Non riesco a perdonarmi di perdonare

iosolo

Utente di lunga data
Ciao a tutti,
e da circa tre mesi che giro per il vostro forum come utente silenziosa. Vi ho letto tanto, cercato vecchie discussioni, assorbito ogni vostra parola, a volte crudeli per alimentare il mio odio, a volte più obiettive per provare a capire e a volte, raramente, di ottimismo. Era come se cercassi nelle vostre parole, le "soluzioni" che mi sfuggivano a me ed era un modo per sguazzare in quello schifo e non dimenticare il torto subito.
Sono ancora qui a cercarvi forse, per capire come trovare pace ed equilibrio nel mio animo. Mi sento lacerata in due nel cuore e nell'animo.
Premetto che lui la parte del pentito la fa benissimo. Pianti, coccole, dichiarazioni d'amore imperituro. Ha capito l'errore e cerca di rimediare. Ma io non riesco a lasciarmi andare.
Sto cercando la mia chiave di volta. Quel pensiero, emozione fulminante che mi permetta di perdonare me stessa se decido di perdonarlo. Sono contorta?
Vorrei dare una seconda opportunità alla mia famiglia (con due figli) e con venti anni di storia ed ho paura che non riesco a farlo, ma se non lo faccio non sono anch'io egoista quanto lui che per il mio orgoglio ferito impedisco alla nostra famiglia di continuare? Sarò infelice sia se rimango con lui che se me ne vado?

Mi odio. Lo odio. Sono stanca di pensare ma non riesco a fermarmi.
Vorrei qualche pacca sulle spalle per favore.
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Ciao a tutti,
e da circa tre mesi che giro per il vostro forum come utente silenziosa. Vi ho letto tanto, cercato vecchie discussioni, assorbito ogni vostra parola, a volte crudeli per alimentare il mio odio, a volte più obiettive per provare a capire e a volte, raramente, di ottimismo. Era come se cercassi nelle vostre parole, le "soluzioni" che mi sfuggivano a me ed era un modo per sguazzare in quello schifo e non dimenticare il torto subito.
Sono ancora qui a cercarvi forse, per capire come trovare pace ed equilibrio nel mio animo. Mi sento lacerata in due nel cuore e nell'animo.
Premetto che lui la parte del pentito la fa benissimo. Pianti, coccole, dichiarazioni d'amore imperituro. Ha capito l'errore e cerca di rimediare. Ma io non riesco a lasciarmi andare.
Sto cercando la mia chiave di volta. Quel pensiero, emozione fulminante che mi permetta di perdonare me stessa se decido di perdonarlo. Sono contorta?
Vorrei dare una seconda opportunità alla mia famiglia (con due figli) e con venti anni di storia ed ho paura che non riesco a farlo, ma se non lo faccio non sono anch'io egoista quanto lui che per il mio orgoglio ferito impedisco alla nostra famiglia di continuare? Sarò infelice sia se rimango con lui che se me ne vado?

Mi odio. Lo odio. Sono stanca di pensare ma non riesco a fermarmi.
Vorrei qualche pacca sulle spalle per favore.
Ciao, benvenuta :)

cosa significa "la parte" del pentito?
Letta da qui sembra che tu percepisca in lui forma ma non sostanza. Come se in un qualche modo ti sentissi "costretta" a partecipare ad una farsa di cui non ti senti parte.

E ti tiri via. Nel non riuscire a lasciarti andare.

Leggo male?

Quanto al secondo grassetto...l'odio è una emozione profonda e radicata, non esiste odio senza attaccamento, di un qualche tipo...e probabilmente hai tutta una serie di ragioni per odiare lui, che ti ha coinvolta in una situazione imponendotela...ma perchè odi te?
 

Leda

utente Olimpi(c)a
Ciao a tutti,
e da circa tre mesi che giro per il vostro forum come utente silenziosa. Vi ho letto tanto, cercato vecchie discussioni, assorbito ogni vostra parola, a volte crudeli per alimentare il mio odio, a volte più obiettive per provare a capire e a volte, raramente, di ottimismo. Era come se cercassi nelle vostre parole, le "soluzioni" che mi sfuggivano a me ed era un modo per sguazzare in quello schifo e non dimenticare il torto subito.
Sono ancora qui a cercarvi forse, per capire come trovare pace ed equilibrio nel mio animo. Mi sento lacerata in due nel cuore e nell'animo.
Premetto che lui la parte del pentito la fa benissimo. Pianti, coccole, dichiarazioni d'amore imperituro. Ha capito l'errore e cerca di rimediare. Ma io non riesco a lasciarmi andare.
Sto cercando la mia chiave di volta. Quel pensiero, emozione fulminante che mi permetta di perdonare me stessa se decido di perdonarlo. Sono contorta?
Vorrei dare una seconda opportunità alla mia famiglia (con due figli) e con venti anni di storia ed ho paura che non riesco a farlo, ma se non lo faccio non sono anch'io egoista quanto lui che per il mio orgoglio ferito impedisco alla nostra famiglia di continuare? Sarò infelice sia se rimango con lui che se me ne vado?

Mi odio. Lo odio. Sono stanca di pensare ma non riesco a fermarmi.
Vorrei qualche pacca sulle spalle per favore.
Ecco la prima pacca sulle spalle, Iosolo :)

Benvenuta, anche se si fa un po' per dire, ovviamente, visto che avresti preferito non arrivare mai (molto comprensibilmente!) :unhappy:

Quella che descrivi è una confusione e un dilaniamento molto comuni a chi attraversa un tradimento. E sembra che non se ne esca tanto rapidamente... questo non ti consolerà, immagino, ma almeno dovrebbe rincuorarti sapere che non c'è niente di anomalo nella tua reazione.

Da quanto sai del tradimento? L'ha confessato lui o l'hai scoperto tu?

Se ti va di delineare meglio i contorni della tua vicenda ci aiuteresti a capire meglio in che situazione ti trovi.

Intanto un abbraccio

:abbraccio:
 

Skorpio

Utente di lunga data
...

Ciao a tutti,
e da circa tre mesi che giro per il vostro forum come utente silenziosa. Vi ho letto tanto, cercato vecchie discussioni, assorbito ogni vostra parola, a volte crudeli per alimentare il mio odio, a volte più obiettive per provare a capire e a volte, raramente, di ottimismo. Era come se cercassi nelle vostre parole, le "soluzioni" che mi sfuggivano a me ed era un modo per sguazzare in quello schifo e non dimenticare il torto subito.
Sono ancora qui a cercarvi forse, per capire come trovare pace ed equilibrio nel mio animo. Mi sento lacerata in due nel cuore e nell'animo.
Premetto che lui la parte del pentito la fa benissimo. Pianti, coccole, dichiarazioni d'amore imperituro. Ha capito l'errore e cerca di rimediare. Ma io non riesco a lasciarmi andare.
Sto cercando la mia chiave di volta. Quel pensiero, emozione fulminante che mi permetta di perdonare me stessa se decido di perdonarlo. Sono contorta?
Vorrei dare una seconda opportunità alla mia famiglia (con due figli) e con venti anni di storia ed ho paura che non riesco a farlo, ma se non lo faccio non sono anch'io egoista quanto lui che per il mio orgoglio ferito impedisco alla nostra famiglia di continuare? Sarò infelice sia se rimango con lui che se me ne vado?

Mi odio. Lo odio. Sono stanca di pensare ma non riesco a fermarmi.
Vorrei qualche pacca sulle spalle per favore.
Benvenuta!!

Il perdono è nel tuo potere, e presuppone il rinunciare a un rancore per il futuro..

Pensare che nulla è stato "contro" di te, ma frutto di cose di cui parlare assieme, senza paura, senza debiti, senza crediti, senza minacce, avendo voi assieme in mano il vostro futuro x decidere...

Se cosi è stato...

Non deve "rimediare"... Far belle prestazioni x ricever applausi o attestati di merito...

Gli attestati si appendono alla parete e ingialliscono...

Deve spiegare.. E puoi forse metterlo in condizione di fare, se lo esenti dalla fatica del dover "rimediare"...

