo abbia avuto interesse a tutelare il proprio investimento affettivo, cosa che ha contribuito alla nascita della società come la conosciamo oggi.
Non per niente il libero amore delle comuni ha fallito...
 

Skorpio

Utente di lunga data
Secondo me la ricerca di fedeltà invece è dovuta alla necessità di conservare e tutelare lil proprio investimento affettivo.
Un partner è frutto di una scelta e di una ricerca che hanno richiesto tempo ed energia e su cui abbiamo convogliato gran parte dei nostri sentimenti.
La richiesta di fedeltà viene infatti generalmente meno quando abbiamo rapporti con persone di cui ci importa poco o niente, su cui scegliamo di non investire più di tanto affettivamente. Anche diversificare tra più partner rende meno potente il vincolo di fedeltà.
Non è una questione culturale, o almeno, non avendo memoria di civiltà passate in cui uomini e donne avevano accesso al sesso e all'affetto liberamente e senza distinzioni, indipendentemente dall'età, dalla bellezza, dalla prestanza, dal desiderio, dalle qualità, non posso pensare altrimenti.
Nel discorso di Arci invece è contemplata la fedeltà alla famiglia, o al partner scelto per costituire una famiglia, e lì sicuramente entrano in gioco parametri legati anche alla condivisione di beni materiali.
Ma prima ancora di questo credo che l'individuo abbia avuto interesse a tutelare il proprio investimento affettivo, cosa che ha contribuito alla nascita della società come la conosciamo oggi.
Non per niente il libero amore delle comuni ha fallito...
Ma è tutto legittimo, compresa la ricerca di fedeltà, ma secondo me son discorsi diversi

Io non lego intimamente lo svelamento alla fedeltà o alla infedeltà, lo lego a un confine

Io non ho mai sparato a un gatto che mi viene incontro facendo le fusa

E mai gli sparero'.. Cosa proverei, come mi sentirei se lo facessi?

Non lo saprò mai, magari potrei pure provare gusto e girar per le campagne con la pistola in tasca

Magari non proverei nulla

Magari mi punterei la rivoltella alla tempia e mi sparerei in testa dalla disperazione

Sono tutte ipotesi, ma il mio confine mi dice che non c'è nulla di attrattivo per me in quello sparare al gatto, e quindi non attraverso

Chi "resiste" (verbo a volte usato quando dal gatto si passa a parlare di "micia") viceversa una attrattiva la vede.

Solo se attraversi ti sveli, sennò resti sulle ipotesi su di te
 

Skorpio

Utente di lunga data
dove Infatti il confine esterno erano le pagine avvelenate.
Ed erano terribilmente attratti da quelle letture
Perché il punto è sempre la attrazione, il desiderio

Se manca quello manca il motore, e l'esperienza non è ricerca, ma casualità
 

Arcistufo

Papero Talvolta Posseduto
Secondo me la ricerca di fedeltà invece è dovuta alla necessità di conservare e tutelare lil proprio investimento affettivo.
Un partner è frutto di una scelta e di una ricerca che hanno richiesto tempo ed energia e su cui abbiamo convogliato gran parte dei nostri sentimenti.
presupposto sbagliato: non è l'investimento affettivo che si tutela, è quello materiale. I sentimenti sono una risorsa infinita. Mentre all'idea che traditore scopa fedifraga e casa-col-mutuo-che-pago-anch'io se la godano assieme partono ben altri emboli. Se non ci fossero i legami materiali non potremmo neppure parlare di tradimento, al massimo di indecisione o di transizione tra un partner e l'altro.
 

Arcistufo

Papero Talvolta Posseduto
arroccarsi acriticamente sulla propria posizione in un'interminabile sequela di botta e risposta su di un forum.
che è quello che alla fine nessuno fa (non siamo impermeabili nemmeno volendo) e che viceversa tutti attribuiscono agli altri quando si sentono messi in discussione (per confermare implicitamente la propria tesi) :LOL:
 

abebe

Utente di lunga data
Ma è tutto legittimo, compresa la ricerca di fedeltà, ma secondo me son discorsi diversi

Io non lego intimamente lo svelamento alla fedeltà o alla infedeltà, lo lego a un confine

Io non ho mai sparato a un gatto che mi viene incontro facendo le fusa

E mai gli sparero'.. Cosa proverei, come mi sentirei se lo facessi?

