Dovrebbero capirlo tutti, invece!Ne "il ritratto di Dorian Gray" il non invecchiare del quadro allude all'eternità dell'arte. Le eprsone dello spettacolo fanno del loro corpo l'arte. Per questo, per continuare a essere, incarnare, l'arte, inesorabilmente si fissano sulla propria immagine e inesorabilmente si affidano alla plastica, perché sono plastica già di loro... Non hanno una dimensione interiore, hanno solo il loro corpo. Sono degni di molta pietà...
Gravissimo, secondo me, è invece quando le persone comuni ricorrono alla plastica. Porre il proprio valore in una "bellezza COMUNE" significa aver creduto che la bellezza sia quella propugnata dalla cultura di massa. Cioé: il vero punto non è voler continuare a essere giovani, ma il non riconoscere la propria sudditanza all'opinione di massa che è solo fuffa inculcata a fini commerciali.
La vera desolazione insomma non sta nel voler continuare a essere e sembrare giovani (se ci si sente giovani dentro lo si è, e ci sono persone anziane che SPLENDONO; persone giovani, che si sentono schiacciate, che sono PRIVE DI LUCE), ma nell'appiattirsi su modelli preconfezionati che annullano la personalità.
Va beh ma secondo me sono comportamenti borderline.L'eterna giovinezza è sempre stato un desiderio umano e viene inseguita nei modi più diversi. Ci si domanda perché si preferisca sfigurarsi che accettare di dimostrare le propria età. La ultra ottantenne madre di Stallone è inquietante. Cosa spingerà una bisnonna a volersi vedere come un'adolescente (sorvolando sul fatto che non ci è riuscita)?
Ai livelli che abbiamo visto indubbiamente, ma è una patolòogia che si chiama dismorfologia o qualcosa del genere, ma il ricorrere alla plastica in maniera leggera che dia una rinfrescata qual'ora se ne senta il bisogno non lo vedo affatto gravissimo, ma anzi lo apprezzo.Ne "il ritratto di Dorian Gray" il non invecchiare del quadro allude all'eternità dell'arte. Le eprsone dello spettacolo fanno del loro corpo l'arte. Per questo, per continuare a essere, incarnare, l'arte, inesorabilmente si fissano sulla propria immagine e inesorabilmente si affidano alla plastica, perché sono plastica già di loro... Non hanno una dimensione interiore, hanno solo il loro corpo. Sono degni di molta pietà...
Gravissimo, secondo me, è invece quando le persone comuni ricorrono alla plastica. Porre il proprio valore in una "bellezza COMUNE" significa aver creduto che la bellezza sia quella propugnata dalla cultura di massa. Cioé: il vero punto non è voler continuare a essere giovani, ma il non riconoscere la propria sudditanza all'opinione di massa che è solo fuffa inculcata a fini commerciali.
La vera desolazione insomma non sta nel voler continuare a essere e sembrare giovani (se ci si sente giovani dentro lo si è, e ci sono persone anziane che SPLENDONO; persone giovani, che si sentono schiacciate, che sono PRIVE DI LUCE), ma nell'appiattirsi su modelli preconfezionati che annullano la personalità.
Io la giro così: poiché nessuna creatura vivente è immortale, non sapremo mai come si sta da immortali. Certo è che la morte ha mille volti. Si può anche morire perché ci si rifiuta di vivere; si può morire nella carne, ma non nella vita degli altri, per esempio Cesare non è ancora realmente morto; si può morire dentro perché ti colpisce un lutto da cui non ti riprendi più; si può morire a se stessi, perché chi eri ieri non somiglia a chi sei oggi; si può morire nella depressione grave, quella che ti fa guardare un punto che non c'è mentre siedi alla finestra immobile per tutto il giorno; accettare di morire ogni giorno un po', avere a che fare con la morte in questi sensi diversi, è l'unica condizioneche conosciamo. In realtà, nulla sappiamo della morte quella che ci fa diventare cadaveri, perché un cadavere non è nemmeno più il vivo che conoscevi, è davvero solo un cadavere.L'immortalita' non pensate che sia tutto sommato una condanna?
Io la giro così: poiché nessuna creatura vivente è immortale, non sapremo mai come si sta da immortali. Certo è che la morte ha mille volti. Si può anche morire perché ci si rifiuta di vivere; si può morire nella carne, ma non nella vita degli altri, per esempio Cesare non è ancora realmente morto; si può morire dentro perché ti colpisce un lutto da cui non ti riprendi più; si può morire a se stessi, perché chi eri ieri non somiglia a chi sei oggi; si può morire nella depressione grave, quella che ti fa guardare un punto che non c'è mentre siedi alla finestra immobile per tutto il giorno; accettare di morire ogni giorno un po', avere a che fare con la morte in questi sensi diversi, è l'unica condizioneche conosciamo. In realtà, nulla sappiamo della morte quella che ci fa diventare cadaveri, perché un cadavere non è nemmeno più il vivo che conoscevi, è davvero solo un cadavere.
Wow! E dimmi, cosa ti piace dei cadaveri? Dimmi dimmi...che fai, mi istighi?
sempre che tu sia al corrente della mia passionecadaverica se no.
Come non detto
Altroché! Però si vorrebbe morire a 150 anni giovani.L'immortalita' non pensate che sia tutto sommato una condanna?
mi affascina il processo di decomposizione. Il disfacimento della materia.Wow! E dimmi, cosa ti piace dei cadaveri? Dimmi dimmi...
mi affascina il processo di decomposizione. Il disfacimento della materia.
E anche il non disfacimento. L'imbalzamazione naturale.
Il processo di saponificazione.
Insomma.
Tutto ciò che avviene dopo l'ultimo respiro.
Mi affascinano anche i cimiteri in effetti.
È vero che Demi Moore si fa dei clisteri di caffè?Non lo so ...
Ma ci sono altri trucchi e segreti
invece di ricorrere a queste maschere ...
:mrgreen:È vero che Demi Moore si fa dei clisteri di caffè?