Aribenvenuta! :)
 

iosolo

Utente di lunga data
Ciao, benvenuta :)

cosa significa "la parte" del pentito?
Letta da qui sembra che tu percepisca in lui forma ma non sostanza. Come se in un qualche modo ti sentissi "costretta" a partecipare ad una farsa di cui non ti senti parte.

E ti tiri via. Nel non riuscire a lasciarti andare.

Leggo male?

Quanto al secondo grassetto...l'odio è una emozione profonda e radicata, non esiste odio senza attaccamento, di un qualche tipo...e probabilmente hai tutta una serie di ragioni per odiare lui, che ti ha coinvolta in una situazione imponendotela...ma perchè odi te?
In realtà, lui credo sia veramente pentito. Abbiamo anche iniziato il percorso da un terapeuta. Usare la parola "sembra" è solo perchè non riesco a capire come si possa cambiare in modo così veloce. Da dimenticare tutto per un altra persona, non pensando alle conseguenze ad arrivare ad essere pentito e a giurare amore eterno...

Lui dice che sentire certe parole da parte mia, crude e "violente" e vedere le reazioni anche dei bimbi lo hanno fatto svegliare... e ora ogni momento che passa con noi pensa "poteva essere l'ultimo.

Forse è veramente pentito. Razionalmente direi di si.

Perchè mio odio?! perchè il mio orgoglio, il mio amor proprio, il mio ego forse non vuole perdonare e invece una parte di me vuole farlo.
Lo odio per tanti motivi ovviamente ma anche per questo. Perchè devo decidere di perdonarlo.
 
Ultima modifica:

iosolo

Utente di lunga data
Ecco la prima pacca sulle spalle, Iosolo :)

Benvenuta, anche se si fa un po' per dire, ovviamente, visto che avresti preferito non arrivare mai (molto comprensibilmente!) :unhappy:

Quella che descrivi è una confusione e un dilaniamento molto comuni a chi attraversa un tradimento. E sembra che non se ne esca tanto rapidamente... questo non ti consolerà, immagino, ma almeno dovrebbe rincuorarti sapere che non c'è niente di anomalo nella tua reazione.

Da quanto sai del tradimento? L'ha confessato lui o l'hai scoperto tu?

Se ti va di delineare meglio i contorni della tua vicenda ci aiuteresti a capire meglio in che situazione ti trovi.

Intanto un abbraccio


:abbraccio:
Oh no scoperto io nel modo più stupido del mondo aprendo il suo cellulare.

Devo essere sincera eravamo come dire in "sospensione". Lui mi aveva detto che così "non andava" che aveva bisogno di tempo.
La mia concezione di tempo per pensare si vede che è diversa dalla sua però. Lui si è fatto un bel giro di giostra mentre io pensavo che stavamo provando a sanare. :(
 

iosolo

Utente di lunga data
Benvenuta!!

Il perdono è nel tuo potere, e presuppone il rinunciare a un rancore per il futuro..

Pensare che nulla è stato "contro" di te, ma frutto di cose di cui parlare assieme, senza paura, senza debiti, senza crediti, senza minacce, avendo voi assieme in mano il vostro futuro x decidere...

Se cosi è stato...

Non deve "rimediare"... Far belle prestazioni x ricever applausi o attestati di merito...

Gli attestati si appendono alla parete e ingialliscono...

Deve spiegare.. E puoi forse metterlo in condizione di fare, se lo esenti dalla fatica del dover "rimediare"...

Aribenvenuta! :)
Lui non spiega. Ripete come una litania che è un errore, una "cavolata". Purtroppo il terapeuta per ora gli da ragione gli ha detto davanti a me che non deve più parlare del passato e ad ogni mia rimostranza o domanda rispondere: Mi dispiace
 

Skorpio

Utente di lunga data
...

Lui non spiega. Ripete come una litania che è un errore, una "cavolata". Purtroppo il terapeuta per ora gli da ragione gli ha detto davanti a me che non deve più parlare del passato e ad ogni mia rimostranza o domanda rispondere: Mi dispiace
ecco appunto...

digli che non è un errore....

