danny
Utente di lunga data
L'atmosfera è quasi surreale. E' un giorno feriale, i vagoni della metropolitana sono quasi vuoti, ci sono posti a sedere, di solito fatico a trovare spazio in piedi.
I tornelli sono sgombri, non c'è la solita fila, le gente che spinge, quello a cui non funziona la tessera che blocca tutti.
Alcune persone hanno la mascherina. Sono perlopiù ragazze, quasi sempre turisti ad indossarla.
Altri hanno la sciarpa o il bavero del giaccone a nascondere la bocca.
Piazza del Duomo alle 8,30 di un giorno feriale ospita più piccioni che persone.
L'architettura della piazza emerge come non mai. Godo nello scattare qualche foto senza avere troppe persone intorno.
Le bici e i monopattini elettrici vanno via veloci. I rider hanno tutti il volto seminascosto, ma oggi non fa freddo.
Percepisci che le persone mantengono una distanza tra loro, osservi che la loro camminata è più circospetta.
Qualcuno fuma, appoggiato a un muro, la mascherina al collo.
Sul cartellone della Scala c'è una banda che annuncia la sospensione delle attività per ragioni sanitarie.
Neanche all'ora di pranzo la città ritrova l'atmosfera di un giorno feriale qualsiasi.
E' tutto sospeso.
I turisti con le mascherine, gli sparuti capannelli vocianti di persone dai quali emerge talvolta la parola Coronavirus.
I ristoranti di solito strapieni ora con i tavoli vuoti, Mac Donald dove non fai la coda ai totem e l'hamburger è in cassa prima che tu abbia finito di pagare.
I bar più gettonati dai pendolari adesso deserti.
I negozi aperti senza clienti.
Di fianco al Teatro Strehler campeggia un'insegna luminosa con la scritta "Be strong China".
In periferia le cose non vanno meglio.
C'è un silenzio surreale dove lavoro.
Sono riuscito a fare foto stando in mezzo alla strada, dove di solito non riesci ad attraversare.
Non si sente il rumore della carrozzeria, neppure quello della fabbrica di fronte.
I marciapiedi sono vuoti.
I tornelli sono sgombri, non c'è la solita fila, le gente che spinge, quello a cui non funziona la tessera che blocca tutti.
Alcune persone hanno la mascherina. Sono perlopiù ragazze, quasi sempre turisti ad indossarla.
Altri hanno la sciarpa o il bavero del giaccone a nascondere la bocca.
Piazza del Duomo alle 8,30 di un giorno feriale ospita più piccioni che persone.
L'architettura della piazza emerge come non mai. Godo nello scattare qualche foto senza avere troppe persone intorno.
Le bici e i monopattini elettrici vanno via veloci. I rider hanno tutti il volto seminascosto, ma oggi non fa freddo.
Percepisci che le persone mantengono una distanza tra loro, osservi che la loro camminata è più circospetta.
Qualcuno fuma, appoggiato a un muro, la mascherina al collo.
Sul cartellone della Scala c'è una banda che annuncia la sospensione delle attività per ragioni sanitarie.
Neanche all'ora di pranzo la città ritrova l'atmosfera di un giorno feriale qualsiasi.
E' tutto sospeso.
I turisti con le mascherine, gli sparuti capannelli vocianti di persone dai quali emerge talvolta la parola Coronavirus.
I ristoranti di solito strapieni ora con i tavoli vuoti, Mac Donald dove non fai la coda ai totem e l'hamburger è in cassa prima che tu abbia finito di pagare.
I bar più gettonati dai pendolari adesso deserti.
I negozi aperti senza clienti.
Di fianco al Teatro Strehler campeggia un'insegna luminosa con la scritta "Be strong China".
In periferia le cose non vanno meglio.
C'è un silenzio surreale dove lavoro.
Sono riuscito a fare foto stando in mezzo alla strada, dove di solito non riesci ad attraversare.
Non si sente il rumore della carrozzeria, neppure quello della fabbrica di fronte.
I marciapiedi sono vuoti.