Non lo saprò mai, magari potrei pure provare gusto e girar per le campagne con la pistola in tasca

Magari non proverei nulla

Magari mi punterei la rivoltella alla tempia e mi sparerei in testa dalla disperazione

Sono tutte ipotesi, ma il mio confine mi dice che non c'è nulla di attrattivo per me in quello sparare al gatto, e quindi non attraverso
Esempio che non considero appropriato: per te quel confine non ti "contiene", quindi il non attraversarlo non è una scelta: è il naturale flusso delle cose.

Chi "resiste" (verbo a volte usato quando dal gatto si passa a parlare di "micia") viceversa una attrattiva la vede.

Solo se attraversi ti sveli, sennò resti sulle ipotesi su di te
La scelta delle parole evidenzia il pensiero: per te è "resistere", quindi metti il fuoco sulla rinuncia che devi fare e per te quella è l'unica rinuncia, pertanto tu trovi svelamento solo nell'azione. Ma in molti casi anche l'azione in realtà comporta una rinuncia, anche se più sottile e che non si svela subito. Per questo motivo io preferisco usare "scegliere": in ogni caso c'è una rinuncia, è inevitabile. E nella scelta ti sveli sempre a te stesso, non sono solo ipotesi.

Poi che le scelte siano giuste o sbagliate... difficile dirlo a priori. Ammesso che esista il giusto e lo sbagliato.
 

Arcistufo

Papero Talvolta Posseduto
Esempio che non considero appropriato: per te quel confine non ti "contiene", quindi il non attraversarlo non è una scelta: è il naturale flusso delle cose.



La scelta delle parole evidenzia il pensiero: per te è "resistere", quindi metti il fuoco sulla rinuncia che devi fare e per te quella è l'unica rinuncia, pertanto tu trovi svelamento solo nell'azione. Ma in molti casi anche l'azione in realtà comporta una rinuncia, anche se più sottile e che non si svela subito. Per questo motivo io preferisco usare "scegliere": in ogni caso c'è una rinuncia, è inevitabile. E nella scelta ti sveli sempre a te stesso, non sono solo ipotesi.

Poi che le scelte siano giuste o sbagliate... difficile dirlo a priori. Ammesso che esista il giusto e lo sbagliato.
non scegliere è una scelta che si fa per non svelare nulla però...
 

Skorpio

Utente di lunga data
Esempio che non considero appropriato: per te quel confine non ti "contiene", quindi il non attraversarlo non è una scelta: è il naturale flusso delle cose.



La scelta delle parole evidenzia il pensiero: per te è "resistere", quindi metti il fuoco sulla rinuncia che devi fare e per te quella è l'unica rinuncia, pertanto tu trovi svelamento solo nell'azione. Ma in molti casi anche l'azione in realtà comporta una rinuncia, anche se più sottile e che non si svela subito. Per questo motivo io preferisco usare "scegliere": in ogni caso c'è una rinuncia, è inevitabile. E nella scelta ti sveli sempre a te stesso, non sono solo ipotesi.

Poi che le scelte siano giuste o sbagliate... difficile dirlo a priori. Ammesso che esista il giusto e lo sbagliato.
Per me lo svelamento è nella esperienza, sempre .. Esperienza di confine

E anche "resistere" a un confine è sicuramente una esperienza, se chi sta resistendo è consapevole di stare vivendo una esperienza.
E non tutti sono strutturati per viverla, peraltro.

