Mi presento

Brunetta

Utente di lunga data
O semplicemente ci convive, come facciamo tutti con gli aspetti conflittuali della nostra esistenza.
Ci si convive mettendo da parte i giudizi su di noi. O, addirittura, estendendo il nostro comportamento a tutti.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Ma dai si chiudono in loro stessi ed hanno paura di interferire con gli altri o altre come era nel mio caso.
Si tende a definire timidezza come causa di comportamenti diversi.
Vengono definiti timidi quelli con scarse competenze relazionali, soprattutto in contesti nuovi.
Tutti saremmo timidi di fronte al Papa o il nostro idolo musicale o del cinema.
Ma quella non è timidezza, è non avere certezza di come sia giusto comportarsi. Ma poi la stessa persona muta e in difficoltà, magari tratta malissimo chi considera inferiore.
C’è la timidezza di chi non è sicuro fisicamente e pensa di non poter piacere ed è quindi titubante nell'approccio con l’altro sesso.
Esiste anche la ritrosia di chi è in difficoltà di fronte a un pubblico.
Ma ci sono quelli che appaiono con insicurezze, ritrosie, ma in realtà perché cercano di frenare un impulso esibizionista.
Molti attori si definiscono timidi. Ma non è timidezza è esibizionismo e necessità di un copione per poterlo fare.
 

Andromeda4

Utente di lunga data
Però un conto è se sei originaria e un conto è sei hai vissuto lì e basta.
Ci ho vissuto da neonata ai 14 anni, capisco il dialetto barese, anche se non lo parlo, e ho avuto l'accento molto marcato fino ai 18 anni circa. Usavo e tutt'ora uso delle espressioni gergali, ma solo per essere pittoresca, e comunque mai in un contesto standard. Sarei fuori luogo in tutti i sensi. Per esempio non dico mai "sei un cozzalo", per dire "sei un cafone". Così come non dico "attento, ANCORA cadi" ma "attento, non sia mai cadi".
 

ologramma

Utente di lunga data
Si tende a definire timidezza come causa di comportamenti diversi.
Vengono definiti timidi quelli con scarse competenze relazionali, soprattutto in contesti nuovi.
Tutti saremmo timidi di fronte al Papa o il nostro idolo musicale o del cinema.
Ma quella non è timidezza, è non avere certezza di come sia giusto comportarsi. Ma poi la stessa persona muta e in difficoltà, magari tratta malissimo chi considera inferiore.
C’è la timidezza di chi non è sicuro fisicamente e pensa di non poter piacere ed è quindi titubante nell'approccio con l’altro sesso.
Esiste anche la ritrosia di chi è in difficoltà di fronte a un pubblico.
Ma ci sono quelli che appaiono con insicurezze, ritrosie, ma in realtà perché cercano di frenare un impulso esibizionista.
Molti attori si definiscono timidi. Ma non è timidezza è esibizionismo e necessità di un copione per poterlo fare.
Io ero timido nei confronti delle ragazze per quello che scrivi che potevo non piacere .
Per gli altri dato che per il mio lavoro dovevo confrontarmi con le persone committenti che potevano essere architetti ingegneri , o anche imprenditori di successo ,direttori di banca ,rappresentati istituzionali potrei seguitare l'elenco ,con loro comportava la mia competenza e professionalità, senza falsa modestia non ne avevo ,anzi mi colpi un architetto ,entrambe donne ,che mi chiese di registrarmi mentre gli spiegavo la procedura affinché il lavoro lo eseguivo come voleva lei.
 

ologramma

Utente di lunga data

Jim Cain

Utente di lunga data
Insomma. Se una persona sta male a tradire, non lo fa.
Se lo fa mette da parte paure e sensi di colpa.
Ni.
Ci sono quelli che non lo sanno gestire e che per liberarsene vuotano il sacco con il partner.

O quelli che in maniera più o meno inconsapevole fanno di tutto per farsi scoprire.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Ni.
Ci sono quelli che non lo sanno gestire e che per liberarsene vuotano il sacco con il partner.

O quelli che in maniera più o meno inconsapevole fanno di tutto per farsi scoprire.
Mi hanno risposto tutti che soffrono in silenzio. 🤔
 

Alphonse02

Utente di lunga data
[QUOTE
Ni.
Ci sono quelli che non lo sanno gestire e che per liberarsene vuotano il sacco con il partner.

O quelli che in maniera più o meno inconsapevole fanno di tutto per farsi scoprire.
Poi ci sono quelli che non sanno capacitarsi di come sono stati scoperti.
E subiscono il controshock del partner tradito, se non viene loro rivelato come si è pervenuti alla scoperta.
D'altronde, ognuno ha i suoi segreti.
Poi, c'è chi li sa mantenere abbastanza bene e chi meno bene.
 

