...eccola qui.
a Michele
...spero proprio di non essere diventato il tuo aneddoto da bar.
conosci le storielle di fine giornata, cosi tanto per dire, con un pò di amici.
sai di quella... che si, il marito era proprio speciale ma speciale speciale,
eppure...! lo so che mi rispetti anche perchè rispettando me, non offendi
lei ed è questo che pensi.
la coscienza è pulita.
magari da solo, affacciandoti al terrazzo o guardando il letto sfatto
lo so che ti è capitato di sorridere.
io non ho mai riso di te, anzi ti ho visto e sentito triste.
immagino in fondo una grande solitudine che con il tempo si è andata a formare,
gli amici e le donne, tante... ma poi niente di concreto e le lezioni e gli orari, un
occhio all'orologio e uno alle studentesse che ti passano davanti e tutto quel
tempo libero di pomeriggio con un figlio che ormai non ha più bisogno di te.
che fare?
la vita scorre e gli anni sulle spalle cominciano a farsi sentire.
allora provare ancora e non importa un cazzo se sulla vita di un altro. mi ha
raccontato di te e di come sei bravo, un esperto.
il sesso stupendo mai fatto prima cosi e poi che durata!
romantico e porco quanto basta e affettuoso e
smielato da mulino bianco e poi attenzioni e gesti,
l'accappatoio caldo dopo il letto e la doccia e parole e parole e parole.
l'amore anche quello tantissimo come un fiume che scorre,
e se è vero posso immaginare quanto stai soffrendo.
eppure non serve se è vero e io gli credo che tu non saresti mai esistito
se non ci fossi stato io.
eppure non serve se tu o un altro sarebbe stata la
stessa cosa per lei.
non era te che cercava ma me in un te.
sei un assassino.
un assassino di emozioni e di sentimenti.
sulle nostre emozioni in crisi e confuse hai cercato la tua felicità
come un cecchino che spara su di una folla,
impermeabile a un dolore non suo, al dolore di un estraneo.
eri lucido per capire e solo da te poteva arrivare un altro gesto forse quel gesto che ci
avrebbe salvato quando ancora potevi.
le prede erano lì ferite non deve essere stato difficile colpire.
non credo che lei sia felice ora, come non lo era prima.
non credo sia felice tu ora come non lo sono io adesso.
hai strappato pezzi profondi della nostra vita e te ne sei cibato.
nel sapere della nostra quotidianetà hai cercato una sensazione di appartenenza e di vita,
non importa se vissuta.
le visitine sotto casa, le date importanti e gli anniversari e
i compleanni e i ricordi e le emozioni, la carne e il sudore i gemiti e
l'odore.
vorrei darti il resto, quello che è rimasto, brandelli di vita, quello che
non sai, quello che ancora volevi, per renderti sazio.
una giornata al mare e poi mangiare sul quel ristorante da dove il mare si vede tutto,
si proprio lì quel tavolo va bene perchè c'è il sole che ci riscalda tanto... ancora il
campeggio, montare una tenda e preparare tutto, lei che si occupa del dormire, io
dello spazio cucina, nostro figlio è lì accanto e gioca con un pezzo di legno...
dio come è forte!
presto andremo in spiaggia, dove il mare è blu e limpido
oppure quella bellissima isola, sulla costa croata e quel vento pesante e
caldissimo che ci accarezzava il viso e scompigliava i capelli, sai era sera e
camminavamo mano nella mano.
l'amore impacciato fatto in macchina strettissimi e il
freddo che faceva e lei che portava una copertina per scaldarci dopo abbracciati e
un milione di altri ricordi, i progetti e il futuro, le speranze e le
delusioni, quando la vita non và c'ero io c'era lei ed ancora la voglia sempre
di un viaggio insieme a cercare altre isole come se sempre ci fosse di più.
non sono solo più miei questi ricordi, non sono più suoi e nel darli a te sono
diventati di tutti.
poi i pensieri scontati e banali, quelli da piazza, da strada o
in metro mentre torni a casa, pensieri e frasi che mai vorresti dire, che
tutti abbiamo e con cui lottiamo e non volerla pensare cosi ma la vita ti dice
che quei pensieri hanno un senso.
e allora le donne sono tutte puttane,
l'amore vero non esiste, il mondo è più brutto e crudele... anche più di quanto
pensavi.
nessuna doccia fredda e non ho aperto gli occhi come stai pensando
tu. ho solo smesso di vedere.
cosi è stato ed è cosi che doveva essere.
Mario