Quando il destino ...

Sheva07

Utente di lunga data
Ci eravamo conosciuti in terza superiore, frequentavamo lo stesso istituto. All'inizio fu una conoscenza normale, poi diventò un amicizia vera e propria, con tanto di fusione tra la sua e la mia compagnia. Infine si trasformò in qualcosa di più. Ricordo ancora bene quella sera, eravamo solo io e lei sdraiati su un prato con una vecchia coperta a "ripararci" dall'erba. Guardavamo le stelle ridevamo e scherzavamo, quando ad un certo punto lei mi disse "Senti, ci mettiamo insieme? Io voglio stare con te" risposi di "Si" sicuro che scherzasse. Da quella sera stettimo insieme, ma era una cosa intima che volevamo tenere per noi, almeno all'inizio. Impresa fallita con gli amici, perché loro capirono subito, ma per un paio di mesi il resto del mondo ne rimase allo oscuro, poi uscimmo allo scoperto. 7 mesi dopo quella serata stellata uscimmo insieme come sempre. C'ero io e c'era lei, così come c'erano gli amici di entrambi. Erano l' 1 e 30 di un Venerdì notte, eravamo fermi in un parcheggio già da mezz'ora, parlavamo e scherzavamo, dovevamo scegliere il da farsi, ma non ci riuscivamo, ridevamo troppo. Ad un certo punto ci decidemmo e ci avviammo per andare in un pub. Il mio amico che guidava mi chiese se volevamo fare il viaggio insieme io e lei, visto che eravamo l'unica coppia del gruppo. Ma lei rispose di no "Non facciamo i fidanzatini appiccicosi, vado con le mie stronzette (così chiamava le sue amiche scherzosamente)" Cit. Che non dimenticherò mai. Noi arrivammo al pub poco dopo, ma loro no. All'inizio pensavamo che erano semplicemente lente, ci scapparono pure le battute "Guida una donna, arriveranno domani" e via dicendo. Ridevamo e scherzavamo, ma quando il ritardo si fece più serio ci preoccupammo molto. Soprattutto perché non ci rispondevano al telefono. Quella sera un balordo che aveva bevuto troppo e che si credeva Schumacher se l'è portata via. Ha deciso il destino di una persona innocente. Avevamo entrambi 19 anni. Ma io ho avuto l'opportunità di arrivare per ora fino a 24, lei no. Non scrivo per farmi compatire, in un certo senso io nemmeno sono la vittima, lo è lei, la sua famiglia. Ma non passa giorni senza che io pensi a lei. Mi avevano detto che col tempo le cose sarebbero andate meglio e così è stato. Ma lei è un chiodo fisso. Non c'è giorno che io passi senza pensare a lei. È qualcosa di complicato. Da un lato è un piccolo tormento, da un altro una bella cosa. Mi ha condizionato la vita. Mi chiedo se un giorno le cose cambieranno. Mi chiedo se smetterò mai di pensare a lei e al suo ultimo messaggio che mi scrisse poco dopo esser partiti "Già mi manchi" e alla mia risposta "mica dovevamo evitare d'essere appiccicosi?" e lei "Non lo siamo, ma mi manchi."
La vita è beffarda. È per questo motivo che nonostante tutti i problemi con mia madre cerco sempre di risanare il rapporto. Non si sa mai cosa possa accadere.
 

Fiammetta

Amazzone! Embe'. Sticazzi
Staff Forum
Ci eravamo conosciuti in terza superiore, frequentavamo lo stesso istituto. All'inizio fu una conoscenza normale, poi diventò un amicizia vera e propria, con tanto di fusione tra la sua e la mia compagnia. Infine si trasformò in qualcosa di più. Ricordo ancora bene quella sera, eravamo solo io e lei sdraiati su un prato con una vecchia coperta a "ripararci" dall'erba. Guardavamo le stelle ridevamo e scherzavamo, quando ad un certo punto lei mi disse "Senti, ci mettiamo insieme? Io voglio stare con te" risposi di "Si" sicuro che scherzasse. Da quella sera stettimo insieme, ma era una cosa intima che volevamo tenere per noi, almeno all'inizio. Impresa fallita con gli amici, perché loro capirono subito, ma per un paio di mesi il resto del mondo ne rimase allo oscuro, poi uscimmo allo scoperto. 7 mesi dopo quella serata stellata uscimmo insieme come sempre. C'ero io e c'era lei, così come c'erano gli amici di entrambi. Erano l' 1 e 30 di un Venerdì notte, eravamo fermi in un parcheggio già da mezz'ora, parlavamo e scherzavamo, dovevamo scegliere il da farsi, ma non ci riuscivamo, ridevamo troppo. Ad un certo punto ci decidemmo e ci avviammo per andare in un pub. Il mio amico che guidava mi chiese se volevamo fare il viaggio insieme io e lei, visto che eravamo l'unica coppia del gruppo. Ma lei rispose di no "Non facciamo i fidanzatini appiccicosi, vado con le mie stronzette (così chiamava le sue amiche scherzosamente)" Cit. Che non dimenticherò mai. Noi arrivammo al pub poco dopo, ma loro no. All'inizio pensavamo che erano semplicemente lente, ci scapparono pure le battute "Guida una donna, arriveranno domani" e via dicendo. Ridevamo e scherzavamo, ma quando il ritardo si fece più serio ci preoccupammo molto. Soprattutto perché non ci rispondevano al telefono. Quella sera un balordo che aveva bevuto troppo e che si credeva Schumacher se l'è portata via. Ha deciso il destino di una persona innocente. Avevamo entrambi 19 anni. Ma io ho avuto l'opportunità di arrivare per ora fino a 24, lei no. Non scrivo per farmi compatire, in un certo senso io nemmeno sono la vittima, lo è lei, la sua famiglia. Ma non passa giorni senza che io pensi a lei. Mi avevano detto che col tempo le cose sarebbero andate meglio e così è stato. Ma lei è un chiodo fisso. Non c'è giorno che io passi senza pensare a lei. È qualcosa di complicato. Da un lato è un piccolo tormento, da un altro una bella cosa. Mi ha condizionato la vita. Mi chiedo se un giorno le cose cambieranno. Mi chiedo se smetterò mai di pensare a lei e al suo ultimo messaggio che mi scrisse poco dopo esser partiti "Già mi manchi" e alla mia risposta "mica dovevamo evitare d'essere appiccicosi?" e lei "Non lo siamo, ma mi manchi."
La vita è beffarda. È per questo motivo che nonostante tutti i problemi con mia madre cerco sempre di risanare il rapporto. Non si sa mai cosa possa accadere.
:abbraccio:
 

