Nel primo caso ammiro la moglie che riesce a perdonarlo, che ha avuto parole d'amore per il marito.
Fin dall'inizio ho provato comprensione per quest'uomo che non voglio neanche immaginare come faccia a sopravvivere ad un senso di colpa così devastante.
Quello che è capitato a lui, può capitare a chiunque. Non mi sento di escludere nessuno. Un black out, lo stress, non so cos'altro.
Ricordo una volta che ho messo mio figlio di 8 mesi in auto per portarlo al nido, lui si è addormentato e io sono passata davanti al nido e ho proseguito senza farci caso. A metà strada tra l'asilo e l'ufficio si è svegliato, ha fatto un versetto e mi si è gelato il sangue.
Quando sento queste storie, ripenso a quella volta e non riesco a immaginare cosa sarebbe accaduto se avessi parcheggiato in ufficio senza accorgermi di lui.
Per quel che riguardo il marito della Franzoni ho sempre pensato che lui sappia la verità e la protegga. Quindi andrebbe messo dentro insieme a lei.
La moglie di Strauss Kahn invece la capisco meno anche se credo che in questo caso lui sia veramente caduto in un complotto