disincantata
Utente di lunga data
No, l'ho fatto all'inizio di rivolgermi a due preti, tra l'altro neanche così fondamentalisti, ma piuttosto moderni per quanto possa essere concesso loro. Ho sentito il bisogno di parlare con loro e l'ho fatto.
Ora non mi confido più con nessuno, a parte mio marito che mi ascolta e sopporta pazientemente i miei sfoghi, pacati e non (sta a vedere che faranno santo lui!).
Sono credente, ma sufficientemente critica e con un mio pensiero autonomo per poter discernere quello che, secondo me, non ritengo giusto nella Chiesa, e agire di conseguenza, infatti, come si ricordava Brunetta, ho convissuto senza farmi nessun problema e così per altre cose.
Poi, è logico che veda il matrimonio anche come valore religioso, oltre che civile, quindi ho un'attenzione in più nel salvaguardarlo, questo senz'altro, ma non mi sento così condizionata.
E poi ha ragione Passante sul fatto che ci si può separare, però sarà meglio spiegare cosa si intende per questo.
In pratica i coniugi, se la convivenza non è più possibile, si dividono, abitando in due case diverse, ma, ovviamente, restando sposati.
A quel punto, con molta probabilità, peccherei comunque di adulterio perché non credo che riuscirei a chiudere con gli uomini, è un po' prestino per la pace dei sensi, figuriamoci per mio marito...ma si sa che gli umani hanno tante debolezze e questa è una delle tante, e neanche così grave, sempre secondo me.
Peccheresti di adulterio una volta lasciato? Pazienza. Con quello che ti ha fatto lui ti assolto io.
O uno e' credente e osservante fino al midollo o puo' non preoccuparsi di cosa pensa la Chiesa di quello che facciamo a letto.
E' l'ultima che puo' dare giudizi.
Secondo me cerchiamo tutte le scuse possibili non andare avanti, io a modo mio, tu con la fede.
Il problema e' se stai bene oppure no.
Se non stai bene devi cambiare qualcosa.