Oddio muoro! Ahahahahahahaha( la ex amante di Mattia)

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danny

Utente di lunga data
danny, entra nell'ottica che l'umanità vive le tue stesse identiche situazioni di sofferenza.
questa cosa del "perché a me e non a te" è rischiosissima, fidati, ti porterà solo a covare rancore verso gli altri, indistinatmente.

Ma infatti per anni è rimasta sopita, per poi riemergere ora...
E' un momento di crollo emotivo.
 

Dalida

Utente di lunga data
E' molto diversa Napoli.
Via Toledo è elegante ma confina con i quartieri spagnoli.
E' bella Napoli per questo, perché non esclude la povertà dal centro.
Milano ha sempre buttato fuori i poveri, dalla demolizione del Bottonuto (i quartieri spagnoli di Milano) fino alla creazione dei quartieri popolari satelliti esterni, come quello dove vivevo io.
Fisicamente non integrati in alcun modo alla città.
Sono due filosofie di città diverse. A me Napoli piace per questo.
E se vogliamo, a due passi c'è anche il quartiere Forcella, che è anche più popolare degli Spagnoli.
Però negli anni ha creato anch'essa dei ghetti con le Vele per esempio. Filosofia milanese :)
Il mio quartiere era composto per la maggior parte da napoletani.
Per questo mi sono trovato benissimo quando ci sono andato.
sì, ma appunto, anche vivendo al centro di napoli si è prossimi alla criminalità.
il fatto che nel tuo quartiere si spacciasse lo rende identico a qualunque quartiere di napoli o pure alla stazione vicino a dove vivo io. quindi? è una sfiga?
 

Nobody

Utente di lunga data
Ciao

non è facile, perché è un meccanismo naturale il voler piacere.
E qui si apre una nuova gestione di se stessi, se spostiamo la questione che vogliamo piacere per quello che siamo, e non per come vorremmo per gli altri. Ci possono essere sorprese, come anche dispiaceri ...


sienne
Si, la cosa fondamentale è essere il più "autentici" possibile. Ma di solito prendiamo per culo noi stessi, più che gli altri. Nel senso che ci si costruisce un'immagine fasulla che rappresenta come ci piacerebbe essere o vederci. Degli altri è relativamente più facile arrivare a fregarsene... il vero punto è quell'altro.
 

sienne

lucida-confusa
Il nesso é esattamente questo: Una persona sicura di quello che pensa sa anche tenerselo per sé. Un arrogante non solo non ci riesce ma deve soverchiare anche il pensiero degli altri per essere soddisfatto. Visto che hai fatto un paragone tra me e Jb. Io posso essere provocatoria fino a far salire le ginocchia in gola, posso rompere i coglioni come pochi al mondo se qualcosa non mi torna. Ma perché non mi torna: Ho il dubbio. Non la certezza. Quella la lascio alle persone con poca fantasia.

Ciao

con te, più di tanto non mi ci metto, per una questione di dialettica. Non di contenuto.
Non sono all'altezza e lo so benissimo, ma ci provo ugualmente.

Il motore della fermezza è lo stesso. Sia se si tratta di portare avanti un discorso dove una questione non ti torna, sia se sei sicuro che la questione non quadra. Tu parli du una modalità che non è per forza collegata al motore.


sienne
 

free

Escluso
E' molto diversa Napoli.
Via Toledo è elegante ma confina con i quartieri spagnoli.
E' bella Napoli per questo, perché non esclude la povertà dal centro.
Milano ha sempre buttato fuori i poveri, dalla demolizione del Bottonuto (i quartieri spagnoli di Milano) fino alla creazione dei quartieri popolari satelliti esterni, come quello dove vivevo io.
Fisicamente non integrati in alcun modo alla città.
Sono due filosofie di città diverse. A me Napoli piace per questo.
E se vogliamo, a due passi c'è anche il quartiere Forcella, che è anche più popolare degli Spagnoli.
Però negli anni ha creato anch'essa dei ghetti con le Vele per esempio. Filosofia milanese :)
Il mio quartiere era composto per la maggior parte da napoletani.
Per questo mi sono trovato benissimo quando ci sono andato.

infatti, Milano è circondata da quartieri o anche paesi dormitorio, dove nessuno entra, se non ci vive
anche a me è venuto in mente l'esempio di Scampia
 

