Mentre piangevano, io sorridevo

Dissapear

Utente di lunga data
Buongiorno a tutti quanti. È da un po’ che non scrivo, non so neanche se è la sezione corretta. Diciamo che ciò che mi è capitato o meglio, che io accidentalmente ho fatto capitare, si puo’ racchiudere nel titolo di questa discussione.
L’argomento che sto per esporre è già stato affrontato dalla mia psicologa, che son tornato a vedere e che tutt’ora vedo una volta a settimana.
Insomma, verso i primi di Ottobre mi sono iscritto ad una gara in pista, solita roba semi amatoriale, livello basso (che è il mio livello) per un weekend di sano divertimento. Dopo le prove libere stavo affrontando il giro per la Pole e cristo, ero felice, preso bene e sapevo di averne. Stavo spingendo tanto, molto e forse in modo eccessivo, potevo tenermi qualcosina nel taschino, ma niente, la testa ed il cuore dicevano altro. Ho spinto, spinto fino al punto di commettere un errore e BAM! High Side a circa 200kmh. È la prima volta che mi capita un High Side, ed ho seriamente pensato che sarei morto. Mai ho provato una sensazione così. La moto mi ha fatto volare come se fossi una foglia in mezzo a un uragano. Ho sempre sentito dire che quando si sta per morire, si vede passare la propria vita davanti agli occhi, ma non è stato così per me. Non ho visto passare nulla, se non il terreno sotto i miei piedi mentre ero in volo. In quei millesimi di secondo non ho pensato a praticamente niente, solo che stavo per morire facendo ciò che più amo.
Col senno di poi è stata una grande esagerazione pensare che io stessi per morire, ai piloti professionisti queste cose capitano spesso e si rialzano sempre in fretta tornando a correre subito o quasi, ma appunto, loro sono professionisti ed io no.
Fatto sta che cadendo ho battuto la testa ed ho perso i sensi. Mi son risvegliato in ambulanza mentre mi portavano in ospedale. Ho avuto un trauma cranico abbastanza serio, che mi crea ancora qualche piccolo grattacapo e qualche frattura a gamba e braccio sinistro. Nulla di troppo serio.
Sono arrivati i miei famigliari in ospedale, ero già in stanza quando li ho visti, piangevano e mi esprimevano i loro sentimenti, ma io sorridevo. Non ero contento dei miei dolori, ci mancherebbe, ma ero felice perché comunque mi son fatto male facendo ciò che più amo. È venuta a trovarmi anche la mia psicologa il giorno dopo, ed abbiamo affrontato in modo leggero l’argomento fin da subito. Seduta dopo seduta è emerso che la mia paura più grande non è la morte, ma bensì il temere di vivere una vita priva di emozioni significative per me. È stato ri analizzato anche il mio non voler figli, che potrebbe sembrare un controsenso se si parla di emozioni, ma, anche qui è emerso che il problema per quanto riguarda il mio ipotetico diventar padre, oltre al già citato (nelle mie discussioni precedenti) discorso che non voglio smettere di andare in moto e quello legato al fatto che io le emozioni le vivrei attraverso il figlio. Per spiegarmi meglio: Sicuramente vivrei emozioni grandi ogni giorno, ma emozioni donate da mio figlio, non che scaturiscono da me in prima persona.
C’è chi dice che ci ha creato Dio, ma se ci ha creato Dio, ha creato Dio stesso? C’è chi parla del bigbang ma sto bigbang da dove nasce? Lo spazio, l’universo come si sono creati? Sono ignorante in questo tema, però penso che della vita non sappiamo nulla o quasi. Ci agitiamo e lottiamo per qualcosa di cui sappiamo poco. Io quel poco che ho, lo vorrei vivere al massimo e non come un automa che fa casa-lavoro-casa-divano. Già mi tocca lavorare per campare e mantenere le mie passioni, mi tocca avere degli orari e degli schemi che mi urtano i sentimenti, almeno il tempo libero vorrei viverlo al 100% e pace e amen se questo fatto mi possa portare via in modo prematuro.

Voi che ne pensate della vita? Qual è il senso della nostra esistenza?
 

Brunetta

Utente di lunga data
Intanto auguri di buona guarigione anche dagli strascichi.
Esiste la filosofia che si interroga su questi argomenti.
Tu davvero vuoi trovare risposte teologiche?
Oppure vuoi cercare il senso della tua vita?
Lo trovi nelle emozioni?
 
