Sai che c’è Gianni? Anche mio marito mi sta molto vicino, mi supporta, mi sopporta, ed è molto paziente. Io però non faccio che guardarmi e pensare che non sono più io, e non faccio che pensare al fatto che magari anche per lui è così e non ha il coraggio di dirmelo.
Leggo adesso... Gli effetti passeranno, ho visto mia cognata, ci è voluto un po' ma dopo un tot era ritornata come prima.
Al mio vicino di casa (uno dei tanti che cito) è andata anche meglio. Dimostrava 80 anni durante la terapia, era magro, irriconoscibile, spelacchiato, l'immagine della morte, dopo ha riavuto i capelli, NERI, sto' bastardo

che sembra più giovane di 20 anni, il tono muscolare, tutto. E è un bell'uomo.
Mia moglie è vagamente deturpata, diciamo che ha un petto alla Picasso con un tubicino alla Alien che la attraversa e un serbatoio tipo Garelli al fianco... ma pazienza. Io la vedo esattamente come prima.
C'è una cosa che capita spesso ai mariti, che di solito non si accorgono dei cambiamenti delle mogli, e se questo non depone a loro vantaggio quando le donne vanno dal parrucchiere e loro non si accorgono nemmeno del cambio di pettinatura, in questo caso va a tuo vantaggio perché all'immagine di te che è cambiata sovrapporrà quella precedente.
No, non ti devi preoccupare di lui per questo, almeno, lo spero.
E' comunque un problema più tuo, e lo capisco. Pure mia moglie si sente ovviamente defraudata di una parte di sé.
Non si può negare che questo accada, ed è difficile da accettare. Ma è solo ora, non per sempre.
Vero.
Però puoi riconoscere che oltre che immaturo è un comportamento di un egoismo enorme.
L'egoismo è una spinta vitale enorme.
Quando sei vicino alla malattia, emerge prepotente.
C'è una cosa che capisci, che nei momenti più bui sei comunque da solo, anche se hai accanto qualcuno.
Perché non ti basta, non ti basta più.
Le persone diventano affamate di vita quando si rendono conto di quanto è precaria, e di quanto pesino inutilmente tutti i lacci che si introducono nella gestione delle decisioni del quotidiano.
Tra i lacci il pensiero e il giudizio altrui, il rispetto di determinate regole e abitudini, la repressione degli istinti...
Quando le persone vivono forti dolori, malattie, sono propense, terminato il periodo, a riaffermarsi al di sopra di tutto questo.
E statisticamente più inclini a tradire, a rompere gli schemi precedenti.
La motivazione principale è stata (a detta di gianni) che lei non voleva più rinunciare a niente della vita.
Capibile visto quello che ha passato, ma attuabile solo se single.
In questo caso:
- Chiama Amore l'amante, quindi erano già ad un punto di grande coinvolgimento sia fisico che emotivo.
- Se lo scopa addirittura a casa, che, a mio avviso, resta uno spazio intimo della coppia principale.
- Lo rifiuta adducendo a problemi vaginali che magicamente spariscono con l'amante (nello stesso letto coniugale)
Sinceramente si può capire lo stato emotivo sballato dopo una malattia così seria, ma non stiamo parlando di una ragazzina ma di un'adulta con un buon grado di cultura, con comunque una capacità, seppur ridotta, dal discernere il giusto dallo sbagliato...
Eccheccazzo
Amore è un termine generico e abusato, non è indicativo di nulla. Mia moglie chiama amore anche il cane. E si usa anche tra amanti, senza che questo ammanti di chissà che il rapporto.
La casa come alcova è sconsigliabile anche perché stupido, puoi lasciare tracce, però... Non si può dire non capiti.
La terza... eh, Lubrigym e di solito passa tutto. Ma non ti fa venire la voglia.