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Old Airforever

Guest
alla violenza improvvisa. È marciume che ha radici lontane. La madre che ha ucciso il proprio figlio in cura dallo psichiatra ma lasciata sola col piccolo. E il padre dove stava?
Concordo ma non in toto: magari il marito si faceva un culetto tanto per mantenere il figlio, la moglie (che non lavorava perchè indisposta psicologicamente) e permetteva a quest'ultima di andare dai migliori psicoterapeuti.
Questo solo per far capire che bisognerebbe davvero essere tra le quattro mura d'ogni famiglia.
Air
 

Persa/Ritrovata

Utente di lunga data
Indicazioni alla psicoterapia

Per molti pazienti con depressione o distimia l'associazione di psicoterapia e farmacoterapia sembra rappresentare il trattamento ottimale; l'eventuale associazione della farmacoterapia alla psicoterapia deve essere tuttavia attentamente valutata in ogni specifica occasione.
In linea generale, è possibile sostenere che un intervento terapeutico che consideri come esclusivo l'approccio farmacologico è da considerarsi sempre inadeguato; viceversa presumibilmente in una notevole percentuali di casi di quelle variegate condizioni che si definiscono genericamente come 'depressione' il trattamento psicoterapico può essere considerato il trattamento ottimale.
Alcuni studi rivelano tuttavia che nei casi più gravi di depressione ricorrente l'associazione di psicoterapia e farmacoterapia può essere il trattamento di prima scelta; nelle forme depressive minori il trattamento integrato non è invece indicato, perchè non più efficace della sola psicoterapia.
l farmaci sono infatti spesso inefficaci nelle forme minori di depressione; per tornare a un normale funzionamento questi pazienti possono aver invece bisogno di una psicoterapia.

I pazienti gravemente depressi possono inoltre non seguire la terapia farmacologica prescritta per una serie di ragioni; per esempio, perché credono di non meritare una remissione della malattia, oppure perché ritengono che il fatto di assumere farmaci li stigmatizzi come malati mentali.
In questi casi, pazienti in trattamento combinato presentano un'aderenza alla terapia farmacologica e al trattamento in generale significativamente migliore, e hanno di conseguenza maggiori probabilità di andare incontro a una remissione.
Uno dei vantaggi principali del trattamento integrato risiede quindi nella possibilità di affrontare, nel corso del processo psicoterapeutico, gli eventuali problemi di non compliance in maniera più efficace e tempestiva.
In molti casi un approccio psicodinamico è necessario per comprendere il significato che il paziente attribuisce alla terapia farmacologica e i motivi che lo portano a rifiutarla.
L'esperienza clinica insegna che alcuni di questi pazienti possono accettare l'uso di farmaci, se necessario, dopo una fase preparatoria di psicoterapia psicodinamica.

Altri pazienti possono invece avere disturbi che risultano parzialmente o totalmente refrattari a qualsiasi forma di trattamento farmacologico.
In caso di insuccesso di tentativi terapeutici basati sull'impiego di diversi farmaci o di psicoterapie brevi, è indicata una psicoterapia psicodinamica a lungo termine.
leggi anche, sul blog, il post in merito a: psicoterapia e/o psicofarmaci nella terapia della depressione.

leggi anche nel sito: psicodinamica della depressione
I Disturbi di personalità​
La personalità può essere descritta come la caratteristica totalità dei tratti emozionali e comportamentali di una persona che la caratterizzano nella vita quotidiana in condizioni ordinarie; è relativamente stabile e prevedibile.
Quando questa totalità sembra discostarsi dai limiti che si osservano nella maggior parte delle persone e quando i tratti della personalità sono inflessibili, maladattativi e causano un'alterazione funzionale significativa oppure un disagio soggettivo, si può diagnosticare un disturbo di personalità.
I disturbi di personalità sono definiti come:
esperienze soggettive e comportamenti persistenti che deviano dagli standard culturali, sono rigidamente pervasivi ed esordiscono nell'adolescenza o nella giovane età adulta, sono stabili nel tempo e conducono a infelicità e compromissione funzionale.