Brunetta

Utente di lunga data
Dillo ai genitori di lei.
Tutto si affievolirà ma non svanirà mai.
I genitori penseranno di essere rimasti soli a pensarla. Allevia il loro e il tuo dolore.

:abbraccio:
 

Nicka

Capra Espiatrice
Io so che non è di consolazione, nulla lo sarà mai...
Ma davvero, lei rimarrà uno dei più bei ricordi della tua vita. Piano piano sbiadirà un po' forse, il tempo si sa aggiusta le ferite e io non oso nemmeno immaginare il dolore di un 19enne messo davanti a una cosa così grande così presto, ma lei ci sarà sempre e rimarrà sempre il suo sorriso.
Segui il consiglio che ti è stato dato, parla coi suoi, le persone continuano a vivere nel ricordo di chi le ha amate ed è giusto che sappiano che non sono i soli a ricordarla.
 

Alessandra

πιθηκάκι
Terribile. Non ci sono parole.


Una situazione diversa invece. ...
Un mio ex, uno di cui ero cotta e di cui lo sono stata per anni, nonostante altre storie. ...è morto cinque anni fa per un incidente in moto. Non ho mai avuto modo di condividere questo lutto perché già vivevo all'estero. Ogni tanto (e l'ho appena fatto anche di recente ) sono tornata nella sua pagina facebook. Tutti I giorni sua mamma e sua sorella gli scrivono. Gli scrivono come se lui fosse semplicemente lontano. Io leggo, mi commuovo e vorrei tanto tanto scrivere a sua mamma in privato. Condividere I ricordi che ho. Lui. Il primo ragazzo che ho baciato. La mia prima cotta. Il fascino che ha sempre esercitato su di me. Vorrei ma poi mi blocco. Forse mi pare sciocco perché poi la mia era una roba da ragazzini. ...non una storia come la tua....


Penso anche io che condividere I tuoi ricordi con I suoi sarebbe bello sia per te che per loro.
 

