Limiti

Foglia

utente viva e vegeta
Che sono individuali e assolutamente soggettivi, lo so.

Ma voi come vi accorgete che un vostro limite è stato superato? Cioè..... solo perché vi capita di "sbroccare"? Vabbè, in questo caso è facile capire che i limiti sono stati oltrepassati. Il corpo lo comunica. E spesso i limiti sono quelli delòla pazienza.

Ma ce ne sono tanti altri. Che magari si oltrepassano in maniera più silente (non so come descrivere la sensazione).... come li vivete? Come riuscite a capire se una cosa vi dà solo fastidio, vi pesa, e quando invece non è per voi accettabile?

Mi interesserebbe capire la vostra sensazione del momento. Ripeto: per la pazienza, di solito è evidente.

E allora azzardo anche una ipotesi, così circoscrivo un po' il discorso. Come vi accorgete che sono stati oltrepassati i vostri limiti professionali, attitudinali etc. etc. Quando vi accorgete cioè che vi si sta "chiedendo" troppo? :)
 

Falcor

Escluso
Io non supero mai questo limite:



:D

Vabè scherzi a parte io mi accorgo che un limite è superato quando iniziano a girarmi decisamente le gonadi. Però non so bene perché forse come dicevi tu è semplicemente una questione di pazienza.

Io tendo ad esser molto paziente con determinate persone e molto poco con altre quindi sono un caso a parte.

Poi tendo ad essere uno paziente di mio e a perdere la calma raramente quindi difficilmente con me si superano dei "limiti".
 

Brunetta

Utente di lunga data
Credo che i limiti si riconoscano quando qualcuno li passa.
Mi rendo conto che i miei sono questioni di principio, generalmente non riconosciuti da altri.
 

Skorpio

Utente di lunga data
...

Che sono individuali e assolutamente soggettivi, lo so.

Ma voi come vi accorgete che un vostro limite è stato superato? Cioè..... solo perché vi capita di "sbroccare"? Vabbè, in questo caso è facile capire che i limiti sono stati oltrepassati. Il corpo lo comunica. E spesso i limiti sono quelli delòla pazienza.

Ma ce ne sono tanti altri. Che magari si oltrepassano in maniera più silente (non so come descrivere la sensazione).... come li vivete? Come riuscite a capire se una cosa vi dà solo fastidio, vi pesa, e quando invece non è per voi accettabile?

Mi interesserebbe capire la vostra sensazione del momento. Ripeto: per la pazienza, di solito è evidente.

E allora azzardo anche una ipotesi, così circoscrivo un po' il discorso. Come vi accorgete che sono stati oltrepassati i vostri limiti professionali, attitudinali etc. etc. Quando vi accorgete cioè che vi si sta "chiedendo" troppo? :)
Sai che faccio un po fatica a capire il senso intrinseco del 3d?...
Io coppia ovviamente ognuno porta i propri limiti, che la reciproca conoscenza dovrebbe magari nel tempo renderne l altro ben consapevole.

Noto che molti ci si appoggiano, del tipo: no, questo a mio marito non posso proprio chiederglielo...

Penso che superarli sia una offerta libera e naturale, nell ottica del benessere reciproco e di coppia...

Chiedere alla altro.. Lo trovo un po curioso,, se non accompagnato simultaneamente da una offerta di sacrificio del richiedente quanto meno equiparabile al sacrificio richiesto.
E sempre nella ottica del benessere di coppia.
 

Foglia

utente viva e vegeta
Sai che faccio un po fatica a capire il senso intrinseco del 3d?...
Io coppia ovviamente ognuno porta i propri limiti, che la reciproca conoscenza dovrebbe magari nel tempo renderne l altro ben consapevole.

Noto che molti ci si appoggiano, del tipo: no, questo a mio marito non posso proprio chiederglielo...

Penso che superarli sia una offerta libera e naturale, nell ottica del benessere reciproco e di coppia...

Chiedere alla altro.. Lo trovo un po curioso,, se non accompagnato simultaneamente da una offerta di sacrificio del richiedente quanto meno equiparabile al sacrificio richiesto.
E sempre nella ottica del benessere di coppia.
Allora provo a spiegare.