Ultima modifica:

bravagiulia75

Annebbiata lombarda DOCG
Io penso che il buon dio ha dato la vita a tutti
Ma è ns dovere tenerla
Onestamente leggere il tuo post mi ha fatto piangere
Di nuovo
Ho una ferita troppo recente per leggere certe leggerezze
Almeno hai la decenza di correre in moto in un vircuito
Se vuoi capire di più della vita vai a fare 4 chiacchere con i miei amici che a giugno hanno perso un figlio per un incidente in moto
(Dove lui aveva ragione e non stava andando forte)
Onestamente hai bisogno di essere seguito seriamente da uno bravo
Hai idea se dovessi morire il dolore che daresti ai tuoi genitori?
Sicuramente sei morto mentre facevi una cosa che ti piaceva e non in guerra...magari sarà una minima consolazione per i tuoi
Magari...
 

Brunetta

Utente di lunga data
Io penso che il buon dio ha dato la vita a tutti
Ma è ns dovere tenerla
Onestamente leggere il tuo post mi ha fatto piangere
Di nuovo
Ho una ferita troppo recente per leggere certe leggerezze
Almeno hai la decenza di correre in moto in un vircuito
Se vuoi capire di più della vita vai a fare 4 chiacchere con i miei amici che a giugno hanno perso un figlio per un incidente in moto
(Dove lui aveva ragione e non stava andando forte)
Onestamente hai bisogno di essere seguito seriamente da uno bravo
Hai idea se dovessi morire il dolore che daresti ai tuoi genitori?
Sicuramente sei morto mentre facevi una cosa che ti piaceva e non in guerra...magari sarà una minima consolazione per i tuoi
Magari...
Ma lui non vuole alcuna responsabilità affettiva.
Ricordiamo la sua storia di bambino che si è sentito non amato.
 

bravagiulia75

Annebbiata lombarda DOCG
Ma lui non vuole alcuna responsabilità affettiva.
Ricordiamo la sua storia di bambino che si è sentito non amato.
E allora perché non si è sentito amato può arrogarsi questo diritto?
Avrà degli amici
Io ho visto il dolore nei ragazzi al funerale di luca (nome di fantasia)
Il dolore sul volto degli insegnanti
Sul volto della gente al cimitero
Anche adesso...chi passa per un saluto sulla sua tomba una lacrimuccia la fa scendere...
 

Nicky

Utente di lunga data
Penso che cercare il significato della nostra esistenza sia ciò che ci impegna per la vita, senza possibilità che non sia un successo molto parziale.
Diciamo che si può anche trovarlo nella possibilità di vivere esperienze emozionanti, ma se sfiori l'autodistruzione, forse dovresti raddrizzare un po' la situazione.
Ti consiglierei anche di approfondire i motivi per cui tendi a essere reattivo solo di fronte a esperienze molto forti, percependo le emozioni solo attraverso queste modalità. Non sono un'esperta, ma sentendo vari psichiatri per "hobby" mi pare di avere capito che ci possono essere dei motivi specifici per questa condizione.
 

Brunetta

Utente di lunga data
E allora perché non si è sentito amato può arrogarsi questo diritto?
Avrà degli amici
Io ho visto il dolore nei ragazzi al funerale di luca (nome di fantasia)
Il dolore sul volto degli insegnanti
Sul volto della gente al cimitero
Anche adesso...chi passa per un saluto sulla sua tomba una lacrimuccia la fa scendere...
Non ha nessun diritto.
Però, come per quasi tutti, noi non sappiamo nient’altro che quello che ci racconta e lui racconta insistentemente una posizione di chi cerca attenzione emotiva.
Attenzione che poi rifiuta se gli si fa rilevare che è lui a decidere il valore di sé.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Penso che cercare il significato della nostra esistenza sia ciò che ci impegna per la vita, senza possibilità che non sia un successo molto parziale.
Diciamo che si può anche trovarlo nella possibilità di vivere esperienze emozionanti, ma se sfiori l'autodistruzione, forse dovresti raddrizzare un po' la situazione.
Ti consiglierei anche di approfondire i motivi per cui tendi a essere reattivo solo di fronte a esperienze molto forti, percependo le emozioni solo attraverso queste modalità. Non sono un'esperta, ma sentendo vari psichiatri per "hobby" mi pare di avere capito che ci possono essere dei motivi specifici per questa condizione.
Ma è la filosofia del nostro tempo (funzionale al sistema) vedere la vita come una sequenza di emozioni.
 

