Nobody
Utente di lunga data
Allora, per rispondere alla tua prima domanda, cara stregaMi riferisco al tuo p.s. .....................dici che la lasceresti andare.............. nel senso che le permetteresti di tradirti o le chiederesti di andarsene? Sai, non è facile parificare la teoria alla pratica. tu pensi che faresti così, ma non sai come ti sentiresti veramente con quel groppo che prende la gola in quei frangenti. In fono tu non vuoi andartene di casa ma solo pare progetti per un eventuale trasgressione...........sono concetti con fondamento diverso.
Ultima cosa........ il problema del possesso. In effetti è un errore nei termini, non si possiede nessuno, quello a cui si viene meno è una promessa d'amore, un "contratto" dei sentimenti, un'affidabilità a cui uno è ancora coerente e l'altro comincia a non sentire più sopportabile. Il possesso vero è solo quello della gelosia ossessiva e compulsiva, ma siamo quasi sulla patologia, quello che si definisce abitualmente in modo spurio possesso è solo l'affidamento che uno fa sul proprio legame sentimentale concordato con l'altro e che l'altro, per suoi individuali motivi che non esterna, vuole risolvere in proprio................e sappiamo come.
Non mi rivolgo a te in particolare, ma se qualche volta si pensasse che quello che facciamo ai sentimenti non potremmo permetterci di farlo come in qualunque altro accordo sociale, forse ci servirebbe per riflettere di più. Se tradisci un socio in affari, hai chiuso e paghi.......... un amico, anche lui chiuderà e comunque non sarà più òa stessa amicizia, tradire un sentimento è cosa ben più affidata alla franchigia di chi alla fine pensa che, o sarà perdonato, o comunque troverà un accomodamento, sempre che venga scoperto...........nella contabilità ci sono documenti che debbono quadrare, i sentimenti anche se non quadrano non vengono verificati perchè il cuore crede sempre che le persone siano migliore di quello che loro stesse credono di essere.
E' chiaro che questa è una regola generale, ma tu, di quando in quando, buttaci un occhio......... meglio farlo ora piuttosto che "piangere" socialente sul costo di questa libertà. Io dell'ìessere liberi penso qualcosa che sembra un controsenso...............mi piace avere la libertà di permettermi di non sfruttare "certe libertà" e non solo per il male che farebbero, ma perchè io sò che quel che ne avrei sarebbe inferiore alla consapevolezza di COME l'ho avuto...............alla fine, come hai detto, basta parlare, se ci sono problemi si possono affrontare insieme, avendo così anche il supporto e il conforto dell'altro..............se non capirà sapremo che non siamo venuti meno al patto di lealtà stipulato con lui/lei e, soprattutto, con noi stessi.
Cerco di usare la maniera più semplice e corrente per spiegare questi termini e queste situazioni per non volere intenzionalmente appellarmi a psicologia, sociologia e filosofia, e perchè no alla filologia.............insomma solo e semplice buon senso senxza voler insegnare nulla a nessuno.
Bruja
...se mi dicesse che si è innamorata di un altro, che lo ama, che vuol costruire una nuova vita...la lascerei andare. Il che vuol dire che, pur stando male io, non le metterei dei sensi di colpa, cercherei di non rovinarle la vita. Dici che non so come ci si sente ad essere lasciati. Lo so, invece, lo conosco quel groppo in gola di cui parli, perchè mi è già successo.
Se mi "tradisse"...(come odio questo termine), le chiederei come mai è capitato, cosa l'ha spinta: passione, innamoramento, noia esistenziale, voglia di trasgredire. Cercherei di capire.
E cercherei di mettermi nei suoi panni.
Lo so, perchè (come ho già scritto) anche questo in passato mi è già successo con una precedente donna.
Non so perchè dici: in fondo tu non vuoi andartene di casa. La mia decisione sarà o rinunciare a mia moglie (e quindi andarmene di casa) o rinunciare al nuovo amore (e quindi restare). Per ora propendo per questa seconda via.
Non mi interessano storie a metà, mi sembra fosse chiaro da quel che ho scritto finora.
Grazie per la tua risposta