Tebe
Egocentrica non in incognito
Stavo parcheggiando. Sms di Luca.
Manager seduto nel tuo ufficio. E' appena arrivato. Fai presto. Non ho il fucile.
Nemmeno il tempo di rispondere ok sono qui con il sonnifero che.
Altro sms
Sono nel tuo ufficio. Caffè.
Manager ovviamente.
Mi sono subito guardata nello specchietto retrovisore per controllare il flap flap.
Ho qualcosa come 250 mascara e 1000 paia di ciglia finte. Insieme a Chanel 5 sono le mie dipendenze, e stamattina cercavo un mascara super rimpolpante, effetto super ciglia finte con allungante...e cerca. Cerca. Cerca.
Niente.
Sparito. E nella grotta magica dei mascara non c'era nulla che...
Poi però ho detto.
Posso farlo io.
Ho preso un mascara che non uso, l'ho aperto. Ho preso 2 ciglia finte che ormai sembrano la coda di un gatto spelata. Le ho tagliuzzate. Poi infilate nel tubetto.
Messo una goccia di soluzione salina.Mescolato. Messo.
Uno spettacolo.
Una roba da far invidia ai migliori mascara allunganti e rimpolpanti da 20 euro.
Quindi nello specchietto controllavo che non fosse crollato niente.
No.
Tutto mummificato perfettamente.
E per Manager. Nessun colpo al cuore. Nessun respiro corto. Nessun ormone impazzito.
Niente.
Era già girato verso la porta quando sono entrata.
-Hai l'udito dei gattacci...- gli ho detto appoggiando borsa. Cellulare. Sigarette. Micro pc. Tubo bacetti perugina. Vibratore rosa sulla scrivania.
-Adoro i gatti e hai un passo inconfondibile quando porti i tacchi. Ultimamente non li porti molto.-
-Ti confesso che odio i tacchi. Li odio profondamente. Non li porto mai fuori dall'ufficio. Anche perchè a Mattia non piacciono quindi...sono bel felice di adeguarmi...Come mai qui?-
Mi sono messa vicina a lui nella sedia dell'ospite e.
Mi ha preso una mano.
Ha guardato le mie unghie lunghe limate assolutamente quadrate.
Con sopra un franch manicure fantasia piuttosto...ecco...in contro tendenza assoluta con quello che sono, piuttosto appariscente.
Viola. Giallo. Bianco. Rosa. E brillantini a manetta.
Ha passato il pollice sopra il mio indice. Poi sul medio. Poi mi ha guardata.
-E' terribile.-
-Non ti piace davvero?-
-No. E su di te stona. Sei fine. Quella è una roba da...-ha sorriso alzando le spalle.
-Ma dai...ho sempre fatto il franch...-
-E' vero ma..molto soft. Che non amo comunque ma era accettabile. Che ti ha detto Mattia?-
-A lui piace molto.-
-A te?-
Mi sono guardata le mani. -In effetti non lo so ancora. A volte si e a volto no. Sei qui per un caffè o scambiarci consigli su un perfetto franch?-
-Posso chiudere la porta?-
-Certo...-
Si è alzato.
Porca troia.
Non me ne ero accorta.
Portava i jeans. Scoloriti. Gli ho fissato il culo ( perchè ha davvero un bel culo!). La schiena grande nascosta da una camicia bianca.
Ha chiuso.
Si è voltato. -Perchè mi guardi così?-
-Perchè fai sesso Manager...come mai in jeans?-
-Sono venuto in moto.-
Ho spalancato gli occhi. -Moto? Hai una moto? Che moto?-
-Honda. Da strada.-
-Però...non sono sensibile al fascino del centauro, mai stata, ma devo ammettere che sapere che vai in moto...boh...è strano.-
-Dai...andiamo a prendere il caffè.-
Mi sono alzata l'ho raggiunto alla porta chiusa.
E di nuovo.L'ha sigillata appoggiandosi contro e...
Baci.
Baci.
Baci.
Baci.
E sti cazzo di baci sempre!
Che palle. Ebbasta!
E la musica romantica. E sta cippa romantica e...
Ho infilato la mano nel suo posto giusto ed è stato come avere aperto una diga.
Un invasione di ormoni proprio.
Ma non cambia.