Gerry

Utente di lunga data
Voi che ne pensate della vita? Qual è il senso della nostra esistenza?
Non conosco la tua storia di vita ma non preoccuparti, non sei l'unico a porsi certe domande, non voglio arrogarmi risposte dove l'umanità in millenni di sforzi intellettuali non ne è venuta a capo, si è tanto filosofeggiato a riguardo, posso solo darti risposte... le stesse che ho dato a me stesso forse sbagliando.. chissà! Dico semplicemente che: La vita va vissuta, in tutta la sua interezza "io esisto quindi vivo". E alla domanda del senso della nostra esistenza, rispondo: Non abbiamo un senso, perchè già viviamo, esistiamo, bisogna solo dare il giusto valore alla nostra esistenza, se non ti basta come risposta, pensa al vuoto di chi non ha "esistito" o addirittura chi ha messo fine volutamente alla propria esistenza.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Non conosco la tua storia di vita ma non preoccuparti, non sei l'unico a porsi certe domande, non voglio arrogarmi risposte dove l'umanità in millenni di sforzi intellettuali non ne è venuta a capo, si è tanto filosofeggiato a riguardo, posso solo darti risposte... le stesse che ho dato a me stesso forse sbagliando.. chissà! Dico semplicemente che: La vita va vissuta, in tutta la sua interezza "io esisto quindi vivo". E alla domanda del senso della nostra esistenza, rispondo: Non abbiamo un senso, perchè già viviamo, esistiamo, bisogna solo dare il giusto valore alla nostra esistenza, se non ti basta come risposta, pensa al vuoto di chi non ha "esistito" o addirittura chi ha messo fine volutamente alla propria esistenza.
Questo è un senso.
 

Delfi1999

Utente di lunga data
Buongiorno a tutti quanti. ,,,,,,, Ho spinto, spinto fino al punto di commettere un errore e BAM! High Side a circa 200kmh. È la prima volta che mi capita un High Side, ed ho seriamente pensato che sarei morto. Mai ho provato una sensazione così. La moto mi ha fatto volare come se fossi una foglia in mezzo a un uragano. Ho sempre sentito dire che quando si sta per morire, si vede passare la propria vita davanti agli occhi, ma non è stato così per me. Non ho visto passare nulla, se non il terreno sotto i miei piedi mentre ero in volo. In quei millesimi di secondo non ho pensato a praticamente niente, solo che stavo per morire facendo ciò che più amo.


C’è chi dice che ci ha creato Dio, ma se ci ha creato Dio, ha creato Dio stesso? C’è chi parla del bigbang ma sto bigbang da dove nasce? Lo spazio, l’universo come si sono creati? Sono ignorante in questo tema, però penso che della vita non sappiamo nulla o quasi. Ci agitiamo e lottiamo per qualcosa di cui sappiamo poco. Io quel poco che ho, lo vorrei vivere al massimo e non come un automa che fa casa-lavoro-casa-divano. Già mi tocca lavorare per campare e mantenere le mie passioni, mi tocca avere degli orari e degli schemi che mi urtano i sentimenti, almeno il tempo libero vorrei viverlo al 100% e pace e amen se questo fatto mi possa portare via in modo prematuro.

Voi che ne pensate della vita? Qual è il senso della nostra esistenza?
Ciao a te. In quei centesimi o millesimi di secondo pensi solo " Ca...o, adesso mi faccio male ". Ci sono 2 tipi di motociclisti : quell che sono caduti e quelli che debbono ancora cadere. Noi due siamo del primo tipo, a te è andata fatta bene , tutto sommato, e pure a me.

Per quanto riguarda i problemi filosofici che stai affrontando, lascia perdere, nessuno è ancora riuscito ad arrivare a quelle verità. Magari , se ti piace Vasco Rossi, ascoltati "un senso", è un brano molto esplicativo sull'argomento. In bocca al lupo biker !
 

