spero non vi riferite alla legge del taglione o a qualsiasi altra forma di violenza
@JON ti ha già risposto e condivido ogni singola parola.
Io aggiungo semplicemente che quel moto profondo a cui faccio riferimento è il combattere, impulsivo, non mediato. Istinto vitale.
Questione annosa...moto riservato al maschile, il combattere.
Se non ricordo male, fra il serio ed il faceto, se ne era scritto anche fra me e te, quando suggerivo che gli uomini insegnassero alle donne, quel moto.
Che sì, se non governato potrebbe benissimo risolversi in violenza e finire nel pan per focaccia.
Firmo col sangue il fatto che se si finisce prede di quel moto, non solo si cristallizza la violenza in sè ma la si nutre.
Non semplicemente rivolta all'altro, ma finendo in un gioco di specchi depersonalizzante.
Ecco perchè sottolineavo che una me afferma "per fortuna".
Ma serve anche la parte che afferma "purtroppo". Perchè quello è un moto impulsivo fondamentale.
Specialmente per le donne.
Se conosciuto , e non negato, può esser trasformato in azione razionale e pragmatica.
Se disconosciuto e represso...diventa quello che si vede spesso.
Anche in affermazioni del tipo "non vorrei il conflitto", piuttosto che in quelle in cui si lega il proprio valore, anche lavorativo, alla sessualità manifestata...o più spesso "strappata".