Tebe
Egocentrica non in incognito
Stamattina ho visto Manager con la coda dell'occhio e spantegando egocentrismo da diva ho fatto finta di non vederlo. Avevo i capelli tirati su con una bacchetta cinese. Gli occhiali scuri. Vestita primaverile. Ho notato che alzava la testa e mi ha seguita con lo sguardo.
E' in fuga. Ieri infatti gli avevo mandato una mail in cui gli facevo una domanda precisa. Nessuna risposta. Tipico.
-Manager ti vuole-
-Sai di cosa si tratta Luca?- avevo già la rogna.
-Ha voluto anticipare la riunione di domani.-
-E' tutto a posto?- ho di nuovo chiesto mentre mi passava dei fogli.
-Si, tranne il preventivo dei pannelli solari.Non riesco a farmelo mandare.-
-In che senso?-
-Cosa vuoi che ti dica Tebe. Sono 10 giorni che chiamo l'azienda e...-
-Luca, non voglio sentire questa scusante. Se hai problemi mi informi e io intervengo. Questo preventivo è importante. Ora vado dal Mostro e cosa gli dico, che non siamo nemmeno in grado di...Lascia stare. Dammi il numero, chiamo io e fai sapere a Manager che mezz'ora sono da lui. E preparati perchè il culo sarà a cascata.-
Chiamo la ditta. Dieci minuti a parlare con una cranio. Alla fine.-Mi spiace signora ma fino a domani non riusciamo a farle avere il preventivo. Le vostre richieste sono state talmente particolari che..bla...bla...bla....-
Merda. Questa è una delle classiche cose che fanno sclerare Manager. E ha ragione. Il preventivo doveva essere pronto. Punto.
-Manager ha detto di andare subito perchè dopo va via...-
Cazzo. -Com'è l'umore?-
-Gelmy dice che lo stato di grazie di martedi è passato totalmente.-
-Rognosità da 1 a 10?-
-Secondo Gelmy 8. In crescita.-
Ri merda.
Manager è biondo. Con tanti capelli tagliati un pò a militare. Occhi azzurri. Sottili. Una bocca grande e carnosa. Due metri e zero uno. Per 97 kg.
Fa paura arrabbiato. Fa davvero brutto. E usa il suo corpo come arma intimorente.
Riuscendoci benissimo.
Il suo non ufficio. Aria spessa. Cristallizzata. Gelmy. Lui.
Non ha nemmeno alzato la testa. Mi sono seduta. Ho accavallato le gambe. Ho appoggiato i fogli sulla scrivania. Ho sorriso a Gelmy.
-Bell'arietta...- ho ironizzato.
E finalmente lui ha alzato lo sguardo.
-Sono questi i preventivi?-
-Si.- ho risposto avvicinandogli i fogli.
Ha guardato. Letto. Riletto. Tutto in un silenzio tombale.
-Gelmy prenda questi e li porti da Francesco...Tebe scusa, manca il preventivo dei pannelli solari mi sembra. O non l'ho visto io?- voce tagliente. Come lo sguardo. Come i modi.
-In effetti manca. Le specifiche che gli abbiamo chiesto hanno avuto bisogno di un intervento diverso dai loro soliti standar, quindi è pronto domani.-
-Domani?-
-Si. Domani.-
-E come mai così tanto tempo?-
-Te l'ho appena detto.-
-Hanno avuto un mese per organizzarsi.-
-Hai ragione, ma intanto c'è quello non ufficiale di preventivo.-
-Non mi interessano le cose non ufficiali.-
-D'accordo.-
-Voglio questo preventivo oggi.-
-Non credo sia possibile ma vedo cosa posso fare.-
-Non hai capito. Voglio il preventivo oggi. Avete avuto un sacco di tempo. I tuoi ragazzi non mi sembrano particolarmente attenti. Chi doveva occuparsene? Luca? Carlo?-
Occhiataccia. Coltelli immaginari. Musica dello squalo sotto.
Lui un atteggiamento del cazzo totale. Rognoso. Antipatico. Con un aria sarcastica che...Sembrava fosse incazzato per qualcosa con me. Qualcosa di personale. Non lavorativo. Sta roba del preventivo è una minchiata dai.
Mi sono morsicata la lingua per non rispondergli. Ho capito ormai da molto che quando cerca lo scontro, e stamattina lo cercava, non bisogna alimentarlo.
E io. Niente rispostacce. Niente atteggiamenti stronzi. Niente di niente.
-E' colpa mia. Io sono la responsabile del loro operato.-
-Gelmy mi fa avere il numero dei tizi dei pannelli solari?-
Lei è scattata come un soldato.
Siamo rimasti soli. L'ho fissato -Problemi?-
Lui, di nuovo, a non guardarmi in faccia. Guardava il monitor. La sua casella di posta. Nessuna risposta.
-D'accordo...sei ancora mestruato.-
Si è voltato come un cobra e grazie al cielo in quel momento è rientrata Gelmy -Ecco dottore.- e si è riseduta.
Lui non ha nemmeno ringraziato, continuando ad osservare la sua cazzo di posta.
Trenta secondi e mi sono alzata.
