Un mese fa ci fu il caso di Codogno.
La moglie del mio capo è dottoressa in quella struttura e ovviamente noi tutti in ufficio siamo stati in ambasce, anche perché un po' tutti avevamo raffreddore, mal di gola, uno la febbre. Lei nel frattempo lavorava normalmente in altri ospedali e si recava in una RSA del lodigiano.
Lei ha dovuto insistere per farsi fare il tampone, ma il risultato lo abbiamo avuto dopo una decina di giorni circa, in cui ovviamente abbiamo continuato a lavorare, prendere i mezzi pubblici, recarci in altri uffici.
Negativo, per fortuna.
In quell'ospedale c'erano protocolli insufficienti per l'emergenza Covid e non rispettati, in particolare per i DPI non forniti, ma si lavorava lo stesso.
Un mio collega nei giorni successivi manifesto' anche congiuntivite e il medico di base sospettando COVID lo fece stare a casa 5 giorni. Tampone mai effettuato.
Una coppia di nostri conoscenti ebbe la broncopolmonite. Malgrado le richieste del medico che li assisteva, non hanno mai avuto un tampone.
Un nostro amico, medico, ha avuto il Covid. È stato a casa giorni con la febbre alta finché non si è aggravato ed è stato ricoverato e intubato subito. Ora è ancora in ospedale ma sta meglio. Moglie e figli in quarantena, senza sintomi, mai un tampone, dopo 15 gg potevano già uscire.
Un medico di base di un quartiere vicino a me per protestare contro la Regione che non gli forniva i DPI che non trovava ha chiuso e ha effettuato il servizio visite attraverso la saracinesca..
Un altro medico di base del mio comune è andato avanti lo stesso come prima, ha preso il Coronarovirus ed è morto.
La letalita' molto alta del mio comune potrebbe essere giustificata dall'età media dei pazienti di questo medico, se si avesse la certezza che il suo studio era diventato un focolaio, ma i dati relativi non vengono forniti. Un'idea però ce la siamo fatta con gli annunci mortuari.
Il 20% di letalita' è quello degli over 60.
Un mese fa mi aspettavo che le persone con sintomi potessero telefonare al numero apposito per ricevere a casa la visita del personale specializzato, atto a fare il tampone a tutti i componenti del nucleo familiare.
Non conosco persona a cui sia mai successo, ma so di tanti che pur avendo sintomi forti sono stati lasciati a casa per giorni con la sola tachipirina prescritta per telefono.
Spesso chi arriva, a volte da solo, altre con una normale ambulanza che non si sa se viene disinfettata ogni volta, in ospedale è ormai stremato, come il paziente 1 di Codogno che era stato in giro per i Pronto Soccorso di Lodi e Codogno più volte in una settimana senza che nessuno si preoccupasse.
Da sempre gli ospedali mal gestiti sono focolaio di virus: mio nonno morì nel 1979 di broncopolmonite contratta in ospedale e ovviamente oggi sono i luoghi più a rischio, sia per chi ci lavora - e ne conosco parecchi che sono incazzati e non solo da oggi - sia per i pazienti, che spesso hanno un'età avanzata, sia per i familiari che spesso li accompagnano.
Il virus è temibile perché ha una capacità alta di produrre polmoniti, ma sicuramente la gestione in determinati ambienti che sono e continuano ad essere i principali focolai non è stata all'altezza della situazione.
In un intervista lo stesso direttore del Sacco lo ha fatto notare.
Questo potrebbe spiegare la differente letalita' riscontrata in altri paesi, ma questa è solo un'ipotesi
Tutto questo, a parte la citazione sopra. non lo ha detto mio cugino sui social, ma persone che conosciamo personalmente.
Lascio a voi le valutazioni.
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