E così siamo davvero giunti al capolinea.
Adesso conosci i miei sentimenti, sai quanto sto male, ma non mi hai tempestata di telefonate, non ti sei precipitato da me. Non ti sei neppure scusato. Sai come sto e cosa provo per te. Ma scegli ogni momento di stare con lei. E un timido messaggio per chiedermi come sto non mi basta.
Non mi basta più.
Questa è l'ultima di una lunga serie di lettere che ti ho mandato in questi anni. Alcune mai spedite, la maggior parte arrivate al destinatario, ma mai, forse, davvero al tuo cuore.
Ti ho amato, adorato, venerato. Ho accettato da te tutto quello che volevi darmi, quello che ti sentivi di darmi; ho accettato anche le briciole.
Ora, basta.
Ho bisogno di guardare avanti e devo farlo prima di tutto perché c'è una piccola grande persona che dipende da me e che ha bisogno di essere protetta, sicura e soprattutto orgogliosa di me. E la situazione in cui sono ora non può proseguire.
Hai scelto un'altra donna. Non starò a dirti quello che penso di lei, non ha importanza. Magari un giorno ti metterò a conoscenza delle cattiverie e delle falsità che ha scritto, così magari aprirai gli occhi. Magari invece, un giorno, non lo vorrò più fare perché mi sembreranno meschinità che appartengono al passato. E in cui vi lascio volentieri. Faranno sempre parte di voi e della vostra storia.
Io spero solo che quel desiderio di cui mi hai parlato una volta, cioè l'idea di rivedere te stesso in un'altra persona, in un esserino che arriva da te... beh spero che quel desiderio ti passi perché con lei non lo potrai mai realizzare.
Continuo a ripensare a noi, ai nostri momenti, le nostre "colazioni", penso ai tuoi abbracci che quasi mi stritolavano, al tuo profumo, al profumo della tua pelle prima del profumo, ai tuoi occhi verdi da gattone in cui ho voluto perdermi per troppo tempo.
A quando mi dicevi che ero tutta tua.
Penso ancora che tu sia una persona speciale, in qualche modo ti amerò sempre, per me sarai sempre una figura a colori in un mondo in bianco e nero, ma ora è il momento davvero di pensare a me. Mi hai fatto troppo, troppo male. Mi hai ferita e nel momento in cui ho avuto più bisogno di te hai svelato le tue vere intenzioni.
Non ti manderò questa lettera. La affiderò alla rete, che è un po' come infilare un foglio in una bottiglia e consegnarla al mare. La mando alla deriva, al mio posto. Perché io alla deriva ci sono stata, ho toccato quel fondo che poi ti risucchia, oppure ti rimanda su.
E io ora, con una fatica immane, sto provando a risalire.
E lo farò senza di te.
Adesso conosci i miei sentimenti, sai quanto sto male, ma non mi hai tempestata di telefonate, non ti sei precipitato da me. Non ti sei neppure scusato. Sai come sto e cosa provo per te. Ma scegli ogni momento di stare con lei. E un timido messaggio per chiedermi come sto non mi basta.
Non mi basta più.
Questa è l'ultima di una lunga serie di lettere che ti ho mandato in questi anni. Alcune mai spedite, la maggior parte arrivate al destinatario, ma mai, forse, davvero al tuo cuore.
Ti ho amato, adorato, venerato. Ho accettato da te tutto quello che volevi darmi, quello che ti sentivi di darmi; ho accettato anche le briciole.
Ora, basta.
Ho bisogno di guardare avanti e devo farlo prima di tutto perché c'è una piccola grande persona che dipende da me e che ha bisogno di essere protetta, sicura e soprattutto orgogliosa di me. E la situazione in cui sono ora non può proseguire.
Hai scelto un'altra donna. Non starò a dirti quello che penso di lei, non ha importanza. Magari un giorno ti metterò a conoscenza delle cattiverie e delle falsità che ha scritto, così magari aprirai gli occhi. Magari invece, un giorno, non lo vorrò più fare perché mi sembreranno meschinità che appartengono al passato. E in cui vi lascio volentieri. Faranno sempre parte di voi e della vostra storia.
Io spero solo che quel desiderio di cui mi hai parlato una volta, cioè l'idea di rivedere te stesso in un'altra persona, in un esserino che arriva da te... beh spero che quel desiderio ti passi perché con lei non lo potrai mai realizzare.
Continuo a ripensare a noi, ai nostri momenti, le nostre "colazioni", penso ai tuoi abbracci che quasi mi stritolavano, al tuo profumo, al profumo della tua pelle prima del profumo, ai tuoi occhi verdi da gattone in cui ho voluto perdermi per troppo tempo.
A quando mi dicevi che ero tutta tua.
Penso ancora che tu sia una persona speciale, in qualche modo ti amerò sempre, per me sarai sempre una figura a colori in un mondo in bianco e nero, ma ora è il momento davvero di pensare a me. Mi hai fatto troppo, troppo male. Mi hai ferita e nel momento in cui ho avuto più bisogno di te hai svelato le tue vere intenzioni.
Non ti manderò questa lettera. La affiderò alla rete, che è un po' come infilare un foglio in una bottiglia e consegnarla al mare. La mando alla deriva, al mio posto. Perché io alla deriva ci sono stata, ho toccato quel fondo che poi ti risucchia, oppure ti rimanda su.
E io ora, con una fatica immane, sto provando a risalire.
E lo farò senza di te.
Ultima modifica: