Nakashima,Tetsuya - Confessions

brenin

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Moriguchi è una professoressa profondamente turbata dalla morte prematura della figlioletta. Nonostante la polizia abbia archiviato il caso, Moriguchi è convinta che la sua bambina sia stata uccisa da due dei suoi studenti. Durante l'ultima lezione, la professoressa terrà un discorso singolare, diverso dal solito, una lenta introduzione riguardo alla vendetta che è intenzionata a portare a termine.Trenta minuti di puro cinema. Così riassumerei la parte più riuscita del film, un lunghissimo monologo che mette i brividi, così tranquillo e angosciante che non permette allo spettatore di battere ciglio. Lo sguardo di Moriguchi, il suo ghigno storto, l'iniziale indifferenza dei suoi alunni che si spegne non appena le sue labbra pronunciano la frase più disumana e crudele che io abbia mai sentito. Assolutamente geniale. Ma la confessione di Moriguchi è soltanto la prima di questo inferno partorito da Tetsuya Nakashima, un inferno popolato da individui inetti e pietosi che si distruggono a vicenda. Tutti confessano, qualcuno si pente, qualcun altro fa emergere il suo lato diabolico, eppure ciò che è certo è che l'uomo è incapace di portare a termine la sua vendetta e solo alla fine comprende che essa è fallimentare già in partenza (come già ampiamente dimostrato dal collega coreano).Confessions è crudeltà pura, insensibilità e realtà. Una nuova società composta da giovani inanimati, disinteressati della vita degli altri e, soprattutto, della loro. Tetsuya Nakashima lascia però da parte la violenza fisica di Park Chan-wook per dedicarsi interamente all'oscurità della psiche umana e alla sua eviscerazione, donando ai personaggi una psicologia raramente così ben delineata. Eccezionali gli attori (un plauso alla glaciale Takako Matsu nei panni di Moriguchi) e ottimo il comparto tecnico, soprattutto musicale. .Se l'intento di Nakashima era quello massacrare psicologicamente lo spettatore, devo dire che ci è riuscito alla grande.
" Confessions " è un film duro e realisticamente agghiacciante che tuttavia, una volta entrato diritto al cuore o nella mente, non se ne uscirà per molto tempo.
 

Spot

utente in roaming.
Moriguchi è una professoressa profondamente turbata dalla morte prematura della figlioletta. Nonostante la polizia abbia archiviato il caso, Moriguchi è convinta che la sua bambina sia stata uccisa da due dei suoi studenti. Durante l'ultima lezione, la professoressa terrà un discorso singolare, diverso dal solito, una lenta introduzione riguardo alla vendetta che è intenzionata a portare a termine.Trenta minuti di puro cinema. Così riassumerei la parte più riuscita del film, un lunghissimo monologo che mette i brividi, così tranquillo e angosciante che non permette allo spettatore di battere ciglio. Lo sguardo di Moriguchi, il suo ghigno storto, l'iniziale indifferenza dei suoi alunni che si spegne non appena le sue labbra pronunciano la frase più disumana e crudele che io abbia mai sentito. Assolutamente geniale. Ma la confessione di Moriguchi è soltanto la prima di questo inferno partorito da Tetsuya Nakashima, un inferno popolato da individui inetti e pietosi che si distruggono a vicenda. Tutti confessano, qualcuno si pente, qualcun altro fa emergere il suo lato diabolico, eppure ciò che è certo è che l'uomo è incapace di portare a termine la sua vendetta e solo alla fine comprende che essa è fallimentare già in partenza (come già ampiamente dimostrato dal collega coreano).Confessions è crudeltà pura, insensibilità e realtà. Una nuova società composta da giovani inanimati, disinteressati della vita degli altri e, soprattutto, della loro. Tetsuya Nakashima lascia però da parte la violenza fisica di Park Chan-wook per dedicarsi interamente all'oscurità della psiche umana e alla sua eviscerazione, donando ai personaggi una psicologia raramente così ben delineata. Eccezionali gli attori (un plauso alla glaciale Takako Matsu nei panni di Moriguchi) e ottimo il comparto tecnico, soprattutto musicale. .Se l'intento di Nakashima era quello massacrare psicologicamente lo spettatore, devo dire che ci è riuscito alla grande.
" Confessions " è un film duro e realisticamente agghiacciante che tuttavia, una volta entrato diritto al cuore o nella mente, non se ne uscirà per molto tempo.
Grazie! Era da un po' di tempo che non si parlava di qualche buon film qua sopra :D
 

Spot

utente in roaming.
Prego ! L'hai visto ?
No, il titolo mi suona del tutto nuovo, ma me lo metto in lista.
Dopo Jeeg Robot e Dio esiste e vive a Bruxelles. E poi sta un altro con dei pagliacci che combattono per Franco di cui non ricordo il titolo ora.
 

