Un posto vale l'altro per porsi l'interrogativo su quale sia il senso della vita.
Che è quello che si è cominciato a porre l'essere umano quando dalla condizione animale istintiva è passato all'autodeterminazione e dunque alla riflessione sulle conseguenze delle azioni proprie e degli altri e sulle ragioni degli eventi naturali.
A me è capitato tanti anni fa di discutere davanti ad una birra, al pub, su quell'interrogativo fino a notte inoltrata con un amico che due ore prima aveva cercato di suicidarsi in mare, per questioni di amore non corrisposto. E non c'era riuscito, perché l'avevano salvato.
O, molto più recentemente, con un occasionale passante che si era fermato accanto a me ad osservare su una spiaggia gli ultimi raggi di sole che illuminavano il mare al tramonto.
Lo aveva colpito il fatto che, senza accorgermene, stessi sorridendo.
Dopo qualche minuto di silenzio, mi ha educatamente chiesto per quale ragione sorridessi.
L'ho guardato e mi è venuto spontaneo rispondergli "Non ci crederà, ma perché mi sento vivo. Perché la bellezza del tramonto mi da la certezza che ci sarà un'alba domani ed una promessa di speranza".
Ovviamente, non gli è bastata quella risposta.
Abbiamo avuto un'interessante conversazione su quale fosse il senso della vita confrontando le nostre diverse argomentazioni in una passeggiata.
E' uscito fuori che lui aveva perso il gusto di vivere e si apprestava a recarsi in Svizzera, presso la sede dell'associazione EXIT, che si prefigge di accompagnare chi lo desidera nel percorso per suicidarsi con dignità e consapevolezza. Gli ho spiegato perché non mi interessava morire in quel modo, pur avendo avuto, nel corso della mia esistenza, dei momenti di forte difficoltà esistenziale. Ma ho sempre trovato ragioni per reagire alla disperazione e scegliere la vita. Almeno finora.
Ci siamo salutati al termine della passeggiata, rimanendo ognuno della propria opinione.
Non credo che alcuno abbia una risposta già confezionata per offrire una soluzione esauriente.
E, quindi, ciascuno deve trovare da solo le ragioni di una risposta che abbia senso per se stesso.
In questa prospettiva, però, già il porsi l'interrogativo stimola la personale ricerca di una risposta.
Senza garanzia di trovarne una che sia convincente.