Parlando con un mio amico e collega (di certo lavorativamente parlando molto più attivo di me) lui mi chiedeva come io abbia fatto, in passato e da collaboratrice di altro avvocato, a gestire moli di lavoro (che mi passava) ingestibili. Cioè... non che io le abbia gestite al meglio. Mi chiedeva come facessi a vivere col "mucchio" sopra la scrivania senza farmi prendere dall'ansia. Perché non solo a lui questa ansia viene, ma è corredata anche da altri "segnali" che il fisico gli manda: tipo psoriasi. Effetti dello stress. Che però gli si manifestano troppo tardi. Come diceva Brunetta: a limite già valicato.

E mi viene in mente a tal proposito un mio allenamento sportivo nella estate del 2003: una delle più calde. A me lo sport ha insegnato a non oltrepassare i miei limiti. Però (non sto a spiegare particolari che sarebbero insignificanti per la discussione) quella volta venni letteralmente "massacrata" dal mio istruttore :). Il quale però si accorse prima di me del "danno" e.... mi spedì a fare una doccia fredda prima che fosse troppo tardi.

Potrei fare maree di esempi, in ogni campo.

Quel che volevo dire è che spesso il fisico ci manda dei segnali. Ma quando li recepiamo oramai non solo il limite è oltrepassato ma.... si è già manifestato il danno.

Ecco... volevo capire se (e soprattutto come) qualcuno qui dentro abbia imparato a non farsi venire la psoriasi, o ad evitare un "coccolone". Se avverte quella sensazione che dovrebbe fungere da campanello d'allarme :)
 

Fiammetta

Amazzone! Embe'. Sticazzi
Staff Forum
Allora provo a spiegare.

Parlando con un mio amico e collega (di certo lavorativamente parlando molto più attivo di me) lui mi chiedeva come io abbia fatto, in passato e da collaboratrice di altro avvocato, a gestire moli di lavoro (che mi passava) ingestibili. Cioè... non che io le abbia gestite al meglio. Mi chiedeva come facessi a vivere col "mucchio" sopra la scrivania senza farmi prendere dall'ansia. Perché non solo a lui questa ansia viene, ma è corredata anche da altri "segnali" che il fisico gli manda: tipo psoriasi. Effetti dello stress. Che però gli si manifestano troppo tardi. Come diceva Brunetta: a limite già valicato.

E mi viene in mente a tal proposito un mio allenamento sportivo nella estate del 2003: una delle più calde. A me lo sport ha insegnato a non oltrepassare i miei limiti. Però (non sto a spiegare particolari che sarebbero insignificanti per la discussione) quella volta venni letteralmente "massacrata" dal mio istruttore :). Il quale però si accorse prima di me del "danno" e.... mi spedì a fare una doccia fredda prima che fosse troppo tardi.

Potrei fare maree di esempi, in ogni campo.

Quel che volevo dire è che spesso il fisico ci manda dei segnali. Ma quando li recepiamo oramai non solo il limite è oltrepassato ma.... si è già manifestato il danno.

Ecco... volevo capire se (e soprattutto come) qualcuno qui dentro abbia imparato a non farsi venire la psoriasi, o ad evitare un "coccolone". Se avverte quella sensazione che dovrebbe fungere da campanello d'allarme :)
Se parliamo di ansia" stress direi che conosco bene i miei limiti a livello mentale e mi organizzo affinché avverta in tempo campanello di allarme, perdo invece di vista i miei limiti fisici nel senso che fisicamente tendo a esasperare la mia resistenza e rischio si, di far danni.
 

Ross

Utente Yuppie
Che sono individuali e assolutamente soggettivi, lo so.

Ma voi come vi accorgete che un vostro limite è stato superato? Cioè..... solo perché vi capita di "sbroccare"? Vabbè, in questo caso è facile capire che i limiti sono stati oltrepassati. Il corpo lo comunica. E spesso i limiti sono quelli delòla pazienza.

