Tebe
Egocentrica non in incognito
Stamattina mi sono svegliata in modalità rompicoglioni.
-Tebe, caffè?- ha chiesto Mattia alzandosi.
-Si ma lungo lungo tipo americano e con il latte freddo, no anzi un pò caldo ma non tanto perchè mi da fastidio la schiuma. E voglio anche la brioscina quella alla carota...no...quella allo yogurt...no le fette biscottate...no...-
-Tebe e che cazzo!!!!-
Ok...la smetto. Da quando Mattia è tornato a casa dopo l'allontanamento coatto causa genitrice, è diventato un filippino.
Fa la cena, pulisce casa, mi porta il caffè a letto...E ovviamente io me ne approfitto a manetta.
Ieri non sono andata al lavoro. Ho recuperato il week, ma...Manager mi ha scritto.
Alle 9 e 15 vedo una sua mail.
Niente di che. Solo la risposta alla mia di venerdi.
Mmmhhhh...sempre un pò mestruato.
Rispondo da mestruata.
Anche lui.
Rispondo mordendo.
Lui il nulla.
Stamattina entrando in azienda lo vedo.
E fa finta di non vedermi.
Mi è salita la tebite al cervello ma ho tirato dritto.
Ora basta. Ste cazzo di mestruazioni gli devono finire.
Non ho manco salutato Luca e gli altri che ero già al pc.
Fra mezz'ora sono nel tuo ufficio e se sei libero ti offro un caffè.
...così non puoi far finta di non vedermi....
Nemmeno 40 secondi che arriva la sua risposta.
TI ASPETTO
Minchia. Grassetto, stampatello e in rosso?
-Dove stai andando?- ha chiesto Luca vedendomi uscire.
-Da Manager...-
-Sei pazza?-
-Perchè?-
-E' una rogna a quanto ho sentito.-
-Meglio...-
-...è successo per caso qualcosa?-
-Si. Il filippino che ho casa, Mattia, stamattina non riusciva a capire come volessi il caffè, quindi mi sono innervosita..-
-Ah ok..pensavo fosse successo qualcosa con Manager...ho notato che siete un pò elettrici ultimamente...-
Mi sono diretta con calma nell' altra "ala" dell'azienda.
Ero irritata?
Si. Lo ero.
E non solo perchè ha fatto finta di non vedermi stamattina, ma per le due settimane di paturnie del cazzo.
Sono entrata e lui era girato di spalle. Non si è mosso -Ciao principessa...-
-Hai gli occhi dietro la testa come le mosche?-
Si è voltato - No ma riconosco il passo...Però...non principessa oggi. Ma splendore...-
-Allora non è vero che oggi hai la rogna...- flap flap
-Sono le solite bugie che girano...Scusa un attimo...-
Si è messo a rispondere ad una mail e io gli guardavo le mani.
E mi sono subito invornita.
Tebe falla finita e non farti intortare dal fatto che adesso lui è manager quello che ti scopa con il cervello perchè due settimane di paturnie e il non saluto di stamattina devono avere una spiegazione.
-Andiamo...-
E io -Dove?-
-Fuori. A prendere il caffè.-
Fuori a prendere il caffè?
Sarà successo...3. Quattro volte. Io e lui non usciamo mai a prendere il caffè.
Mi ha scortata fuori dall'ufficio, mezzo passo dietro e mi spingeva leggero con la mano sulla schiena.
Poi mi ha camminato al fianco per un bel pezzo. Sempre con la mano appoggiata.
Sarò stata la mia immaginazione, ma percepivo quella mano come se fosse incandescente.
Siamo usciti al sole. Ho inforcato gli occhiali scuri.
Mi ha guardata e si è messo a sorridere -Davvero ti ho fatto un livido l'altra...hemm...volta?-
-Si..posizione intercostale sotto il seno sinistro. Niente di grave. Sei scomposto data la tua fisicità e io sono uno scricciolo. Ma mi è piaciuto. E comunque non si vede quasi più.-
Si è acceso una sigaretta, un pò imbarazzato, poi mi ha fatto cambiare direzione.- No...andiamo nell'altro...-
L'altro bar? Mmmhhhhhh....manager romantic.
E si. Abbiamo il nostro bar.
