Pazzesco

Pazzesco

Utente di lunga data
Credo dipenda da chi deve ricevere l'informazione, esiste chi non vuole sapere, rimanere nella nebbia, nella speranza che si esaurisca da sola, la relazione, e torni tutto come prima e questo, ovviamente, può avvenire solo se si è inconsapevole di ciò che è successo
credo però che nella stragrande maggioranza dei casi non si conosca il partner dell'amante e relative 'inclinazioni'
 

cinquanta+uno

Utente di lunga data
Credo dipenda da chi deve ricevere l'informazione,esiste chi non vuole sapere,rimanere nella nebbia,nella speranza che si esaurisca da sola,la relazione,e torni tutto come prima e questo, ovviamente, può avvenire solo se si è inconsapevole di ciò che è successo
La penso diversamente, decisamente.
 

Alphonse02

Utente di lunga data
Ho letto un altro thread ripescato, e, visto che anche io ero stato molto incerto, posto qui la convinzione che ho maturato riguardo l'informare il partner dell'amante.

Ho conosciuto la ex moglie dell'amante della mia ex moglie per un aperitivo in una primavera inoltrata e molto calda, su una bella terrazza in occasione di un convegno organizzato da un'associazione di settore.
Mi è proprio venuta a cercare e si è presentata. Figlia di un imprenditore, molto benestante, aveva fatto in modo che il marito trovasse lavoro nella banca dove il padre aveva interessi importanti. Due figlie, una vita coniugale normale e lui che trovava modo di districarsi per trovare tempo e stare a volte nella casa della famiglia di lei in Toscana ed in Liguria.
Le ho detto che avevo avuto la tentazione di chiamarla per dirle della relazione, e che poi avevo rinunciato per non intromettermi.
Avrei invece assolutamente dovuto farlo, mi ha detto, perché, sue parole "mi avresti risparmiato 2 ulteriori anni a fianco a un traditore parassita di merda".
Lei l'ha scoperto circa due anni dopo il suo trasferimento: una donna l'ha chiamata per spiattellarle in faccia un'altra relazione adulterina.
L'aveva messo alla porta e divorzio. Le figlie non lo cercano, raccomandandogli anche di non presenziare alla festa di laurea.

Col senno di poi informare il partner dell'amante è:
- un atto di onestà, è giusto che chi è coinvolto, sappia cosa sta succedendo
- un chiarimento che permette alla persona di capire chi ha di fianco di fare una scelta informata che riguarda la propria vita e la propria famiglia
- un elemento di prevenzione, visto che potrebbe esser un modo per evitare ulteriori inganni e danni

Chiudo dicendo: chi davvero non vorrebbe sapere se il proprio partner è un traditore?
Non sono d'accordo. Quanto meno non è una regola che valga in tutte le evenienze.

Continuo a pensare che quasi mai si possano dire certe cose sul tradimento a chi è estraneo alla coppia. Si creano effetti a catena che possono avere esiti non voluti in ambienti a noi estranei.

Il tradimento è un evento interno alla coppia e, nei limiti del possibile, dovrebbe rimanere oggetto di discussione e conoscenza esclusivamente all'interno della coppia. Mette in discussione il rapporto di coppia, con esiti che possono essere alterni, anche nel tempo (per esempio, portare al superamento della crisi).
Quindi, nessuna informazione a figli ed al partner dell'amante, di regola, almeno secondo me. SI rischia di passare per meschini ed assetati di squalificare qualcuno che, in fin dei conti, è stato "prescelto" dal proprio partner. La responsabilità di quella scelta è esclusivamente del partner traditore, che è stato consapevole del suo agire, magari tralasciando le conseguenze.
Poi, ci sono le eccezioni, non lo nego, quando le circostanze appropriate si presentano.

credo però che nella stragrande maggioranza dei casi non si conosca il partner dell'amante e relative 'inclinazioni'
Ah ... la questione della scoperta delle "inclinazioni" dell'amante nei confronti del proprio partner traditore è delicatissima.
In primo luogo, perché qualsiasi informazione si ottenga sull'amante che permetta una valutazione (seriale, senza scrupoli, puttaniere, ecc.) è pur sempre unilaterale e implica un giudizio di valore, che non ha il crisma dell'oggettività.

In seconda battuta, pure se l'informazione la trasferissi al partner traditore quasi mai verrebbe presa in considerazione. O perché verrebbe travolta dall'innamoramento per l'amante (quando c'è) o l'attrazione dovuta alla relazione clandestina la farebbe ritenere una cattiveria del partner tradito (vendetta o, nel migliore dei casi, un modo per farla interrompere).