oscuro

Utente di lunga data
Davvero

Ci eravamo conosciuti in terza superiore, frequentavamo lo stesso istituto. All'inizio fu una conoscenza normale, poi diventò un amicizia vera e propria, con tanto di fusione tra la sua e la mia compagnia. Infine si trasformò in qualcosa di più. Ricordo ancora bene quella sera, eravamo solo io e lei sdraiati su un prato con una vecchia coperta a "ripararci" dall'erba. Guardavamo le stelle ridevamo e scherzavamo, quando ad un certo punto lei mi disse "Senti, ci mettiamo insieme? Io voglio stare con te" risposi di "Si" sicuro che scherzasse. Da quella sera stettimo insieme, ma era una cosa intima che volevamo tenere per noi, almeno all'inizio. Impresa fallita con gli amici, perché loro capirono subito, ma per un paio di mesi il resto del mondo ne rimase allo oscuro, poi uscimmo allo scoperto. 7 mesi dopo quella serata stellata uscimmo insieme come sempre. C'ero io e c'era lei, così come c'erano gli amici di entrambi. Erano l' 1 e 30 di un Venerdì notte, eravamo fermi in un parcheggio già da mezz'ora, parlavamo e scherzavamo, dovevamo scegliere il da farsi, ma non ci riuscivamo, ridevamo troppo. Ad un certo punto ci decidemmo e ci avviammo per andare in un pub. Il mio amico che guidava mi chiese se volevamo fare il viaggio insieme io e lei, visto che eravamo l'unica coppia del gruppo. Ma lei rispose di no "Non facciamo i fidanzatini appiccicosi, vado con le mie stronzette (così chiamava le sue amiche scherzosamente)" Cit. Che non dimenticherò mai. Noi arrivammo al pub poco dopo, ma loro no. All'inizio pensavamo che erano semplicemente lente, ci scapparono pure le battute "Guida una donna, arriveranno domani" e via dicendo. Ridevamo e scherzavamo, ma quando il ritardo si fece più serio ci preoccupammo molto. Soprattutto perché non ci rispondevano al telefono. Quella sera un balordo che aveva bevuto troppo e che si credeva Schumacher se l'è portata via. Ha deciso il destino di una persona innocente. Avevamo entrambi 19 anni. Ma io ho avuto l'opportunità di arrivare per ora fino a 24, lei no. Non scrivo per farmi compatire, in un certo senso io nemmeno sono la vittima, lo è lei, la sua famiglia. Ma non passa giorni senza che io pensi a lei. Mi avevano detto che col tempo le cose sarebbero andate meglio e così è stato. Ma lei è un chiodo fisso. Non c'è giorno che io passi senza pensare a lei. È qualcosa di complicato. Da un lato è un piccolo tormento, da un altro una bella cosa. Mi ha condizionato la vita. Mi chiedo se un giorno le cose cambieranno. Mi chiedo se smetterò mai di pensare a lei e al suo ultimo messaggio che mi scrisse poco dopo esser partiti "Già mi manchi" e alla mia risposta "mica dovevamo evitare d'essere appiccicosi?" e lei "Non lo siamo, ma mi manchi."
La vita è beffarda. È per questo motivo che nonostante tutti i problemi con mia madre cerco sempre di risanare il rapporto. Non si sa mai cosa possa accadere.
Quello che hai scritto ti fa onore.Non è da tutti a 24 anni avere questa profondità di pensiero.Io fino a 30 mi son sentito invincibile,pensavo di essere immortale,credevo che il concetto morte riguardasse gli altri e non me....
Avevo 17 anni e già giravo con la mia moto da cross per tutto il quartiere,a breve mi sarei guadagnato l'appellativo"er matto".
Era l'epoca dove si stava in strada,con le moto davanti al bar di zona.
Poi passai alla moto da strada,e insomma non avevo tanta voglia di vivere ne il coraggio per morire...
Lui mi vedeva passare,anche lui una moto da strada e spesso,troppo spesso erano sfide all'ultimo colpo di gas,ci siamo conosciuti così,in moto....
Abitavamo vicini,ci si toglieva il casco,ci si faceva i complimenti,per lui ero"er matto"
Giri diversi,ci si incontrava alle gare clandestine il sabato sera,la domenica mattina al"parcheggione",stessa passione stessa incoscienza.
Siamo diventati amici così,poi le donne,amicizie diverse,entrambi abbiam trasportato la nostra passione per la velocità dalle due ruote alle 4 ruote,io a 22 anni son andato a vivere in altro quartiere,entrato nel mondo del lavoro,ci si incontrava al solito bar,io con la mia delta hf,lui con la sua cosworth,le solite tirate,le solite risate.poi quella terribile notizia,un incidente,gravissimo,entra in come,resta sfigurato e perde l'uso di un braccio,non si vede più in giro,vengo a sapere che non è più lui,inizia a drogarsi,e una notte decide di torgliersi la vita nel suo garage dentro la sua macchina....ed io resto più solo.
Il fine settimana oggi,torno da quelle parti,mi sembra di vederlo spuntare,all'improvviso,rivedo lui e me ridere e scherzare sulle nostre moto,mi sembra un privilegio,esserci ancora e aver avuto la fortuna di far pace con la vita,con i miei, con tutti.Ecco ho capito che quando puoi fare una cosa e bene farla subito...il futuro non è nella nostra disponibilità....!
Oggi giro con il mio coupè su quelle strade dove correvo con lui,qulla macchina che sognavo di avere un giorno,da grande,ma lui non c'è,gli mando un saluto ogni volta,dicono che mi sia rimasta un pò di quella pazzia,quella pazzia che all'epoca era solo rabbia,qualla rabbia che aveva anche lui,quella rabbia che a lui non ha dato scampo.
Sono vivo per caso...lui è morto per caso....
 