Credo che quando si tradisce, non si faccia nessun errore interno... si fa esattamente quanto corrisponde al nostro volere

per cui partire da un errore per come la sento io.. è partir proprio dal punto sbagliato...

che poi è il punto giusto per non spiegar nulla

è un errore! -

e con quello copro tutto e ti pago

invece se puoi.. fallo parlare.. è in tuo potere
 

drusilla

Drama Queen
Benvenuta.
Secondo me devj darti tempo. Razionalmente vuoi perdonarlo. La tua "pancia" non ce la fa. Il tuo percorso purtroppo non prevede scorciatoie. Lui deve capire che il processo di perdono, se arriverà, non è facile e in discesa.
Delle volte si perdoba solo quando se ne esce, smettendo di amare.
 

iosolo

Utente di lunga data
ecco appunto...

digli che non è un errore....

Credo che quando si tradisce, non si faccia nessun errore interno... si fa esattamente quanto corrisponde al nostro volere

per cui partire da un errore per come la sento io.. è partir proprio dal punto sbagliato...

che poi è il punto giusto per non spiegar nulla

è un errore! -

e con quello copro tutto e ti pago

invece se puoi.. fallo parlare.. è in tuo potere
Magari lo fosse. Ho provato a parlarne anche con il terapeuta e mi ha detto che io ho tutte le risposte, che non devo chiuderle a lui, che nemmeno lui le sa a livello conscio.
Il vero problema per il terapeuta era che eravamo distanti, ci eravamo persi... ma avere due figli piccoli non è un attenuante? Forse no, infatti pensavo che eravamo molto meglio di così.

Lui è più fragile, immaturo, sciocco o forse meno innamorato. Non lo so.
 

iosolo

Utente di lunga data
Benvenuta.
Secondo me devj darti tempo. Razionalmente vuoi perdonarlo. La tua "pancia" non ce la fa. Il tuo percorso purtroppo non prevede scorciatoie. Lui deve capire che il processo di perdono, se arriverà, non è facile e in discesa.
Delle volte si perdoba solo quando se ne esce, smettendo di amare.
Quindi se ami non perdoni? Pensavo il contrario!
 

drusilla

Drama Queen
Quindi se ami non perdoni? Pensavo il contrario!
Io non vedo l'amore di coppia disinteressato o estremo come quello verso i figli per esempio. Se si ama e si è messi da parte, trattati ingiustamente, sostiuti per un altro/a, il sentimento si guasta, si cancrena. Solo se si riesce a uscire e si guarda da fuori si possono comprendere le ragioni, si può avere anche pietà per la debolezza umana. Se si è ancora dentro il rancore e il dolore lo fanno molto difficile. Io l'ho vissuto così. È anche vero che lui non è tornato pentito. Adesso che mi ha perso si. Ma un po troppo tardi.
Ma non ti puoi forzarw a perdonare prima del tempo. E chi marca quel momento sei tu.
 

iosolo

Utente di lunga data
Io non vedo l'amore di coppia disinteressato o estremo come quello verso i figli per esempio. Se si ama e si è messi da parte, trattati ingiustamente, sostiuti per un altro/a, il sentimento si guasta, si cancrena. Solo se si riesce a uscire e si guarda da fuori si possono comprendere le ragioni, si può avere anche pietà per la debolezza umana. Se si è ancora dentro il rancore e il dolore lo fanno molto difficile. Io l'ho vissuto così. È anche vero che lui non è tornato pentito. Adesso che mi ha perso si. Ma un po troppo tardi.
Ma non ti puoi forzarw a perdonare prima del tempo. E chi marca quel momento sei tu.
Sinceramente lui non mi pressa per il perdono.
Sono io che vorrei trovare un po' di pace. E solo con il perdono che penso potrei averne o altrimenti dovrei andarmene. Ma andarmene comporterebbe comunque nuovi dolori: il dolore di perderlo, il dolore di rompere la nostra famiglia e di ferire i miei figli. Quindi l'alternativa è vivere con lui perdonandolo oppure continuare ad avere questo risentimento.
Come fai a costruire se non vuoi la sua felicità perchè pensi che lui non se la meriti?! Come faccio a ricostruire se penso che lui deve soffrire come ho fatto io... devo lasciare indietro questo rancore, ma come?
Per ora nemmeno il terapeuta c'è riuscito.