Nel senso che...lui e noi andiamo sempre in un bar a prendere il caffè, ma una delle nostre tre volte disse -No. Cambiamo...-
E oggi...
-Stamattina non ho fatto finta di non vederti. Ero solo concentrato. Perchè hai pensato una cosa del genere?-
Camminavamo lenti per la piazza. Come se stessimo facendo una passeggiata. Con la sigaretta fumata in tranquillità.
-Posso parlare liberamente come se fossimo al motel?- gli ho chiesto.
Si è guardato intorno, fintamente preoccupato- Tebe comportati bene...-
Ho riso e lui con me.- Senti...io non so che problemi tu abbia.- ho cominciato - ma ti sei comportato da stronzo in queste due settimane. E hai un comportamento ad andamento bizzarro proprio come se avessi le mestruazioni..-
-Non capisco...-
-Si si...tu non capisci mai..Ma intanto ti ho fatto una domanda giorni fa e non ho ancora avuto il piacere di avere una risposta..-
-Che domanda Tebe..-
Ok. Stai calma. Guarda che bello che è così possente. Non ha nemmeno fatto la barba. Ma è biondo quindi sta bene...e quel completo antracite con la camicia bianca sotto...Mmmmhhhh...e quelle mani grandi che mangio con gli occhi quando porta la sigaretta alla bocca.
-La domanda sulla tua coscienza.- Ho preso un respiro e l'ho guardato negli occhi -Se le paranoie superano il piacere di rotolarci in un letto...chiudiamola qui. Non ci sono problemi. Capisco.-
-Io non voglio parlare con te di questo...-
-Si invece. Perchè lo stavi facendo al motel. Ma in quel momento ero più interessata ad altro e quindi...ma poi ci ho pensato e...-
-Mi dispiace Tebe, non ne voglio parlare. No. E' inutile che sbatti le ciglia. No Tebe. Nemmeno la boccuccia a cuore serve. No Tebe...non toccarmi il braccio...Tebe smettila...Senti...non voglio parlarne perchè...mi sento io uno stronzo. Uno stronzo che guarda in faccia i suoi figli e pensa Ma che cazzo fai? Ma intanto...sono qui.-
-Ok, però Manager ti sto dicendo che...-
-No. Tu non mi devi dire proprio niente Tebe. Non mi devi chiedere niente.E non devi prendere decisioni per me.-
Aggressivo. Improvvisamente aggressivo.
Siamo entrati in silenzio al nostro bar.
Due caffè.
Lui zucchera il suo. Io gli tocco un braccio -Sei un gran maleducato e poco signore. Grazie per aver pensato anche a me...-
E' rimasto con la bustina aperta a mezz'aria poi -Scusa...non avevo visto...perdonami...- e con un mezzo sorrisetto ha svuotato la bustina nel mio caffè. Poi ha preso il cucchiaino. Ha cominciato a girare il liquido scuro. In modo lento. Senza spaccare la schiuma sopra.
Oddio...Oddio...Oddio...Di nuovo le sue mani. Una manica sessuale sono diventata.
Maledetta primavera proprio.
-Ecco splendore...-
-Sei insopportabile.-
All'uscita mi accendo una sigaretta. E anche lui.
Alcuni minuti di silenzio. Sempre il passo da passeggiata.
-Sono un pò sotto pressione Tebe. Sul lavoro intendo. Queste due settimane sono state impegnative. Più del solito.-
Io silenzio.
-Tebe...-
-Dimmi...-
-Se io ce l'ho con te per qualcosa te lo dico. Non mi tengo niente. Ma ci sono cose che devo vedermi io.-
-Ma visto che in queste cose rientro anche io...-
Siamo arrivati davanti all azienda.
Ci siamo fermati.
-E' vero. Rientri anche tu. Ma non sei una causa. Sei un effetto. Con qualche contro indicazione...-ha sorriso.
Sono rientrata in ufficio e...
Boh.
Non lo sentirò per i prossimi due. Tre giorni.
Può dire quello che vuole ma alzato un muro bello alto.
Ma la pausa caffè è durata mezz'ora abbondante.
Ed è questo che conta con lui.
Non quello che dice.
Ma quello che fa.
:diavoletto:
E' in invornitismo emotivo.
Sta facendo i conti con la sua coscienza.
