Ciao, tutti,forse ad eccezione di qualcuno particolarmente centrato, portiamo il nostro contributo a discussioni come questa pescando dal nostro vissuto, dalle nostre esperienze e ci specchiamo nelle storie .
Non sono intervenuta avendo veramente pochissimo tempo ( avete presente i parrucchieri in questo periodo?

) ma ho letto e seguito e devo dirti che , evidentemente, anche tu con il tuo intervento porti il tuo irrisolto , quale esso sia non importa.
Io sono ( stata) un 'amante e di cazziatoni ne ho presi un tanto al kg qui dentro ma non per il mio ruolo.
Se giudizio c'è stato è stato scevro da pregiudizi, a parte qualche caso ovviamente , ma basato su quel che io facevo passare delle mie emozioni, dubbi e paure. Dice bene @
Brunetta le coccole saranno pure consolatorie ma non aiutano un benemerito quando sei scentrato , quando sei arrabbiato e deluso dalle TUE aspettative.
Non si tratta di essere amanti o legittimi consorti ma di confini. Se l'amante di @strega ha deciso che non le deve ulteriori spiegazioni possiamo star qui a consolarla, a dirle che ha ragione ad incazzarsi, a lenire la sua sofferenza , a insultare e giudicare lui ma rimane il fatto che NESSUNO ci deve nulla che non vuole darci.
Prima ce lo ficchiamo in testa prima cominciamo a vivere seguendo i nostri reali bisogni e non deleghiamo a nessuno la nostra felicità.
E' facile ? no per niente ma a volte basterebbe mettersi nei panni dell'altro.
Se, per qualunque motivo io decidessi di interrompere una relazione, di qualsiasi tipo, e non ritenessi di dovermi giustificare potrei pretendere che l'altro non soffra o che invece soffra per dimostrarmi che ci teneva a me ?. No, ma potrei "pretendere" che rispetti la mia decisione, che rispetti i miei confini.
Una relazione non è, non dovrebbe quantomeno, essere basata su debiti e crediti men che meno soggetta a interessi passivi. Non puoi denunciare il tuo ex per " mancato risarcimento morale" o " spiegazioni non aderenti alle aspettative". Empatia, e io qui ne ho spesso trovata , è anche distogliere il malcapitato dalla ruminazione e dall'autocommiserazione.