Ora mi si spieghi

Andromeda4

Utente di lunga data
Che percorso di riabilitazione si farà fare a questo barman in locale di lusso che ha ucciso a coltellate la sua convivente di 29 anni in cinta di 7 mesi nella loro abitazione di Senago dopo che lei ha scoperto che lui era infedele.

Lo faranno studiare? Lo faranno lavorare? Lo manterremo per quanto? gli daranno l’infermità mentale?

Così giusto per capire il vostro pensiero.

Il mio lo conoscete già, impiccagione dopo 30 giorni di reclusione.
Sto ascoltando tutto adesso in tv. Più ascolto più mi fa schifo.
 

Pincopallino

Utente di lunga data
"spegnere" una vita (secondo me) non dovrebbe essere competenza di nessuno. proprio perché la società civile non può ammettere un omicidio non può macchiarsene a sua volta.
ma soprattutto non è su ragionamenti forcaioli che possono basarsi legge e giustizia. una cosa è un giudizio emotivo ed empatico verso una vittima, un'altra la responsabilità di decidere la pena.
francamente una società che si mette sullo stesso piano di chi delinque mi fa paura.
e mi risparmierei la solita domanda che in questi casi mi sento fare : "se facessero del male a tua figlia?" la mia reazione potrebbe essere anche di strappargli il cuore a morsi ma non è in preda alla disperazione (per fortuna) che si applica il diritto.
possiamo sicuramente parlare di certezza della pena, sicuramente .non è certo giusto
Io non sono disperato. Penso questo da sempre. La 29enne morta manco la conosco.
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
scusa ma se una società è civile...(si spera) non può e non deve comportarsi diversamente
Certo. Perché lo Stato rappresenta la civiltà e sono contenta che non ci sia la condanna popolare per lapidazione.
Tutto giusto: lo stato di "diritto", la società "civile" e la "rieducazione", ma per me deve valere il principio che chi sbaglia PAGA, in proporzione alla gravità di ciò che ha fatto. Ti rieduco, ma la "rieducazione" te la paghi lavorando senza fiatare, e ti prendi la RESPONSABILITA' di ciò che hai fatto, nei confronti delle vittime e della società, rappresentata dallo Stato. Non che accoppi uno e vinci un mantenimento a vita a spese della collettività.
 

Etta

Utente di lunga data
Che percorso di riabilitazione si farà fare a questo barman in locale di lusso che ha ucciso a coltellate la sua convivente di 29 anni in cinta di 7 mesi nella loro abitazione di Senago dopo che lei ha scoperto che lui era infedele.

Lo faranno studiare? Lo faranno lavorare? Lo manterremo per quanto? gli daranno l’infermità mentale?

Così giusto per capire il vostro pensiero.

Il mio lo conoscete già, impiccagione dopo 30 giorni di reclusione.
Chissà se la paranoica avrà sentito la notizia e si sarà ravveduta.
 

Andromeda4

Utente di lunga data
Quando accade un delitto di questo tipo la reazione rabbiosa e il percepire come estraneo a sé è naturale.
Ma voi credete che quando lui sentiva di delitti simili pensasse “sì lo capisco!”?
Credete che parlandogli lo trovereste diverso da voi?
Io non credo che sia diverso come per tutte le altre cose che, prima di farle noi, ci sembrano sbagliate.
Poi noi ci limitiamo ad avere amanti.
Pensate l’altra come pensa di essere stata fortunata a scamparla.
Con questo cosa vuoi dire? "Deve andare in terapia"?
 

Lostris

Utente Ludica
Ma hai letto cosa ho scritto?
È naturale, normale percepirlo ALTRO, ma altro non è, altrimenti nessuno l’avrebbe frequentato e nessuna ci sarebbe andata a letto.
Davvero pensiamo che sia un mostro e quindi a noi non potrebbe mai accadere perché non frequentiamo mostri?
Non è umano? Si cerca di proteggere sé stessi.
Lascia sgomenti farsi sfiorare dall'idea che potremmo essere lei o lui, in determinate condizioni, e che magari non lo siamo per caso o per fortuna, più che per indole e carattere.

