E niente...è in riunione con OdinoSi okay, ma la tizia del post che fine ha fatto??
E niente...è in riunione con OdinoSi okay, ma la tizia del post che fine ha fatto??
Beh.. così a occhio e croce, vista la discussione, sarà alla ricerca di sostegno..Si okay, ma la tizia del post che fine ha fatto??
Visto che tu vai da uno psicoterapeuta perché consideri che sia una offesa?Bruné, ma sta sensibilità dove la nascondi quando inviti con tono sprezzante a consultare uno psicoterapeuta? o quando parli di disfunzionalità come se si trattasse della peste?
Non c’era bisogno di un post tanto lungo.nemmeno tu conosci tutti i tipi di disabili ed anche di quelli che puoi aver conosciuto, direi che ci hai capito na sega. come su tante altre cose.
ciò premesso, voglio ricordarti che qui per fortuna non siamo schiavi del politicamente corretto, quindi NEGRO, ZINGARO, RICCHIONE, CLANDESTINO, etc... si possono dire e tu non ti devi permettere di cercare di castrare qualcuno con i soliti metodi di merda dei radical chic sull'inopportunità. e sia molto chiaro che qui NESSUNO verrà mai bannato o redarguito per aver usato una parola "tabù"
giusto le bestemmie non sono ammesse. oltre che ovviamente le cose costituenti reato
se non si dice più "avere la filippina" è perchp di solite le colf oggi sono italiane, sudamericane, slave, romene
e "lavorare come un negro" si usa tuttora. prova ad uscire ogni tanto dal circuito delle tangenziali di Milano, chè la vita intelligente sta spesso oltre.
e questo vale per qualsiasi altra espressione che irriti tanto i radical chic.
Vera come Martes come chiunque altro può parlare della disabilità come preferisce, avendone contezza a vari livelli nella vita reale.
questo per amor di precisione. per quanto mi riguarda, la questione è risolta.
Se viene detto a te che sei qui, sei perfettamente libero e in grado e rispondere se voi e perfino abbandonare un luogo che non ti piace.Tempo fa un mio amivo gay su Facebook scrisse un commento che era anche una garbata ironia verso sé stesso.
Scatenò la polemica e fu tacciato di omofobis e insultato dagli etero.
Io ho amici gay che si danno amabilmente dei froci ridendoci sopra, assicurandosi la simpatia e le risate di chi hanno attorno perché la leggerezza nel proporsi ha questo effetto, quello di accettarsi nelle diversità, mentre proporsi come intoccabili ottiene, secondo me, l'effetto contrario.
Dico questo perché pochi o nessuno conosce le rispettive esperienze in merito a determinati argomenti di chi scrive qui, pertanto bisognerebbe sempre mantenere un basso profilo nei confronti di tutti, evitando i giudizi, che qui arrivano e sono sempre taglienti e oppongono le persone.
Detto da uno a cui è stato detto di tutto, dal cornuto al coglione, a quello che fa cagare a letto fino a quello pazzo, e sulla cui moglie è stato scritto altrettanto e anche di più, desumendo il tutto da miei interventi, interpretati però secondo logiche totalmente soggettive, senza venire mai granché difeso. Io a un certo punto infatti ho smesso di parlare dei miei fatti personali proprio perché nella situazione in cui mi trovavo certi commenti erano solo fonte di ulteriore disturbo e ansia.
L'ho fatto di recente e me ne sono pentito.
Secondo me bisognerebbe comprendere che chi scrive è comunque degno di rispetto proprio perché non lo conosciamo e anche perché parlando di certi argomenti magari può avere quell'esperienza che noi gli disconosciamo. Come il gay... Omofobo per gli etero.
Anche chi viene a cercare cazzi qui, cosa assolutamente lecita, così come i cornuti e i traditori sfigati come me. In passato anche ipovedente, ovvero accecato. Prima del trapianto di cornea.
Secondo me detto in faccia è anche peggio, non per niente siamo rimasti 4 gatti.Se viene detto a te che sei qui, sei perfettamente libero e in grado e rispondere se voi e perfino abbandonare un luogo che non ti piace.