Dalida

Utente di lunga data
Ma infatti per anni è rimasta sopita, per poi riemergere ora...
E' un momento di crollo emotivo.
lo capisco e mi dispiace.
ti dico, molto banalmente, che la gara della sfiga non serve a niente, poiché poi molto facilmente troverai uno più sfigato di te.
torniamo a quello che dice sienne, il punto è come si reagisce alle sfighe, che poi manco sfighe sono ma il naturale decorso degli eventi.
nascere è un caso.
 

free

Escluso
sì, ma appunto, anche vivendo al centro di napoli si è prossimi alla criminalità.
il fatto che nel tuo quartiere si spacciasse lo rende identico a qualunque quartiere di napoli o pure alla stazione vicino a dove vivo io. quindi? è una sfiga?
no, a milano ci sono posti in cui non vai, se non ci vivi
 

Dalida

Utente di lunga data
infatti, Milano è circondata da quartieri o anche paesi dormitorio, dove nessuno entra, se non ci vive
anche a me è venuto in mente l'esempio di Scampia
scampia è sicuramente un quartiere dormitorio, tuttavia c'è un traffico intenso poiché attraversandola si va anche verso i paesi dell'hinterland.
nella mia facoltà conoscevo varie ragazze di scampia e da qualche anno c'è anche la metro 2 che parte da secondigliano favorendo gli spostamenti (a napoli la metro funziona molto bene ed è bellissima esteticamente).
insomma, quale che sia il quartiere da cui provieni, il problema nasce se mentalmente resti sempre là.
 

giorgiocan

Utente prolisso
non conosco milano, ma faccio l'esempio di napoli dove ho vissuto e che conosco meglio.
in una larghissima parte della città, non c'è quasi distinzione fra zone ricche e zone povere.
via chiaia, la via dello shopping di lusso per eccellenza, è praticamente attaccata ai quartieri spagnoli e al pallonetto a santa lucia.
zone ad altissima densità, dove il riccone vive accanto al piccolo camorrista che fa lo scippo.
va bene questa cosa delle case popolari ecc. ma non capisco bene cosa debba dimostrare.
Ma si parlava di coppie. O ho capito male io? Perchè per il resto, qui è capitato che parte del centro storico, prima prerogativa residenziale di sola gente 'bene', ospiti ora almeno una grande zona ghetto, con una discreta popolazione centroafricana e cinese. Beh, i 'bene' se ne sono andati da un pezzo, il valore degli immobili è crollato (alla faccia di chi magari aveva fatto i salti mortali per permettersi un appartamento discreto in quell'area) e le cose sono destinate a peggiorare, visto che il comune ha praticamente deciso di abbandonare l'area (dopo un paio di timidi tentativi di "bonifica").

Nelle periferie, dove ho vissuto fino a un paio di anni fa, la concentrazione di poveri disgraziati è sempre stata altissima, fossero nostrani o alloctoni. Io stesso ho fatto qualche anno, da adolescente, a quella maniera. Poi ho preso le distanze, ma continuando a vivere lì. Vero che certi flussi migratori (dove avevo casa con la mia ex, soprattutto nordafricani) hanno peggiorato la situazione. Dove prima almeno tra vicini c'era un accordo non scritto per la reciproca sopravvivenza, ora è un'incognita continua. Onestamente sono assai contento di aver traslocato da lì, a prescindere dal motivo. Era deprimente tornare a casa, la sera.
 

free

Escluso
scampia è sicuramente un quartiere dormitorio, tuttavia c'è un traffico intenso poiché attraversandola si va anche verso i paesi dell'hinterland.
nella mia facoltà conoscevo varie ragazze di scampia e da qualche anno c'è anche la metro 2 che parte da secondigliano favorendo gli spostamenti (a napoli la metro funziona molto bene ed è bellissima esteticamente).
insomma, quale che sia il quartiere da cui provieni, il problema nasce se mentalmente resti sempre là.

mi piacerebbe darti ragione, ma temo che non sia così semplice
non mi riferisco a quello che pensano gli altri, ma proprio al fatto di crescere in un ambiente molto particolare
credi che certe esperienze non te le porteresti dietro per tutta la vita?
boh io generalmente apprezzo chi riesce a condurre una vita normale in certi posti
 

sienne

lucida-confusa
Non c'entra niente. E tra l'altro io non negavo che Danny fosse vissuto dove dice di aver vissuto, io negavo e nego che Danny abbia fatto un certo tipo di vita. Sono due cose assai diverse. Mica tutti quelli che vivono alle case popolari spacciano, o sparano, o danno fuoco a cose/persone. Cioè, c'è gente "normale" nelle case popolari. Anche per bene. Voglio dire: non è tanto dove cazzo hai vissuto che fa di te una porzione di quello che sei, ma da dove cazzo vieni. Ed è tutt'altra storia.

