Ma questa roba

Pincopallino

Utente di lunga data
Che la corte suprema americana ha cancellato il diritto all’aborto? Non dite nulla? Qua andiamo indietro…
 

Vera

Supermod disturbante
Staff Forum
Mi ha dato la notizia mia figlia, poco fa. Toccherà ora ai singoli stati decidere. Per esempio in California e New York non cambierà nulla.
 

bravagiulia75

Annebbiata lombarda DOCG
Non ho parole per questa decisione contro le donne .
...
L aborto... è un diritto....
Lo dovessero fare qua...
Sarei già giù in piazza incatenata ...
La donna non può essere obbligata a tenere un figlio se non voluto!
 

Venice30

Utente di lunga data
Beh che dire, un paese che dà la possibilità di comprare armi, come se fossero sigarette mentre viene tolto il diritto alle donne di decidere se avere un bambino o meno... si commenta da solo.
 

ologramma

Utente di lunga data
Che la corte suprema americana ha cancellato il diritto all’aborto? Non dite nulla? Qua andiamo indietro…
È il solito modo degli americani si comportano da grande democrazia ma sono bigotti e razzisti ,ora dopo 50 anni tolgono una legge che molti Stati hanno tolto
 

omicron

Pigra, irritante e non praticante
Annullata la sentenza Roe v. Wade del 1973 che garantiva il diritto all'interruzione di gravidanza. Ora i singoli Stati saranno liberi di applicare le proprie leggi in materia e in Missouri il divieto è già una realtà
https://www.rainews.it/amp/articoli...RY8Xy966_NWVuAxYQrKq1nIAmdlBaAVlXvM&fs=e&s=cl

Non hanno tolto una legge ma annullato una sentenza, gli Stati Uniti sono stati sovrani uniti, ora semplicemente ogni stato deciderà per sé
 

Koala

Utente di lunga data
Annullata la sentenza Roe v. Wade del 1973 che garantiva il diritto all'interruzione di gravidanza. Ora i singoli Stati saranno liberi di applicare le proprie leggi in materia e in Missouri il divieto è già una realtà
https://www.rainews.it/amp/articoli...RY8Xy966_NWVuAxYQrKq1nIAmdlBaAVlXvM&fs=e&s=cl

Non hanno tolto una legge ma annullato una sentenza, gli Stati Uniti sono stati sovrani uniti, ora semplicemente ogni stato deciderà per sé
Se non erro come la pena di morte, ogni stato decide per se
 

Pincopallino

Utente di lunga data
Annullata la sentenza Roe v. Wade del 1973 che garantiva il diritto all'interruzione di gravidanza. Ora i singoli Stati saranno liberi di applicare le proprie leggi in materia e in Missouri il divieto è già una realtà
https://www.rainews.it/amp/articoli...RY8Xy966_NWVuAxYQrKq1nIAmdlBaAVlXvM&fs=e&s=cl

Non hanno tolto una legge ma annullato una sentenza, gli Stati Uniti sono stati sovrani uniti, ora semplicemente ogni stato deciderà per sé
Per me nessuno stato e nessun uomo inteso come maschio e non come essere umano dovrebbe arrogarsi il diritto di decidere sta cosa. Ne un politico, ne un medico, ne un prete ne nessuno. Noi maschi non dovremmo proprio nemmeno esprimere una opinione a riguardo.
 

perplesso

Administrator
Staff Forum
in nessun punto viene detto che l'aborto è proibito. siete sicuri di aver letto bene?
 

perplesso

Administrator
Staff Forum
allora chi dava la notizia a Radio24 non capiva cosa stava leggendo
 

perplesso

Administrator
Staff Forum
perchè non hanno capito cosa c'è scritto nella sentenza e l'argomento tornava bene per un titolo a sensazione acchiappaclick
 

Foglia

utente viva e vegeta
E' già un gran casino il diritto italiano, figuriamoci quello degli USA :rolleyes:

Comunque, a quanto pare, tutto è partito da qui, da una interpretazione della Costituzione:

Usa, abolita storica sentenza aborto - SWI swissinfo.ch


La Corte suprema statunitense ha abolito la storica sentenza Roe v. Wade con cui nel 1973 la stessa Corte aveva legalizzato l'aborto negli Usa. Ora quindi i singoli Stati saranno liberi di applicare le loro leggi in materia.