Parlare di altri e definire categorie è ben diverso.
Ogni persona reagisce come può a una situazione che vive come difficile.Ho conosciuto 2 mamme, una con bimbo con grave disabilita motoria che è leggermentemigliorato con la ippoterapia. Questa mamma era molto ironica e tutti si ad
ho conosciuto 2 mamme
La prima separata con un figlio con grave disabilita motoria. Il papà del bimbo non se l'era sentita di sacrificare la sua vita per questa causa.
L'altra felicemente sposata con un figlio dislessico.
La prima era molto autoironica e alcune volte scherzava sulla sua situazione al punto da mettere in imbarazzo i presenti, eppure andava avanti senza lamentarsi , dandosi moooolto da fare nonostante le sue crisi di panico.
La seconda sembrava avesse la disgrazia più grande al mondo e saltava al collo di tutti con una rabbia assurda per il problema del figlio, nonostante le si facesse notare la situazione completamente diversa non voleva sentire ragioni.
All'epoca facevo la rappresentante di classe e provavo fastidio per come si poneva la seconda mamma.
Alcune persone sono dotate di ironia altre no,soprattutto alcune non riescono a superare o meglio accettare quanto gli è accaduto.
È stata seppellita dagli OT (è un dato di fatto e non una battuta). Bisogna far domande per farla tornare... e a me viene da chiederle, perché ci ho pensato davvero, come si è sentita nel trovare il suo 3d "invaso" da considerazioni di tutt'altro genereSi okay, ma la tizia del post che fine ha fatto??
Io sono tutt'altro che fascista, ma condivido totalmente il fastidio di @perplesso per il politcamente corretto.Visto che tu vai da uno psicoterapeuta perché consideri che sia una offesa?
Mi stupisce che tu possa mettere insieme cose diverse.
Il tono sprezzante l’hai visto solo tu.
Questa è un'obiezione interessante.a me è sempre stato sulle palle il meccanismo per cui un ritardato mentale grave dev'essere trattato coi guanti e ha diritto a ogni sorta di protezione (anche assistenziale) mentre chi è solo un po' scemo è giusto che sia oggetto di discriminazione.
La cosa meno brutta - si fa per dire - che mi viene in mente è che il ritardato grave, una volta ricevuto il marchio di disabile, è percepito come fuori dai giochi, come subumano. D'altra parte ci si preoccupa anche di proteggere gli animali, giusto?Questa è un'obiezione interessante.
Tu che risposta ti dai?
Non faccio diagnosi.Io sono tutt'altro che fascista, ma condivido totalmente il fastidio di @perplesso per il politcamente corretto.
Non credo di essere il solo a sentire del disprezzo nelle tue diagnosi a distanza.
E metto insieme cose diverse per mostrare una contraddizione: va benissimo proteggere le differenze, ma allora bisogna essere coerenti e proteggerle anche quando non sono certificate dalle norme sociali.
PEr capirci: a me è sempre stato sulle palle il meccanismo per cui un ritardato mentale grave dev'essere trattato coi guanti e ha diritto a ogni sorta di protezione (anche assistenziale) mentre chi è solo un po' scemo è giusto che sia oggetto di discriminazione.
Sì, comprendo quello che tu dici.La cosa meno brutta - si fa per dire - che mi viene in mente è che il ritardato grave, una volta ricevuto il marchio di disabile, è percepito come fuori dai giochi, come subumano. D'altra parte ci si preoccupa anche di proteggere gli animali, giusto?
Lo scemo non certificato invece puo' essere trattato come un essere umano a tutto tondo, quindi si becca gli insulti e le umuliazioni senza sconti.
Ma c'è un'interpretazione ancora più cinica: chi prende per il culo un ritardato DOC si espone alla condanna sociale, chi prende il culo uno scemo che non ha ottenuto il marchio DOC acquista valore sociale.
Eccomi leggevo i fatti vostriSi okay, ma la tizia del post che fine ha fatto??
