Minerva
io
“Ebbi modo di osservarla con una certa attenzione, se non altro perchè mi accorsi quasi subito che lei osservava me. Sempre vestita da ballerinetta secondo la moda del momento, con una leggera camicetta sbuffante e una gonna molto corta e ampia che pareva sostenuta da una crinolina, ella dava l' idea di un fiore capovolto, dalla corolla sbilenca e oscillante, che andasse in giro camminando sopra i pistilli. Il volto l' aveva rotondo, da bambina ; ma una bambina cresciuta troppo in fretta e iniziata troppo presto alle esperienze muliebri. Era pallida, con un' ombra leggera sotto gli zigomi che faceva parere smunte le guance, e una folta capigliatura bruna e crespa tutto intorno il viso. La bocca piccola, di forma ed espressione infantile, faceva pensare ad un bocciolo avvizzito precocemente sul ramo, senza aprirsi; ed era segnata agli angoli da due rughe sottili che mi colpirono in maniera particolare, per il senso di aridità intensa che ne emanava. Infine gli occhi, la sua cosa più bella, grandi e oscuri, anch' essi di forma infantile sotto una forma un po' sporgente, avevano uno sguardo senza innocenza, indefinibilmente distante, indiretto e incerto”.