Nozze

perplesso

Administrator
Staff Forum
Si, è una minoranza, ma non sono pochi e la messa cattolica è frequentata, perché tendono a essere praticanti.
quelli che si dichiarano sì. anche perchè non dev'essere stato facile essere cattolici da quelle parti dopo edoardo VIII. a maggior ragione di questo, mi pare strano sia stato accettato un matrimonio misto
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Secondo me è scegliere di fare cio’ che piace e non quello che gli altri si aspetterebbero o che consenta di mettersi in mostra .
Poi.. per carita’, c’e’ chi non vede l’ora di mostrare a tutti che ha speso 10 mila euro per i fiori e arrivare sfinito a fine serata .col giro infinito ai tavoli. A volte chi orgnizza e sceglue e’ chi paga (genitori).
Consideriamo poi che in alcune zone d’italia agli ospiti si chiede la busta con i soldi (che devono essere superiori alla spesa..).. maggior numero di ospiti = mark up da mettere da parte… Alla faccia della poesia..
Anche secondo me.

Facendo riferimento alla mia esperienza personale, non ho mai avuto il desiderio di sposarmi.
Mi è stato chiesto in diverse occasioni ed ogni volta è stato il momento in cui ho chiuso la relazione, anche se magari in alcune situazioni avrei comunque desiderato proseguirla.
Con G. ci siamo arrivati insieme e ha un nostro significato il farlo, che va ben oltre il matrimonio in sè.
Ed è per noi fondamentale pensare alla questione in modo assolutamente personale.
Qualcosa che non solo ci piace, ma che ci rappresenta apertamente.

Io penso che alle persone piaccia quello sfoggio in quel giorno particolare.
Conosco gente che ci ha speso centinaia di milaeuro come persone che hanno dovuto andare a risparmio.
Ci tenevano proprio a quello che hanno organizza.
Compreso anche il mostrarsi per quelli a cui interessava. Il mostrare la potenza di fuoco economica. E non ci vedo niente di male, se è rappresentativo, anche del desiderio di quella potenza di fuoco pur non avendola.
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Lo capisco, ho dato a Parmaletale una risposta più completa.
Sul fare felici, a volte puà essere come dici tu, ma, personalmente, mi capita spesso che mi faccia felice ciò che gli altri fanno per me, non è sempre compiacenza.
Sul fare felici...io apprezzo gli sforzi che gli altri fanno per me.
Ma non mi rende felice. Lo gradisco, anche molto.
Mi fa piacere. Mi lusinga anche. Mi fa sentire importante. Lucidatina al mio ego. (come ne avesse bisogno :D)

Ma quella non è mica felicità, a mio avviso. E' esser contenti. Gratificati.

In una relazione, poi...a me piace che l'altro sia felice, si occupi di sè e dei suoi interessi, si dedichi a se stesso.
La felicità, in una relazione per me, è quando il piacere dell'altro diventa - ossia è in sintonia - col mio piacere e in reciprocità.
Senza sforzo. Con impegno nel senso di dedizione, ma senza sforzo.

Banalmente, per fare un esempio terra terra, a me fa sorridere moltissimo anche la dichiarazione degli uomini che si dedicano al piacere di lei come prima cosa.
SE dare piacere ti fa piacere, è una gran paraculata. Ti piace vedermi godere? Ti piace essere l'artefice di quel godere?
Ecco, condividi con me quel tuo piacere. Senza metterci il fiocco.

Il fiocco per me è compiacenza. Se fai per me...è un fiocco.
Fai per te, onestamente e fedelmente. Ne esce che sono inclusa? Allora sì che sono felice. :)

Non so se sono riuscita a spiegare
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Scusa avevo eluso la domanda.

Con mia moglie non abbiamo mai approfondito la cosa, non ritenendola importante.

Essere agnostici non è la stessa cosa che essere atei.

Non ho quindi idea di come si possa condividere una decisione simile.

Io, all'epoca, ho scelto di far felice mia moglie.

