Ma perchè ...

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Brunetta

Utente di lunga data
L'eterna giovinezza è sempre stato un desiderio umano e viene inseguita nei modi più diversi. Ci si domanda perché si preferisca sfigurarsi che accettare di dimostrare le propria età. La ultra ottantenne madre di Stallone è inquietante. Cosa spingerà una bisnonna a volersi vedere come un'adolescente (sorvolando sul fatto che non ci è riuscita)?
 

Fantastica

Utente di lunga data
Ne "il ritratto di Dorian Gray" il non invecchiare del quadro allude all'eternità dell'arte. Le eprsone dello spettacolo fanno del loro corpo l'arte. Per questo, per continuare a essere, incarnare, l'arte, inesorabilmente si fissano sulla propria immagine e inesorabilmente si affidano alla plastica, perché sono plastica già di loro... Non hanno una dimensione interiore, hanno solo il loro corpo. Sono degni di molta pietà...
Gravissimo, secondo me, è invece quando le persone comuni ricorrono alla plastica. Porre il proprio valore in una "bellezza COMUNE" significa aver creduto che la bellezza sia quella propugnata dalla cultura di massa. Cioé: il vero punto non è voler continuare a essere giovani, ma il non riconoscere la propria sudditanza all'opinione di massa che è solo fuffa inculcata a fini commerciali.
La vera desolazione insomma non sta nel voler continuare a essere e sembrare giovani (se ci si sente giovani dentro lo si è, e ci sono persone anziane che SPLENDONO; persone giovani, che si sentono schiacciate, che sono PRIVE DI LUCE), ma nell'appiattirsi su modelli preconfezionati che annullano la personalità.
 

lunaiena

Scemo chi legge
Non lo so ...
Ma ci sono altri trucchi e segreti
invece di ricorrere a queste maschere ...
 

devastata

Utente di lunga data
Ne "il ritratto di Dorian Gray" il non invecchiare del quadro allude all'eternità dell'arte. Le eprsone dello spettacolo fanno del loro corpo l'arte. Per questo, per continuare a essere, incarnare, l'arte, inesorabilmente si fissano sulla propria immagine e inesorabilmente si affidano alla plastica, perché sono plastica già di loro... Non hanno una dimensione interiore, hanno solo il loro corpo. Sono degni di molta pietà...
Gravissimo, secondo me, è invece quando le persone comuni ricorrono alla plastica. Porre il proprio valore in una "bellezza COMUNE" significa aver creduto che la bellezza sia quella propugnata dalla cultura di massa. Cioé: il vero punto non è voler continuare a essere giovani, ma il non riconoscere la propria sudditanza all'opinione di massa che è solo fuffa inculcata a fini commerciali.
La vera desolazione insomma non sta nel voler continuare a essere e sembrare giovani (se ci si sente giovani dentro lo si è, e ci sono persone anziane che SPLENDONO; persone giovani, che si sentono schiacciate, che sono PRIVE DI LUCE), ma nell'appiattirsi su modelli preconfezionati che annullano la personalità.
Dovrebbero capirlo tutti, invece!
 

Anais

Utente di lunga data
L'eterna giovinezza è sempre stato un desiderio umano e viene inseguita nei modi più diversi. Ci si domanda perché si preferisca sfigurarsi che accettare di dimostrare le propria età. La ultra ottantenne madre di Stallone è inquietante. Cosa spingerà una bisnonna a volersi vedere come un'adolescente (sorvolando sul fatto che non ci è riuscita)?
Va beh ma secondo me sono comportamenti borderline.
La pazzia si manifesta sotto varie forme.
Io penso anche a chi si riempie metà corpo di tatuaggi. Chi lo fa nasconde un qualche disagio di certo.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Quando incrocio per strada donne rifatte (e se ne incontrano parecchie) la prima domanda che mi pongo è: "Ma prima di ridursi così, non hanno visto le altre già ridotte così?". Credo che, come per altri aspetti ai quali si cerca di "rimediare", sia che si tratti di un naso, di una macchia sulla pelle, un dente storto, gli occhiali, la modesta altezza, si finisca per concentrare su quelle rughe, su quelle labbra sottili quello tutti i problemi e le ansie fino ad odiarli e ci si illude di eliminarli eliminando quell'aspetto. Quando funziona ci si ferma, quando non funziona ci si pente o si cerca di rimediare con altri ritocchi che magari peggiorano la situazione, quando il problema è nella testa si va avanti fino a diventare maschere grottesche.
 
mi riallaccio al discorso fatto tempo fa;
si diventa caricature quando si pretende di avere corpo e viso dei vent'anni diventando pietose caricature.basterebbe pensare alla bellezza come armonia del proprio tempo ed età.
una nonna truccata da ragazzina è uno scempio innaturale e tristissimo
 