Ma ce ne sono tanti altri. Che magari si oltrepassano in maniera più silente (non so come descrivere la sensazione).... come li vivete? Come riuscite a capire se una cosa vi dà solo fastidio, vi pesa, e quando invece non è per voi accettabile?

Mi interesserebbe capire la vostra sensazione del momento. Ripeto: per la pazienza, di solito è evidente.

E allora azzardo anche una ipotesi, così circoscrivo un po' il discorso. Come vi accorgete che sono stati oltrepassati i vostri limiti professionali, attitudinali etc. etc. Quando vi accorgete cioè che vi si sta "chiedendo" troppo? :)
Tendo a dormire molto poco, in condizioni normali.
Quando vado in overdose di ansia o problemi, non dormo quasi per niente.

E' il segnale del corpo per dirmi che stanno vincendo le paranoie.
 

oro.blu

Never enough
Che sono individuali e assolutamente soggettivi, lo so.

Ma voi come vi accorgete che un vostro limite è stato superato? Cioè..... solo perché vi capita di "sbroccare"? Vabbè, in questo caso è facile capire che i limiti sono stati oltrepassati. Il corpo lo comunica. E spesso i limiti sono quelli delòla pazienza.

Ma ce ne sono tanti altri. Che magari si oltrepassano in maniera più silente (non so come descrivere la sensazione).... come li vivete? Come riuscite a capire se una cosa vi dà solo fastidio, vi pesa, e quando invece non è per voi accettabile?

Mi interesserebbe capire la vostra sensazione del momento. Ripeto: per la pazienza, di solito è evidente.

E allora azzardo anche una ipotesi, così circoscrivo un po' il discorso. Come vi accorgete che sono stati oltrepassati i vostri limiti professionali, attitudinali etc. etc. Quando vi accorgete cioè che vi si sta "chiedendo" troppo? :)
I miei limiti...quando esplodo!! Io sono estremamente paziente e accondiscendente. É un difetto! Spero sempre che le persone siano come me. Il rispetto della libertà di ognuno. Ma portando sempre pazienza la gente ne approfitta. Fino alla mia eruzione vulcanica....così poi passo anche dalla parte del torto perché non capisco. Ti dicono, ma come ti é sempre andata bene così....
Ed io non capisco come si possa pensare che una persona sia felice di essere calpestata. Non è felicità é pazienza, buon cuore, rispetto per gli altri....finché proprio non se ne può più!!!
 

Nobody

Utente di lunga data
Allora provo a spiegare.

Parlando con un mio amico e collega (di certo lavorativamente parlando molto più attivo di me) lui mi chiedeva come io abbia fatto, in passato e da collaboratrice di altro avvocato, a gestire moli di lavoro (che mi passava) ingestibili. Cioè... non che io le abbia gestite al meglio. Mi chiedeva come facessi a vivere col "mucchio" sopra la scrivania senza farmi prendere dall'ansia. Perché non solo a lui questa ansia viene, ma è corredata anche da altri "segnali" che il fisico gli manda: tipo psoriasi. Effetti dello stress. Che però gli si manifestano troppo tardi. Come diceva Brunetta: a limite già valicato.

E mi viene in mente a tal proposito un mio allenamento sportivo nella estate del 2003: una delle più calde. A me lo sport ha insegnato a non oltrepassare i miei limiti. Però (non sto a spiegare particolari che sarebbero insignificanti per la discussione) quella volta venni letteralmente "massacrata" dal mio istruttore :). Il quale però si accorse prima di me del "danno" e.... mi spedì a fare una doccia fredda prima che fosse troppo tardi.

Potrei fare maree di esempi, in ogni campo.

Quel che volevo dire è che spesso il fisico ci manda dei segnali. Ma quando li recepiamo oramai non solo il limite è oltrepassato ma.... si è già manifestato il danno.