Nobody

Utente di lunga data
Ci eravamo conosciuti in terza superiore, frequentavamo lo stesso istituto. All'inizio fu una conoscenza normale, poi diventò un amicizia vera e propria, con tanto di fusione tra la sua e la mia compagnia. Infine si trasformò in qualcosa di più. Ricordo ancora bene quella sera, eravamo solo io e lei sdraiati su un prato con una vecchia coperta a "ripararci" dall'erba. Guardavamo le stelle ridevamo e scherzavamo, quando ad un certo punto lei mi disse "Senti, ci mettiamo insieme? Io voglio stare con te" risposi di "Si" sicuro che scherzasse. Da quella sera stettimo insieme, ma era una cosa intima che volevamo tenere per noi, almeno all'inizio. Impresa fallita con gli amici, perché loro capirono subito, ma per un paio di mesi il resto del mondo ne rimase allo oscuro, poi uscimmo allo scoperto. 7 mesi dopo quella serata stellata uscimmo insieme come sempre. C'ero io e c'era lei, così come c'erano gli amici di entrambi. Erano l' 1 e 30 di un Venerdì notte, eravamo fermi in un parcheggio già da mezz'ora, parlavamo e scherzavamo, dovevamo scegliere il da farsi, ma non ci riuscivamo, ridevamo troppo. Ad un certo punto ci decidemmo e ci avviammo per andare in un pub. Il mio amico che guidava mi chiese se volevamo fare il viaggio insieme io e lei, visto che eravamo l'unica coppia del gruppo. Ma lei rispose di no "Non facciamo i fidanzatini appiccicosi, vado con le mie stronzette (così chiamava le sue amiche scherzosamente)" Cit. Che non dimenticherò mai. Noi arrivammo al pub poco dopo, ma loro no. All'inizio pensavamo che erano semplicemente lente, ci scapparono pure le battute "Guida una donna, arriveranno domani" e via dicendo. Ridevamo e scherzavamo, ma quando il ritardo si fece più serio ci preoccupammo molto. Soprattutto perché non ci rispondevano al telefono. Quella sera un balordo che aveva bevuto troppo e che si credeva Schumacher se l'è portata via. Ha deciso il destino di una persona innocente. Avevamo entrambi 19 anni. Ma io ho avuto l'opportunità di arrivare per ora fino a 24, lei no. Non scrivo per farmi compatire, in un certo senso io nemmeno sono la vittima, lo è lei, la sua famiglia. Ma non passa giorni senza che io pensi a lei. Mi avevano detto che col tempo le cose sarebbero andate meglio e così è stato. Ma lei è un chiodo fisso. Non c'è giorno che io passi senza pensare a lei. È qualcosa di complicato. Da un lato è un piccolo tormento, da un altro una bella cosa. Mi ha condizionato la vita. Mi chiedo se un giorno le cose cambieranno. Mi chiedo se smetterò mai di pensare a lei e al suo ultimo messaggio che mi scrisse poco dopo esser partiti "Già mi manchi" e alla mia risposta "mica dovevamo evitare d'essere appiccicosi?" e lei "Non lo siamo, ma mi manchi."
La vita è beffarda. È per questo motivo che nonostante tutti i problemi con mia madre cerco sempre di risanare il rapporto. Non si sa mai cosa possa accadere.
Hai perfettamente ragione... se c'è una cosa che ci dovrebbe insegnare l'ombra della morte, è vivere pienamente. E questo comprende il dare valore alle persone che ci sono vicine.
Quello che scrivi è toccante... segui il consiglio di brunetta, parla di questo ai suoi genitori. E' un bel modo di starle ancora vicino, facendo battere il cuore a chi l'ha messa al mondo.
 

Sheva07

Utente di lunga data
Vi ringrazio di cuore per i vostri messaggi.
Oscuro e Alessandra: Mi dispiace molto. So come vi sentite. I vostri messaggi sono davvero molto toccanti... In qualche modo vi sono vicino.

A me lei manca un sacco, è innegabile. Non sono un ragazzo che lo dà molto a vedere, di lei parlo davvero raramente, cerco di tenermi le cose per me, anche perché farlo a voce è sempre difficile. Viene sempre quel maledetto nodo in gola che mi blocca. Scrivere è diverso, direi più semplice. Mi manca un sacco perché ci conoscevamo da tanto e bene, perché prima d'essere fidanzati eravamo amici. Ma mi manca soprattutto perché era una bellissima persona. I genitori sapevano che stavamo insieme. Io già quando ero solo suo amico, andavo spesso a casa sua per guardare film e serie TV insieme a lei. La madre ci chiedeva spesso se stavamo insieme, poi quando ci fidanzammo per davvero glielo dissimo subito. La sua risposta fu molto divertente, ci disse "Era ora!" ... Quindi diciamo che li conosco anche piuttosto bene i suoi. Fu un periodo davvero troppo pesante. La sera dell'incidente fu assurda. Noi eravamo già usciti dal pub e stavamo tornando indietro per cercarle, visto che non ci rispondevano, quando il padre di lei mi chiamò dicendomi d'andare al pronto soccorso. Mi chiedeva cosa fosse successo, ma non sapevo dargli una risposta. Mi chiese perché non era con me e mi attaccò il telefono in faccia, senza nemmeno farmi rispondere. Come dargli torto, impossibile fargliene una colpa. Arrivammo sul luogo dell'incidente due minuti dopo che partí l'ambulanza, dovettimo pure tornare indietro e fare un'altra strada, perché quella era bloccata.. Al pronto soccorso trovai i genitori e la sorellina. Ci dissero che era grave. Intanto i suoi mi continuavano a chiedere perché lei non era con me, cos'era successo. Io non sapevo cosa dire, nonostante le mie risposte continuavano a chiedermi perché io fidanzato non stavo con lei che era la mia ragazza. C'erano altre due sue amiche con lei. Una stette in coma per due giorni, l'altra aveva solamente delle fratture, ma era in evidente stato di shock. Poi ci fu un po' di silenzio nella sala in cui c'era lei, sentivamo borbottare e ricordo benissimo che io sentii un infermiera dire "No, io non voglio assistere" e poco dopo uscii dalla stanza e se ne andò come una freccia. All'inizio non capivo, ma da lì a poco ci dissero che era morta. In realtà poi si scoprii che lei morì sul colpo, praticamente i medici presero tempo, giusto per far arrivare la famiglia al pronto soccorso. Fu pesante, davvero pesante. Per un paio di giorni mi presi la colpa. I genitori con cui andavo stra d'accordo non mi volevano nemmeno al funerale. Poi da quel che so intervenne lo zio di lei (che conoscevo) e li fece ragionare. Ma non li biasimo, li capisco. Mi chiesero anche scusa...
Per un annetto abbondante dopo la sua morte andai spesso a trovarli. Poi il padre di lei mi disse se per favore potevo limitare al minimo le visite, perché mi disse "Mia moglie sta iniziando adesso ad avere qualche momento durante la giornata in cui non pensa a lei. Tu gliela ricordi troppo, perché associa la tua immagine a lei" il succo del discorso fu questo. Non obbiettai.
La sorellina ai tempi aveva 14 anni, poverina lei fece pure fatica a capire cosa successe. Con lei mi sento ogni tanto. Delle volte mi chiede (al telefono) di parlare un po' della sorella. Mi è capitato di vederla in giro qualche volta ed ho sempre preso un colpo al cuore. Assomiglia un sacco alla sorella maggiore, sono due gocce d'acqua e quando l'ho vista per qualche secondo ho avuto l'impressione d'aver avuto davanti la mia cara fidanzata. Roba che in mezzo secondo il cuore inizia a battere a velocità folli. Poi ritorni con i piedi per terra e il resto della giornata è rovinato.