"La Costituzione non conferisce il diritto all'aborto"


Anche qui è spiegato bene:

La Corte suprema Usa cancella il diritto costituzionale all’aborto dopo 50 anni. In 13 Stati tra cui Texas scatta subito divieto - Il Sole 24 ORE

La decisione è stata presa nel caso «Dobbs v. Jackson Women’s Health Organization», in cui i giudici hanno confermato la legge del Mississippi che proibisce l’interruzione di gravidanza dopo 15 settimane. A fare ricorso era stata l’unica clinica rimasta nello Stato ad offrire l’aborto. «L’aborto presenta una profonda questione morale. La costituzione non proibisce ai cittadini di ciascuno stato di regolare o proibire l’aborto», scrivono i giudici.

Quindi è stata semplicemente revocata una sentenza federale che "sorpassava" il diritto dei singoli Stati nel regolamentare (eventualmente anche proibendo, o più semplicemente mettendo limitazioni) la pratica dell'aborto.

Da quel che ho capito, la Roe vs Wade sanciva, A LIVELLO FEDERALE, il diritto all'aborto fino alle prime 24 SETTIMANE di gestazione. Ora, come ho già detto io non credo che sarei capace di abortire, ma resto favorevole al diritto. Tuttavia 24 settimane sono quasi 6 mesi. Avete presente? E va bene tutto :rolleyes:, non sto certamente parlando dei cd. "aborti terapeutici" in senso stretto, ma considerare intoccabile un aborto a 6 mesi dall'inizio della gestazione mi pare veramente troppo oltre. Ho detto INTOCCABILE, nel senso che, per intervento di una legge sovranazionale è sancito sempre e comunque il diritto di interrompere una gravidanza uccidendo un bambino (scusate, eh, la parola "feto" in questo caso, non riesco a utilizzarla).

L'effetto della revoca di questa sentenza (in America funziona diversamente che da noi, ben potendo una sentenza superare direttamente una legge) è che ogni Stato membro applicherà le proprie leggi interne (per cui nel Mississippi, ad esempio, il limite alla possibilità di praticare l'aborto sono 15 settimane), ma non ci sarà più il "cappello" della Roe vs Wade.

Questo, più che altro, crea un altro tipo di problema: che è quello dell'adeguamento dei tempi, e ai tempi.
Dal 1973 ad oggi c'era una sentenza federale che "copriva" tutto. Quindi molto meno fermento, a livello dei singoli Stati, molto meno interessamento a volere adeguare, comprendere, studiare, normare, testare nel tessuto umano. C'era semplicemente una sentenza che superava per tutti questa cosa, e questa sentenza si basava su una interpretazione credo "estensiva" della Costituzione americana (tal quale a noi, eh, mica esiste nella Costituzione un articolo ad hoc. E anzi ricordo che prima del 1978 abortire da noi era reato: qui una breve cronistoria :) Legge 22 maggio 1978, n. 194 - Wikipedia ).

Le conseguenze? Secondo me, che i singoli Stati dovranno finalmente sentire il problema, e adeguare la propria legislazione ai tempi (suppongo che in questo cinquantennio, stante il carattere assorbente della sentenza federale, non si siano troppo preoccupati di un adeguamento delle proprie leggi interne). Un pò come chi si accomoda perché esiste chi a quell'incombente ha già provveduto per lui. Perché - questo sì - la revoca del principio stabilito dalla roe vs wade, volenti o nolenti, rimanda indietro gli USA a come erano 50 anni fa ;) Qui sarebbe interessante provare una analisi dei motivi che hanno spinto una Corte federale a fare marcia indietro e a far sì che circolasse un problema per così dire "dormiente". Secondo me.
 

