Io non sono una cultrice "del brutto " (e ricordo certe discussioni ), ma anche a prescindere da dove si va a mangiare, mi fa piacere che tu prima mi chieda se mangiare la tal roba mi garba, oppure no. Se mi proponi un bel posto, perché ti fa autenticamente piacere condividere con me quel posto, non ne vedo il problema, MA se mi proponi un posto specializzato in crudita' e abbinamento di vini, e in ipotesi a me fanno cagare gli uni e gli altri (per la cronaca dico che apprezzo sia gli uni che gli altri

) , è vero che qualsiasi cucina è attrezzata per offrirmi un'acqua e una cotoletta, ma altrettanto vero è che quel posto, pur prezzato, non lo hai scelto pensando a me. Semplicemente tu vai in quel posto e mi domandi se mi va di accompagnarti

. Direi che senz'altro ci sono sofferenze peggiori nella vita, ma tant'è
Se comunque il cibo proposto non fa cagare l'altra parte, può essere un modo davvero per presentarti ciò che mi piace. Io, tasche per ricambiare cene da 300 euro non ne ho

. Mi metterebbe un po' a disagio, specialmente all'inizio della frequentazione. E francamente occorre un po' di conoscenza e confidenza prima di arrivare al discorso che, se se lo può permettere e lo fa con piacere, allora anche chissene se non posso essere all'altezza

Eppure a me il bello piace, eh, mica dico "che schifo!" davanti a una cena in uno stellato

.
Però posso ugualmente mangiare bene (pure quello è un piacere) senza dovermi preoccupare di dover fare rinunce per ricambiare.
Per dirti: una delle volte in cui ho visto il milanese, gli avevo proposto chiacchiera e aperitivo in un normalissimo posto (che fa parte di una catena di bar). Nulla di che, ma quanto basta per sedersi in un luogo abbastanza tranquillo dove non devi né urlare né lanciare le bombe a mano per sederti. Risposta: nono, quel posto mi fa cagare (legittimo, eh?), andiamo da X (uno dei posti più "fighi" di Milano, entravano e uscivano VIP che manco riconoscevo, ma questo è un dettaglio ). Ovviamente ha offerto lui, però non ha minimamente contato il fatto che, per rivederlo, uno a momenti deve fare un mutuo

. Non so se è chiaro: tra bettole con gli scarrafoni è posti iperstellati ci sono vie di mezzo

.
A luglio il milanese mi ha invitata fuori. Sia chiaro: il pretesto è stato un ritrovo di più persone. Me lo ha detto in ampio anticipo (più di un mese prima), proponendo una data (mi pare un sabato delle prima parte di luglio) in cui sapevo già che 90 casi su 100 non avrei potuto (figlio sempre a casa mia in quel periodo). Senza manco chiedere che so, una preferenza su dove prenotare. Eppure so per certo che, nella nostra ristretta chat, non lo aveva ancora proposto agli altri due (ho fatto una mezza gaffe a ridosso della data, ribadendo che non avrei potuto andare, e augurando loro buona cena. Nessuno degli altri due sapeva, lui ha detto che alla fine nemmeno lui poteva più). Quindi manco da dire che la cosa fosse già stata organizzata. Il figlio in casa non era una scusa, ma a quella stregua (con il rischio di trovarmi un conto di 500 euro, dati i suoi parametri

) credo che in ogni caso non ci sarei andata