Io delle volte mi mangio, inghiotto, l'orgoglio pur d'andare d'accordo con le persone che amo, con la mia famiglia. Chiedo scusa quando non ho colpe o faccio cose di questo tipo. Cerco di impegnarmi al massimo perché non voglio vivere la mia vita con l'odio nel cuore. È difficile, molto difficile passare sopra a certe cose, ma almeno ci provo. Cerco sempre di vivere più con amore che con odio, perché davvero non si può mai sapere cosa può succedere. Si pensa e si spera sempre che le cose accadono agli altri, ma quando poi succedono a te ti rendi conto d'essere un essere impotente che nulla può difronte a certe cose.
 
Ultima modifica:

Fiammetta

Amazzone! Embe'. Sticazzi
Staff Forum
Vi ringrazio di cuore per i vostri messaggi.
Oscuro e Alessandra: Mi dispiace molto. So come vi sentite. I vostri messaggi sono davvero molto toccanti... In qualche modo vi sono vicino.

A me lei manca un sacco, è innegabile. Non sono un ragazzo che lo dà molto a vedere, di lei parlo davvero raramente, cerco di tenermi le cose per me, anche perché farlo a voce è sempre difficile. Viene sempre quel maledetto nodo in gola che mi blocca. Scrivere è diverso, direi più semplice. Mi manca un sacco perché ci conoscevamo da tanto e bene, perché prima d'essere fidanzati eravamo amici. Ma mi manca soprattutto perché era una bellissima persona. I genitori sapevano che stavamo insieme. Io già quando ero solo suo amico, andavo spesso a casa sua per guardare film e serie TV insieme a lei. La madre ci chiedeva spesso se stavamo insieme, poi quando ci fidanzammo per davvero glielo dissimo subito. La sua risposta fu molto divertente, ci disse "Era ora!" ... Quindi diciamo che li conosco anche piuttosto bene i suoi. Fu un periodo davvero troppo pesante. La sera dell'incidente fu assurda. Noi eravamo già usciti dal pub e stavamo tornando indietro per cercarle, visto che non ci rispondevano, quando il padre di lei mi chiamò dicendomi d'andare al pronto soccorso. Mi chiedeva cosa fosse successo, ma non sapevo dargli una risposta. Mi chiese perché non era con me e mi attaccò il telefono in faccia, senza nemmeno farmi rispondere. Come dargli torto, impossibile fargliene una colpa. Arrivammo sul luogo dell'incidente due minuti dopo che partí l'ambulanza, dovettimo pure tornare indietro e fare un'altra strada, perché quella era bloccata.. Al pronto soccorso trovai i genitori e la sorellina. Ci dissero che era grave. Intanto i suoi mi continuavano a chiedere perché lei non era con me, cos'era successo. Io non sapevo cosa dire, nonostante le mie risposte continuavano a chiedermi perché io fidanzato non stavo con lei che era la mia ragazza. C'erano altre due sue amiche con lei. Una stette in coma per due giorni, l'altra aveva solamente delle fratture, ma era in evidente stato di shock. Poi ci fu un po' di silenzio nella sala in cui c'era lei, sentivamo borbottare e ricordo benissimo che io sentii un infermiera dire "No, io non voglio assistere" e poco dopo uscii dalla stanza e se ne andò come una freccia. All'inizio non capivo, ma da lì a poco ci dissero che era morta. In realtà poi si scoprii che lei morì sul colpo, praticamente i medici presero tempo, giusto per far arrivare la famiglia al pronto soccorso. Fu pesante, davvero pesante. Per un paio di giorni mi presi la colpa. I genitori con cui andavo stra d'accordo non mi volevano nemmeno al funerale. Poi da quel che so intervenne lo zio di lei (che conoscevo) e li fece ragionare. Ma non li biasimo, li capisco. Mi chiesero anche scusa...
Per un annetto abbondante dopo la sua morte andai spesso a trovarli. Poi il padre di lei mi disse se per favore potevo limitare al minimo le visite, perché mi disse "Mia moglie sta iniziando adesso ad avere qualche momento durante la giornata in cui non pensa a lei. Tu gliela ricordi troppo, perché associa la tua immagine a lei" il succo del discorso fu questo. Non obbiettai.
La sorellina ai tempi aveva 14 anni, poverina lei fece pure fatica a capire cosa successe. Con lei mi sento ogni tanto. Delle, volte mi chiede (al telefono) di parlare un po' della sorella. Mi è capitato di vederla in giro qualche volta ed ho sempre preso un colpo al cuore. Assomiglia un sacco alla sorella maggiore, sono due gocce d'acqua e quando l'ho vista per qualche secondo ho avuto l'impressione d'aver avuto davanti la mia cara fidanzata. Roba che in mezzo secondo il cuore inizia a battere a velocità folli. Poi ritorni con i piedi per terra e il resto della giornata è rovinato.