I sintomi dei disturbi di personalità sono alloplastici (cioè, in grado di adattarsi all'ambiente esterno) ed ego-sintonici (cioè, accettabili per l'ego): gli individui con disturbi di personalità non avvertono ansia in relazione ai loro comportamenti maladattativi. Poiché queste persone abitualmente non avvertono sofferenza da quelli che la società percepisce come i loro sintomi, sono spesso considerate non motivate per il trattamento e difficili da curare.
E' molto più probabile infatti che i soggetti con disturbi di personalità rifiutino l'aiuto psichiatrico e neghino i loro problemi rispetto agli individui con disturbi d'ansia, disturbi depressivi o disturbo ossessivo-compulsivi.
Freud riteneva che i tratti di personalità fossero correlati alla fissazione a uno degli stadi psicosessuali dello sviluppo.

Successivamente, Reich coniò il termine corazza caratteriale per descrivere i caratteristici stili difensivi che i soggetti usano per proteggersi dagli impulsi interni e dall'ansia interpersonale nelle relazioni significative. Le idee di Reich hanno avuto un'influenza duratura sull'attuale concettualizzazione della personalità e dei disturbi di personalità.
Le caratteristiche della personalità di ciascun essere umano sono largamente determinate dai meccanismi di difesa caratteristici di quella persona. Ciascun disturbo di personalità ha una serie di difese che aiutano il medico psicodinamico a riconoscere il tipo di patologia caratteriale presente: ad esempio, un soggetto con disturbo paranoide di personalità usa la proiezione, mentre il disturbo schizoide di personalità è associato al ritiro.

Quando le difese funzionano efficacemente, i pazienti con disturbi di personalità sono in grado di controllare i sentimenti di ansia, depressione, rabbia, vergogna, colpa e altri aspetti affettivi.
I soggetti spesso considerano il loro comportamento come ego-sintonico, cioè che non crea loro disagio, sebbene possa avere effetti negativi sugli altri. Inoltre, i pazienti possono essere riluttanti a iniziare un processo terapeutico, perché le loro difese sono importanti nel controllare gli effetti spiacevoli e di conseguenza non desiderano abbandonarle.
Un'altra caratteristica fondamentale dei disturbi di personalità sono le relazioni dell'individuo con gli oggetti interni. Nel corso dello sviluppo vengono internalizzate particolari modalità del sé in relazione agli altri. Attraverso l'introiezione, il bambino internalizza un genitore o un'altra persona significativa, che diventa così una presenza interna che il bambino avverte come un oggetto, piuttosto che come il sé. Attraverso l'identificazione, il paziente internalizza i genitori e le altre persone, in modo da incorporare nel sé e nei "propri" tratti di personalità i tratti dell'oggetto esterno. Queste auto-rappresentazioni e rappresentazioni dell'oggetto sono fondamentali per lo sviluppo della personalità. Attraverso l'esternalizzazione e l'identificazione proiettiva, gli aspetti delle auto-rappresentazioni e delle rappresentazioni degli oggetti sono rappresentate in scenari interpersonali, in cui gli altri sono costretti a svolgere un ruolo nella vita interiore del soggetto. Di conseguenza, i pazienti con disturbi di personalità sono anche caratterizzati da particolari modalità di relazioni interpersonali che originano da queste modalità di relazione con l'oggetto interno.
Esistono anche fattori legati al temperamento, alla famiglia e all'ambiente; alcuni fattori legati al temperamento identificati nell'infanzia possono essere associati a disturbi di personalità nell'età adulta: ad esempio, i bambini con temperamento pauroso possono sviluppare un disturbo evitante di personalità. Le disfunzioni del sistema nervoso infantile associate a segni neurologici lievi sono più comuni nei disturbi antisociale e nel disturbo borderline di personalità. I bambini con lesione cerebrale minima sono a rischio di vari disturbi di personalità, soprattutto il disturbo antisociale.