Quando, a distanza di oltre 20 anni dai fatti, mi sono incontrato con la mia ex moglie (che cercava risposte postume a quanto ci era successo) mi sono sentito "accusare" di non averle detto NO rispetto al suo comportamento. Insomma, di averla lasciata fare. Ma se era stata lei a dirmi di voler bene all'amante ...

Quando l'avevo informata di aver scoperto il tradimento mi ero immediatamente allontanato da casa, perché ero pieno di rabbia e non volevo rischiare mie reazioni inconsulte.
Le ho ricordato di averle esternato il mio profondo dolore, tre giorni dopo, quando ci eravamo incontranti ed avevamo parlato nella mia auto, vicino casa. Avevo persino pianto (cosa per me rarissima), e le avevo chiesto di interrompere la relazione extra. Lei mi aveva risposto che era innamorata e voleva continuare. Ed io avevo detto che sarebbe stata separazione.

Potevo andarle a raccontare che l'amante (divorziato con figli) si era vantato in famiglia di scopare la moglie benestante di un professionista, considerandola come una "conquista" da sfruttare ? Che era uno che frequentava abitualmente prostitute e trans ?

Date le circostanze (direi eccezionali) gliel'ho potuto dire - senza essere troppo esplicito - un quarto di secolo dopo e, comunque, non ha fatto effetto. Mi ha detto di averlo lasciato (dopo che noi ci eravamo separati) anche fornendomi una motivazione coerente con le mie informazioni circa le sue abitudini, che, però, non le aveva impedito, quando io l'avevo definitivamente lasciata, di riprendere la relazione per quasi 4 anni. E allora, che senso ha parlarne ?

A riprova che quando sei innamorato dell'amante passi sopra a tutto quello che ti dicono su di lui e quello persino che scopri da te ...
 

Lara3

Utente di lunga data
Non sono d'accordo. Quanto meno non è una regola che valga in tutte le evenienze.

Continuo a pensare che quasi mai si possano dire certe cose sul tradimento a chi è estraneo alla coppia. Si creano effetti a catena che possono avere esiti non voluti in ambienti a noi estranei.

Il tradimento è un evento interno alla coppia e, nei limiti del possibile, dovrebbe rimanere oggetto di discussione e conoscenza esclusivamente all'interno della coppia. Mette in discussione il rapporto di coppia, con esiti che possono essere alterni, anche nel tempo (per esempio, portare al superamento della crisi).
Quindi, nessuna informazione a figli ed al partner dell'amante, di regola, almeno secondo me. SI rischia di passare per meschini ed assetati di squalificare qualcuno che, in fin dei conti, è stato "prescelto" dal proprio partner. La responsabilità di quella scelta è esclusivamente del partner traditore, che è stato consapevole del suo agire, magari tralasciando le conseguenze.
Poi, ci sono le eccezioni, non lo nego, quando le circostanze appropriate si presentano.



Ah ... la questione della scoperta delle "inclinazioni" dell'amante nei confronti del proprio partner traditore è delicatissima.
In primo luogo, perché qualsiasi informazione si ottenga sull'amante che permetta una valutazione (seriale, senza scrupoli, puttaniere, ecc.) è pur sempre unilaterale e implica un giudizio di valore, che non ha il crisma dell'oggettività.

In seconda battuta, pure se l'informazione la trasferissi al partner traditore quasi mai verrebbe presa in considerazione. O perché verrebbe travolta dall'innamoramento per l'amante (quando c'è) o l'attrazione dovuta alla relazione clandestina la farebbe ritenere una cattiveria del partner tradito (vendetta o, nel migliore dei casi, un modo per farla interrompere).

Quando, a distanza di oltre 20 anni dai fatti, mi sono incontrato con la mia ex moglie (che cercava risposte postume a quanto ci era successo) mi sono sentito "accusare" di non averle detto NO rispetto al suo comportamento. Insomma, di averla lasciata fare. Ma se era stata lei a dirmi di voler bene all'amante ...

Quando l'avevo informata di aver scoperto il tradimento mi ero immediatamente allontanato da casa, perché ero pieno di rabbia e non volevo rischiare mie reazioni inconsulte.
Le ho ricordato di averle esternato il mio profondo dolore, tre giorni dopo, quando ci eravamo incontranti ed avevamo parlato nella mia auto, vicino casa. Avevo persino pianto (cosa per me rarissima), e le avevo chiesto di interrompere la relazione extra. Lei mi aveva risposto che era innamorata e voleva continuare. Ed io avevo detto che sarebbe stata separazione.