Io delle volte mi mangio, inghiotto, l'orgoglio pur d'andare d'accordo con le persone che amo, con la mia famiglia. Chiedo scusa quando non ho colpe o faccio cose di questo tipo. Cerco di impegnarmi al massimo perché non voglio vivere la mia vita con l'odio nel cuore. È difficile, molto difficile passare sopra a certe cose, ma almeno ci provo. Cerco sempre di vivere più con amore che con odio, perché davvero non si può mai sapere cosa può succedere. Si pensa e si spera sempre che le cose accadono agli altri, ma quando poi succedono a te ti rendi conto d'essere un essere impotente che nulla può difronte a certe cose.
Sei un ragazzo veramente profondo, nonché mi sbagliavo su di te :)
 

Fiammetta

Amazzone! Embe'. Sticazzi
Staff Forum
Ti sbagliavi su di me? Ho dato un impressione così brutta all'inizio? Io non ricordo litigi con te...
E' t9 che si fa bellamente i cacchi suoi ah ah ah
Volevo dire che dai primi tuoi post ho avuto una ottima opinione su di te che va rafforzandosi :)
 

Nobody

Utente di lunga data
Vi ringrazio di cuore per i vostri messaggi.
Oscuro e Alessandra: Mi dispiace molto. So come vi sentite. I vostri messaggi sono davvero molto toccanti... In qualche modo vi sono vicino.

A me lei manca un sacco, è innegabile. Non sono un ragazzo che lo dà molto a vedere, di lei parlo davvero raramente, cerco di tenermi le cose per me, anche perché farlo a voce è sempre difficile. Viene sempre quel maledetto nodo in gola che mi blocca. Scrivere è diverso, direi più semplice. Mi manca un sacco perché ci conoscevamo da tanto e bene, perché prima d'essere fidanzati eravamo amici. Ma mi manca soprattutto perché era una bellissima persona. I genitori sapevano che stavamo insieme. Io già quando ero solo suo amico, andavo spesso a casa sua per guardare film e serie TV insieme a lei. La madre ci chiedeva spesso se stavamo insieme, poi quando ci fidanzammo per davvero glielo dissimo subito. La sua risposta fu molto divertente, ci disse "Era ora!" ... Quindi diciamo che li conosco anche piuttosto bene i suoi. Fu un periodo davvero troppo pesante. La sera dell'incidente fu assurda. Noi eravamo già usciti dal pub e stavamo tornando indietro per cercarle, visto che non ci rispondevano, quando il padre di lei mi chiamò dicendomi d'andare al pronto soccorso. Mi chiedeva cosa fosse successo, ma non sapevo dargli una risposta. Mi chiese perché non era con me e mi attaccò il telefono in faccia, senza nemmeno farmi rispondere. Come dargli torto, impossibile fargliene una colpa. Arrivammo sul luogo dell'incidente due minuti dopo che partí l'ambulanza, dovettimo pure tornare indietro e fare un'altra strada, perché quella era bloccata.. Al pronto soccorso trovai i genitori e la sorellina. Ci dissero che era grave. Intanto i suoi mi continuavano a chiedere perché lei non era con me, cos'era successo. Io non sapevo cosa dire, nonostante le mie risposte continuavano a chiedermi perché io fidanzato non stavo con lei che era la mia ragazza. C'erano altre due sue amiche con lei. Una stette in coma per due giorni, l'altra aveva solamente delle fratture, ma era in evidente stato di shock. Poi ci fu un po' di silenzio nella sala in cui c'era lei, sentivamo borbottare e ricordo benissimo che io sentii un infermiera dire "No, io non voglio assistere" e poco dopo uscii dalla stanza e se ne andò come una freccia. All'inizio non capivo, ma da lì a poco ci dissero che era morta. In realtà poi si scoprii che lei morì sul colpo, praticamente i medici presero tempo, giusto per far arrivare la famiglia al pronto soccorso. Fu pesante, davvero pesante. Per un paio di giorni mi presi la colpa. I genitori con cui andavo stra d'accordo non mi volevano nemmeno al funerale. Poi da quel che so intervenne lo zio di lei (che conoscevo) e li fece ragionare. Ma non li biasimo, li capisco. Mi chiesero anche scusa...
Per un annetto abbondante dopo la sua morte andai spesso a trovarli. Poi il padre di lei mi disse se per favore potevo limitare al minimo le visite, perché mi disse "Mia moglie sta iniziando adesso ad avere qualche momento durante la giornata in cui non pensa a lei. Tu gliela ricordi troppo, perché associa la tua immagine a lei" il succo del discorso fu questo. Non obbiettai.
La sorellina ai tempi aveva 14 anni, poverina lei fece pure fatica a capire cosa successe. Con lei mi sento ogni tanto. Delle volte mi chiede (al telefono) di parlare un po' della sorella. Mi è capitato di vederla in giro qualche volta ed ho sempre preso un colpo al cuore. Assomiglia un sacco alla sorella maggiore, sono due gocce d'acqua e quando l'ho vista per qualche secondo ho avuto l'impressione d'aver avuto davanti la mia cara fidanzata. Roba che in mezzo secondo il cuore inizia a battere a velocità folli. Poi ritorni con i piedi per terra e il resto della giornata è rovinato.