Ecco... volevo capire se (e soprattutto come) qualcuno qui dentro abbia imparato a non farsi venire la psoriasi, o ad evitare un "coccolone". Se avverte quella sensazione che dovrebbe fungere da campanello d'allarme :)
nello sport, un segnale evidente di protezione del cuore è la nausea improvvisa... se eccedo nella corsa e il battito sale troppo, comincia di colpo una nausea violenta. Ero preoccupato di questo, fino a quando me l'ha spiegato il medico sportivo.
Nel lavoro, mai superato i limiti, quindi non saprei dire:carneval: Quando studiavo ci sono state certe notti che mi sono ammazzato di caffè, qualche volta bevute eccessive, poi dopo aspirine per il mal di testa... però non ho ben capito il post... un mio limite :D
 

Chiara Matraini

Senora de la Vanguardia
Che sono individuali e assolutamente soggettivi, lo so.

Ma voi come vi accorgete che un vostro limite è stato superato? Cioè..... solo perché vi capita di "sbroccare"? Vabbè, in questo caso è facile capire che i limiti sono stati oltrepassati. Il corpo lo comunica. E spesso i limiti sono quelli delòla pazienza.

Ma ce ne sono tanti altri. Che magari si oltrepassano in maniera più silente (non so come descrivere la sensazione).... come li vivete? Come riuscite a capire se una cosa vi dà solo fastidio, vi pesa, e quando invece non è per voi accettabile?

Mi interesserebbe capire la vostra sensazione del momento. Ripeto: per la pazienza, di solito è evidente.

E allora azzardo anche una ipotesi, così circoscrivo un po' il discorso. Come vi accorgete che sono stati oltrepassati i vostri limiti professionali, attitudinali etc. etc. Quando vi accorgete cioè che vi si sta "chiedendo" troppo? :)

penso che il limite sia relativo a noi stessi, gli altri ci chiedono troppo quando noi per primi non sappiamo stabilire quale sia il nostro limite.
un mio carissimo amico dice sempre: dove arrivo metto un punto.

il problema dei nostri tempi e di un casino di persone è che non si sa mettere quel punto.

personalmente io mi accorgo che arriva sempre un avvenimento, un fatto relativamente piccolo, ad avvisarmi che sto arrivando al mio limite: a gennaio stavo in un periodo di grande forma fisica e mentale, mi sentivo al massimo dell'energia, senonché mi successe di scendere male da un marciapiede e storcermi una caviglia.
non stavo correndo, non ero in precario equilibrio su scarpe col tacco o altro, è successo così, semplicemente. ho capito immediatamente che dovevo rallentare tutto: sport, mente, alimentazione...vita.
e gli altri dovevano capirlo.

quello che voglio dire è che la decisione del nostro benessere spetta a noi e a nessun altro.
 

Spot

utente in roaming.
Che sono individuali e assolutamente soggettivi, lo so.

Ma voi come vi accorgete che un vostro limite è stato superato? Cioè..... solo perché vi capita di "sbroccare"? Vabbè, in questo caso è facile capire che i limiti sono stati oltrepassati. Il corpo lo comunica. E spesso i limiti sono quelli delòla pazienza.

Ma ce ne sono tanti altri. Che magari si oltrepassano in maniera più silente (non so come descrivere la sensazione).... come li vivete? Come riuscite a capire se una cosa vi dà solo fastidio, vi pesa, e quando invece non è per voi accettabile?

Mi interesserebbe capire la vostra sensazione del momento. Ripeto: per la pazienza, di solito è evidente.

E allora azzardo anche una ipotesi, così circoscrivo un po' il discorso. Come vi accorgete che sono stati oltrepassati i vostri limiti professionali, attitudinali etc. etc. Quando vi accorgete cioè che vi si sta "chiedendo" troppo? :)
Oddio... io non sbrocco mai. Non nel modo serio del termine.
Ma non ho capito cosa intendi come limiti.

Ad esempio so di dover tenere in genere sotto stretto controllo la stanchezza. Me ne basta un po' per diventare irritabile e incline a deprimermi.
Ma non lo vedo come un limite, anche perchè se c'è necessità so di poter tirare avanti per notti ammazzandomi di caffè e redbull e continuare ad avere risultati. Magari raggiungo il limite quando crollo sul letto.
 

Skorpio

Utente di lunga data
...

Allora provo a spiegare.