Foglié, io e mia moglie siamo (lei sicuramente, io non lo so) persone educate e civili. Senza smania di controllo che, a quanto ho letto di te, erano invece il tratto patologico del tuo matrimonio. La tua separazione, come altri 1000 che ne ho viste, era volta a mettere al sicuro la tua intimità dalle sue potenze. Io prepotenze non ne faccio e non ne temo. E sono piuttosto occupato a monitorare il benessere di mia figlia, esattamente come la madre. Certo se io e mia moglie ci fossimo presi a pizze, nessuno dei due avrebbe concesso certi spazi all'altro. Ma sarebbe anche finita molto prima, o probabilmente non sarebbe mai nata la storia.Mi stranisce parecchio la storia delle chiavi di casa. Certi aspetti del "resto" che racconti sono per parte mia pure invidiabili. Quello che ognuno abbia accesso (sia pure con l'intelligenza di non abusarne) negli spazi privati dell'altro, no. Perché quella e' l'essenza della separazione. Altro che stanza d'albergo per scopare. Sul resto senz'altro meglio vedere i genitori separati pomiciare che sentire che ancora litigano, ma potendo scegliere non sceglierei nessuna delle due. Mi pare più una rivendicazione di indipendenza, la tua, che non una separazione. Un modo per non avere da giustificare l'uso del proprio tempo, semplicemente quando la figlia e' con l'altro (e anche questo segue comunque un calendario che permette l'organizzazione) si piglia, si esce e si fa. Le chiavi di casa... Sono una forma di controllo "ultimo". Abbastanza inquietante, per la verità.![]()
Vabbè... Desumo che non vuoi andare oltreFoglié, io e mia moglie siamo (lei sicuramente, io non lo so) persone educate e civili. Senza smania di controllo che, a quanto ho letto di te, erano invece il tratto patologico del tuo matrimonio. La tua separazione, come altri 1000 che ne ho viste, era volta a mettere al sicuro la tua intimità dalle sue potenze. Io prepotenze non ne faccio e non ne temo. E sono piuttosto occupato a monitorare il benessere di mia figlia, esattamente come la madre. Certo se io e mia moglie ci fossimo presi a pizze, nessuno dei due avrebbe concesso certi spazi all'altro. Ma sarebbe anche finita molto prima, o probabilmente non sarebbe mai nata la storia.
Io scarico una se si mangia le unghie, figurati se alza le mani![]()
La necessità sta nel fatto che la mia ex moglie per quanto riguarda la figlia è la persona di cui mi fido di più al mondo. Non è che non scopo in casa per un patto implicito, non scopo in casa perché l'idea della baby-sitter, che ha le chiavi tanto quanto l'ex moglie, entro dentro casa e trovi una tizia chiappe all'aria con un paio di vibratore infilati a giro che urla facendo il diavolo a quattro non è funzionale all'immagine pubblica che voglio dare.Giustissimo non portarseli a casa per i figli e per un casino di ragioni proprie demandate al proprio discernimento. Se io una sera che non c'è mio figlio avessi voglia di scopare a casa mia sono libera di farlo. Se non lo faccio ho motivi miei, che nulla ci azzeccano con un patto implicito con l'ex. Ci manca
Per le chiavi: capisco le emergenze e la fiducia. Francamente non penso che ne' arci ne' la moglie (ex un par de balle) vivano soli nell'universo o non abbiano persone di fiducia che possono incaricare. Quindi il discorso credo che esuli dalla necessità. Se @Arcistufo vuole, vista la delicatezza del tema (anche per me sarebbe interessante parlarne) magari si può chiederne uno spin-off in area privata. Ovviamente se gli va di parlarne ancora. A me può essere utile.
no sei una stalinista sessantottina fuori tempo massimo,. te piacerebbe essere fascistaNon c’era bisogno di un post tanto lungo.
Bastava dire sono fascista
Ma è cosa nota.
Ribadisco che trovo molto interessanti alcune tue riflessioni. Molto meno interessanti quelle che poggiano su una visione psicoterapeutica delle umane sofferenze della quale non condivido proprio i presupposti.Non faccio diagnosi.
Proprio per questo consiglio gli specialisti a chi si DICHIARA in difficoltà.
Di alcune riflessioni ti eri dichiarato grato, però.
Se dovessi trattare male uno “un po’ scemo” fammelo notare.