L'età

danny

Utente di lunga data
L'età media in Italia delle separazioni è 48 anni. Tenendo conto di persone che si separano prima (mettendo insieme anche le convivenze con prole), come Etta, non mi stupisce che ci sia chi lo fa a 60 anni.
10 anni fa a un mio amico fece sorridere l'età dell'amante di mia moglie, 53 anni. Una volta era l'età di un nonno, e c'è chi ancora lo pensa.
Impensabile abbinare un nonno al sesso, ma oggi abbiamo pornostar, anche note, di 80 anni, ancora in attività.
Ora lui si sta avviando verso la separazione. A 45 anni, e non certo per voler suo.
Mettere dei paletti nella vita basati su parametri che sono straordinariamente cambiati, e pertanto risultano obsoleti, distoglie dalla visione del reale.
Che è fatto di persone come me che hanno davanti a sé tanti anni di lavoro ancora prima di andare in pensione, pur avendo un'età in cui una certa parte della generazione precedente aveva già abbandonato il lavoro.
Se vieni considerato abile al mercato del lavoro anche a 70 anni, lo sei assolutamente per tutto il resto.
Perché a 60 anni non puoi permetterti di sembrare vecchio, se devi lavorare ancora per tanti anni.
Ma d'altronde, chi a 60 anni può dichiararsi di essere già nonno?
Qui ci sono adulti che a 35 o 40 anni si considerano ancora troppo giovani per avere un compagno fisso e soprattutto per fare figli.
Ma è anche vero che a quell'età alcuni di loro sono ancora precari, o hanno da poco iniziato a vedere i frutti di anni di studio applicati al lavoro, e non vogliono certo vederli compromessi da una maternità.
Se si diventa genitori per la prima volta a 32,2 anni (mamme, i papà qualche anno di più), secondo le statistiche, e non più a 22, è giocoforza pensare che ci siano persone di 50, 60, 70 anni che vivono come i 40enni degli anni 70.
D'altronde, negli anni 80 topless e nudisti erano giovani su tutte le spiagge d'Europa (Grecia, Spagna, Iugoslavia, Germania, Olanda), Italia esclusa.
Oggi sono in gran parte over 50, ovvero gli stessi di allora, di quel tempo in cui sarebbe stato impensabile un sessantenne nudo in spiaggia.
Come d'altronde nei privé la presenza di adulti maturi è diffusa e l'età media dei musicisti rock è decisamente elevata.
L'età quindi è diventata per tutto un fattore relativo.
Possa piacere o meno, questo è quello che offre la società oggi. Chi si ferma è perduto, aggiungerei.
 

Jacaranda

Utente di lunga data
L'età media in Italia delle separazioni è 48 anni. Tenendo conto di persone che si separano prima (mettendo insieme anche le convivenze con prole), come Etta, non mi stupisce che ci sia chi lo fa a 60 anni.
10 anni fa a un mio amico fece sorridere l'età dell'amante di mia moglie, 53 anni. Una volta era l'età di un nonno, e c'è chi ancora lo pensa.
Impensabile abbinare un nonno al sesso, ma oggi abbiamo pornostar, anche note, di 80 anni, ancora in attività.
Ora lui si sta avviando verso la separazione. A 45 anni, e non certo per voler suo.
Mettere dei paletti nella vita basati su parametri che sono straordinariamente cambiati, e pertanto risultano obsoleti, distoglie dalla visione del reale.
Che è fatto di persone come me che hanno davanti a sé tanti anni di lavoro ancora prima di andare in pensione, pur avendo un'età in cui una certa parte della generazione precedente aveva già abbandonato il lavoro.
Se vieni considerato abile al mercato del lavoro anche a 70 anni, lo sei assolutamente per tutto il resto.
Perché a 60 anni non puoi permetterti di sembrare vecchio, se devi lavorare ancora per tanti anni.
Ma d'altronde, chi a 60 anni può dichiararsi di essere già nonno?
Qui ci sono adulti che a 35 o 40 anni si considerano ancora troppo giovani per avere un compagno fisso e soprattutto per fare figli.
Ma è anche vero che a quell'età alcuni di loro sono ancora precari, o hanno da poco iniziato a vedere i frutti di anni di studio applicati al lavoro, e non vogliono certo vederli compromessi da una maternità.
Se si diventa genitori per la prima volta a 32,2 anni (mamme, i papà qualche anno di più), secondo le statistiche, e non più a 22, è giocoforza pensare che ci siano persone di 50, 60, 70 anni che vivono come i 40enni degli anni 70.
D'altronde, negli anni 80 topless e nudisti erano giovani su tutte le spiagge d'Europa (Grecia, Spagna, Iugoslavia, Germania, Olanda), Italia esclusa.
Oggi sono in gran parte over 50, ovvero gli stessi di allora, di quel tempo in cui sarebbe stato impensabile un sessantenne nudo in spiaggia.
Come d'altronde nei privé la presenza di adulti maturi è diffusa e l'età media dei musicisti rock è decisamente elevata.
L'età quindi è diventata per tutto un fattore relativo.
Possa piacere o meno, questo è quello che offre la società oggi. Chi si ferma è perduto, aggiungerei.
Vero. Un amico sostiene che oggi l’allungamento della vita media, il viagra per l’uomo, gli ormoni sostitutivi e la chirurgia per la
donna abbiamo aumentato la probabilita’ di desiderare a un certo punto di cambiare il partner che si credeva scelto per la vita. Lui ha deciso di tenere la moglie per ragioni economiche e di ruotare fidanzate come a 20 anni. Ad ogni modo non mi sembra felice. Si continua a desiderare ardentemente qualcuno che ci ami incondizionatamente ma si vuole anche essere liberi da impegni. E le due cose non sono proprio compatibili. E l’insoddisfazione dilaga.
 