Questa distinzione lo si era ben capito. Comunque grazie per averlo specificato.
È tutta un'altra questione.
 

Dalida

Utente di lunga data
Ma si parlava di coppie. O ho capito male io? Perchè per il resto, qui è capitato che parte del centro storico, prima prerogativa residenziale di sola gente 'bene', ospiti ora almeno una grande zona ghetto, con una discreta popolazione centroafricana e cinese. Beh, i 'bene' se ne sono andati da un pezzo, il valore degli immobili è crollato (alla faccia di chi magari aveva fatto i salti mortali per permettersi un appartamento discreto in quell'area) e le cose sono destinate a peggiorare, visto che il comune ha praticamente deciso di abbandonare l'area (dopo un paio di timidi tentativi di "bonifica").

Nelle periferie, dove ho vissuto fino a un paio di anni fa, la concentrazione di poveri disgraziati è sempre stata altissima, fossero nostrani o alloctoni. Io stesso ho fatto qualche anno, da adolescente, a quella maniera. Poi ho preso le distanze, ma continuando a vivere lì. Vero che certi flussi migratori (dove avevo casa con la mia ex, soprattutto nordafricani) hanno peggiorato la situazione. Dove prima almeno tra vicini c'era un accordo non scritto per la reciproca sopravvivenza, ora è un'incognita continua. Onestamente sono assai contento di aver traslocato da lì, a prescindere dal motivo. Era deprimente tornare a casa, la sera.
sì parlava un po' in generale del modo in cui l'essere cresciuto nella periferia abbia influito sul sentire e sulla personalità di danny.
sarà che adesso vivo in una provincia del cazzo :D ma tutte queste distinzioni spaziali tra zone bene e zone povere non credevo fossero così perentorie, pur sapendo che napoli costituiva un caso abbastanza singolare, insieme mi pare a genova (ma qualcuno mi corregga se sbaglio).
beh, resto sempre dell'idea che napul'è troppa bell'!
 

Joey Blow

Escluso
no, a milano ci sono posti in cui non vai, se non ci vivi
Ma pure a Pescara, o Canicattì o che cazzo ne so Free per la puttana, ma il fatto che uno possa viverci NON TI FA UN CAZZO DI DELINQUENTE O UN EROE O TUTTO QUELLO CHE C'E' IN MEZZO PER DEFAULT. Non mi cazzo significa nulla un cazzo di piagnone con la forza di un ameba epperò che volendosi dare un tono da Jena Plinskeen dei poveretti mi dice che è cresciuto in mezzo al disagio, LO SO BENISSIMO CHE E' DISAGIATO. Oh cazzo. E Milano qui e lì. Bogotà. A sentire DANIELE (VAFFANCULO) FERRARA E' IL PEGGIOR BAR DI CARACAS.
 

Dalida

Utente di lunga data
mi piacerebbe darti ragione, ma temo che non sia così semplice
non mi riferisco a quello che pensano gli altri, ma proprio al fatto di crescere in un ambiente molto particolare
credi che certe esperienze non te le porteresti dietro per tutta la vita?
boh io generalmente apprezzo chi riesce a condurre una vita normale in certi posti
ma sì che l'ambiente in cui cresci è formativo e fa parte di te e della tua storia, tuttavia dalle cose negative ci si emancipa anche con uno sforzo personale e individuale e, soprattutto, a distanza di anni non capisco perché ricondurre tutto a quelle esperienze.
mi sembra un po' deterministica come visione, ti pare?
 

danny

Utente di lunga data
scampia è sicuramente un quartiere dormitorio, tuttavia c'è un traffico intenso poiché attraversandola si va anche verso i paesi dell'hinterland.
nella mia facoltà conoscevo varie ragazze di scampia e da qualche anno c'è anche la metro 2 che parte da secondigliano favorendo gli spostamenti (a napoli la metro funziona molto bene ed è bellissima esteticamente).
insomma, quale che sia il quartiere da cui provieni, il problema nasce se mentalmente resti sempre là.
O se ci resti, per dire, cioè se nella vita non riesci a spostarti di un passo.
Il discorso sui quartieri travalica un po' il problema.
E' un po' quello che sta dietro, in effetti il mio quartiere e quello che ero l'ho lasciato alle spalle.
Forse, e ripeto forse, è proprio il fatto di averlo lasciato alle spalle, con tutto il resto, con mia moglie che mi ha creato questa instabilità.
Pensi di avere passato il valico, e a un certo punto ti viene l'ansia che potresti tornare indietro.
Un giorno ho portato mia figlia a vedere dove ero cresciuto.
Ha guardato le case e mi fa "Ma che brutte... andiamo via".
Il salto c'è stato. Ho sempre guardato avanti, finché non ho avuto paura di tornare indietro.
Sono ragionamenti a ruota libera questi... sto facendo fluire i pensieri...
grazie di ascoltarmi e rispondermi.
A me Napoli è piaciuta perché non mi ha dato quel senso di polverizzazione che c'è a Milano, parlo dal punto di vista urbanistico.
 