Quadri clinici dei Disturbi di Personalità

I soggetti con disturbo evitante di personalità mostrano un'estrema sensibilità al rifiuto, che può indurli a una vita socialmente ritirata. Sebbene schivi, non sono asociali e mostrano un grande desiderio di compagnia; hanno bisogno di non comuni garanzie di accettazione acritica. L'ipersensibilità al rifiuto da parte degli altri è la caratteristiche clinica centrale del disturbo evitante di personalità. I soggetti affetti desiderano il calore e la sicurezza della compagnia umana, ma giustificano la reticenza a formare relazioni con il timore del rifiuto. Il trattamento psicoterapeutico dipende dal costituirsi di un'alleanza con il paziente. Con lo svilupparsi della fiducia, il terapista trasmette un atteggiamento di accettazione nei confronti delle paure del paziente, soprattutto quella del rifiuto.
I soggetti invece con disturbo narcisistico di personalità sono caratterizzati da un elevato senso della propria importanza e da sentimenti di grandiosità che li fanno sentire unici. Clinicamente, i soggetti con disturbo narcisistico di personalità hanno dunque un senso grandioso di autoimportanza, si considerano persone speciali e si aspettano un trattamento particolare. Hanno un notevole senso del proprio valore. Tollerano poco le critiche e possono adirarsi con chiunque osi criticarli, oppure possono apparire completamente indifferenti alle critiche. Il trattamento psicoterapico del disturbo narcisistico di personalità è difficile, poiché i pazienti devono rinunciare al loro narcisismo se vogliono fare progressi. [Vedi anche la pagina del blog che descrive in dettaglio le caratteristiche clinche e di cura del disturbo narcisistico di personalità].
Il disturbo istrionico di personalità è caratterizzato invece da un comportamento colorito, drammatizzante ed estroverso in soggetti eccitabili ed emotivi. Associata a questo quadro appariscente, tuttavia, vi è spesso un'incapacità di mantenere legami profondi e duraturi. Per quanto riguarda la cura del disturbo, spesso i pazienti con disturbo istrionico di personalità non sono consapevoli dei loro veri sentimenti; pertanto, il chiarimento dei loro sentimenti interiori è un processo terapeutico importante. La psicoterapia a orientamento psicoanalitico, sia individuale sia di gruppo, è probabilmente il trattamento di scelta nel disturbo istrionico di personalità. [Vedi anche la pagina del blog che descrive in dettaglio le caratteristiche clinche e di cura del disturbo istrionico di personalità].
I pazienti con disturbo borderline di personalità sono al limite tra la nevrosi e la psicosi e sono caratterizzati da una straordinaria instabilità dell'affettività, dell'umore, del comportamento, delle relazioni con gli oggetti e dell'immagine del sé. I pazienti con disturbo borderline di personalità appaiono quasi sempre in stato di crisi. Sono comuni rapide modificazioni dell'umore. Possono manifestare brevi episodi psicotici piuttosto che conclamate fratture psicotiche; i sintomi psicotici sono quasi sempre circoscritti, fugaci o dubbi. La psicoterapia del disturbo borderline di personalità è oggetto di estesi studi e viene considerata il trattamento di scelta. Recentemente, per migliorare i risultati, al regime terapeutico è stata talora aggiunta la farmacoterapia. [Vedi anche la pagina del blog che descrive in dettaglio le caratteristiche clinche e di cura del disturbo borderline di personalità].
Il disturbo schizoide di personalità viene infine diagnosticato nei soggetti che presentano un quadro di ritiro sociale che persiste per tutta la vita. Aspetti notevoli sono il disagio nelle rerazioni umane, l'introversione e l'affettività blanda e limitata. Gli individui con disturbo schizoide di personalità sono spesso considerati dagli altri come eccentrici, isolati o solitari.
I soggetti con disturbo schizotipico di personalità sono invece estremamente eccentrici e strani anche agli occhi di chi non è medico. Il pensiero magico, le idee peculiari, le idee di riferimento, le illusioni e la derealizzazione fanno parte del mondo quotidiano del soggetto schizotipico. Il disturbo schizotipico di personalità viene diagnosticato sulla base di peculiarità di pensiero, comportamento e aspetto del paziente. I soggetti con disturbo schizotipico di personalità possono essere differenziati da quelli con disturbo schizoide o evitante di personalità per la presenza di stranezze del comportamento, del pensiero, della percezione e della comunicazione. [Vedi anche la pagina del blog che descrive in dettaglio le caratteristiche cliniche e di cura dei disturbi schizoide e schizotipico di personalità]
Questi post riportano parti di siti di psicoterapeuti.
Magari se scrivono che la cura è difficile e lunga, che i pazienti non assumono gli psicofarmaci prescritti bisogna considerarlo.

Poi non capisco perché stabilire che chi stermina la famiglia sia già stato prima violento. Può essere, ma anche no.
Inoltre l'omicidio delle persone a cui si è legati è solo un suicidio esteso e non è lo stesso tipo di assassinio di chi uccide chi lo ha abbandonato.