Ci sta. E io glieli lascio fare.
-Tebe, caffè?- ha chiesto Mattia alzandosi.
-Si ma lungo lungo tipo americano e con il latte freddo, no anzi un pò caldo ma non tanto perchè mi da fastidio la schiuma. E voglio anche la brioscina quella alla carota...no...quella allo yogurt...no le fette biscottate...no...-
-Tebe e che cazzo!!!!-
Ok...la smetto. Da quando Mattia è tornato a casa dopo l'allontanamento coatto causa genitrice, è diventato un filippino.
Fa la cena, pulisce casa, mi porta il caffè a letto...E ovviamente io me ne approfitto a manetta.
Ieri non sono andata al lavoro. Ho recuperato il week, ma...Manager mi ha scritto.
Alle 9 e 15 vedo una sua mail.
Niente di che. Solo la risposta alla mia di venerdi.
Mmmhhhh...sempre un pò mestruato.
Rispondo da mestruata.
Anche lui.
Rispondo mordendo.
Lui il nulla.
Stamattina entrando in azienda lo vedo.
E fa finta di non vedermi.
Mi è salita la tebite al cervello ma ho tirato dritto.
Ora basta. Ste cazzo di mestruazioni gli devono finire.
Non ho manco salutato Luca e gli altri che ero già al pc.
Fra mezz'ora sono nel tuo ufficio e se sei libero ti offro un caffè.
...così non puoi far finta di non vedermi....
Nemmeno 40 secondi che arriva la sua risposta.
TI ASPETTO
Minchia. Grassetto, stampatello e in rosso?
-Dove stai andando?- ha chiesto Luca vedendomi uscire.
-Da Manager...-
-Sei pazza?-
-Perchè?-
-E' una rogna a quanto ho sentito.-
-Meglio...-
-...è successo per caso qualcosa?-
-Si. Il filippino che ho casa, Mattia, stamattina non riusciva a capire come volessi il caffè, quindi mi sono innervosita..-
-Ah ok..pensavo fosse successo qualcosa con Manager...ho notato che siete un pò elettrici ultimamente...-
Mi sono diretta con calma nell' altra "ala" dell'azienda.
Ero irritata?
Si. Lo ero.
E non solo perchè ha fatto finta di non vedermi stamattina, ma per le due settimane di paturnie del cazzo.
Sono entrata e lui era girato di spalle. Non si è mosso -Ciao principessa...-
-Hai gli occhi dietro la testa come le mosche?-
Si è voltato - No ma riconosco il passo...Però...non principessa oggi. Ma splendore...-
-Allora non è vero che oggi hai la rogna...- flap flap
-Sono le solite bugie che girano...Scusa un attimo...-
Si è messo a rispondere ad una mail e io gli guardavo le mani.
E mi sono subito invornita.
Tebe falla finita e non farti intortare dal fatto che adesso lui è manager quello che ti scopa con il cervello perchè due settimane di paturnie e il non saluto di stamattina devono avere una spiegazione.
-Andiamo...-
E io -Dove?-
-Fuori. A prendere il caffè.-
Fuori a prendere il caffè?
Sarà successo...3. Quattro volte. Io e lui non usciamo mai a prendere il caffè.
Mi ha scortata fuori dall'ufficio, mezzo passo dietro e mi spingeva leggero con la mano sulla schiena.
Poi mi ha camminato al fianco per un bel pezzo. Sempre con la mano appoggiata.
Sarò stata la mia immaginazione, ma percepivo quella mano come se fosse incandescente.
Siamo usciti al sole. Ho inforcato gli occhiali scuri.
Mi ha guardata e si è messo a sorridere -Davvero ti ho fatto un livido l'altra...hemm...volta?-
-Si..posizione intercostale sotto il seno sinistro. Niente di grave. Sei scomposto data la tua fisicità e io sono uno scricciolo. Ma mi è piaciuto. E comunque non si vede quasi più.-
Si è acceso una sigaretta, un pò imbarazzato, poi mi ha fatto cambiare direzione.- No...andiamo nell'altro...-
L'altro bar? Mmmhhhhhh....manager romantic.
E si. Abbiamo il nostro bar.