Potevo andarle a raccontare che l'amante (divorziato con figli) si era vantato in famiglia di scopare la moglie benestante di un professionista, considerandola come una "conquista" da sfruttare ? Che era uno che frequentava abitualmente prostitute e trans ?

Date le circostanze (direi eccezionali) gliel'ho potuto dire - senza essere troppo esplicito - un quarto di secolo dopo e, comunque, non ha fatto effetto. Mi ha detto di averlo lasciato (dopo che noi ci eravamo separati) anche fornendomi una motivazione coerente con le mie informazioni circa le sue abitudini, che, però, non le aveva impedito, quando io l'avevo definitivamente lasciata, di riprendere la relazione per quasi 4 anni. E allora, che senso ha parlarne ?

A riprova che quando sei innamorato dell'amante passi sopra a tutto quello che ti dicono su di lui e quello persino che scopri da te ...
Dipende molto da persona: io vorrei essere informata. C’erano amici (suoi, diventati poi amici di famiglia) che sapevano che il mio ex frequentava le prostitute da sempre.
Una volta scoperto e parlando con questo amico mi aveva detto che lo sapeva lui, ma anche che lo sapeva anche sua madre e per questo motivo ci sono state delle scelte incomprensibili per me nella loro famiglia prima che lo conoscessi.
Io dunque vorrei saperlo per non sprecare del tempo.
 

Alphonse02

Utente di lunga data
Dipende molto da persona: io vorrei essere informata. C’erano amici (suoi, diventati poi amici di famiglia) che sapevano che il mio ex frequentava le prostitute da sempre.
Una volta scoperto e parlando con questo amico mi aveva detto che lo sapeva lui, ma anche che lo sapeva anche sua madre e per questo motivo ci sono state delle scelte incomprensibili per me nella loro famiglia prima che lo conoscessi.
Io dunque vorrei saperlo per non sprecare del tempo.
Permettimi di essere diretto ed un po' brutale.
Ma tua madre non ti ha detto mai che andare a prostitute per gli uomini della sua generazione era normale modo di iniziazione al sesso ? E non era considerato tradimento o una pratica disonorevole ?
Addirittura prima, le famiglie delle future mogli anche in Europa chiedevano quel tipo di validazione/conferma (come avviene ancora in altre parti del mondo, specie islamico, dove non sono contemplati rapporti sessuali pre-matrimoniali, al massimo quelli anali, dove sono un po' più avanzati di mentalità).
 

Brunetta

Utente di lunga data
Permettimi di essere diretto ed un po' brutale.
Ma tua madre non ti ha detto mai che andare a prostitute per gli uomini della sua generazione era normale modo di iniziazione al sesso ? E non era considerato tradimento o una pratica disonorevole ?
Addirittura prima, le famiglie delle future mogli anche in Europa chiedevano quel tipo di validazione/conferma (come avviene ancora in altre parti del mondo, specie islamico, dove non sono contemplati rapporti sessuali pre-matrimoniali, al massimo quelli anali, dove sono un po' più avanzati di mentalità).
Direi la generazione dei nonni.
Le case chiuse sono state abolite nel 1958. https://www.gazzettaufficiale.it/el...mentazione della prostituzione,del 04-03-1958)
Poi in Svizzera è diverso.
 

Lara3

Utente di lunga data
Permettimi di essere diretto ed un po' brutale.
Ma tua madre non ti ha detto mai che andare a prostitute per gli uomini della sua generazione era normale modo di iniziazione al sesso ? E non era considerato tradimento o una pratica disonorevole ?
Addirittura prima, le famiglie delle future mogli anche in Europa chiedevano quel tipo di validazione/conferma (come avviene ancora in altre parti del mondo, specie islamico, dove non sono contemplati rapporti sessuali pre-matrimoniali, al massimo quelli anali, dove sono un po' più avanzati di mentalità).
Lui è italiano e praticamente non ha mai smesso di convalidarsi.
E da moltissimi anni non va più di moda essere vergine al matrimonio. La convalida può avvenire benissimo con una fidanzatina.
E …. le prostitute rilasciavano un attestato di 🙄😏🤨 buona condotta a letto ?
Davano magari anche una nota?
 

Brunetta

Utente di lunga data

Alphonse02

Utente di lunga data
Lui è italiano e praticamente non ha mai smesso di convalidarsi.
E da moltissimi anni non va più di moda essere vergine al matrimonio. La convalida può avvenire benissimo con una fidanzatina.
E …. le prostitute rilasciavano un attestato di 🙄😏🤨 buona condotta a letto ?
Davano magari anche una nota?
Desidero precisare - come DISCLAIMER - che quello che riporto è politicamente scorretto e non corrisponde a miei convincimenti o modi di agire.

