Pensiero per Daniele

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Zeeva

Utente di lunga data
non c'è peggior modo di vivere che cercare giustizia in un mondo dove non ce n'è da nessuna parte.
fino a poche settimane fa vivevo anch'io questo senso di distorsione fra reale immaginato e reale "reale". poi ho capito che pochissimo, nel mondo, ha un fluire parallelo alla giustizia. soprattutto questo fluire non è adatto all'andamento tortuoso delle persone, che cambiano stato d'animo 17.000 mila volte al giorno, pressati dai bisogni, dalle emozioni, dalle paure e dai sentimenti.
a un certo punto mi sento di poter dire vaffanculo al mio ideale di giustizia, che forse funzionerebbe se attorno a me ci fossero tanti s.francesco, coi passeri sull'avambraccio. ma siccome non ce ne sono, mi adatterò e cercherò in ogni modo di non farmi affondare da questa sensazione di ingiustizia costante.
non c'è peggior stato d'animo dello stato "daniele", quello in cui "lei deve pagarla", "lei deve soffrire quanto ho sofferto io", "mi ha fatto male sapendo che io sono buono".... basta, ho dato! ora che è passato, posso dire che peggio di qualsiasi cosa c'è quello.

Tesla è diventata grande...io, purtroppo, ancora no. Chissà se mai ci riuscirò.
 
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