Vivrò con lui senza veramente perdonarlo?
 
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ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
In realtà, lui credo sia veramente pentito. Abbiamo anche iniziato il percorso da un terapeuta. Usare la parola "sembra" è solo perchè non riesco a capire come si possa cambiare in modo così veloce. Da dimenticare tutto per un altra persona, non pensando alle conseguenze ad arrivare ad essere pentito e a giurare amore eterno...

Lui dice che sentire certe parole da parte mia, crude e "violente" e vedere le reazioni anche dei bimbi lo hanno fatto svegliare... e ora ogni momento che passa con noi pensa "poteva essere l'ultimo.

Forse è veramente pentito. Razionalmente direi di si.

Perchè mio odio?! perchè il mio orgoglio, il mio amor proprio, il mio ego forse non vuole perdonare e invece una parte di me vuole farlo.
Lo odio per tanti motivi ovviamente ma anche per questo. Perchè devo decidere di perdonarlo.
Mi aveva colpito "parte del pentito".
E mi ha sollecitato in testa pensieri rispetto ad una rappresentazione.

Questo intendevo. :)

Come mai non credi al fatto che ti dice che si è svegliato? Cosa ti stride?
Lascia per un attimo da parte la razionalità.

Questa pezzetto di strada è tuo. Solo tuo. :)
Ascolta nella tua pancia cosa stride.

SE segui la testa troverai tanti motivi per credere e altrettanti per non credere.

Se sei a caccia di inganno, molto probabilmente troverai inganno. Che poi ci sia o meno...è relativo. Tu hai trovato quello che cercavi...in fondo.

Perchè DEVI decidere di perdonarlo?
Cosa significa?
 

mistral

Utente di lunga data
Ciao Iosolo,mi dispiace del tuo arrivo qui.
Ecco un'altra pacca sulla spalla di consolazione.
Da quanto tempo hai scoperto il tradimento?
Stai descrivendo le sensazioni che più o meno tutti noi traditi abbiamo ed abbiamo avuto.Datti tempo e sfoga il tuo odio.
Prima di scoprire il tradimento ero convinta che per perdonare e passare oltre ad un torto bastasse volerlo,come avevo sempre fatto.
Quando mi sono resa conto che esistono alcune situazioni in cui è impossibile decidere di perdonare e si deve per forza rimanere ostaggi della sofferenza,del rancore e perché no,dell'odio e della sete di vendetta fino a tempo indeterminato,è lì che mi ha colta la vera disperazione .Non poter decidere io di uscire da quella sensazione schifosa e non sapere se avrebbe avuto una fine o sarebbe finita solo con la mia fine,non avere nessun potere persuasivo su me stessa.Quella era la tragedia.
Sai come ne sono in parte uscita? semplicemente pensando che io non sono Dio e non spetta a me e non sono obbligata a perdonare se non lo sento dal cuore ,io sono umana e probabilmente nel profondo dell'animo non perdonerò mai ma attenzione,non perdonerò forse mai a mio marito il tradimento,gli ho sempre perdonato tante cose (come lui a me)ma quello penso non diventerà mai un argomento di conversazione "neutro",ma la nostra vita insieme per fortuna non è solo quello.
In fin dei conti il tradimento è porcheria che si porterà lui e l'altra sulle spalle,non è roba che mi appartiene,è lui il traditore che ha qualcosa di cui vergognarsi profondamente ,e bada bene ,essere cornuti è pesante ma essere traditori nella vita,in guerra,in amicizia è un ruolo trai più deprecabili,è lui che deve lavorare per diventare un uomo capace di proteggersi da certe situazioni che possono rovinargli la vita e rimediare.
Sii consapevole di ciò che sei tu.
Se tu decidessi di andare via lasceresti a lui tutto questo carico di merda,non ti appartiene,tu sei leggera e non devi fare i conti con te stessa ogni volta che ti guardi allo specchio .
Io pur con la sofferenza che ho patito non vorrei fare cambio con la parte del traditore scoperto con l'aggravante del pentimento e del voler rimanere.
 