Siamo sempre a livello di stuzzichini adolescenziali.
L'ho allontanato -Ok. Discorso serio. -
-Dopo Tebe. Vieni qui.-
-No. Subito.-
Si è aggiustato la cravatta. Messo a posto il pipino pieno di vita ( ecco...quante occasioni sprecate...) e ha incrociato le braccia -Ti ascolto.-
-Basta. Basta agguati ormonali in ufficio. Basta. Fai il Manager adulto e pensa che: sesso in qualsiasi forma solo in motel. Fuori da li. Niente. No scusa. Vieni qui solo per stuzzicare e poi te ne vai facendo ancora 100 km?-
Ha riso -Si. Allungo il percorso solo per prendere un caffè con te. Ti mette a disagio la cosa?-
-No ma non capisco...millanti sempre croniche mancanze di tempo per quattro ore in un motel eppure...-
-Non capisci perchè nonostante tu abbia un cervello dai percorsi a dir poco brillanti rimani una donna. E lo dico in maniera assolutamente riverente. Mi piaci molto quando sei così donna. Ed è una parte di te che non si vede spesso...-
-O no...di psicologi sono circondata. Abbi pietà di me...-
-Stai tranquilla...Allora Tebe. Quando ti dico che non ho tempo. E' vero, perchè quando ti dico che ho bisogno di stare con te quattro ore almeno. E' vero. Te lo dico un ultima volta. Non riesco a concepire la sveltina con te. Non ce la faccio. Come non ce la faccio ad organizzarmi per il motel quando sono troppo incazzato. O stressato. Perchè non lo meriti e perchè nel momento in cui voglio dedicarmi a te, il resto deve essere fuori. E se non lo è. Inquina noi. Io lo so che tu ti aspettavi da me altro, qualcosa di più hard e meno...coinvolgente. Ti aspettavi anche forse un finto fedele che sotto sotto. Non è così. Per quanto tu possa rabbrividire quando ti dico che mi ritengo fedele e odio i traditori...nella realtà...io non ti vedo come amante. ti vedo come qualcuna con cui ho un dialogo quasi paritario perchè hai una libertà di pensiero frizzante e la mostri a noi miserrimi umani in maniera naturale. Per cui Principessa. Per tutto questo che ti ho appena detto. Io desidero davvero stare con te. Senza rotture di coglioni di nessun tipo. E stamattina. Semplicemente. Ho seguito la voglia di prendere un caffè con te. Anche se ci siamo visti l'altro giorno.-
-Quindi tu ti stai auto convincendo che, con queste dinamiche, non stai tradendo?-
-No. Sto tradendo. E non ti rispiego tutti i sensi di colpa che ho e le infinite lotte. Ma ho deciso che ne vale il rischio. Perchè non sei la mia amante. Sei qualcosa di diverso che non so come definire. Anzi. Fallo tu. Sei brava con le parole...-
-Non c'è da definire nulla...siamo ben definiti come non coppia. Io non mi racconto storielle per tacitare la coscienza e so esattamente quello che faccio. Ma capisco anche che tu ti debba trovare delle, come dire, scusanti per cedere al mio fascino assassino, quindi...tutto ciò che calma la coscienza è giusto usarlo. Nel mio mondo intendo. Nel tuo probabilmente aumenterà ancora il carico emotivo alla fine.-
Siamo usciti dal mio ufficio. Luca mi ha lanciato un occhiata preoccupata. L'ho tranquillizzato con un sorriso.
Io davanti. Manager dietro (secondo me guardava lui il culo a me questa volta)
Caffè.
Mi ha comprato 3 baci perugina.
Sigaretta.
Poi.
-Ciao Principessa.-
-Ciao Manager...-
E' ufficiale.
Mi sento dentro una soap opera
Nel frattempo.
Il solito uccellino.
Mi ha informata che Mattia oggi era a pranzo con la facocera.
Non mi ha detto nulla e l'ho appena sentito.
Vediamo stasera se me lo dice o no.
Se non me lo dice non lo picchio. E non lo metto nemmeno in punizione. Lascio andare la cosa.
Perchè non ho nessun motivo per dubitare di lui. E non sono gelosa. E non ho il gene del controllo a prescindere.
ma la cosa più importante del perchè lascio andare.