Parlando con un mio amico e collega (di certo lavorativamente parlando molto più attivo di me) lui mi chiedeva come io abbia fatto, in passato e da collaboratrice di altro avvocato, a gestire moli di lavoro (che mi passava) ingestibili. Cioè... non che io le abbia gestite al meglio. Mi chiedeva come facessi a vivere col "mucchio" sopra la scrivania senza farmi prendere dall'ansia. Perché non solo a lui questa ansia viene, ma è corredata anche da altri "segnali" che il fisico gli manda: tipo psoriasi. Effetti dello stress. Che però gli si manifestano troppo tardi. Come diceva Brunetta: a limite già valicato.

E mi viene in mente a tal proposito un mio allenamento sportivo nella estate del 2003: una delle più calde. A me lo sport ha insegnato a non oltrepassare i miei limiti. Però (non sto a spiegare particolari che sarebbero insignificanti per la discussione) quella volta venni letteralmente "massacrata" dal mio istruttore :). Il quale però si accorse prima di me del "danno" e.... mi spedì a fare una doccia fredda prima che fosse troppo tardi.

Potrei fare maree di esempi, in ogni campo.

Quel che volevo dire è che spesso il fisico ci manda dei segnali. Ma quando li recepiamo oramai non solo il limite è oltrepassato ma.... si è già manifestato il danno.

Ecco... volevo capire se (e soprattutto come) qualcuno qui dentro abbia imparato a non farsi venire la psoriasi, o ad evitare un "coccolone". Se avverte quella sensazione che dovrebbe fungere da campanello d'allarme :)
Ora ho capito.
Non ho segnalazioni particolari, a parte il vino e la grappa. Al ristorante
Quando arrivo al limite in genere comincio a fare discorsi a biscaro alla cameriera o alla cassiera, con espressioni alla Alberto Sordi tra l affascinato e l ingenuo...
È il segnale che mi ci vuole una mezza minerale gassata, che in genere ripristina la mia normale funzionalità cerebrale
 

Foglia

utente viva e vegeta
nello sport, un segnale evidente di protezione del cuore è la nausea improvvisa... se eccedo nella corsa e il battito sale troppo, comincia di colpo una nausea violenta. Ero preoccupato di questo, fino a quando me l'ha spiegato il medico sportivo.
Nel lavoro, mai superato i limiti, quindi non saprei dire:carneval: Quando studiavo ci sono state certe notti che mi sono ammazzato di caffè, qualche volta bevute eccessive, poi dopo aspirine per il mal di testa... però non ho ben capito il post... un mio limite :D

Guarda... mi trovo molto bene nel pensiero di Chiara, nel post che ti segue.

Spesso sarebbe utile distinguere una situazione semplicemente impegnativa (e di per sé stimolante) da una situazione oltre il limite (e quindi dannosa). Guardando a ritroso certe scelte che ho fatto, mi viene il dubbio di avere errato questa distinzione. Ci riflettevo. Ed intanto volevo capire se e come voi la percepivate. Tutto qua :)
 

Nobody

Utente di lunga data
Guarda... mi trovo molto bene nel pensiero di Chiara, nel post che ti segue.

Spesso sarebbe utile distinguere una situazione semplicemente impegnativa (e di per sé stimolante) da una situazione oltre il limite (e quindi dannosa). Guardando a ritroso certe scelte che ho fatto, mi viene il dubbio di avere errato questa distinzione. Ci riflettevo. Ed intanto volevo capire se e come voi la percepivate. Tutto qua :)
Capita però di superare un ostacolo apparentemente insormontabile proprio sbagliando questa distinzione :)
 

Nobody

Utente di lunga data
penso che il limite sia relativo a noi stessi, gli altri ci chiedono troppo quando noi per primi non sappiamo stabilire quale sia il nostro limite.
un mio carissimo amico dice sempre: dove arrivo metto un punto.

il problema dei nostri tempi e di un casino di persone è che non si sa mettere quel punto.