Eratò

Utente di lunga data
Moriguchi è una professoressa profondamente turbata dalla morte prematura della figlioletta. Nonostante la polizia abbia archiviato il caso, Moriguchi è convinta che la sua bambina sia stata uccisa da due dei suoi studenti. Durante l'ultima lezione, la professoressa terrà un discorso singolare, diverso dal solito, una lenta introduzione riguardo alla vendetta che è intenzionata a portare a termine.Trenta minuti di puro cinema. Così riassumerei la parte più riuscita del film, un lunghissimo monologo che mette i brividi, così tranquillo e angosciante che non permette allo spettatore di battere ciglio. Lo sguardo di Moriguchi, il suo ghigno storto, l'iniziale indifferenza dei suoi alunni che si spegne non appena le sue labbra pronunciano la frase più disumana e crudele che io abbia mai sentito. Assolutamente geniale. Ma la confessione di Moriguchi è soltanto la prima di questo inferno partorito da Tetsuya Nakashima, un inferno popolato da individui inetti e pietosi che si distruggono a vicenda. Tutti confessano, qualcuno si pente, qualcun altro fa emergere il suo lato diabolico, eppure ciò che è certo è che l'uomo è incapace di portare a termine la sua vendetta e solo alla fine comprende che essa è fallimentare già in partenza (come già ampiamente dimostrato dal collega coreano).Confessions è crudeltà pura, insensibilità e realtà. Una nuova società composta da giovani inanimati, disinteressati della vita degli altri e, soprattutto, della loro. Tetsuya Nakashima lascia però da parte la violenza fisica di Park Chan-wook per dedicarsi interamente all'oscurità della psiche umana e alla sua eviscerazione, donando ai personaggi una psicologia raramente così ben delineata. Eccezionali gli attori (un plauso alla glaciale Takako Matsu nei panni di Moriguchi) e ottimo il comparto tecnico, soprattutto musicale. .Se l'intento di Nakashima era quello massacrare psicologicamente lo spettatore, devo dire che ci è riuscito alla grande.
" Confessions " è un film duro e realisticamente agghiacciante che tuttavia, una volta entrato diritto al cuore o nella mente, non se ne uscirà per molto tempo.
Molto interessante.
 

Nobody

Utente di lunga data
Moriguchi è una professoressa profondamente turbata dalla morte prematura della figlioletta. Nonostante la polizia abbia archiviato il caso, Moriguchi è convinta che la sua bambina sia stata uccisa da due dei suoi studenti. Durante l'ultima lezione, la professoressa terrà un discorso singolare, diverso dal solito, una lenta introduzione riguardo alla vendetta che è intenzionata a portare a termine.Trenta minuti di puro cinema. Così riassumerei la parte più riuscita del film, un lunghissimo monologo che mette i brividi, così tranquillo e angosciante che non permette allo spettatore di battere ciglio. Lo sguardo di Moriguchi, il suo ghigno storto, l'iniziale indifferenza dei suoi alunni che si spegne non appena le sue labbra pronunciano la frase più disumana e crudele che io abbia mai sentito. Assolutamente geniale. Ma la confessione di Moriguchi è soltanto la prima di questo inferno partorito da Tetsuya Nakashima, un inferno popolato da individui inetti e pietosi che si distruggono a vicenda. Tutti confessano, qualcuno si pente, qualcun altro fa emergere il suo lato diabolico, eppure ciò che è certo è che l'uomo è incapace di portare a termine la sua vendetta e solo alla fine comprende che essa è fallimentare già in partenza (come già ampiamente dimostrato dal collega coreano).Confessions è crudeltà pura, insensibilità e realtà. Una nuova società composta da giovani inanimati, disinteressati della vita degli altri e, soprattutto, della loro. Tetsuya Nakashima lascia però da parte la violenza fisica di Park Chan-wook per dedicarsi interamente all'oscurità della psiche umana e alla sua eviscerazione, donando ai personaggi una psicologia raramente così ben delineata. Eccezionali gli attori (un plauso alla glaciale Takako Matsu nei panni di Moriguchi) e ottimo il comparto tecnico, soprattutto musicale. .Se l'intento di Nakashima era quello massacrare psicologicamente lo spettatore, devo dire che ci è riuscito alla grande.
" Confessions " è un film duro e realisticamente agghiacciante che tuttavia, una volta entrato diritto al cuore o nella mente, non se ne uscirà per molto tempo.
Sembra stupendo... grazie della segnalazione!
Ti segnalo un film spietato, durissimo ma favoloso... Martyrs. Un viaggio nelle più remote profondità dell'inferno che si nasconde nell'animo umano. E non tanto per ciò che si vede, o per la crudeltà immediatamente percepibile, ma per il messaggio desolante che viene trasmesso. Una malignità devastante, una metafisica in nero... che ci piacerebbe pensare esserci aliena.
 
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brenin

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Staff Forum
Voi avete problemi seri. :)
Parlo per me ovvio e per il film segnalato.... è il dramma di una madre vedova ( compagno morto di aids ) la cui figlioletta di 3 anni è stata uccisa " per gioco " da due suoi alunni quattordicenni. E ci mostra il percorso psicologico intrapreso da questa donna,che vuole vendicare la morte della figlia. Ed il sottile gioco, se così si può chiamare, che inizia con i due responsabili. Fino all'epilogo finale. E considerà altresì che è un film giapponese, nella loro cultura - in occasioni estreme - intraprendono la " via definitiva " ( gokudo ) affinchè sia fatta giustizia. E quella via non ha alternative: o si muore o si raggiunge l'esito sperato.
 

brenin

Utente
Staff Forum
Sembra stupendo... grazie della segnalazione!
Ti segnalo un film spietato, durissimo ma favoloso... Martyrs. Un viaggio nelle più remote profondità dell'inferno che si nasconde nell'animo umano. E non tanto per ciò che si vede, o per la crudeltà immediatamente percepibile, ma per il messaggio desolante che viene trasmesso. Una malignità devastante, una metafisica in nero... che ci piacerebbe pensare esserci aliena.
Grazie,me lo sono segnato. Se ti interessasse "Confessions" fammi un mp.... per me è da " tenere " .
 
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