Io delle volte mi mangio, inghiotto, l'orgoglio pur d'andare d'accordo con le persone che amo, con la mia famiglia. Chiedo scusa quando non ho colpe o faccio cose di questo tipo. Cerco di impegnarmi al massimo perché non voglio vivere la mia vita con l'odio nel cuore. È difficile, molto difficile passare sopra a certe cose, ma almeno ci provo. Cerco sempre di vivere più con amore che con odio, perché davvero non si può mai sapere cosa può succedere. Si pensa e si spera sempre che le cose accadono agli altri, ma quando poi succedono a te ti rendi conto d'essere un essere impotente che nulla può difronte a certe cose.
Sei veramente una bella persona, ma davvero! :up:
 

banshee

The Queen
sheva...

:abbraccio:

immagino ti sia venuto il desiderio di scriverlo perchè ti ha riacceso qualcosa dentro la tragedia spagnola. se così fosse, capisco. la mia migliore amica dei tempi delle medie, e del liceo, all'università non ci è arrivata.

ti mando un abbraccio grande
 

oscuro

Utente di lunga data
Si

Vi ringrazio di cuore per i vostri messaggi.
Oscuro e Alessandra: Mi dispiace molto. So come vi sentite. I vostri messaggi sono davvero molto toccanti... In qualche modo vi sono vicino.

A me lei manca un sacco, è innegabile. Non sono un ragazzo che lo dà molto a vedere, di lei parlo davvero raramente, cerco di tenermi le cose per me, anche perché farlo a voce è sempre difficile. Viene sempre quel maledetto nodo in gola che mi blocca. Scrivere è diverso, direi più semplice. Mi manca un sacco perché ci conoscevamo da tanto e bene, perché prima d'essere fidanzati eravamo amici. Ma mi manca soprattutto perché era una bellissima persona. I genitori sapevano che stavamo insieme. Io già quando ero solo suo amico, andavo spesso a casa sua per guardare film e serie TV insieme a lei. La madre ci chiedeva spesso se stavamo insieme, poi quando ci fidanzammo per davvero glielo dissimo subito. La sua risposta fu molto divertente, ci disse "Era ora!" ... Quindi diciamo che li conosco anche piuttosto bene i suoi. Fu un periodo davvero troppo pesante. La sera dell'incidente fu assurda. Noi eravamo già usciti dal pub e stavamo tornando indietro per cercarle, visto che non ci rispondevano, quando il padre di lei mi chiamò dicendomi d'andare al pronto soccorso. Mi chiedeva cosa fosse successo, ma non sapevo dargli una risposta. Mi chiese perché non era con me e mi attaccò il telefono in faccia, senza nemmeno farmi rispondere. Come dargli torto, impossibile fargliene una colpa. Arrivammo sul luogo dell'incidente due minuti dopo che partí l'ambulanza, dovettimo pure tornare indietro e fare un'altra strada, perché quella era bloccata.. Al pronto soccorso trovai i genitori e la sorellina. Ci dissero che era grave. Intanto i suoi mi continuavano a chiedere perché lei non era con me, cos'era successo. Io non sapevo cosa dire, nonostante le mie risposte continuavano a chiedermi perché io fidanzato non stavo con lei che era la mia ragazza. C'erano altre due sue amiche con lei. Una stette in coma per due giorni, l'altra aveva solamente delle fratture, ma era in evidente stato di shock. Poi ci fu un po' di silenzio nella sala in cui c'era lei, sentivamo borbottare e ricordo benissimo che io sentii un infermiera dire "No, io non voglio assistere" e poco dopo uscii dalla stanza e se ne andò come una freccia. All'inizio non capivo, ma da lì a poco ci dissero che era morta. In realtà poi si scoprii che lei morì sul colpo, praticamente i medici presero tempo, giusto per far arrivare la famiglia al pronto soccorso. Fu pesante, davvero pesante. Per un paio di giorni mi presi la colpa. I genitori con cui andavo stra d'accordo non mi volevano nemmeno al funerale. Poi da quel che so intervenne lo zio di lei (che conoscevo) e li fece ragionare. Ma non li biasimo, li capisco. Mi chiesero anche scusa...
Per un annetto abbondante dopo la sua morte andai spesso a trovarli. Poi il padre di lei mi disse se per favore potevo limitare al minimo le visite, perché mi disse "Mia moglie sta iniziando adesso ad avere qualche momento durante la giornata in cui non pensa a lei. Tu gliela ricordi troppo, perché associa la tua immagine a lei" il succo del discorso fu questo. Non obbiettai.
La sorellina ai tempi aveva 14 anni, poverina lei fece pure fatica a capire cosa successe. Con lei mi sento ogni tanto. Delle volte mi chiede (al telefono) di parlare un po' della sorella. Mi è capitato di vederla in giro qualche volta ed ho sempre preso un colpo al cuore. Assomiglia un sacco alla sorella maggiore, sono due gocce d'acqua e quando l'ho vista per qualche secondo ho avuto l'impressione d'aver avuto davanti la mia cara fidanzata. Roba che in mezzo secondo il cuore inizia a battere a velocità folli. Poi ritorni con i piedi per terra e il resto della giornata è rovinato.