E perchè sento che mi ama. E questo mi basta alla grande.
Manager seduto nel tuo ufficio. E' appena arrivato. Fai presto. Non ho il fucile.
Nemmeno il tempo di rispondere ok sono qui con il sonnifero che.
Altro sms
Sono nel tuo ufficio. Caffè.
Manager ovviamente.
Mi sono subito guardata nello specchietto retrovisore per controllare il flap flap.
Ho qualcosa come 250 mascara e 1000 paia di ciglia finte. Insieme a Chanel 5 sono le mie dipendenze, e stamattina cercavo un mascara super rimpolpante, effetto super ciglia finte con allungante...e cerca. Cerca. Cerca.
Niente.
Sparito. E nella grotta magica dei mascara non c'era nulla che...
Poi però ho detto.
Posso farlo io.
Ho preso un mascara che non uso, l'ho aperto. Ho preso 2 ciglia finte che ormai sembrano la coda di un gatto spelata. Le ho tagliuzzate. Poi infilate nel tubetto.
Messo una goccia di soluzione salina.Mescolato. Messo.
Uno spettacolo.
Una roba da far invidia ai migliori mascara allunganti e rimpolpanti da 20 euro.
Quindi nello specchietto controllavo che non fosse crollato niente.
No.
Tutto mummificato perfettamente.
E per Manager. Nessun colpo al cuore. Nessun respiro corto. Nessun ormone impazzito.
Niente.
Era già girato verso la porta quando sono entrata.
-Hai l'udito dei gattacci...- gli ho detto appoggiando borsa. Cellulare. Sigarette. Micro pc. Tubo bacetti perugina. Vibratore rosa sulla scrivania.
-Adoro i gatti e hai un passo inconfondibile quando porti i tacchi. Ultimamente non li porti molto.-
-Ti confesso che odio i tacchi. Li odio profondamente. Non li porto mai fuori dall'ufficio. Anche perchè a Mattia non piacciono quindi...sono bel felice di adeguarmi...Come mai qui?-
Mi sono messa vicina a lui nella sedia dell'ospite e.
Mi ha preso una mano.
Ha guardato le mie unghie lunghe limate assolutamente quadrate.
Con sopra un franch manicure fantasia piuttosto...ecco...in contro tendenza assoluta con quello che sono, piuttosto appariscente.
Viola. Giallo. Bianco. Rosa. E brillantini a manetta.
Ha passato il pollice sopra il mio indice. Poi sul medio. Poi mi ha guardata.
-E' terribile.-
-Non ti piace davvero?-
-No. E su di te stona. Sei fine. Quella è una roba da...-ha sorriso alzando le spalle.
-Ma dai...ho sempre fatto il franch...-
-E' vero ma..molto soft. Che non amo comunque ma era accettabile. Che ti ha detto Mattia?-
-A lui piace molto.-
-A te?-
Mi sono guardata le mani. -In effetti non lo so ancora. A volte si e a volto no. Sei qui per un caffè o scambiarci consigli su un perfetto franch?-
-Posso chiudere la porta?-
-Certo...-
Si è alzato.
Porca troia.
Non me ne ero accorta.
Portava i jeans. Scoloriti. Gli ho fissato il culo ( perchè ha davvero un bel culo!). La schiena grande nascosta da una camicia bianca.
Ha chiuso.
Si è voltato. -Perchè mi guardi così?-
-Perchè fai sesso Manager...come mai in jeans?-
-Sono venuto in moto.-
Ho spalancato gli occhi. -Moto? Hai una moto? Che moto?-
-Honda. Da strada.-
-Però...non sono sensibile al fascino del centauro, mai stata, ma devo ammettere che sapere che vai in moto...boh...è strano.-
-Dai...andiamo a prendere il caffè.-
Mi sono alzata l'ho raggiunto alla porta chiusa.
E di nuovo.L'ha sigillata appoggiandosi contro e...
Baci.
Baci.
Baci.
Baci.
E sti cazzo di baci sempre!
Che palle. Ebbasta!
E la musica romantica. E sta cippa romantica e...
Ho infilato la mano nel suo posto giusto ed è stato come avere aperto una diga.
Un invasione di ormoni proprio.
Ma non cambia.
Siamo sempre a livello di stuzzichini adolescenziali.