Nel senso che...lui e noi andiamo sempre in un bar a prendere il caffè, ma una delle nostre tre volte disse -No. Cambiamo...-
E oggi...
-Stamattina non ho fatto finta di non vederti. Ero solo concentrato. Perchè hai pensato una cosa del genere?-
Camminavamo lenti per la piazza. Come se stessimo facendo una passeggiata. Con la sigaretta fumata in tranquillità.
-Posso parlare liberamente come se fossimo al motel?- gli ho chiesto.
Si è guardato intorno, fintamente preoccupato- Tebe comportati bene...-
Ho riso e lui con me.- Senti...io non so che problemi tu abbia.- ho cominciato - ma ti sei comportato da stronzo in queste due settimane. E hai un comportamento ad andamento bizzarro proprio come se avessi le mestruazioni..-
-Non capisco...-
-Si si...tu non capisci mai..Ma intanto ti ho fatto una domanda giorni fa e non ho ancora avuto il piacere di avere una risposta..-
-Che domanda Tebe..-
Ok. Stai calma. Guarda che bello che è così possente. Non ha nemmeno fatto la barba. Ma è biondo quindi sta bene...e quel completo antracite con la camicia bianca sotto...Mmmmhhhh...e quelle mani grandi che mangio con gli occhi quando porta la sigaretta alla bocca.
-La domanda sulla tua coscienza.- Ho preso un respiro e l'ho guardato negli occhi -Se le paranoie superano il piacere di rotolarci in un letto...chiudiamola qui. Non ci sono problemi. Capisco.-
-Io non voglio parlare con te di questo...-
-Si invece. Perchè lo stavi facendo al motel. Ma in quel momento ero più interessata ad altro e quindi...ma poi ci ho pensato e...-
-Mi dispiace Tebe, non ne voglio parlare. No. E' inutile che sbatti le ciglia. No Tebe. Nemmeno la boccuccia a cuore serve. No Tebe...non toccarmi il braccio...Tebe smettila...Senti...non voglio parlarne perchè...mi sento io uno stronzo. Uno stronzo che guarda in faccia i suoi figli e pensa Ma che cazzo fai? Ma intanto...sono qui.-
-Ok, però Manager ti sto dicendo che...-
-No. Tu non mi devi dire proprio niente Tebe. Non mi devi chiedere niente.E non devi prendere decisioni per me.-
Aggressivo. Improvvisamente aggressivo.
Siamo entrati in silenzio al nostro bar.
Due caffè.
Lui zucchera il suo. Io gli tocco un braccio -Sei un gran maleducato e poco signore. Grazie per aver pensato anche a me...-
E' rimasto con la bustina aperta a mezz'aria poi -Scusa...non avevo visto...perdonami...- e con un mezzo sorrisetto ha svuotato la bustina nel mio caffè. Poi ha preso il cucchiaino. Ha cominciato a girare il liquido scuro. In modo lento. Senza spaccare la schiuma sopra.
Oddio...Oddio...Oddio...Di nuovo le sue mani. Una manica sessuale sono diventata.
Maledetta primavera proprio.
-Ecco splendore...-
-Sei insopportabile.-
All'uscita mi accendo una sigaretta. E anche lui.
Alcuni minuti di silenzio. Sempre il passo da passeggiata.
-Sono un pò sotto pressione Tebe. Sul lavoro intendo. Queste due settimane sono state impegnative. Più del solito.-
Io silenzio.
-Tebe...-
-Dimmi...-
-Se io ce l'ho con te per qualcosa te lo dico. Non mi tengo niente. Ma ci sono cose che devo vedermi io.-
-Ma visto che in queste cose rientro anche io...-
Siamo arrivati davanti all azienda.
Ci siamo fermati.
-E' vero. Rientri anche tu. Ma non sei una causa. Sei un effetto. Con qualche contro indicazione...-ha sorriso.
Sono rientrata in ufficio e...
Boh.
Non lo sentirò per i prossimi due. Tre giorni.
Può dire quello che vuole ma alzato un muro bello alto.
Ma la pausa caffè è durata mezz'ora abbondante.
Ed è questo che conta con lui.
Non quello che dice.
Ma quello che fa.
:diavoletto:
E' in invornitismo emotivo.
Sta facendo i conti con la sua coscienza.
Ci sta. E io glieli lascio fare.