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Divì

Utente senza meta
Mi aveva colpito "parte del pentito".
E mi ha sollecitato in testa pensieri rispetto ad una rappresentazione.

Questo intendevo. :)

Come mai non credi al fatto che ti dice che si è svegliato? Cosa ti stride?
Lascia per un attimo da parte la razionalità.

Questa pezzetto di strada è tuo. Solo tuo. :)
Ascolta nella tua pancia cosa stride.

SE segui la testa troverai tanti motivi per credere e altrettanti per non credere.

Se sei a caccia di inganno, molto probabilmente troverai inganno. Che poi ci sia o meno...è relativo. Tu hai trovato quello che cercavi...in fondo.

Perchè DEVI decidere di perdonarlo?
Cosa significa?
Stavo proprio pensando che qui ci sono persone che non hanno perdonato ma sono rimaste. E hanno posto lo star bene come priorità. Forse - forse, eh? - agganciare il perdono allo star bene ("quando avrò perdonato starò bene") non è una buona idea. Come penso non sia una buona idea pensare di dover "fare" qualcosa per far passare il dolore. Che dici ipa?
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Stavo proprio pensando che qui ci sono persone che non hanno perdonato ma sono rimaste. E hanno posto lo star bene come priorità. Forse - forse, eh? - agganciare il perdono allo star bene ("quando avrò perdonato starò bene") non è una buona idea. Come penso non sia una buona idea pensare di dover "fare" qualcosa per far passare il dolore. Che dici ipa?
sì, stavo aggirandomi proprio dove hai sottolineato tu.

Quel DOVER perdonare... mi piacerebbe davvero che iosolo lo spiegasse...magari mettendolo qui lo chiarisce meglio anche a se stessa.

E mi ha davvero molto colpita quel raccontare di lui che è nella "parte del pentito".
Magari è casuale...ma raramente le parole escono a caso. Anche perchè era contestualizzata in una rottura sua...fra una parte di lei che VUOLE credere e segue la razionalità e i vincoli (il dovere del perdono per andare oltre) e quella di lei che è scottata e non riesce a lasciarsi andare. Che la fiducia è rotta.

Credo anche io che lo stare bene sia un qualcosa sganciato da tutto se non da se stesse. In particolare dopo una botta nei denti. Che si è un po' come ustionati che hanno paura anche dell'acqua fredda. E penso si abbia tutto il diritto di concederselo. Fino in fondo. Anche se fa male.

Credo che il dolore passi solo, passandoci attraverso...ed è una via tortuosa...ma credo che sia quella che porta a Casa. Quella che permette di ritrovare Casa anche fuori. Ovunque sia.
 

JON

Utente di lunga data
Ciao a tutti,
e da circa tre mesi che giro per il vostro forum come utente silenziosa. Vi ho letto tanto, cercato vecchie discussioni, assorbito ogni vostra parola, a volte crudeli per alimentare il mio odio, a volte più obiettive per provare a capire e a volte, raramente, di ottimismo. Era come se cercassi nelle vostre parole, le "soluzioni" che mi sfuggivano a me ed era un modo per sguazzare in quello schifo e non dimenticare il torto subito.
Sono ancora qui a cercarvi forse, per capire come trovare pace ed equilibrio nel mio animo. Mi sento lacerata in due nel cuore e nell'animo.
Premetto che lui la parte del pentito la fa benissimo. Pianti, coccole, dichiarazioni d'amore imperituro. Ha capito l'errore e cerca di rimediare. Ma io non riesco a lasciarmi andare.
Sto cercando la mia chiave di volta. Quel pensiero, emozione fulminante che mi permetta di perdonare me stessa se decido di perdonarlo. Sono contorta?
Vorrei dare una seconda opportunità alla mia famiglia (con due figli) e con venti anni di storia ed ho paura che non riesco a farlo, ma se non lo faccio non sono anch'io egoista quanto lui che per il mio orgoglio ferito impedisco alla nostra famiglia di continuare? Sarò infelice sia se rimango con lui che se me ne vavado. Mi odio. Lo odio. Sono stanca di pensare ma non riesco a fermarmi.
Vorrei qualche pacca sulle spalle per favore.
Diciamo intanto che sei fresca di tradimento. Per cui questo tuo sentirti in gabbia è dovuto anche a questo. Se riuscissi a mantenere salda la famiglia avresti già un motivo per sentirti felice. In questo caso sei costretta ad operare una ristrutturazione, non una nuova costruzione secondo i tuoi canoni che, come ben sai e con tutta la frustrazione che provi, non è più possibile.