Etta

Utente di lunga data
L'età media in Italia delle separazioni è 48 anni. Tenendo conto di persone che si separano prima (mettendo insieme anche le convivenze con prole), come Etta, non mi stupisce che ci sia chi lo fa a 60 anni.
10 anni fa a un mio amico fece sorridere l'età dell'amante di mia moglie, 53 anni. Una volta era l'età di un nonno, e c'è chi ancora lo pensa.
Impensabile abbinare un nonno al sesso, ma oggi abbiamo pornostar, anche note, di 80 anni, ancora in attività.
Ora lui si sta avviando verso la separazione. A 45 anni, e non certo per voler suo.
Mettere dei paletti nella vita basati su parametri che sono straordinariamente cambiati, e pertanto risultano obsoleti, distoglie dalla visione del reale.
Che è fatto di persone come me che hanno davanti a sé tanti anni di lavoro ancora prima di andare in pensione, pur avendo un'età in cui una certa parte della generazione precedente aveva già abbandonato il lavoro.
Se vieni considerato abile al mercato del lavoro anche a 70 anni, lo sei assolutamente per tutto il resto.
Perché a 60 anni non puoi permetterti di sembrare vecchio, se devi lavorare ancora per tanti anni.
Ma d'altronde, chi a 60 anni può dichiararsi di essere già nonno?
Qui ci sono adulti che a 35 o 40 anni si considerano ancora troppo giovani per avere un compagno fisso e soprattutto per fare figli.
Ma è anche vero che a quell'età alcuni di loro sono ancora precari, o hanno da poco iniziato a vedere i frutti di anni di studio applicati al lavoro, e non vogliono certo vederli compromessi da una maternità.
Se si diventa genitori per la prima volta a 32,2 anni (mamme, i papà qualche anno di più), secondo le statistiche, e non più a 22, è giocoforza pensare che ci siano persone di 50, 60, 70 anni che vivono come i 40enni degli anni 70.
D'altronde, negli anni 80 topless e nudisti erano giovani su tutte le spiagge d'Europa (Grecia, Spagna, Iugoslavia, Germania, Olanda), Italia esclusa.
Oggi sono in gran parte over 50, ovvero gli stessi di allora, di quel tempo in cui sarebbe stato impensabile un sessantenne nudo in spiaggia.
Come d'altronde nei privé la presenza di adulti maturi è diffusa e l'età media dei musicisti rock è decisamente elevata.
L'età quindi è diventata per tutto un fattore relativo.
Possa piacere o meno, questo è quello che offre la società oggi. Chi si ferma è perduto, aggiungerei.
Si separano perché?
 

ologramma

Utente di lunga data
ho avuto nonni e bisnonni che sono morti superando la media che ci propone l'istat , certo qualcuno con problemi seri ma niente di più che capita adesso . Sono stati tutti sposati a vita , che io sappia non ci sono stati problemi di coppia se non incomprensioni dovute agli acciacchi seri ma sempre condividendoli tra di loro .
Che poi ci fossero state altre problematiche chi lo può dire ? Io non me ne sono mai accorto .
Tutti aspiriamo ad invecchiare bene e con il partner scelto , ora vedo che il primo non basta più ce ne vogliono , se tutto va ben , un latro o altri ancora sia per una donna che per un uomo .
Comunque vada come vada , ricordate che se si mettono al mondo dei figli , ora spesso uno , il nostro compito è dare un consiglio , una strada e un appoggio per loro , ricordate le famiglie numerose? Li il progetto era un secondo lavoro , oltre ad una fatica immensa per la donna , non so tutti i problemi di coppia che avevano ma se uno metteva al mondo nove figli come mia nonna morta durante la guerra aveva tempo per tutte le vicende che qui si sono narrate?
Siamo noi di una certa , il prodotto della seconda guerra mondiale e i nostri figli quelli del benessere , vite e mentalità diverse
 