Foglia

utente viva e vegeta
Altra riflessione che mi faccio, riguarda l'estensione della portata di certe norme, vale anche a dire poi la possibilità di applicarle nel concreto (vd. in Italia la questione dei cd "obiettori di coscienza"), e siccome in America è tutto "big", la questione di trovare materialmente CHI esegua un aborto al sesto mese di gravidanza. Non vorrei tanto dire, ma qui un medico si assume la responsabilità non soltanto di uccidere un bambino, ma di mettere concretamente a repentaglio la vita di una donna. Io a sei mesi avevo già un pancione infinito, tanto per dire. A parte il fatto che io mi domando se dilatare così tanto il tempo di azione sia veramente un passo avanti, di una società che progredisce, che non solo legalizza (vale a dire non esclude) la possibilità di abortire ben al sesto mese, ma questo resta un mio pensiero, mi chiedo NEL CONCRETO come tutto questo possa trovare concreta e fattibile attuazione.

Che alle volte mettere orizzonti troppo vasti (diciamola così) equivale di fatto a trovare gabbole (per dirlo all'italiana) che marcino nel senso direttamente opposto, sia per motivi "pratici" che "per reazione": ignoro come fossero messi, ma una legge federale che mi impone di far abortire gestanti di sei mesi, implica anche più che una risposta "di coscienza", verso una vita nuova, da parte di un medico. Anche una responsabilità verso la gestante che, se fossi medico, non mi vorrei certamente assumere. E che poi, davvero ci vogliono sei mesi per decidere che, quella vita, non la si vuole? Ecco: garantire tutto questo per legge mi sembra davvero troppo. Ora comunque credo che se ne dovrà discutere più ampiamente di quanto si sarà fatto sino ad ora. Si è insomma svegliata la questione.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Altra riflessione che mi faccio, riguarda l'estensione della portata di certe norme, vale anche a dire poi la possibilità di applicarle nel concreto (vd. in Italia la questione dei cd "obiettori di coscienza"), e siccome in America è tutto "big", la questione di trovare materialmente CHI esegua un aborto al sesto mese di gravidanza. Non vorrei tanto dire, ma qui un medico si assume la responsabilità non soltanto di uccidere un bambino, ma di mettere concretamente a repentaglio la vita di una donna. Io a sei mesi avevo già un pancione infinito, tanto per dire. A parte il fatto che io mi domando se dilatare così tanto il tempo di azione sia veramente un passo avanti, di una società che progredisce, che non solo legalizza (vale a dire non esclude) la possibilità di abortire ben al sesto mese, ma questo resta un mio pensiero, mi chiedo NEL CONCRETO come tutto questo possa trovare concreta e fattibile attuazione.

Che alle volte mettere orizzonti troppo vasti (diciamola così) equivale di fatto a trovare gabbole (per dirlo all'italiana) che marcino nel senso direttamente opposto, sia per motivi "pratici" che "per reazione": ignoro come fossero messi, ma una legge federale che mi impone di far abortire gestanti di sei mesi, implica anche più che una risposta "di coscienza", verso una vita nuova, da parte di un medico. Anche una responsabilità verso la gestante che, se fossi medico, non mi vorrei certamente assumere. E che poi, davvero ci vogliono sei mesi per decidere che, quella vita, non la si vuole? Ecco: garantire tutto questo per legge mi sembra davvero troppo. Ora comunque credo che se ne dovrà discutere più ampiamente di quanto si sarà fatto sino ad ora. Si è insomma svegliata la questione.
L’iter italiano per consentire l’aborto legalmente, ma soprattutto gratuitamente, è stato molto lungo non solo per astratti principi morali, ma anche, come tu certamente sai meglio di altri, ogni legge ha implicazioni complesse.
Ad esempio il parere del padre che se non può essere determinante per indurre l’aborto (padre che all’epoca della legge poteva solo essere escluso, per incompatibilità dei gruppi sanguigni, ma non determinato) perché sarebbe una violenza sul corpo della donna, allo stesso modo non può neppure porre un veto.
Anche ai tempi della legge americana un limite così avanzato faceva orrore ed era accettato sia per i tempi lunghi per determinare danni genetici, sia per il limite di sopravvivenza del feto fuori dal corpo della madre. Oggi i tempi si sono ridotti per tutto.
 

bull63

Utente di lunga data
Gli Stati Uniti sono stati e sono ancora da molti considerati un grande e avanzata democrazia. Non ho mai condiviso questo pensiero, sono ancorati ai valori del liberalismo settecentesco. La sentenza sull'aborto lo conferma e purtroppo le prossime sentenze distruggeranno i diritti del mondo LGBT.
 
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