E' terrificante e quindi si allontana l'idea in ogni modo, per cui ci si tranquillizza pensando che sia impossibile non notare qualcosa che non va in chi è accanto e vicino a noi, impossibile non avere avvisaglie di certe derive nei pensieri che permettano di tutelarsi.
Si cercano allora, spasmodicamente, dettagli nella vita di questo ragazzo che facciano emergere comportamenti borderline o violenti. La cosa che fa paura è che non sempre ci sono.

Io penso alla tragedia, per tutti. A quante vite devastate.
E se penso ad una delle posizioni più difficili e terribili, penso alla madre di questo assassino.
 

Andromeda4

Utente di lunga data
Ma hai letto cosa ho scritto?
È naturale, normale percepirlo ALTRO, ma altro non è, altrimenti nessuno l’avrebbe frequentato e nessuna ci sarebbe andata a letto.
Davvero pensiamo che sia un mostro e quindi a noi non potrebbe mai accadere perché non frequentiamo mostri?
È chiaro che prima di sapere che ha ucciso, qualcuno lo avrà frequentato. Tutti gli assassini hanno o hanno avuto una rete di conoscenze. Quindi?
 

Andromeda4

Utente di lunga data
Se come è stato detto anche lei è incinta del tipo, dopo il respiro di sollievo non so come si sia sentita, anche essere incinte di un killer non mi sembra granchè.
Lei aveva abortito. Per assecondare lui, probabilmente, visto l'esito della storia ufficiale.
 

spleen

utente ?
Non è umano? Si cerca di proteggere sé stessi.
Lascia sgomenti farsi sfiorare dall'idea che potremmo essere lei o lui, in determinate condizioni, e che magari non lo siamo per caso o per fortuna, più che per indole e carattere.

E' terrificante e quindi si allontana l'idea in ogni modo, per cui ci si tranquillizza pensando che sia impossibile non notare qualcosa che non va in chi è accanto e vicino a noi, impossibile non avere avvisaglie di certe derive nei pensieri che permettano di tutelarsi.
Si cercano allora, spasmodicamente, dettagli nella vita di questo ragazzo che facciano emergere comportamenti borderline o violenti. La cosa che fa paura è che non sempre ci sono.

Io penso alla tragedia, per tutti. A quante vite devastate.
E se penso ad una delle posizioni più difficili e terribili, penso alla madre di questo assassino.
A me vengono in mente anche le donne che scrivono ai serial killer in prigione, alcune se li sono persino sposati.
Hai mai visto il film Match point di W.Allen? Alla fine il pubblico prova persino una sorta di simpatia per il killer (e la situazione è identica di questa tristissima vicenda).
Il fatto è che la mente umana tende ad allontanare e semplificare, quando addirittura a banalizzare.
Come dici tu per una sorta di autodifesa. Inutile.
 

Andromeda4

Utente di lunga data
Non ho capito: il figlio della ragazza morta era del killer o dell’amante? E il filglio dell’amante del killer di chi è?
Era del fidanzato che l'ha uccisa. LEI non aveva amanti. È stato LUI a raccontare, probabilmente alla SUA amante, che il figlio era frutto di una relazione extra di GIULIA. L'amante ha ABORTITO del figlio che aveva concepito con lui.
 

Brunetta

Utente di lunga data

Brunetta

Utente di lunga data
Non è umano? Si cerca di proteggere sé stessi.
Lascia sgomenti farsi sfiorare dall'idea che potremmo essere lei o lui, in determinate condizioni, e che magari non lo siamo per caso o per fortuna, più che per indole e carattere.

E' terrificante e quindi si allontana l'idea in ogni modo, per cui ci si tranquillizza pensando che sia impossibile non notare qualcosa che non va in chi è accanto e vicino a noi, impossibile non avere avvisaglie di certe derive nei pensieri che permettano di tutelarsi.
Si cercano allora, spasmodicamente, dettagli nella vita di questo ragazzo che facciano emergere comportamenti borderline o violenti. La cosa che fa paura è che non sempre ci sono.

Io penso alla tragedia, per tutti. A quante vite devastate.
E se penso ad una delle posizioni più difficili e terribili, penso alla madre di questo assassino.
Infatti io penso che tante dovremmo accendere un cero per grazia ricevuta, perché ci siamo trovate in relazione con uomini che “cose strane” ne hanno fatte e dette.
 
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