free

Escluso
Ma pure a Pescara, o Canicattì o che cazzo ne so Free per la puttana, ma il fatto che uno possa viverci NON TI FA UN CAZZO DI DELINQUENTE O UN EROE O TUTTO QUELLO CHE C'E' IN MEZZO PER DEFAULT. Non mi cazzo significa nulla un cazzo di piagnone con la forza di un ameba epperò che volendosi dare un tono da Jena Plinskeen dei poveretti mi dice che è cresciuto in mezzo al disagio, LO SO BENISSIMO CHE E' DISAGIATO. Oh cazzo. E Milano qui e lì. Bogotà. A sentire DANIELE (VAFFANCULO) FERRARA E' IL PEGGIOR BAR DI CARACAS.

ma non è così...in certi posti anche se non sei delinquente o eroe impari lo stesso un sacco di cose perchè è l'ambiente che te lo impone! le impari appunto dalla strada
cose che a me per es., che mi limito a non scendere dalla macchina:singleeye:, non verrebbero neanche mai in mente!
 

Fiammetta

Amazzone! Embe'. Sticazzi
Staff Forum
Non posso apertamente confessarmi su un forum, ho già detto molto e forse anche troppo, però posso risponderti.
Sì, arrabbiato con me lo sono, perché non riesco ad avere una relazione normale, e intendo con questo che non mi porti ansia o frustrazione.
E' la mia fragilità, che ho ampiamente manifestato di fronte al tradimento.
Ho un equilibrio precario. La mia insicurezza la maschero con una apparente presunzione o con un tentativo di arroganza. Mi è già capitato in alcune occasioni negli ultimi due/tre anni, quando la situazione ha cominciato a diventare meno tranquilla per me, e poi si è visto come è andata evolvendosi.
Ho litigato anche con i miei genitori, e con altre persone. Non sono stato capace di contenermi, avevo la sensazione di essere soffocato, di non avere i miei spazi, di vedermeli sottratti, di finire sottomesso, di subire una delusione nelle relazioni, ma ogni volta sono stato preso per arrogante e presuntuoso.
Come a volte ho urlato sperando inconsciamente che il mondo si accorgesse di me.
Per farti un esempio, ti bruciano la macchina, e non gliene frega niente a nessuno. Sì, è normale.
Ma se è normale perché succede a me e non a te? Perché la tua vita (in senso generico, parlo di chi mi è attorno ogni giorno, non mi sto riferendo a te) è normale, tanto normale da lamentarti del tempo...
Ma questo episodio è una cazzata, ce ne sono altri... ma vabbè.
Intanto nessuno vive le proprie relazioni senza ansia e frustrazione ( se qualcuno ti dice così, mente ) e se ti sembra che qualcuno viva così la proprie relazione è perché è abbastanza orgoglioso da saper bluffare. Probabile che tu abbia un equilibrio precario ( ti credo sulla parola) e l'arroganza e la presunzione ne possono essere dei tratti identificativi ma non sempre. Il fatto e' Danny che negli ultimi due anni il tuo concetto di famiglia serena ( quella che ti eri costruito con tua moglie ) è stato messo fortemente in discussione e da qui l'accavallarsi di frustrazione e rabbia. se urli e ti arrabbi contro qualcuno considera che quel qualcuno è in grado di sopportare la tua reazione ( esclusa tua figlia con la quale devi cercare di essere più sereno possibile ), ti considerano presuntuoso, pazienza se ne faranno una ragione. a te bruciano la macchina magari a me viene un tumore, non è che possiamo piangerci addosso, ci si rialza più cazzuti di prima e si va avanti, quindi mi raccomando devi essere tosto e ripeto fregatene se gli altri ci restan male.
 
Stato
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