Vera

Supermod disturbante
Staff Forum
Buonasera!

Seguendo sul web la curiosa storia di un centenario il quale dopo avere scoperto il tradimento della moglie novantaseienne risalente a sessanta anni prima
aveva deciso di divorziare dopo settantasette anni di matrimonio, googlando, googlando, mi sono trovato a sfogliare le pagine di questo forum.

E' stato come atterrare su un pianeta sconosciuto. Ho iniziato a leggere alcune storie intrise di dolore e disperazione senza fine. Mi hanno subito colpito
il supporto e l'aiuto anche psicologico, in alcuni casi necessariamente ruvido, che i componenti del Forum davano nei loro post di risposta.

La mia percezione è stata quella di trovarmi in un posto per certi aspetti eccezionale. Eccezionale soprattutto per il livello sia culturale che intellettivo che
molti forumisti dimostrano di possedere, cosa che consente loro di potere essere realmente d'aiuto in molti casi. Inoltre non nascondo che la lettura piacevole e scorrevole mi sia costata la perdita di qualche ora di sonno.

La mia storia è estremamente noiosa e insulsa (tranne che non mi finisca come il centenario di cui sopra). Non sono un traditore e, spero, nemmeno un tradito.
Quaranta anni di matrimonio, due figli ormai indipendenti, sono letteralmente volati via in un batter di ciglia.

Mi son fatto l'idea che il matrimonio è simile ad una cittadella soggetta sia agli attacchi esterni (altri uomini, altre donne) che agli attacchi interni (principalmente suocere).

Amo le donne, non solo da un punto di vista sessuale, ma in quanto tali. Adoro sentirle parlare tra loro e mi piace ascoltarle. Non riuscirei a concepire la mia esistenza senza una donna al fianco con cui fare squadra.
Credo grazie ad un aspetto estetico che gli altri giudicano gradevole ed alla mia professione particolarmente dinamica non mi è stato mai difficile interfacciarmi positivamente con l'universo femminile.
Tanto da aver ricevuto in circa sei, sette casi (nonostante la mia fede nuziale ben in vista) esplicite avances da parte di donne, quasi sempre molto carine e in alcuni casi molto più giovani di me.
Avances respinte con infinito tatto, dolcezza e gentilezza alcune volte inventandomi perfino problemi fisici.

Tutto perché per una donna, specie se carina, è semplicemente impensabile essere respinta sessualmente da un uomo.

Alla fine non ho mai tradito la mia compagna, i miei figli, la mia famiglia e il progetto che insieme portavamo avanti. Sono certo che al posto mio la mia compagna, anche lei molto carina, si sarebbe comportata come me. Ove non fosse stato, pazienza. Mai chiesto, mai avuti sospetti.

Che noia. Le pietre stanno sulla strada sono pronto ad essere lapidato. :)

Ovviamente, leggendo le storie su questo forum non ho potuto fare a meno di immedesimarmi nella parte di chi, uomo, ha dovuto subire il tradimento da parte di una donna.

Non è stato difficile immaginare l'immenso dolore, la delusione ed il senso di totale annientamento provato.

Chiedendomi quale sarebbe stata la mia reazione nel caso fosse accaduto a me, la mia risposta è stata che avrei reagito esattamente come @Brunetta .
Senza se e senza ma e nel tempo più breve possibile.

Spero di continuare a leggervi con piacere e intanto vi auguro una buona settimana a venire.
Benvenuto 😊
 

danny

Utente di lunga data
È fastidioso perché è chiaramente una posa.
Nessuno che viva a Milano dice “il mi’ babbo mi ha detto” perché verrebbe preso in giro.
Quindi non sono termini che usi normalmente. Ti ci vedo dire al bambino della materna “oggi viene il babbo a prenderti”.
Qui ci sono persone di tutte le parti di Italia, ma nessuno ha mai scritto “il mio caruso “ parlando del figlio o “la mia tosa” parlando della figlia e neppure “ma smettetela gnari! “ per poi rivendicare le origini famigliari.
Io normalmente ignoro i tuoi vezzi, insopportabili anche in Toscana, ma insistere come se fosse normale, no.
Lo diceva il mio vicino con cui ho fatto le vacanze una quindicina di anni fa
Toscano.
Io avevo un po' di amici toscani, era un intercalare frequente.
Siamo noi milanesi ad avere abiurato le nostre origini, io il dialetto degli altri lo sento spesso e lo amo
Che sia romanesco, napoletano, calabrese, pugliese
La mia amica pugliese mi attacca tante di quelle espressioni quando la vedo che parlo pure io come lei.
Non si di che stiate parlando ma le espressioni dialettali mi mettono allegria.
Madò se mi piace sentire 'il mi babbo'.
Mi ricorda la mia infanzia.
 
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