Per quello che scrivi, la risposta ce l'hai già ed è contenuta in quello che racconti. Questo senso di perdita e di spalle al muro ti accompagnerà per molto, forse per sempre. Se lo superi sarà un altro motivo per essere, relativamente, felice. Perché magari la terapeuta la fa facile, ma il rospo lo devi mandare giù tu e quindi dipende da te. Comunque, se vi eravate allontanati è normale che capiti anche questo, anche se, per come, la penso io, la discridiscriminante sta sempre nella persona. Quindi se riitieni sia stato immaturo è plausibile, ma è giusto anche che tu valuti la sua capacità di rimediare.

Certo è che, in queste condizioni, darti una pacca suonerebbe più come una presa per il culo. Quello che stai vivendo è u a situazione di merda, è sempre così. Ti auguro di venirne fuori col tempo.
 

mistral

Utente di lunga data
Stavo proprio pensando che qui ci sono persone che non hanno perdonato ma sono rimaste. E hanno posto lo star bene come priorità. Forse - forse, eh? - agganciare il perdono allo star bene ("quando avrò perdonato starò bene") non è una buona idea. Come penso non sia una buona idea pensare di dover "fare" qualcosa per far passare il dolore. Che dici ipa?
Infatti,io ho iniziato a stare meglio quando ho deciso di stare meglio a prescindere da ciò che aveva fatto mio marito,lui,non io.
Il perdono è più utile a lui che a me quindi non mi forzo a nulla.
 

Eratò

Utente di lunga data
Ciao a tutti,
e da circa tre mesi che giro per il vostro forum come utente silenziosa. Vi ho letto tanto, cercato vecchie discussioni, assorbito ogni vostra parola, a volte crudeli per alimentare il mio odio, a volte più obiettive per provare a capire e a volte, raramente, di ottimismo. Era come se cercassi nelle vostre parole, le "soluzioni" che mi sfuggivano a me ed era un modo per sguazzare in quello schifo e non dimenticare il torto subito.
Sono ancora qui a cercarvi forse, per capire come trovare pace ed equilibrio nel mio animo. Mi sento lacerata in due nel cuore e nell'animo.
Premetto che lui la parte del pentito la fa benissimo. Pianti, coccole, dichiarazioni d'amore imperituro. Ha capito l'errore e cerca di rimediare. Ma io non riesco a lasciarmi andare.
Sto cercando la mia chiave di volta. Quel pensiero, emozione fulminante che mi permetta di perdonare me stessa se decido di perdonarlo. Sono contorta?
Vorrei dare una seconda opportunità alla mia famiglia (con due figli) e con venti anni di storia ed ho paura che non riesco a farlo, ma se non lo faccio non sono anch'io egoista quanto lui che per il mio orgoglio ferito impedisco alla nostra famiglia di continuare? Sarò infelice sia se rimango con lui che se me ne vado?

Mi odio. Lo odio. Sono stanca di pensare ma non riesco a fermarmi.
Vorrei qualche pacca sulle spalle per favore.
Non sei obbligata a perdonare e non sei obbligata di portare da sola tutto il fardello...Le coccole e i "pentimenti",tutti i "ti amo" in questa fase probabilmente li trovi irritanti,falsi ,piu che tenerezza ti scatenano rabbia.Rabbia che forse reprimi per quieto vivere,per paura di ferire anche i sentimenti di lui che tanto prova a mostrarsi pentito...Per non litigare davanti ai figli anche.Cerchi di reprimere una rabbia che porta altra rabbia.Tu a questo punto non devi niente a nessuno.Non devi dimostrare amore...Sii te stessa,esprimi i tuoi pensieri a lui.Parlagli anche del tuo dolore,fatti vedere per quello che adesso ti senti...Datti tempo.Benvenuta...e mi dispiace.
 
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