Tebe

Egocentrica non in incognito
Ne "il ritratto di Dorian Gray" il non invecchiare del quadro allude all'eternità dell'arte. Le eprsone dello spettacolo fanno del loro corpo l'arte. Per questo, per continuare a essere, incarnare, l'arte, inesorabilmente si fissano sulla propria immagine e inesorabilmente si affidano alla plastica, perché sono plastica già di loro... Non hanno una dimensione interiore, hanno solo il loro corpo. Sono degni di molta pietà...
Gravissimo, secondo me, è invece quando le persone comuni ricorrono alla plastica. Porre il proprio valore in una "bellezza COMUNE" significa aver creduto che la bellezza sia quella propugnata dalla cultura di massa. Cioé: il vero punto non è voler continuare a essere giovani, ma il non riconoscere la propria sudditanza all'opinione di massa che è solo fuffa inculcata a fini commerciali.
La vera desolazione insomma non sta nel voler continuare a essere e sembrare giovani (se ci si sente giovani dentro lo si è, e ci sono persone anziane che SPLENDONO; persone giovani, che si sentono schiacciate, che sono PRIVE DI LUCE), ma nell'appiattirsi su modelli preconfezionati che annullano la personalità.
Ai livelli che abbiamo visto indubbiamente, ma è una patolòogia che si chiama dismorfologia o qualcosa del genere, ma il ricorrere alla plastica in maniera leggera che dia una rinfrescata qual'ora se ne senta il bisogno non lo vedo affatto gravissimo, ma anzi lo apprezzo.
E parlo non di voler sembrare giovani, parlo solo di un qualcosa che rinfresca.
 

Fantastica

Utente di lunga data
L'immortalita' non pensate che sia tutto sommato una condanna?
Io la giro così: poiché nessuna creatura vivente è immortale, non sapremo mai come si sta da immortali. Certo è che la morte ha mille volti. Si può anche morire perché ci si rifiuta di vivere; si può morire nella carne, ma non nella vita degli altri, per esempio Cesare non è ancora realmente morto; si può morire dentro perché ti colpisce un lutto da cui non ti riprendi più; si può morire a se stessi, perché chi eri ieri non somiglia a chi sei oggi; si può morire nella depressione grave, quella che ti fa guardare un punto che non c'è mentre siedi alla finestra immobile per tutto il giorno; accettare di morire ogni giorno un po', avere a che fare con la morte in questi sensi diversi, è l'unica condizioneche conosciamo. In realtà, nulla sappiamo della morte quella che ci fa diventare cadaveri, perché un cadavere non è nemmeno più il vivo che conoscevi, è davvero solo un cadavere.
 

Tebe

Egocentrica non in incognito
Io la giro così: poiché nessuna creatura vivente è immortale, non sapremo mai come si sta da immortali. Certo è che la morte ha mille volti. Si può anche morire perché ci si rifiuta di vivere; si può morire nella carne, ma non nella vita degli altri, per esempio Cesare non è ancora realmente morto; si può morire dentro perché ti colpisce un lutto da cui non ti riprendi più; si può morire a se stessi, perché chi eri ieri non somiglia a chi sei oggi; si può morire nella depressione grave, quella che ti fa guardare un punto che non c'è mentre siedi alla finestra immobile per tutto il giorno; accettare di morire ogni giorno un po', avere a che fare con la morte in questi sensi diversi, è l'unica condizioneche conosciamo. In realtà, nulla sappiamo della morte quella che ci fa diventare cadaveri, perché un cadavere non è nemmeno più il vivo che conoscevi, è davvero solo un cadavere.

che fai, mi istighi?
sempre che tu sia al corrente della mia passionecadaverica se no.
Come non detto
 

Brunetta

Utente di lunga data

Tebe

Egocentrica non in incognito
Wow! E dimmi, cosa ti piace dei cadaveri? Dimmi dimmi...
mi affascina il processo di decomposizione. Il disfacimento della materia.
E anche il non disfacimento. L'imbalzamazione naturale.
Il processo di saponificazione.
Insomma.
Tutto ciò che avviene dopo l'ultimo respiro.
Mi affascinano anche i cimiteri in effetti.
 

sienne

lucida-confusa
mi affascina il processo di decomposizione. Il disfacimento della materia.
E anche il non disfacimento. L'imbalzamazione naturale.
Il processo di saponificazione.
Insomma.
Tutto ciò che avviene dopo l'ultimo respiro.
Mi affascinano anche i cimiteri in effetti.

Ciao Tebe,

caspita, pure a me!

trovo il termine tedesco molto azzeccato,

Friedhof: Fried(en) -> pace + Hof -> cortile ... un cortile di pace ...

bellissimo termine ... infatti, vi è una pace incredibile!

andavo spesso a studiare al cimitero ...

sienne
 
Ultima modifica:

Fantastica

Utente di lunga data
Ecco, invece a me i cimiteri proprio no. I cadaveri men che mai. Però capisco, eh...
A Tebe suggerisco un paio di film che forse ha visto:
di Peter Greenaway "Lo zoo di Venere"
 

passante

Utente di lunga data
perchè

perché la vecchiaia fa paura, e la prospettiva della morte ancora di più. perché ogni ruga, ogni capello grigio, ogni "questo non riesco più a farlo" fa tristezza e paura. e lo dico da uomo sereno soddisfatto della propria vita, ma tuttavia con un peso sul cuore quando pensa a queste cose.
 
Stato
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