E non mi è costato nulla.
Quindi lei è credente non praticante, corretto?
 

hammer

Utente di lunga data
Sul fare felici...io apprezzo gli sforzi che gli altri fanno per me.
Ma non mi rende felice. Lo gradisco, anche molto.
Mi fa piacere. Mi lusinga anche. Mi fa sentire importante. Lucidatina al mio ego. (come ne avesse bisogno :D)

Ma quella non è mica felicità, a mio avviso. E' esser contenti. Gratificati.

In una relazione, poi...a me piace che l'altro sia felice, si occupi di sè e dei suoi interessi, si dedichi a se stesso.
La felicità, in una relazione per me, è quando il piacere dell'altro diventa - ossia è in sintonia - col mio piacere e in reciprocità.
Senza sforzo. Con impegno nel senso di dedizione, ma senza sforzo.

Banalmente, per fare un esempio terra terra, a me fa sorridere moltissimo anche la dichiarazione degli uomini che si dedicano al piacere di lei come prima cosa.
SE dare piacere ti fa piacere, è una gran paraculata. Ti piace vedermi godere? Ti piace essere l'artefice di quel godere?
Ecco, condividi con me quel tuo piacere. Senza metterci il fiocco.

Il fiocco per me è compiacenza. Se fai per me...è un fiocco.
Fai per te, onestamente e fedelmente. Ne esce che sono inclusa? Allora sì che sono felice.
:)

Non so se sono riuscita a spiegare

Quello che dici è che c'è una differenza tra fare qualcosa perché ti piace davvero e fare qualcosa solo per far piacere all’altra persona.
Se qualcuno dice che vuole darti piacere, ma lo fa perché lo rende felice, allora è un gesto sincero e reciproco. Entrambi ne traete soddisfazione, senza bisogno di fare finta che sia solo per altruismo.

Il "fiocco" di cui parli è come un'ulteriore decorazione, che trasforma un gesto naturale in qualcosa di esagerato, quasi come un favore.
Se entrambi ci godiamo il momento, non serve fare finta che sia un sacrificio.

Corretto?
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
E' irrilevante per me. Ma rispetto comunque i valori in cui lei crede.



La mia etica non ha nulla da invidiare all'etica cattolica. Lo dimostra anche il fatto che stiamo insieme da quarant'anni.



Hai ragione il termine "superiorità" è fastidioso. Cancelliamolo. Mi è scappato perché tendenzialmente sono portato a considerare le religioni poco più che superstizioni.

Mi dispiace comunque che mi avresti lasciato all’istante se avessi scoperto questa cosa. :)
Sì, cancelliamolo. :)
Anche secondo me la religione è fondamentalmente una superstizione.
Però so anche che serve a parecchia gente per stare su. E che serve proprio come è presentata.

La distanza che io percepirei è proprio la necessità della stampella per stare su. Una stampella superstiziosa.
Non mi interessa chi lo fa. Semplicemente non riesco a pensare di averlo come alleato.

Per questo chiedevo come si possa condividere, non tanto il rito, quanto una vita.

Se va bene a tua moglie, non dispiacerti.

Se G. la ragionasse così, mi offenderebbe da morire. Sarebbe come insultarmi.
Ma soprattutto togliermi qualcosa di lui.
Uno dei motivi per cui lo sposo è proprio perchè non mi farebbe mai concessioni di quel tipo.
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Quello che dici è che c'è una differenza tra fare qualcosa perché ti piace davvero e fare qualcosa solo per far piacere all’altra persona.
Se qualcuno dice che vuole darti piacere, ma lo fa perché lo rende felice, allora è un gesto sincero e reciproco. Entrambi ne traete soddisfazione, senza bisogno di fare finta che sia solo per altruismo.

Il "fiocco" di cui parli è come un'ulteriore decorazione, che trasforma un gesto naturale in qualcosa di esagerato, quasi come un favore.
Se entrambi ci godiamo il momento, non serve fare finta che sia un sacrificio.

Corretto?
Corretto.

Il senso secondo me è scambiarsi il piacere.
Metterlo in comune.
Certo, serve sapere dove stia il proprio piacere. E non è un qualcosa di scontato e neppure di banale.

