Innanzitutto un bentrovati a tutti.
Sono nuovo del forum, ci sono arrivato in seguito ad un (ma va?) tradimento e allo stato attuale, dopo svariati mesi, ancora non ci capisco nulla di quello che è successo.
La storia è banale come si può intuire dal titolo. Lei ragazza (donna?) interessante, oltretutto già ex di diverso tempo fa, che, in seguito ad una vacanza, fa scattare nuovamente qualcosa dentro me.
Siamo sempre stati... "intrappolati" dentro una relazione ambigua da quando ci lasciammo 12 anni fa.
Una amicizia senza suffissi particolari, una cosa strana ma che aveva retto fino ad oggi.
Prima della vacanza lei, sincera come sempre fino alla brutalità, mi confessa di avere un amante.
Mi sembra più un voler, come dire, condividere un segreto per sgonfiarne il peso.
Ma d'altronde, a me che mi frega?
Continuando il discorso viene fuori, per farla breve, che è un suo superiore a lavoro, decisamente più "vecchio", sposato.
La tipica situazione sentita mille volte.
Ammetto candidamente una situazione di disgusto.
Un disgusto non provato per l'immaginario erotico che può sollevarmi ma proprio per la banalità del fatto che mi viene raccontato.
Passa la vacanza e standoci accanto mi rendo conto che, forse, qualcosa è cambiato.
Al ritorno delle vacanze, dopo un po' di casini vari, lei si innamora (?) e ci rimettiamo insieme.
Lei deve parlare con lui di questo nuovo assetto e fissa una sera per parlarci.
Il giorno dopo è tutto finito.
Ottimo.
Una sera a caso, mentre eravamo fuori, mi confida che lei sarebbe in grado di perdonarmi una mia eventuale scappatella perché "che vuoi che sia?"
Non so come, o perché, maledetto me, ma mi viene un dubbio istantaneo e faccio la domanda: ma la sera che ti sei vista col tipo ci hai fatto sesso?
La risposta è ovviamente, da imbecille quale sono, affermativa.
"Certo, un'ultima volta e poi abbiamo chiuso per sempre".
Ammetto di essere sconvolto; il cliché si ripropone, non ne esco.
Ritengo abbia intuito il problema, cerca di rimediare.
Decido di darle una seconda possibilità.
Tutto bene, fino ad un weekend al mare.
Lei a letto a dormire, io a leggere sul divano.
Arriva messaggino sul suo cellulare, che è accanto a me sul tavolino.
In maniera del tutto automatica butto un occhio sul cellulare, pensando che fosse il mio, e vedo il nome del capo.
Il messaggio è irripetibile, mi sorge il dubbio, faccio quello che non andrebbe mai fatto.
Da lì scopro; amore di qui, amore di là, cene, risottini e molto altro.
Mi è crollato il mondo addosso; personalmente, ribadisco, non è tanto il tradimento fisico quanto lo... squallore della cosa.
Ora è finita, non sono riuscito a superarla.
Cosa ho di sbagliato per non riuscire ad andare oltre?
Sono nuovo del forum, ci sono arrivato in seguito ad un (ma va?) tradimento e allo stato attuale, dopo svariati mesi, ancora non ci capisco nulla di quello che è successo.
La storia è banale come si può intuire dal titolo. Lei ragazza (donna?) interessante, oltretutto già ex di diverso tempo fa, che, in seguito ad una vacanza, fa scattare nuovamente qualcosa dentro me.
Siamo sempre stati... "intrappolati" dentro una relazione ambigua da quando ci lasciammo 12 anni fa.
Una amicizia senza suffissi particolari, una cosa strana ma che aveva retto fino ad oggi.
Prima della vacanza lei, sincera come sempre fino alla brutalità, mi confessa di avere un amante.
Mi sembra più un voler, come dire, condividere un segreto per sgonfiarne il peso.
Ma d'altronde, a me che mi frega?
Continuando il discorso viene fuori, per farla breve, che è un suo superiore a lavoro, decisamente più "vecchio", sposato.
La tipica situazione sentita mille volte.
Ammetto candidamente una situazione di disgusto.
Un disgusto non provato per l'immaginario erotico che può sollevarmi ma proprio per la banalità del fatto che mi viene raccontato.
Passa la vacanza e standoci accanto mi rendo conto che, forse, qualcosa è cambiato.
Al ritorno delle vacanze, dopo un po' di casini vari, lei si innamora (?) e ci rimettiamo insieme.
Lei deve parlare con lui di questo nuovo assetto e fissa una sera per parlarci.
Il giorno dopo è tutto finito.
Ottimo.
Una sera a caso, mentre eravamo fuori, mi confida che lei sarebbe in grado di perdonarmi una mia eventuale scappatella perché "che vuoi che sia?"
Non so come, o perché, maledetto me, ma mi viene un dubbio istantaneo e faccio la domanda: ma la sera che ti sei vista col tipo ci hai fatto sesso?
La risposta è ovviamente, da imbecille quale sono, affermativa.
"Certo, un'ultima volta e poi abbiamo chiuso per sempre".
Ammetto di essere sconvolto; il cliché si ripropone, non ne esco.
Ritengo abbia intuito il problema, cerca di rimediare.
Decido di darle una seconda possibilità.
Tutto bene, fino ad un weekend al mare.
Lei a letto a dormire, io a leggere sul divano.
Arriva messaggino sul suo cellulare, che è accanto a me sul tavolino.
In maniera del tutto automatica butto un occhio sul cellulare, pensando che fosse il mio, e vedo il nome del capo.
Il messaggio è irripetibile, mi sorge il dubbio, faccio quello che non andrebbe mai fatto.
Da lì scopro; amore di qui, amore di là, cene, risottini e molto altro.
Mi è crollato il mondo addosso; personalmente, ribadisco, non è tanto il tradimento fisico quanto lo... squallore della cosa.
Ora è finita, non sono riuscito a superarla.
Cosa ho di sbagliato per non riuscire ad andare oltre?