Ormai se non vai da una/un nutrizionista non sei nessuno

Ma è difficile capire che si ingrassa perché si immette più di quello che si consuma?
O si immette meno (la scelta preferita delle donne) o si consuma di più (la scelta preferita dagli uomini, ma in crescendo presso le donne).
A parte che mi fa ridere il termine di moda “allenarsi”, quando non si punta alle Olimpiadi, non so se sia chiaro che una corsa di mattina non fa ...una porzione di lasagne. Ovviamente muoversi fa bene per l’efficienza, fa sentire meglio, ma se si vuole dimagrire, ci tocca mangiare meno*.
Qual è l’utilità (sempre se non dobbiamo andare alle Olimpiadi) di un/una nutrizionista?
* lo sto dicendo anche a me
Boh...a mio parere ha la stessa utilità dell'andare da un terapista, da un fisioterapista, da uno psicomotricista, etc etc
Ci si va quando si riconosce di avere un bisogno a cui non si riesce autonomamente a dare risposta.
E di conseguenza si chiede aiuto a chi ha competenze più specifiche del buon senso comune e uno sguardo più neutro sulle "posture".
Oltrepassare di un certo limite il proprio peso forma non è una caduta verticale in cui ci si trova coinvolti in pochi secondi.
E' un percorso. Fatto di posture.
Che spesso hanno più a che vedere con
il MODO in cui si usa il cibo (e il cibo è affetto) che con
il QUANTO cibo si usa.
E sono queste da correggere. Da soli, è frequente il non riuscirci.
La relazione con il proprio corpo, l'intelligenza cinestetica, riguarda il muovere il proprio corpo nello spazio.
Allenare questa intelligenza non solo non è legato al piatto di lasagne, ma è legato al piacere dell'espressione di sè.
All'orientamento nel mondo e alla collocazione di sè nel mondo.
Oltre ad essere salutare a livello ormonale.
Le donne, in particolare, ne avrebbero estremo bisogno. Proprio per la storia del loro corpo.
Non è una questione di efficienza ma di integrazione del sè.
Siamo biologicamente programmati per muoverci, non per avere una macchina sotto il culo.
Siamo biologicamente programmati per un certo livello di fatica fisica e per un certo stress muscolare.
Non farlo sballa anche tutto il resto.
quindi, oltre al nutrizionista, sarebbe utile associare un fisioterapista o un trainer.
Curarsi a metà, significa non aver capito quale è il problema.
E dimagrire senza il coinvolgimento di un regime fisico ha come unica conseguenza la fisarmonica.
Poi, io non mi sono mai rivolta ad un nutrizionista e non ho mai preso peso.
E non mangio poco e men che meno faccio particolare attenzione a ciò che mangio. Anzi, uso il cibo come una coccola spesso e volentieri.
Sono sicuramente geneticamente fortunata. E sicuramente ho dei meccanismi di controllo particolarmente vigili.
Il mio corpo è sveglio e mi comunica di cosa ho bisogno.
Io ascolto ed eseguo.
Sono posture mentali.
L'idea della correlazione diretta fra cibo e reazione corporea è di derivazione meccanicista e positivista.
Ed è il primo assioma da scardinare.
Un bravo nutrizionista lo sa.
Ed infatti usa la dieta come strumento per ricostruire la relazione con il corpo in modo non meccanicistico, spezzando per esempio la concezione per cui si forma l'idea di una correlazione diretta fra introduzione del cibo e funzionamento del corpo e lavorando sul COME più che sul quanto.
Se non lo fa, non è un professionista competente.