La moglie perfetta

Brunetta

Utente di lunga data
Sempre tutti ingenui nel passato ;)
 

Brunetta

Utente di lunga data

MariLea

Utente di lunga data
Ne avrei tanti altri... per ora basta così.
Un altro mondo.
Che belle pagine, grazie per averle condivise.
chi è l'autore del libro? Spero ne pubblicherai altre :)

Quanto mi piacerebbe ritrovarmi trasportata ogni notte indietro nel tempo a vivere quegli anni...
come nel film di Allen "Midnight in Paris"
e poi poter scegliere in quali anni continuare a vivere ;)
come si dice nel film, ognuno preferisce sempre il secolo precedente...
 

Fiammetta

Amazzone! Embe'. Sticazzi
Staff Forum

danny

Utente di lunga data
La maggior parte delle pagine sono tratte dal libro di Paul (Paolo nella mia edizione) Reboux "Il nuovo saper vivere".
La lettera da un numero di Gioia degli anni 50.
 
Ultima modifica:

danny

Utente di lunga data
Che belle pagine, grazie per averle condivise.
chi è l'autore del libro? Spero ne pubblicherai altre :)

Quanto mi piacerebbe ritrovarmi trasportata ogni notte indietro nel tempo a vivere quegli anni...
come nel film di Allen "Midnight in Paris"
e poi poter scegliere in quali anni continuare a vivere ;)
come si dice nel film, ognuno preferisce sempre il secolo precedente...
È affascinante viaggiare nel tempo, forse ancor di più che nei luoghi.
A proposito di film, leggendo il paragrafo del libro dedicato all'amante, mi è venuto in mente la pellicola di Max Ophuls "I gioielli di Madame de Stael".
 

Brunetta

Utente di lunga data
http://www.internazionale.it/opinione/giuliano-milani/2017/03/12/manifesto-per-la-storia-recensione








Giuliano Milani, storico

David Armitage, Jo Guldi, Manifesto per la storia
Donzelli, 262 pagine, 22 euro
“Sul lungo periodo siamo tutti morti”, diceva John Maynard Keynes. Forse anche per questa ragione negli ultimi quarant’anni gli storici si sono concentrati in genere su periodi più brevi di quelli analizzati dagli storici dell’epoca precedente, legati a prospettive come quella della longue durée di Fernand Braudel.
Secondo David Armitage e Jo Guldi si è così affermato il dominio di una prospettiva a breve termine (short-terminism)molto dannosa per gli studi storici. A questa prospettiva occorre reagire per rilanciare ricerche che possano consentirci, come era avvenuto tra otto e novecento, di usare il passato per costruire il futuro. Non sempre questo manifesto coglie nel segno, a partire dall’identificazione dello short-terminism come problema principale, contraddetta da analisi come quelle microstoriche poco estese nel tempo ma ricche di implicazioni teoriche. Eppure ha il merito di rilanciare un dibattito che da tempo taceva, quello sull’utilità della storia.
Oggi nuove tecnologie ci forniscono strumenti potenti per leggere il passato (il digitale ci consente di cercare parole in testi sterminati, la dendrocronologia e l’analisi dei ghiacci ci fanno seguire il cambiamento climatico): occorre metterle al servizio di una riflessione che permetta di comprendere meglio le grandi trasformazioni che stiamo attraversando.

 

Brunetta

Utente di lunga data
Forse vogliamo anche da adulti sentirci molto diversi dai genitori e dai nonni, ma i tempi della generazione sono troppo brevi per essere differenti quanto ci piacerebbe.
 

danny

Utente di lunga data
Io credo che il cambiamento dei ruoli sia avvenuto parallelamente alla proposta di modelli diversi, inizialmente attraverso la letteratura, poi con un'accelerazione e una diffusione crescenti con il cinema a cui succedettero televisione e internet.
I modelli del cinema funzionarono da traino per le giovani donne di tante generazioni, che potevano accedere a modelli diversi rispetto a quelli delle altre donne del loro ambito ristretto.
Già negli anni 30 le dive furono prese a prestito dalla gran parte del pubblico femminile, che da lì in poi si sarebbe ispirato a loro anche attraverso la lettura di rotocalchi.
Moda, comportamenti, ambizioni cambiarono sulla base della fascinazione dei modelli proposti e discussi, che variavano di generazione in generazione, invecchiando con loro.
Io ho dei ricordi precisi delle donne nate all'inizio del secolo scorso e della loro vita dopo i figli.
In città già il numero dei bambini era fortemente diminuito rispetto a quello delle loro madri: mia nonna ebbe una sola figlia, esattamente come me.
Inizialmente operaia, smise di lavorare per fare la mamma, col risultato di avere molto tempo per sé man mano che la figlia cresceva. Ricordo un cortile dominato dalla presenza di queste donna casalinghe che avevano molto tempo a disposizione per loro, che passavano ciacolando insieme tra loro, facendo la spesa nei negozi sotto casa, cucinando e, qualcuna, avendo amanti di nascosto. Mia nonna le criticava, in quanto di carattere non portata al pettegolezzo e abbastanza schiva, ma era un caso più unico che raro.
Gli uomini avevano meno presenza sul territorio. Lavoravano e si limitavano ad avere una via sociale nel bar dietro casa, un tempo l'unico luogo di esclusività maschile (ma già dagli anni '70 cominciò a essere frequentato anche dalle donne).
Le coppie funzionavano sulla base della profonda distinzione degli spazi. Era battuta diffusa il lamentarsi della eccessiva presenza dell'uomo in casa. Questo modello vecchio fu superato dai modelli cinematografici che ugualmente cambiarono nei decenni. I vip portarono avanti i cambiamenti che divennero standard per la gente normale, che aveva bisogno di un reddito maggiore per avvicinarsi vagamente a quei modelli.
Sdoganarono le relazioni clandestine, il divorzio, il nudo al mare, l'abbigliamento, il trucco, la chirurgia plastica e così via.
Oggi mia figlia segue le youtuber, che sono il nuovo modello femminile per le ultime generazioni, esattamente come sua madre seguiva i telefilm e Fantastico con Heather Parisi in TV, sua nonna i film d'amore negli anni '60 o Beautiful, sua bisnonna la commedia all'italiana e i fotoromanzi.
 
Ultima modifica:
Top