L'ho allontanato -Ok. Discorso serio. -
-Dopo Tebe. Vieni qui.-
-No. Subito.-
Si è aggiustato la cravatta. Messo a posto il pipino pieno di vita ( ecco...quante occasioni sprecate...) e ha incrociato le braccia -Ti ascolto.-
-Basta. Basta agguati ormonali in ufficio. Basta. Fai il Manager adulto e pensa che: sesso in qualsiasi forma solo in motel. Fuori da li. Niente. No scusa. Vieni qui solo per stuzzicare e poi te ne vai facendo ancora 100 km?-
Ha riso -Si. Allungo il percorso solo per prendere un caffè con te. Ti mette a disagio la cosa?-
-No ma non capisco...millanti sempre croniche mancanze di tempo per quattro ore in un motel eppure...-
-Non capisci perchè nonostante tu abbia un cervello dai percorsi a dir poco brillanti rimani una donna. E lo dico in maniera assolutamente riverente. Mi piaci molto quando sei così donna. Ed è una parte di te che non si vede spesso...-
-O no...di psicologi sono circondata. Abbi pietà di me...-
-Stai tranquilla...Allora Tebe. Quando ti dico che non ho tempo. E' vero, perchè quando ti dico che ho bisogno di stare con te quattro ore almeno. E' vero. Te lo dico un ultima volta. Non riesco a concepire la sveltina con te. Non ce la faccio. Come non ce la faccio ad organizzarmi per il motel quando sono troppo incazzato. O stressato. Perchè non lo meriti e perchè nel momento in cui voglio dedicarmi a te, il resto deve essere fuori. E se non lo è. Inquina noi. Io lo so che tu ti aspettavi da me altro, qualcosa di più hard e meno...coinvolgente. Ti aspettavi anche forse un finto fedele che sotto sotto. Non è così. Per quanto tu possa rabbrividire quando ti dico che mi ritengo fedele e odio i traditori...nella realtà...io non ti vedo come amante. ti vedo come qualcuna con cui ho un dialogo quasi paritario perchè hai una libertà di pensiero frizzante e la mostri a noi miserrimi umani in maniera naturale. Per cui Principessa. Per tutto questo che ti ho appena detto. Io desidero davvero stare con te. Senza rotture di coglioni di nessun tipo. E stamattina. Semplicemente. Ho seguito la voglia di prendere un caffè con te. Anche se ci siamo visti l'altro giorno.-
-Quindi tu ti stai auto convincendo che, con queste dinamiche, non stai tradendo?-
-No. Sto tradendo. E non ti rispiego tutti i sensi di colpa che ho e le infinite lotte. Ma ho deciso che ne vale il rischio. Perchè non sei la mia amante. Sei qualcosa di diverso che non so come definire. Anzi. Fallo tu. Sei brava con le parole...-
-Non c'è da definire nulla...siamo ben definiti come non coppia. Io non mi racconto storielle per tacitare la coscienza e so esattamente quello che faccio. Ma capisco anche che tu ti debba trovare delle, come dire, scusanti per cedere al mio fascino assassino, quindi...tutto ciò che calma la coscienza è giusto usarlo. Nel mio mondo intendo. Nel tuo probabilmente aumenterà ancora il carico emotivo alla fine.-
Siamo usciti dal mio ufficio. Luca mi ha lanciato un occhiata preoccupata. L'ho tranquillizzato con un sorriso.
Io davanti. Manager dietro (secondo me guardava lui il culo a me questa volta)
Caffè.
Mi ha comprato 3 baci perugina.
Sigaretta.
Poi.
-Ciao Principessa.-
-Ciao Manager...-
E' ufficiale.
Mi sento dentro una soap opera
Nel frattempo.
Il solito uccellino.
Mi ha informata che Mattia oggi era a pranzo con la facocera.
Non mi ha detto nulla e l'ho appena sentito.
Vediamo stasera se me lo dice o no.
Se non me lo dice non lo picchio. E non lo metto nemmeno in punizione. Lascio andare la cosa.
Perchè non ho nessun motivo per dubitare di lui. E non sono gelosa. E non ho il gene del controllo a prescindere.
ma la cosa più importante del perchè lascio andare.
E perchè sento che mi ama. E questo mi basta alla grande.