Direi che gli attestati fossero comunicati solo verbalmente, ma erano persone attendibili quelle che li rilasciavano. Ho ascoltato, ovviamente, racconti in proposito (specie nel Sud Italia) nel tempo da persone anziane, non avendo avuto esperienze o conoscenze dirette nel mio paese di origine.
In ogni caso, ho appreso da tempo che esistono archivi (oggi banche dati) di organismi pubblici e non concernenti informazioni riservate circa abitudini e/o costumi sessuali di persone appartenenti a categorie di soggetti "sensibili" (ad esempio, in campo finanziario e/o tributario, la categoria delle PPE "Persone Politicamente Esposte").

Come capita ancora in società meno moderne in tema di costumi sessuali, meglio delle prostitute erano le attestazioni provenienti da vedove ancor giovani o separate/divorziate, purtroppo considerare come paria in certe nazioni. Tra i servizi a pagamento di queste disgraziate c'era e c'è anche questo.

Se senti come ragionano (veramente) in tutta la fascia dei paesi nord-africani e medio-orientali, per gli uomini giovani (ma anche meno giovani) che emigrano per lavoro in Europa è comune sentire che essi facciano "pratica" con le donne europee, che seguono modelli di condotta occidentali.

Conosco diverse donne europee emancipate che hanno avuto in gioventù relazioni di una certa durata con uomini nord-africani o medio-orientali (di fede islamica) e che, dopo averli aiutati ad integrarsi (studiando e, poi, lavorando) quando pensavano di convincerli a sposarle sono state semplicemente "scaricate", con la spiegazione che per il matrimonio le scelte delle candidate erano fatte dalle famiglie d'origine e loro dovevano rispettare quei costumi.

Sono modi di pensare e di comportarsi che tuttora vengono osservati, anche se non da tutti.
Quelli che vogliono realmente integrarsi nelle società europee, abbracciano i costumi occidentali, salvo rifugiarsi nelle famiglie d'origine quando le loro vite non sono soddisfacenti ed entrano in crisi.
Ci sono stati studi sociologici su questo fenomeno (diversi anche in Francia) sugli emigrati di seconda ed anche terza generazione, che tuttora sono sensibili al condizionamento delle società dei paesi di provenienza.
Tutto questo avviene, per lo più, per semplice convenienza, diciamo che è frutto di mentalità egoistica, prendere il meglio di quello che la permanenza in un paese straniero consente di ottenere.
Peraltro, appare in linea anche con le tendenze delle moderne società occidentali.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Desidero precisare - come DISCLAIMER - che quello che riporto è politicamente scorretto e non corrisponde a miei convincimenti o modi di agire.

Direi che gli attestati fossero comunicati solo verbalmente, ma erano persone attendibili quelle che li rilasciavano. Ho ascoltato, ovviamente, racconti in proposito (specie nel Sud Italia) nel tempo da persone anziane, non avendo avuto esperienze o conoscenze dirette nel mio paese di origine.
In ogni caso, ho appreso da tempo che esistono archivi (oggi banche dati) di organismi pubblici e non concernenti informazioni riservate circa abitudini e/o costumi sessuali di persone appartenenti a categorie di soggetti "sensibili" (ad esempio, in campo finanziario e/o tributario, la categoria delle PPE "Persone Politicamente Esposte").

Come capita ancora in società meno moderne in tema di costumi sessuali, meglio delle prostitute erano le attestazioni provenienti da vedove ancor giovani o separate/divorziate, purtroppo considerare come paria in certe nazioni. Tra i servizi a pagamento di queste disgraziate c'era e c'è anche questo.

Se senti come ragionano (veramente) in tutta la fascia dei paesi nord-africani e medio-orientali, per gli uomini giovani (ma anche meno giovani) che emigrano per lavoro in Europa è comune sentire che essi facciano "pratica" con le donne europee, che seguono modelli di condotta occidentali.

Conosco diverse donne europee emancipate che hanno avuto in gioventù relazioni di una certa durata con uomini nord-africani o medio-orientali (di fede islamica) e che, dopo averli aiutati ad integrarsi (studiando e, poi, lavorando) quando pensavano di convincerli a sposarle sono state semplicemente "scaricate", con la spiegazione che per il matrimonio le scelte delle candidate erano fatte dalle famiglie d'origine e loro dovevano rispettare quei costumi.

