Tebe
Egocentrica non in incognito
Arrivando in azienda stamattina. Ho visto la macchina di Manager parcheggiata.
Mi sono avvicinata. Ho guardato gli interni. Ho sorriso da sola.
La prima volta che ci sono salita sono sprofondata nel sedile tipo letto ad 8 piazze.
Poi ho visto le finestre aperte del suo non ufficio.
Sono passata dal mio. Ho mollato borsa. Ombrello...
-Caffè e sigaretta?-
Ha alzato la testa bionda sorridendo-Ciao Principessa. Si. Caffè e sigaretta.-
Cinque minuti ed ero seduta. Con lui sull'altra sedia ospite.
-Come mai qui?- ho chiesto.
-Dovevo firmare alcune cose e parlare con il tuo capo. Routine.-
-Voglio dirti una cosa.-
Ha inarcato un sopracciglio e acceso la sigaretta, dando un occhiata alla porta chiusa.-Prego.-
-Ho pensato a noi. Alle rispettive aspettative e ai nostri modi di confrontarci e viverla...- Sorso di caffè. Boccata di sigaretta.
-Continua...-
-Ho preso coscienza che mi sono adeguata a te. Cercando di rispettare i tuoi mestrui. Le tue paturnie. Le tue punte acuminate dopo ogni volta che andiamo in motel..-altro sorso di caffè. Altra boccata.- e non lo farò più Manager. Da adesso non mi interessano i tuoi stati d'animo o i tuoi paletti. Se voglio mandarti una mail cretina lo faccio. Se voglio mandarti una mail porno lo faccio. Se voglio venire ad importunarti lo faccio- gli ho sorriso.- e un altra cosa. Voglio che mi parli dell'altro tuo tradimento e di lei, di cui ti ero innamorato. E del rapporto con tua moglie. Prima e dopo. E sono cose non negoziabili. Perchè continuerò a chiedertele finchè non avrò risposte.-
-Come mai improvvisamente senti il bisogno di avere tutte queste informazioni? Ti ho già parlato di lei.-
-Mi hai detto che eri pronto a lasciare tua moglie, che era sposata e che ha chiuso lei. Nonostante fosse innamorata di te e non vi siete mai più visti e sentiti...Voglio sapere perchè ti sei innamorato di lei. Cosa ti mancava in casa. Cosa ti manca.-
-Sono informazioni così importanti?-
-Si.-
Ci siamo fissati. Tranquilli tranquilli. Una situazione non usuale tra me e lui.
E mi ha sorriso. Annuendo senza dire nulla.
E mi è scattato l'ormone.
Ho allungato una mano.
-Tebe...-
Flap flap -Tanto la porta è chiusa e tutti sanno che non possono aprirla per nessuna ragione al mondo prima che tu dica avanti...- ho detto a voce bassa mentre spegnavo la sigaretta.
-Tebe...no dai Tebe....non puoi....Tebe...oddio Tebe...TEBE!-
Sono tornata nel mio ufficio, mettendomi un pò a posto i boccoli e la maglietta.
C'era una sua mail.
Come desideri, mia cara.
E sotto un sacco di faccette sorridenti.
Ho risposto
Fossi in te. Non riderei tanto. Mio caro.
E' stato questo l'errore.
Adeguarmi in qualche modo a lui. Ai suoi tempi. Seguirlo nelle sue fisime creandomene a mia volta.
Io voglio viverla free e così la vivrò.
Lui può adeguarsi. O smetterla.
Mi va bene tutto.
Oggi sono umoralmente di colore grigio.
Il colore dello scazzo globale.
Mi sono avvicinata. Ho guardato gli interni. Ho sorriso da sola.
La prima volta che ci sono salita sono sprofondata nel sedile tipo letto ad 8 piazze.
Poi ho visto le finestre aperte del suo non ufficio.
Sono passata dal mio. Ho mollato borsa. Ombrello...
-Caffè e sigaretta?-
Ha alzato la testa bionda sorridendo-Ciao Principessa. Si. Caffè e sigaretta.-
Cinque minuti ed ero seduta. Con lui sull'altra sedia ospite.
-Come mai qui?- ho chiesto.
-Dovevo firmare alcune cose e parlare con il tuo capo. Routine.-
-Voglio dirti una cosa.-
Ha inarcato un sopracciglio e acceso la sigaretta, dando un occhiata alla porta chiusa.-Prego.-
-Ho pensato a noi. Alle rispettive aspettative e ai nostri modi di confrontarci e viverla...- Sorso di caffè. Boccata di sigaretta.
-Continua...-
-Ho preso coscienza che mi sono adeguata a te. Cercando di rispettare i tuoi mestrui. Le tue paturnie. Le tue punte acuminate dopo ogni volta che andiamo in motel..-altro sorso di caffè. Altra boccata.- e non lo farò più Manager. Da adesso non mi interessano i tuoi stati d'animo o i tuoi paletti. Se voglio mandarti una mail cretina lo faccio. Se voglio mandarti una mail porno lo faccio. Se voglio venire ad importunarti lo faccio- gli ho sorriso.- e un altra cosa. Voglio che mi parli dell'altro tuo tradimento e di lei, di cui ti ero innamorato. E del rapporto con tua moglie. Prima e dopo. E sono cose non negoziabili. Perchè continuerò a chiedertele finchè non avrò risposte.-
-Come mai improvvisamente senti il bisogno di avere tutte queste informazioni? Ti ho già parlato di lei.-
-Mi hai detto che eri pronto a lasciare tua moglie, che era sposata e che ha chiuso lei. Nonostante fosse innamorata di te e non vi siete mai più visti e sentiti...Voglio sapere perchè ti sei innamorato di lei. Cosa ti mancava in casa. Cosa ti manca.-
-Sono informazioni così importanti?-
-Si.-
Ci siamo fissati. Tranquilli tranquilli. Una situazione non usuale tra me e lui.
E mi ha sorriso. Annuendo senza dire nulla.
E mi è scattato l'ormone.
Ho allungato una mano.
-Tebe...-
Flap flap -Tanto la porta è chiusa e tutti sanno che non possono aprirla per nessuna ragione al mondo prima che tu dica avanti...- ho detto a voce bassa mentre spegnavo la sigaretta.
-Tebe...no dai Tebe....non puoi....Tebe...oddio Tebe...TEBE!-
Sono tornata nel mio ufficio, mettendomi un pò a posto i boccoli e la maglietta.
C'era una sua mail.
Come desideri, mia cara.
E sotto un sacco di faccette sorridenti.
Ho risposto
Fossi in te. Non riderei tanto. Mio caro.
E' stato questo l'errore.
Adeguarmi in qualche modo a lui. Ai suoi tempi. Seguirlo nelle sue fisime creandomene a mia volta.
Io voglio viverla free e così la vivrò.
Lui può adeguarsi. O smetterla.
Mi va bene tutto.
Oggi sono umoralmente di colore grigio.
Il colore dello scazzo globale.