Anche nel resistere c'è svelamento di sé, SE sono chiare le acque in cui si nuota, (e non tanto il "faccio bene /faccio male)

Se per esempio l'esito positivo di una resistenza, ti porta a essere incarognito come un bulldog contro ch invece ha attraversato laddove tu hai alzato i tacchi, ecco.. Quello è uno svelamento

Oppure ti porta a essere rivendicativo (io ho resistito, sono stato bravo, ora tu pezzo di merda devi resistere anche tu!)

Sono tutti svelamenti.. Se uno li sa collocare

E il discorso sarebbe molto lungo in verità
 

abebe

Utente di lunga data
Per me lo svelamento è nella esperienza, sempre .. Esperienza di confine

E anche "resistere" a un confine è sicuramente una esperienza, se chi sta resistendo è consapevole di stare vivendo una esperienza.
E non tutti sono strutturati per viverla, peraltro.

Anche nel resistere c'è svelamento di sé, SE sono chiare le acque in cui si nuota, (e non tanto il "faccio bene /faccio male)

Se per esempio l'esito positivo di una resistenza, ti porta a essere incarognito come un bulldog contro ch invece ha attraversato laddove tu hai alzato i tacchi, ecco.. Quello è uno svelamento

Oppure ti porta a essere rivendicativo (io ho resistito, sono stato bravo, ora tu pezzo di merda devi resistere anche tu!)


Sono tutti svelamenti.. Se uno li sa collocare

E il discorso sarebbe molto lungo in verità
Se l'esito positivo di una resistenza ad un certo punto ti porta ad un atteggiamento negativo, vuol dire che quella resistenza tu l'hai fatta non per te ma per l'altro: hai voluto accumulare crediti.

Questo io lo considero negativo in una relazione (per come la intendo io) e con buona probabilità porta prima o poi alla guerra dei Roses.
 

Skorpio

Utente di lunga data
Se l'esito positivo di una resistenza ad un certo punto ti porta ad un atteggiamento negativo, vuol dire che quella resistenza tu l'hai fatta non per te ma per l'altro: hai voluto accumulare crediti.

Questo io lo considero negativo in una relazione (per come la intendo io) e con buona probabilità porta prima o poi alla guerra dei Roses.
Chiunque ha un atteggiamento così (e qui dentro ne sono passati a fiumi) ti dirà che l'ha fatto per se

Ma non è vero, ed è qui l'inghippo

Lha fatto per asservire il famoso patto, fuori dal SE

E quindi dopo si sentirà legittimamente autorizzato a rivendicare.

Ma come ripeto, anche quello è uno "svelamento"

E credimi, non è necessario un tradimento, basta una cena al venerdì sera con amici

"ci sarei andata volentieri, non lho fatto, ora anche tu Devi resistere.."
 

abebe

Utente di lunga data
Ma sul fatto che una buona maggioranza di relazioni si poggino su fondamenta di argilla io sono assolutamente d'accordo, eh?
 

Skorpio

Utente di lunga data
Ma sul fatto che una buona maggioranza di relazioni si poggino su fondamenta di argilla io sono assolutamente d'accordo, eh?
Abebe era di svelamento individuale che parlavo, questo è un altro argomento

Non per nulla avevo portato l'esempio del gatto preso a pistolettate.

Ovvio che anche in una relazione ci sia continuo spazio di svelamento

Anche solo passare da fidanzati che vanno a divertirsi a coniugi che convivono (nuova esperienza) c'è svelamento

Di mogli e mariti che ti diranno "da quando siamo sposati è totalmente cambiato/a" ne trovi come i coriandoli a carnevale
 

Skorpio

Utente di lunga data
Esempio che non considero appropriato: per te quel confine non ti "contiene", quindi il non attraversarlo non è una scelta: è il naturale flusso delle cose.
Ci sono confini che attraversi non per tua scelta
Guardavo su sky nei giorni scorsi il documentario su Gigi Riva

Quando venne trasferito al Cagliari voleva assolutamente andarsene.. E aveva detto al suo procuratore che lo togliesse al più presto da quella infima isola

È diventato la indiscussa bandiera sportiva della Sardegna.. E con suo orgoglio e attaccamento totale
 
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