Potrebbe avere responsabilità, oltre chi ha capito e non ha fatto nulla, anche chi ha capito e ha avuto la presunzione di sostituirsi a un terapeuta.
 

Lettrice

Utente di lunga data
Ma anche chi non ha capito e pretende comunque di sostituire un terapeuta
 

Persa/Ritrovata

Utente di lunga data
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Old Airforever

Guest
Ma anche chi non ha capito e pretende comunque di sostituire un terapeuta
Io qui mi divido in due, ossia (e mo cerco di spiegarmi
) :
Lo psicoterapeuta è il medico della psiche come il cardiologo lo è del cuore.
Però (ed io che, ahimè, frequento il primo) mi rendo conto di una cosa: vado dallo psicologo, racconto i miei problemi...glie li racconto io, e lui, valutandoli mi fa ragionare su ciò che gli dico io... praticamente mi dice cose ch già so, perchè glie le ho dette io. Le uniche cose positive sono il fatto che lui è un professionista (e da qui scaturisce la fiducia per colui che è del settore), ha un modo convincente ed infine, in caso d'esigenza prescrive psicofarmaci). Continuo ad andarci lo stesso, mi fa bene, lo ammetto... ma le cose già le so, ma da solo non le apprendo... dciamo così.
Il cardiologo, per esempio, ti ascolta quando a lui ti rivolgi per problemi ma ti da quel qualcosa che tu non sai... non so se mi spiego.
Quindi, a volte, il voler sostituire lo psicoterapeuta non è un azione malsana o da sboroni del tipo: 'Ascolta me invece che andare dallo psicologo'... ma in fin della fiera (e chi c'è stato, forse, mi darà ragione) il miglior psicologo di noi stessi... siamo appunto noi.
Cosa che non potremo mai dire, invece: 'Il miglior cardiologo di noi stessi...siamo noi'.
Marco
 

Persa/Ritrovata

Utente di lunga data
Io qui mi divido in due, ossia (e mo cerco di spiegarmi
) :
Lo psicoterapeuta è il medico della psiche come il cardiologo lo è del cuore.
Però (ed io che, ahimè, frequento il primo) mi rendo conto di una cosa: vado dallo psicologo, racconto i miei problemi...glie li racconto io, e lui, valutandoli mi fa ragionare su ciò che gli dico io... praticamente mi dice cose ch già so, perchè glie le ho dette io. Le uniche cose positive sono il fatto che lui è un professionista (e da qui scaturisce la fiducia per colui che è del settore), ha un modo convincente ed infine, in caso d'esigenza prescrive psicofarmaci). Continuo ad andarci lo stesso, mi fa bene, lo ammetto... ma le cose già le so, ma da solo non le apprendo... dciamo così.
Il cardiologo, per esempio, ti ascolta quando a lui ti rivolgi per problemi ma ti da quel qualcosa che tu non sai... non so se mi spiego.
Quindi, a volte, il voler sostituire lo psicoterapeuta non è un azione malsana o da sboroni del tipo: 'Ascolta me invece che andare dallo psicologo'... ma in fin della fiera (e chi c'è stato, forse, mi darà ragione) il miglior psicologo di noi stessi... siamo appunto noi.
Cosa che non potremo mai dire, invece: 'Il miglior cardiologo di noi stessi...siamo noi'.
Marco
Devi andarci ancora un bel po'.
 
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Old sperella

Guest
Sicuramente, ma guarda che non ho tutti i torti. Lo psicoterapeuta ci illustra ciò che già sappiamo...ma che non vogliamo vedere (ed io escludo il 'che non vediamo') ed affrontare.
secondo me lo psico ci aiuta a far emergere parti di noi che non sappiamo di avere perchè seppellite dai ns "perchè" .
 
O

Old UnBrucoSullaRosa

Guest
...E se ci si imbatte in uno psicoterapeuta incompetente che ci tiene lì solo per lucro?
 
O

Old sperella

Guest
...E se ci si imbatte in uno psicoterapeuta incompetente che ci tiene lì solo per lucro?
e comunque credo che a molti sia capitato di avere dei dubbi sul proprio psico , a me perlomeno è successo . Tutti svaniti col senno di poi e la chiarezza di tante situazioni
.
 