Nicky

Utente di lunga data
Ci sono aspetti per cui biologia e società sono in contrasto. La fertilità, ad esempio. Oggi, l'età ideale per avere un figlio è verso i 35-40 anni, ma il corpo non è della stessa opinione.
Per altre cose, invece, vengono messi dei paletti privi di senso. Fino a che si è vivi, penso che ci si debba comportare da persone vive, non da semimorti.
 

Nicky

Utente di lunga data
Ideale per chi?
Scelte di questo genere sono sempre personali e, perciò, per ogni persone ci sarà un'età ideale. In genere, però, le persone trovano una stabilità lavorativa e una base economica sufficiente per fare queste scelte (mutuo o così via) verso i 35.
 

Etta

Utente di lunga data
Scelte di questo genere sono sempre personali e, perciò, per ogni persone ci sarà un'età ideale. In genere, però, le persone trovano una stabilità lavorativa e una base economica sufficiente per fare queste scelte (mutuo o così via) verso i 35.
Sempre se arrivano perché al giorno d’oggi e’ sempre più difficile.
 

Brunetta

Utente di lunga data
“Se non sei buono per il Re, non sei buono per la regina” proverbio sentito in dialetto e si riferiva al servizio militare, proverbio ripetuto per molto tempo dopo la fine della monarchia.
Adesso si potrebbe dire “se sei buono per lavorare, sei buono per il sesso” e vale per uomini e donne che, appunto, vengono stimolati a una vita attiva sentimentale fino alla tomba. Perché ci esortano a lavorare e a consumare finché non finiamo in rsa. Vita allungata con un allungamento della vecchiaia e anche della vecchiaia più faticosa e sofferente.
Ma questo allungamento fingiamo che sia allungamento di giovinezza.
Ma si fa finta. Basta guardare le bellissime e affascinanti attrici e gli attori e si vede bene che invecchiano pure loro, nonostante interventi chirurgici ed estetici, che non si fanno mancare.
Un altro proverbio diceva “zucche e meloni alla loro stagione“ ( o forse era “hanno la loro stagione“, ma il senso non cambia.)
Si può fare finta di no, possiamo illuderci, ma il tempo per decidere la vita è la giovinezza.
Dopo si vive e si lavora, soprattutto, ma ricercare quel tipo di emozioni è un po’ patetico. I sentimenti sono un’altra cosa.
 

danny

Utente di lunga data
“Se non sei buono per il Re, non sei buono per la regina” proverbio sentito in dialetto e si riferiva al servizio militare, proverbio ripetuto per molto tempo dopo la fine della monarchia.
Adesso si potrebbe dire “se sei buono per lavorare, sei buono per il sesso” e vale per uomini e donne che, appunto, vengono stimolati a una vita attiva sentimentale fino alla tomba.
Ma si fa finta. Basta guardare le bellissime e affascinanti attrici e gli attori e si vede bene che invecchiano pure loro, nonostante interventi chirurgici ed estetici, che non si fanno mancare.
Un altro proverbio diceva “zucche e meloni alla loro stagione“ ( o forse era “hanno la loro stagione“, ma il senso non cambia.)
Si può fare finta di no, possiamo illuderci, ma il tempo per decidere la vita è la giovinezza.
Dopo si vive e si lavora, soprattutto, ma ricercare quel tipo di emozioni è un po’ patetico. I sentimenti sono un’altra cosa.
Perché patetico?
Difficile, sicuramente.
Ma non inutile.
Che tipo di emozioni si dovrebbero cercare dopo i 60?
 