Lara3

Utente di lunga data
Buongiorno a tutti quanti. È da un po’ che non scrivo, non so neanche se è la sezione corretta. Diciamo che ciò che mi è capitato o meglio, che io accidentalmente ho fatto capitare, si puo’ racchiudere nel titolo di questa discussione.
L’argomento che sto per esporre è già stato affrontato dalla mia psicologa, che son tornato a vedere e che tutt’ora vedo una volta a settimana.
Insomma, verso i primi di Ottobre mi sono iscritto ad una gara in pista, solita roba semi amatoriale, livello basso (che è il mio livello) per un weekend di sano divertimento. Dopo le prove libere stavo affrontando il giro per la Pole e cristo, ero felice, preso bene e sapevo di averne. Stavo spingendo tanto, molto e forse in modo eccessivo, potevo tenermi qualcosina nel taschino, ma niente, la testa ed il cuore dicevano altro. Ho spinto, spinto fino al punto di commettere un errore e BAM! High Side a circa 200kmh. È la prima volta che mi capita un High Side, ed ho seriamente pensato che sarei morto. Mai ho provato una sensazione così. La moto mi ha fatto volare come se fossi una foglia in mezzo a un uragano. Ho sempre sentito dire che quando si sta per morire, si vede passare la propria vita davanti agli occhi, ma non è stato così per me. Non ho visto passare nulla, se non il terreno sotto i miei piedi mentre ero in volo. In quei millesimi di secondo non ho pensato a praticamente niente, solo che stavo per morire facendo ciò che più amo.
Col senno di poi è stata una grande esagerazione pensare che io stessi per morire, ai piloti professionisti queste cose capitano spesso e si rialzano sempre in fretta tornando a correre subito o quasi, ma appunto, loro sono professionisti ed io no.
Fatto sta che cadendo ho battuto la testa ed ho perso i sensi. Mi son risvegliato in ambulanza mentre mi portavano in ospedale. Ho avuto un trauma cranico abbastanza serio, che mi crea ancora qualche piccolo grattacapo e qualche frattura a gamba e braccio sinistro. Nulla di troppo serio.
Sono arrivati i miei famigliari in ospedale, ero già in stanza quando li ho visti, piangevano e mi esprimevano i loro sentimenti, ma io sorridevo. Non ero contento dei miei dolori, ci mancherebbe, ma ero felice perché comunque mi son fatto male facendo ciò che più amo. È venuta a trovarmi anche la mia psicologa il giorno dopo, ed abbiamo affrontato in modo leggero l’argomento fin da subito. Seduta dopo seduta è emerso che la mia paura più grande non è la morte, ma bensì il temere di vivere una vita priva di emozioni significative per me. È stato ri analizzato anche il mio non voler figli, che potrebbe sembrare un controsenso se si parla di emozioni, ma, anche qui è emerso che il problema per quanto riguarda il mio ipotetico diventar padre, oltre al già citato (nelle mie discussioni precedenti) discorso che non voglio smettere di andare in moto e quello legato al fatto che io le emozioni le vivrei attraverso il figlio. Per spiegarmi meglio: Sicuramente vivrei emozioni grandi ogni giorno, ma emozioni donate da mio figlio, non che scaturiscono da me in prima persona.
C’è chi dice che ci ha creato Dio, ma se ci ha creato Dio, ha creato Dio stesso? C’è chi parla del bigbang ma sto bigbang da dove nasce? Lo spazio, l’universo come si sono creati? Sono ignorante in questo tema, però penso che della vita non sappiamo nulla o quasi. Ci agitiamo e lottiamo per qualcosa di cui sappiamo poco. Io quel poco che ho, lo vorrei vivere al massimo e non come un automa che fa casa-lavoro-casa-divano. Già mi tocca lavorare per campare e mantenere le mie passioni, mi tocca avere degli orari e degli schemi che mi urtano i sentimenti, almeno il tempo libero vorrei viverlo al 100% e pace e amen se questo fatto mi possa portare via in modo prematuro.

Voi che ne pensate della vita? Qual è il senso della nostra esistenza?
Auguri di veloce guarigione !
Ognuno da il senso che vuole alla propria vita e sei libero di farlo anche tu. Non ci sono regole; anzi l’unica è quella che alla fine tutto sarà passato. Nell’intervallo facciamo succedere quello che consideriamo giusto.
 