O

Old Airforever

Guest
secondo me lo psico ci aiuta a far emergere parti di noi che non sappiamo di avere perchè seppellite dai ns "perchè" .
Ciao sperella, come va?
Purtroppo non concordo. Premetto che tra tutti i problemi che ci sono, gravi, io dallo psicoterapeuta ci vado per questioni soft... forse il motivo per cui ci si va influisce molto sul giudizio.
Ma ho parlato con altre persone che sono state e/o sono tuttora in cura e non mi hanno dato più di tanto torto.
Noi cerchiamo supporto, aiuto dallo psicoterapeuta perchè forse ci viene più comodo avere lo psicoterapeuta stesso come stampella... ma FORSE, se ci pensiamo bene, dopo le sedute abbiamo si gli occhi più aperti ma su cose che in verità vedavamo ma non volevamo vedere.
 
O

Old Airforever

Guest
...E se ci si imbatte in uno psicoterapeuta incompetente che ci tiene lì solo per lucro?
Si spera di no, anche se non lo escludo. ben per questo evito i privati, vado dai convenzionati e...beh, bisogna anche andare in fiducia. E' come se fai una visita odontoiatrica ed il dentista ti riscontra una carie: si spera che ci sia veramente... ma che ne sappiamo noi?
 
O

Old sperella

Guest
Ciao sperella, come va?
Purtroppo non concordo. Premetto che tra tutti i problemi che ci sono, gravi, io dallo psicoterapeuta ci vado per questioni soft... forse il motivo per cui ci si va influisce molto sul giudizio.
Ma ho parlato con altre persone che sono state e/o sono tuttora in cura e non mi hanno dato più di tanto torto.
Noi cerchiamo supporto, aiuto dallo psicoterapeuta perchè forse ci viene più comodo avere lo psicoterapeuta stesso come stampella... ma FORSE, se ci pensiamo bene, dopo le sedute abbiamo si gli occhi più aperti ma su cose che in verità vedevamo ma non volevamo vedere.
Ciao Air , tutto bene e tu ?


La pensavo anche io così quando ci andavo , ma a distanza di parecchio tempo io credo che non sia soltanto un gioco degli specchi ( quando parli del supporto che danno e degli occhi più aperti probabilmente ti riferisci al metodo degli specchi che utilizzano ) ma per quel che mi riguarda si è trattato della conoscenza di parti di me che non sapevo esistessero perchè sepolte da muri invisibili .
Non entro nello specifico perchè siamo in forum libero , ma ti assicuro che a pensarci oggi , la psicoterapia mi ha rivoluzionata ( in positivo )
 

Lettrice

Utente di lunga data
Si spera di no, anche se non lo escludo. ben per questo evito i privati, vado dai convenzionati e...beh, bisogna anche andare in fiducia. E' come se fai una visita odontoiatrica ed il dentista ti riscontra una carie: si spera che ci sia veramente... ma che ne sappiamo noi?
OT: Il mio dentista mi fa vedere 'tutti i denti nei quali andra'a lavorare con una telecamerina...cool!
 
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Old Asudem

Guest
e comunque credo che a molti sia capitato di avere dei dubbi sul proprio psico , a me perlomeno è successo . Tutti svaniti col senno di poi e la chiarezza di tante situazioni
.
sembra una cazzata ma il mio, veramente valido , mi faceva incazzare come una iena perchè mi fissava sempre l'ultimo appuntamento alle 19,30 e dopo mezz'ora che parlavo mi sembrava gli calasse la palpebra..
 
O

Old sperella

Guest
sembra una cazzata ma il mio, veramente valido , mi faceva incazzare come una iena perchè mi fissava sempre l'ultimo appuntamento alle 19,30 e dopo mezz'ora che parlavo mi sembrava gli calasse la palpebra..
ma dai ? gli orari li sceglievo io e lei spesso e volentieri sforava anche di mezzora gratuitamente .
 
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Old Asudem

Guest
ma dai ? gli orari li sceglievo io e lei spesso e volentieri sforava anche di mezzora gratuitamente .
gliel'avevo chiesto io perchè uscivo dall'ufficio alle 18 e mi dovevo fare tutta la città.
Non so se fosse stanco morto ma mi faceva incazzare di molto
 
Stato
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