ivanl

Utente di lunga data
“Se non sei buono per il Re, non sei buono per la regina” proverbio sentito in dialetto e si riferiva al servizio militare, proverbio ripetuto per molto tempo dopo la fine della monarchia.
Adesso si potrebbe dire “se sei buono per lavorare, sei buono per il sesso” e vale per uomini e donne che, appunto, vengono stimolati a una vita attiva sentimentale fino alla tomba. Perché ci esortano a lavorare e a consumare finché non finiamo in rsa. Vita allungata con un allungamento della vecchiaia e anche della vecchiaia più faticosa e sofferente.
Ma questo allungamento fingiamo che sia allungamento di giovinezza.
Ma si fa finta. Basta guardare le bellissime e affascinanti attrici e gli attori e si vede bene che invecchiano pure loro, nonostante interventi chirurgici ed estetici, che non si fanno mancare.
Un altro proverbio diceva “zucche e meloni alla loro stagione“ ( o forse era “hanno la loro stagione“, ma il senso non cambia.)
Si può fare finta di no, possiamo illuderci, ma il tempo per decidere la vita è la giovinezza.
Dopo si vive e si lavora, soprattutto, ma ricercare quel tipo di emozioni è un po’ patetico. I sentimenti sono un’altra cosa.
che sciocchezza
 

Brunetta

Utente di lunga data

danny

Utente di lunga data
per lo stesso motivo per cui lo è per te, dalla tua risposta a Brunetta. Ho solo abbreviato la mia
Perché l'età non è il principale fattore di invecchiamento?
Perché ci sono trentenni rigidi e immobili che sono più noiosi di un settantenne?
Perché, giustamente, se si è in salute non ha più senso negarsi ciò che la vita consente ancora di avere?
Perché se mi trovo la quarantenne da scopare sono decisamente scemo se non ci sto solo per l'età?
Perché se lo fa l'uomo non vedo perché non dovrebbe farlo la donna?
Perché in fin dei conti qui di over 50 attivi ne sono passati parecchi?
Perché non credo in una vita dopo la morte?
Perché una coppia su due si separa e spesso dopo i 40 e di definitivo non esiste più niente?
Perché il lupo perde il pelo e non il vizio, e pure il mio cane, che sarebbe anche castrato. ma non lo sa.
DI ragioni ce ne sarebbero tante.
Fatto sta che io mi guardo attorno e osservo.
Sono pochi a farsi questi problemi per l'età, quando vogliono e quando possono.
Ma soprattutto è diventata una necessità non lasciarsi invecchiare.
 
Ultima modifica:

Andromeda4

Utente di lunga data
“Se non sei buono per il Re, non sei buono per la regina” proverbio sentito in dialetto e si riferiva al servizio militare, proverbio ripetuto per molto tempo dopo la fine della monarchia.
Mi hai fatto tornare in mente una frase ricorrente di un sedicente "veggente" di una tv privata di qui, anni 90. Molto rustico e simpatico, però, si vedeva che era il primo a non prendersi sul serio. Stava facendo le carte a una telespettatrice, che chiedeva se il marito la tradisse. "Questo non è buono per te, non è buono neanche per un'altra..."
 

Brunetta

Utente di lunga data
Argomenta la risata.
Cosa dovrebbe fare che non sia patetico un sessantenne in un mondo in cui non può essere nemmeno nonno o andare in pensione?
Quello che è adeguato alla sua età in base alla comprensione della vita e del mondo che si è costruito negli anni. Se è rimasto un trentenne (o diciottenne brufoloso, entusiasta di non avere più in brufoli) tale resterà.
Mio padre diceva “se uno non è maturato a trent’anni, non matura più.” Diceva bene. Lui non ci è arrivato ai 60, menomale che non pretendeva di essere un trentenne.
 

Pincopallino

Utente di lunga data
“Se non sei buono per il Re, non sei buono per la regina” proverbio sentito in dialetto e si riferiva al servizio militare, proverbio ripetuto per molto tempo dopo la fine della monarchia.
Adesso si potrebbe dire “se sei buono per lavorare, sei buono per il sesso” e vale per uomini e donne che, appunto, vengono stimolati a una vita attiva sentimentale fino alla tomba. Perché ci esortano a lavorare e a consumare finché non finiamo in rsa. Vita allungata con un allungamento della vecchiaia e anche della vecchiaia più faticosa e sofferente.
Ma questo allungamento fingiamo che sia allungamento di giovinezza.
Ma si fa finta. Basta guardare le bellissime e affascinanti attrici e gli attori e si vede bene che invecchiano pure loro, nonostante interventi chirurgici ed estetici, che non si fanno mancare.
Un altro proverbio diceva “zucche e meloni alla loro stagione“ ( o forse era “hanno la loro stagione“, ma il senso non cambia.)
Si può fare finta di no, possiamo illuderci, ma il tempo per decidere la vita è la giovinezza.
Dopo si vive e si lavora, soprattutto, ma ricercare quel tipo di emozioni è un po’ patetico. I sentimenti sono un’altra cosa.
Condivido tutto.
 
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