-Bene, è stato un piacere come al solito...se non c'è altro....-
Mi ha omaggiata di un sorrisetto sarcastico -No, non c'è altro.-
Un ora dopo Luca mi ha portato un foglio.
Il preventivo, con sopra scritto.
Non era difficile.
E' in fuga. Ieri infatti gli avevo mandato una mail in cui gli facevo una domanda precisa. Nessuna risposta. Tipico.
-Manager ti vuole-
-Sai di cosa si tratta Luca?- avevo già la rogna.
-Ha voluto anticipare la riunione di domani.-
-E' tutto a posto?- ho di nuovo chiesto mentre mi passava dei fogli.
-Si, tranne il preventivo dei pannelli solari.Non riesco a farmelo mandare.-
-In che senso?-
-Cosa vuoi che ti dica Tebe. Sono 10 giorni che chiamo l'azienda e...-
-Luca, non voglio sentire questa scusante. Se hai problemi mi informi e io intervengo. Questo preventivo è importante. Ora vado dal Mostro e cosa gli dico, che non siamo nemmeno in grado di...Lascia stare. Dammi il numero, chiamo io e fai sapere a Manager che mezz'ora sono da lui. E preparati perchè il culo sarà a cascata.-
Chiamo la ditta. Dieci minuti a parlare con una cranio. Alla fine.-Mi spiace signora ma fino a domani non riusciamo a farle avere il preventivo. Le vostre richieste sono state talmente particolari che..bla...bla...bla....-
Merda. Questa è una delle classiche cose che fanno sclerare Manager. E ha ragione. Il preventivo doveva essere pronto. Punto.
-Manager ha detto di andare subito perchè dopo va via...-
Cazzo. -Com'è l'umore?-
-Gelmy dice che lo stato di grazie di martedi è passato totalmente.-
-Rognosità da 1 a 10?-
-Secondo Gelmy 8. In crescita.-
Ri merda.
Manager è biondo. Con tanti capelli tagliati un pò a militare. Occhi azzurri. Sottili. Una bocca grande e carnosa. Due metri e zero uno. Per 97 kg.
Fa paura arrabbiato. Fa davvero brutto. E usa il suo corpo come arma intimorente.
Riuscendoci benissimo.
Il suo non ufficio. Aria spessa. Cristallizzata. Gelmy. Lui.
Non ha nemmeno alzato la testa. Mi sono seduta. Ho accavallato le gambe. Ho appoggiato i fogli sulla scrivania. Ho sorriso a Gelmy.
-Bell'arietta...- ho ironizzato.
E finalmente lui ha alzato lo sguardo.
-Sono questi i preventivi?-
-Si.- ho risposto avvicinandogli i fogli.
Ha guardato. Letto. Riletto. Tutto in un silenzio tombale.
-Gelmy prenda questi e li porti da Francesco...Tebe scusa, manca il preventivo dei pannelli solari mi sembra. O non l'ho visto io?- voce tagliente. Come lo sguardo. Come i modi.
-In effetti manca. Le specifiche che gli abbiamo chiesto hanno avuto bisogno di un intervento diverso dai loro soliti standar, quindi è pronto domani.-
-Domani?-
-Si. Domani.-
-E come mai così tanto tempo?-
-Te l'ho appena detto.-
-Hanno avuto un mese per organizzarsi.-
-Hai ragione, ma intanto c'è quello non ufficiale di preventivo.-
-Non mi interessano le cose non ufficiali.-
-D'accordo.-
-Voglio questo preventivo oggi.-
-Non credo sia possibile ma vedo cosa posso fare.-
-Non hai capito. Voglio il preventivo oggi. Avete avuto un sacco di tempo. I tuoi ragazzi non mi sembrano particolarmente attenti. Chi doveva occuparsene? Luca? Carlo?-
Occhiataccia. Coltelli immaginari. Musica dello squalo sotto.
Lui un atteggiamento del cazzo totale. Rognoso. Antipatico. Con un aria sarcastica che...Sembrava fosse incazzato per qualcosa con me. Qualcosa di personale. Non lavorativo. Sta roba del preventivo è una minchiata dai.
Mi sono morsicata la lingua per non rispondergli. Ho capito ormai da molto che quando cerca lo scontro, e stamattina lo cercava, non bisogna alimentarlo.
E io. Niente rispostacce. Niente atteggiamenti stronzi. Niente di niente.
-E' colpa mia. Io sono la responsabile del loro operato.-
-Gelmy mi fa avere il numero dei tizi dei pannelli solari?-
Lei è scattata come un soldato.
Siamo rimasti soli. L'ho fissato -Problemi?-
Lui, di nuovo, a non guardarmi in faccia. Guardava il monitor. La sua casella di posta. Nessuna risposta.
-D'accordo...sei ancora mestruato.-
Si è voltato come un cobra e grazie al cielo in quel momento è rientrata Gelmy -Ecco dottore.- e si è riseduta.
Lui non ha nemmeno ringraziato, continuando ad osservare la sua cazzo di posta.
Trenta secondi e mi sono alzata.
-Bene, è stato un piacere come al solito...se non c'è altro....-
Mi ha omaggiata di un sorrisetto sarcastico -No, non c'è altro.-
Un ora dopo Luca mi ha portato un foglio.
Il preventivo, con sopra scritto.
Non era difficile.