abebis
Utente di lunga data
La vuoi mandare nella fossa dei leoni? Poraccia!Qualcuno aveva aperto un 3d sulla mamma totale che chiama le corna. Dovresti leggerlo.
Comunque, sì: al netto delle corna subite, traspare una discreta pesantezza...
La vuoi mandare nella fossa dei leoni? Poraccia!Qualcuno aveva aperto un 3d sulla mamma totale che chiama le corna. Dovresti leggerlo.
Volevo solo dare uno spunto. Anche tu sai bene che i traditi le loro responsabilità le hanno. Alla fine tiri le somme. Continui convinta, seppellendo i rancori, oppure giri pagina e vai.La vuoi mandare nella fossa dei leoni? Poraccia!
Comunque, sì: al netto delle corna subite, traspare una discreta pesantezza...![]()
TalvoltaVolevo solo dare uno spunto. Anche tu sai bene che i traditi le loro responsabilità le hanno. Alla fine tiri le somme. Continui convinta, seppellendo i rancori, oppure giri pagina e vai.
In questo caso, a mio parere, non c'è dubbio.Talvolta
Non si tratta di fare processi: né assoluzioni né condanne.Troverei più utile uscire dalla logica delle responsabilità, in questo momento per lei. Non per negare che ce ne siano, da parte di entrambi, solo per non mettersi in quel vicolo cieco che sono i processi con le assoluzioni e le condanne, che dal punto di vista pratico, se si vuole ricostruire sono dannosi.
Cercherei di guardare avanti, con un nuovo spirito possibilmente.
Fare i processi non serve a niente ma se non risolvi prima i problemi che, sicuramente, ci sono a quanto ha detto lei, inutile andare avanti. Prima o poi gli scazzi arrivano.Troverei più utile uscire dalla logica delle responsabilità, in questo momento per lei. Non per negare che ce ne siano, da parte di entrambi, solo per non mettersi in quel vicolo cieco che sono i processi con le assoluzioni e le condanne, che dal punto di vista pratico, se si vuole ricostruire sono dannosi.
Cercherei di guardare avanti, con un nuovo spirito possibilmente.
Però a me sembra che si tenda (a proposito di bias e pregiudizi) a mettere in relazione causa-effetto cose che non sono in rapporto.In questo caso, a mio parere, non c'è dubbio.
E quando si dovrebbe smettere di farlo per guardare avanti, giusto per capire?Non si tratta di fare processi: né assoluzioni né condanne.
Si tratta solo di capire, perché se guardi avanti senza vedere quello che c'è dietro è molto facile che resti fermo.
Certo ma se mi si dice che sono pesante ed io continuo, nonostante tutto, a rompere i coglioni, non abbiamo risolto niente.Però a me sembra che si tenda (a proposito di bias e pregiudizi) a mettere in relazione causa-effetto cose che non sono in rapporto.
Voglio dire che se un coniuge è pesante, gli si può dire che lo è (non è il padrone della ditta che ti licenzia) il tradimento è una reazione incongrua.
Poi è vero che accade e che vegono anche addotte queste giustificazioni, non perché accade però e perché vengono ripetute, divengono vero.
Il tradimento è una reazione incongrua, vero. E il traditore passa automaticamente dalla parte del torto, concordo.Però a me sembra che si tenda (a proposito di bias e pregiudizi) a mettere in relazione causa-effetto cose che non sono in rapporto.
Voglio dire che se un coniuge è pesante, gli si può dire che lo è (non è il padrone della ditta che ti licenzia) il tradimento è una reazione incongrua.
Poi è vero che accade e che vegono anche addotte queste giustificazioni, non perché accade però e perché vengono ripetute, divengono vero.
Io penso che non si riesca mai a smettere di guardare indietro al tradimento: non è una cosa che eliminerai mai dal tuo vissuto.E quando si dovrebbe smettere di farlo per guardare avanti, giusto per capire?
Sbaglierò ma me sembra che in questo caso specifico il problema sia proprio quello di rinvangare in continuazione.
Infatti.Io penso che non si riesca mai a smettere di guardare indietro al tradimento: non è una cosa che eliminerai mai dal tuo vissuto.
È il modo in cui guardi, come interpreti quel che vedi e l'effetto che ha su di te che fa la differenza.
Se l'effetto è quello di rivangare, resti sempre fermo.
“Mi fa fastidio!” dicono i bambini dell’asilo. La pesantezza è soggettiva. Un po’ ridicolo rimproverarlo a chi si è scelto, sposato e con cui si sono fatti figli.Certo ma se mi si dice che sono pesante ed io continuo, nonostante tutto, a rompere i coglioni, non abbiamo risolto niente.
Si può tranquillamente riconoscere che un legame non funziona, senza cercare di dare colpe all’altro.Il tradimento è una reazione incongrua, vero. E il traditore passa automaticamente dalla parte del torto, concordo.
Per come la vedo io, però, non si tratta di portare di giustificazioni, ma di capire le motivazioni delle azioni: senza comprensione non ci può essere reazione.
E comunque resta pur sempre vero che puoi ripetere al partner la sua pesantezza quanto ti pare ma in molti casi non lo smuovi se non prendendolo a calci negli stinchi e poca gente ha voglia, o la capacità, o la lucidità di arrivare fino a questi estremi, estremi che comunque non ti assicurano il risultato sperato.
In breve: è molto più facile chiedere perdono che chiedere permesso.
È lei che ha parlato di pesantezza.“Mi fa fastidio!” dicono i bambini dell’asilo. La pesantezza è soggettiva. Un po’ ridicolo rimproverarlo a chi si è scelto, sposato e con cui si sono fatti figli.
Ci sono ragioni valide per mettere fine a una relazione, non ne vedo molte per giustificare un tradimento, ma la pesantezza fa un po’ ridere. Neanche il coniuge fosse una matrigna.
Non banalizziamo le ragioni di incomprensione.
È difficile che le persone cambino in modo sostanziale. Semplicemente possono accentuare le proprie caratteristiche. È vero che è probabilmente che si scelgano persone che ci sembra compensino personali carenze e poi quelle caratteristiche risultino intollerabili. Ma questo spiega la possibilità di lasciarsi, non di ingannare.È lei che ha parlato di pesantezza.
Poi non ho capito una cosa. Si ripete spesso "te lo sei scelto te, inutile lamentarsi", come se una persona, nel corso degli anni, non possa diventare insopportabile.
Diventa insopportabile perché si erano sbagliate le valutazioni iniziali....È lei che ha parlato di pesantezza.
Poi non ho capito una cosa. Si ripete spesso "te lo sei scelto te, inutile lamentarsi", come se una persona, nel corso degli anni, non possa diventare insopportabile.
Stanno assieme da vent'anni, da quando lei ne aveva 16......questo mi sembra già significativo su molte cose, partendo dai cambiamenti e via andareÈ difficile che le persone cambino in modo sostanziale. Semplicemente possono accentuare le proprie caratteristiche. È vero che è probabilmente che si scelgano persone che ci sembra compensino personali carenze e poi quelle caratteristiche risultino intollerabili. Ma questo spiega la possibilità di lasciarsi, non di ingannare.
Poi si sa che si fa. Ma pretendere di aver anche ragione è un po’ troppo.
Stanno insieme da quando erano in fase adolescenziale. Si cresce, si matura, si cambia. È inevitabile. Quello che mi andava bene a 16 anni, non mi va bene oggi.Diventa insopportabile perché si erano sbagliate le valutazioni iniziali....