Il fiocco di cui parlo è compiacenza nella migliore delle ipotesi.
Spesso diventa lo scontrino.
Non tollero scontrini in relazione con me.
Anche perchè si trasformano puntualmente in recriminazione. E immediatamente in rotture di cazzo :D
 

perplesso

Administrator
Staff Forum
Sì, cancelliamolo. :)
Anche secondo me la religione è fondamentalmente una superstizione.
Però so anche che serve a parecchia gente per stare su. E che serve proprio come è presentata.

La distanza che io percepirei è proprio la necessità della stampella per stare su. Una stampella superstiziosa.
Non mi interessa chi lo fa. Semplicemente non riesco a pensare di averlo come alleato.

Per questo chiedevo come si possa condividere, non tanto il rito, quanto una vita.

Se va bene a tua moglie, non dispiacerti.

Se G. la ragionasse così, mi offenderebbe da morire. Sarebbe come insultarmi.
Ma soprattutto togliermi qualcosa di lui.
Uno dei motivi per cui lo sposo è proprio perchè non mi farebbe mai concessioni di quel tipo.
sì va bene. ma sta torta?
 

perplesso

Administrator
Staff Forum
:D :D

A me i dolci non piacciono. Quindi non mangio dolci.
Chi vorrà la torta chiederà la torta e gli daranno la torta.
ma che la fetta tua la devo mangiare io, lo so. per questo chiedevo te ed il sant'uomo cosa avevate scelto
 

hammer

Utente di lunga data
Corretto.

Il senso secondo me è scambiarsi il piacere.
Metterlo in comune.
Certo, serve sapere dove stia il proprio piacere. E non è un qualcosa di scontato e neppure di banale.

Il fiocco di cui parlo è compiacenza nella migliore delle ipotesi.
Spesso diventa lo scontrino.
Non tollero scontrini in relazione con me.
Anche perchè si trasformano puntualmente in recriminazione. E immediatamente in rotture di cazzo :D
Che dire... per me si tratta di una questione squisitamente "tecnica", anche se il termine è parecchio antipatico.
Far raggiungere a lei l'orgasmo per prima può essere bello per vari motivi.
Fisiologicamente, lei può avere orgasmi multipli, mentre per noi uomini l'orgasmo segna spesso una pausa. :cry:
Inoltre, se l'uomo raggiunge l'orgasmo prima, il rapporto potrebbe terminare senza che lei abbia provato piacere.

Dare priorità al suo orgasmo favorisce, a mio parere, anche una maggiore intimità e comunicazione,
oltre a incentivare preliminari più lunghi usando tecniche diverse, migliorando, alla fine, la soddisfazione reciproca.

Tuttavia, la cosa più importante, come sempre, resta la comunicazione e la sintonia.

Nessuna compiacenza quindi, solo tecnica.
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Che dire... per me si tratta di una questione squisitamente "tecnica", anche se il termine è parecchio antipatico.
Far raggiungere a lei l'orgasmo per prima può essere bello per vari motivi.
Fisiologicamente, lei può avere orgasmi multipli, mentre per noi uomini l'orgasmo segna spesso una pausa. :cry:
Inoltre, se l'uomo raggiunge l'orgasmo prima, il rapporto potrebbe terminare senza che lei abbia provato piacere.

Dare priorità al suo orgasmo favorisce, a mio parere, anche una maggiore intimità e comunicazione,
oltre a incentivare preliminari più lunghi usando tecniche diverse, migliorando, alla fine, la soddisfazione reciproca.

Tuttavia, la cosa più importante, come sempre, resta la comunicazione e la sintonia.

Nessuna compiacenza quindi, solo tecnica.
Basta che sia fatto per sè. :)
Qualunque cosa basta che sia fatta per il proprio piacere, per i propri desideri.
E che lo scambio sia a quel livello.

Che poi piacere e desiderio sia tenersi indietro e mandare avanti lei, preferire una sega prima per durare più dopo, non volere un orgasmo e volere solo stare a guardare quelli di lei, che sia tenerla sospesa sullo stesso orgasmo per ore, quel che si vuole...ognuno ha le sue preferenze.
Basta che sia per sè :)
E' l'unico modo per poter offrire qualcosa all'altro.
 
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