personalmente io mi accorgo che arriva sempre un avvenimento, un fatto relativamente piccolo, ad avvisarmi che sto arrivando al mio limite: a gennaio stavo in un periodo di grande forma fisica e mentale, mi sentivo al massimo dell'energia, senonché mi successe di scendere male da un marciapiede e storcermi una caviglia.
non stavo correndo, non ero in precario equilibrio su scarpe col tacco o altro, è successo così, semplicemente. ho capito immediatamente che dovevo rallentare tutto: sport, mente, alimentazione...vita.
e gli altri dovevano capirlo.

quello che voglio dire è che la decisione del nostro benessere spetta a noi e a nessun altro.
:up:
 

Foglia

utente viva e vegeta
Capita però di superare un ostacolo apparentemente insormontabile proprio sbagliando questa distinzione :)
Si, però il più delle volte purtroppo capita di infilarsi in cose più grandi di sé.

Oppure di vedere situazioni più grandi di quello che sono, e conseguentemente cannare scelte.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Questo argomento è molto interessante.
Credo che a molti piaccia pensare di aver superato dei limiti. E questo porta taluni a farlo altri a volerlo credere o a volerlo far credere, tipo "mi sono imbarcato su un cargo...".
Penso che la maggior parte il limite che ha passato sia stato quello della nausea al luna park.:carneval:
 

bettypage

Utente acrobata
Re: ciao

Questo argomento è molto interessante.
Credo che a molti piaccia pensare di aver superato dei limiti. E questo porta taluni a farlo altri a volerlo credere o a volerlo far credere, tipo "mi sono imbarcato su un cargo...".
Penso che la maggior parte il limite che ha passato sia stato quello della nausea al luna park.:carneval:
Io invece ho sempre paura di superare i miei limiti, starci dentro mi rassicura
 

banshee

The Queen
Questo argomento è molto interessante.
Credo che a molti piaccia pensare di aver superato dei limiti. E questo porta taluni a farlo altri a volerlo credere o a volerlo far credere, tipo "mi sono imbarcato su un cargo...".
Penso che la maggior parte il limite che ha passato sia stato quello della nausea al luna park.:carneval:
non ho capito cosa intendi.

cioè secondo te la gente si vanta di aver superato dei limiti che l'hanno fatta star male? :confused: perchè "mi sono imbarcato su un cargo" = so un gran figo.

ma forse è perché io non trovo sia figo aver superato un limite :rolleyes: tipo: io nell'ultimo periodo della mia precedente relazione, in cui mi illudevo ancora di farcela, un giorno faccio manovra con la macchina, un autista dell'Atac mi suona senza motivo, io mi incazzo come una bestia e inizio a urlare tipo isterica e gli corro dietro. poi realizzo che ho sclerato in modo assolutamente ingiustificato. e lì mi sono resa conto di aver superato qualche limite e che me la stavo raccontando...ma non mi sono sentita molto figa a dir la verità, anzi, mi sono sentita parecchio sciocca e ridicola.
 

Skorpio

Utente di lunga data
...

non ho capito cosa intendi.

cioè secondo te la gente si vanta di aver superato dei limiti che l'hanno fatta star male? :confused: perchè "mi sono imbarcato su un cargo" = so un gran figo.

ma forse è perché io non trovo sia figo aver superato un limite :rolleyes: tipo: io nell'ultimo periodo della mia precedente relazione, in cui mi illudevo ancora di farcela, un giorno faccio manovra con la macchina, un autista dell'Atac mi suona senza motivo, io mi incazzo come una bestia e inizio a urlare tipo isterica e gli corro dietro. poi realizzo che ho sclerato in modo assolutamente ingiustificato. e lì mi sono resa conto di aver superato qualche limite e che me la stavo raccontando...ma non mi sono sentita molto figa a dir la verità, anzi, mi sono sentita parecchio sciocca e ridicola.
Un conto è superare certi limiti trascinati inconsapevolmente da circostanze nelle quali perdiamo il controllo di noi, come nel tuo esempio.

Un altro conto è affrontare certi limiti nel pieno dominio di noi, con la voglia di superarli per affacciarsi sul vedere cosa c'è oltre..
 
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