Il problema è che, quando un cervello è bersagliato dalle "voci" che gli indicano una realtà stravolta (come capita in coloro che sono psicopatici), non c'è modo di convincere o contenere le azioni che vengono poste in essere. E' come se vivesse un'altra realtà, nella quale la "normale" razionalità non prevale, non incide. Non c'è modo di prevenire o fermare le azioni inconsulte, se non attraverso psicofarmaci che riducano l'operatività del malato, inducendolo ad una calma artificiale.
E' un dramma per le famiglie, che segna l'esistenza di tutti coloro che vivono a contatto con il disadattato mentale.
Quello che trovo incomprensibile è come un padre, laureato in medicina (radiologo) possa pensare di portare un figlio psicopatico (perché immagino che avesse coscienza della sua malattia mentale) ad esercitarsi in un poligono di tiro. Questo spiegherebbe l'arresto del padre, in qualche modo.