Sono modi di pensare e di comportarsi che tuttora vengono osservati, anche se non da tutti.
Quelli che vogliono realmente integrarsi nelle società europee, abbracciano i costumi occidentali, salvo rifugiarsi nelle famiglie d'origine quando le loro vite non sono soddisfacenti ed entrano in crisi.
Ci sono stati studi sociologici su questo fenomeno (diversi anche in Francia) sugli emigrati di seconda ed anche terza generazione, che tuttora sono sensibili al condizionamento delle società dei paesi di provenienza.
Tutto questo avviene, per lo più, per semplice convenienza, diciamo che è frutto di mentalità egoistica, prendere il meglio di quello che la permanenza in un paese straniero consente di ottenere.
Peraltro, appare in linea anche con le tendenze delle moderne società occidentali.
È sempre avvenuto. Chi proviene da paesi culturalmente meno aperti tende a cercare di ottenere più vantaggi possibili nel paese con costumi più disinvolti.
Non ci si libera di una forma mentis del proprio ambiente facilmente.
 

Alphonse02

Utente di lunga data
È sempre avvenuto. Chi proviene da paesi culturalmente meno aperti tende a cercare di ottenere più vantaggi possibili nel paese con costumi più disinvolti.
Non ci si libera di una forma mentis del proprio ambiente facilmente.
Ineccepibile.

Però, perfidamente rammento la storiella del matto che, appoggiato alla cancellata del manicomio, interpellava la gente che passava sul marciapiede della strada adiacente, chiedendo come ci si sentisse ad essere rinchiusi ...
 

danny

Utente di lunga data
È sempre avvenuto. Chi proviene da paesi culturalmente meno aperti tende a cercare di ottenere più vantaggi possibili nel paese con costumi più disinvolti.
Non ci si libera di una forma mentis del proprio ambiente facilmente.
Ieri ho incontrato la nostra amica egiziana.
Era la festa del sacrificio dell'agnello, tutti vestiti bene.
Andavano a festeggiare.
Li vedevo in gruppo tutti anche nei parchi, colorati, allegri, le donne col velo.
Davvero pensi che siano meno aperti?
Loro stanno bene così.
Hanno molta più identità in cui credere che noi.
Per i maschi single le nostre donne spesso sono solo puttane.
Utili, e basta.
Le vere donne, da sposare, sono le loro.
È il modello che vincerà.
 

Alphonse02

Utente di lunga data
Ieri ho incontrato la nostra amica egiziana.
Era la festa del sacrificio dell'agnello, tutti vestiti bene.
Andavano a festeggiare.
Li vedevo in gruppo tutti anche nei parchi, colorati, allegri, le donne col velo.
Davvero pensi che siano meno aperti?
Da Wikipedia:

Aid el-Adha (عيدالأضحى), chiamata “festa del sacrificio o dell’agnello”, perché ricorda il sacrificio chiesto da Dio ad Abramo, episodio che si trova anche nell'Antico Testamento della Bibbia.

Loro stanno bene così.
Hanno molta più identità in cui credere che noi.
Per i maschi single le nostre donne spesso sono solo puttane.
Utili, e basta.
Le vere donne, da sposare, sono le loro.
È il modello che vincerà.
Se pensiamo di esportare la democrazia in quei paesi con la modernità dei nostri costumi o sulla punta delle baionette ... alla lunga è probabile che vincano loro.
Anche solo considerando l'andamento demografico.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Ieri ho incontrato la nostra amica egiziana.
Era la festa del sacrificio dell'agnello, tutti vestiti bene.
Andavano a festeggiare.
Li vedevo in gruppo tutti anche nei parchi, colorati, allegri, le donne col velo.
Davvero pensi che siano meno aperti?
Loro stanno bene così.
Hanno molta più identità in cui credere che noi.
Per i maschi single le nostre donne spesso sono solo puttane.
Utili, e basta.
Le vere donne, da sposare, sono le loro.
È il modello che vincerà.
Adesso la razzista sono io?
🤣🤣🤣🤣
 

Varlam

Utente di lunga data
Ieri ho incontrato la nostra amica egiziana.
Era la festa del sacrificio dell'agnello, tutti vestiti bene.
Andavano a festeggiare.
Li vedevo in gruppo tutti anche nei parchi, colorati, allegri, le donne col velo.
Davvero pensi che siano meno aperti?
Loro stanno bene così.
Hanno molta più identità in cui credere che noi.
Per i maschi single le nostre donne spesso sono solo puttane.
Utili, e basta.
Le vere donne, da sposare, sono le loro.
È il modello che vincerà.
Vannacci for president ! 😁
 
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