Ultima modifica:

Marjanna

Utente di lunga data
Buongiorno a tutti quanti. È da un po’ che non scrivo, non so neanche se è la sezione corretta. Diciamo che ciò che mi è capitato o meglio, che io accidentalmente ho fatto capitare, si puo’ racchiudere nel titolo di questa discussione.
L’argomento che sto per esporre è già stato affrontato dalla mia psicologa, che son tornato a vedere e che tutt’ora vedo una volta a settimana.
Insomma, verso i primi di Ottobre mi sono iscritto ad una gara in pista, solita roba semi amatoriale, livello basso (che è il mio livello) per un weekend di sano divertimento. Dopo le prove libere stavo affrontando il giro per la Pole e cristo, ero felice, preso bene e sapevo di averne. Stavo spingendo tanto, molto e forse in modo eccessivo, potevo tenermi qualcosina nel taschino, ma niente, la testa ed il cuore dicevano altro. Ho spinto, spinto fino al punto di commettere un errore e BAM! High Side a circa 200kmh. È la prima volta che mi capita un High Side, ed ho seriamente pensato che sarei morto. Mai ho provato una sensazione così. La moto mi ha fatto volare come se fossi una foglia in mezzo a un uragano. Ho sempre sentito dire che quando si sta per morire, si vede passare la propria vita davanti agli occhi, ma non è stato così per me. Non ho visto passare nulla, se non il terreno sotto i miei piedi mentre ero in volo. In quei millesimi di secondo non ho pensato a praticamente niente, solo che stavo per morire facendo ciò che più amo.
Col senno di poi è stata una grande esagerazione pensare che io stessi per morire, ai piloti professionisti queste cose capitano spesso e si rialzano sempre in fretta tornando a correre subito o quasi, ma appunto, loro sono professionisti ed io no.
Fatto sta che cadendo ho battuto la testa ed ho perso i sensi. Mi son risvegliato in ambulanza mentre mi portavano in ospedale. Ho avuto un trauma cranico abbastanza serio, che mi crea ancora qualche piccolo grattacapo e qualche frattura a gamba e braccio sinistro. Nulla di troppo serio.
Sono arrivati i miei famigliari in ospedale, ero già in stanza quando li ho visti, piangevano e mi esprimevano i loro sentimenti, ma io sorridevo. Non ero contento dei miei dolori, ci mancherebbe, ma ero felice perché comunque mi son fatto male facendo ciò che più amo. È venuta a trovarmi anche la mia psicologa il giorno dopo, ed abbiamo affrontato in modo leggero l’argomento fin da subito. Seduta dopo seduta è emerso che la mia paura più grande non è la morte, ma bensì il temere di vivere una vita priva di emozioni significative per me. È stato ri analizzato anche il mio non voler figli, che potrebbe sembrare un controsenso se si parla di emozioni, ma, anche qui è emerso che il problema per quanto riguarda il mio ipotetico diventar padre, oltre al già citato (nelle mie discussioni precedenti) discorso che non voglio smettere di andare in moto e quello legato al fatto che io le emozioni le vivrei attraverso il figlio. Per spiegarmi meglio: Sicuramente vivrei emozioni grandi ogni giorno, ma emozioni donate da mio figlio, non che scaturiscono da me in prima persona.
C’è chi dice che ci ha creato Dio, ma se ci ha creato Dio, ha creato Dio stesso? C’è chi parla del bigbang ma sto bigbang da dove nasce? Lo spazio, l’universo come si sono creati? Sono ignorante in questo tema, però penso che della vita non sappiamo nulla o quasi. Ci agitiamo e lottiamo per qualcosa di cui sappiamo poco. Io quel poco che ho, lo vorrei vivere al massimo e non come un automa che fa casa-lavoro-casa-divano. Già mi tocca lavorare per campare e mantenere le mie passioni, mi tocca avere degli orari e degli schemi che mi urtano i sentimenti, almeno il tempo libero vorrei viverlo al 100% e pace e amen se questo fatto mi possa portare via in modo prematuro.

Voi che ne pensate della vita? Qual è il senso della nostra esistenza?
Beh insomma, se avessi un figlio non è che muori e che vivi emozioni solo per interposta persona (il figlio), poi comunque ricordo quello che avevi scritto in passato e tra non vivere più emozioni e andar di vacca tirandola rischiando di trovarti non morto ma con un problemi motori importanti, ce ne passa.
Il senso della vita per me è vivere. Siamo animali in mezzo ad altri animali, a me non viene da cercare quadri superiori in cui far balletti con ipotetici dei.
E non è che viviamo solo quando proviamo picchi di emozioni, viviamo sempre. Perchè questo è di fatto.
Mi ricordi quanti anni hai?
 
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