Io delle volte mi mangio, inghiotto, l'orgoglio pur d'andare d'accordo con le persone che amo, con la mia famiglia. Chiedo scusa quando non ho colpe o faccio cose di questo tipo. Cerco di impegnarmi al massimo perché non voglio vivere la mia vita con l'odio nel cuore. È difficile, molto difficile passare sopra a certe cose, ma almeno ci provo. Cerco sempre di vivere più con amore che con odio, perché davvero non si può mai sapere cosa può succedere. Si pensa e si spera sempre che le cose accadono agli altri, ma quando poi succedono a te ti rendi conto d'essere un essere impotente che nulla può difronte a certe cose.

Quello che hai capito tu a 24 anni a me è toccato capirlo...dopo i 30.Non mi è stato insegnato a vivere con amore,ho smesso doopo troppi anni di vivere con odio.
Sono comunque crudo,primo con me stesso...
Sei sulla buona strada,purtroppo ne avrei altre di storie come quella che ho raccontato,la vita,il mio lavoro,è andata così.Coraggio vaia vanti così.
 

Sheva07

Utente di lunga data
Sei veramente una bella persona, ma davvero! :up:
Troppo gentile!


sheva...

:abbraccio:

immagino ti sia venuto il desiderio di scriverlo perchè ti ha riacceso qualcosa dentro la tragedia spagnola. se così fosse, capisco. la mia migliore amica dei tempi delle medie, e del liceo, all'università non ci è arrivata.

ti mando un abbraccio grande
Esatto. La tragedia di pochi giorni fa in Spagna ha riacceso il ricordo di quella sera. È straziante sapere come si sentiranno le famiglie e gli amici di quelle giovani ragazze. Mi dispiace molto per la tua amica, ma anche per te. Perché in fin dei conti pure tu devi convivere con la scomparsa prematura di una persona a te cara e non è affatto semplice.

Quello che hai capito tu a 24 anni a me è toccato capirlo...dopo i 30.Non mi è stato insegnato a vivere con amore,ho smesso doopo troppi anni di vivere con odio.
Sono comunque crudo,primo con me stesso...
Sei sulla buona strada,purtroppo ne avrei altre di storie come quella che ho raccontato,la vita,il mio lavoro,è andata così.Coraggio vaia vanti così.
Penso che la maturazione sia una delle cose più soggettive di questo mondo. Ogni vita ha i suoi perché e dietro a questi ci sono legati un sacco di fattori. Io posso esser maturato prima su una cosa, ma tu puoi aver capito prima altre cose. Ognuno ha i suoi tempi, perché ognuno ha la sua vita. Io sono stato fortunato! Sono cresciuto in una famiglia normale (aldilà degli scazzi con mamma) non sono cresciuto in brutte vie e nell'età adolescenziale non ho praticamente mai avuto a che fare con la cosiddetta brutta gente. Non sono un borghese, la mia famiglia non è mai stata ricca, ne benestante. Non sono nemmeno una persona con la puzza sotto il naso. Solo un ragazzo normale, credo.

A me spiace leggere che hai vissuto tante brutte storie, perché ti si attaccano tutte dentro e comunque penso che ti tirino via qualcosa. Non so di preciso cosa, ma in qualche modo ti segnano in un modo indelebile.
 

Sheva07

Utente di lunga data
E' t9 che si fa bellamente i cacchi suoi ah ah ah
Volevo dire che dai primi tuoi post ho avuto una ottima opinione su di te che va rafforzandosi :)
Ahaha ok! Tranquilla allora! Io stavo ripensando ai miei primi messaggi e infatti non riuscivo a capire ahaha. Grazie comunque per la spiegazione e per il resto :)
 

oscuro

Utente di lunga data
Si

Troppo gentile!




Esatto. La tragedia di pochi giorni fa in Spagna ha riacceso il ricordo di quella sera. È straziante sapere come si sentiranno le famiglie e gli amici di quelle giovani ragazze. Mi dispiace molto per la tua amica, ma anche per te. Perché in fin dei conti pure tu devi convivere con la scomparsa prematura di una persona a te cara e non è affatto semplice.



Penso che la maturazione sia una delle cose più soggettive di questo mondo. Ogni vita ha i suoi perché e dietro a questi ci sono legati un sacco di fattori. Io posso esser maturato prima su una cosa, ma tu puoi aver capito prima altre cose. Ognuno ha i suoi tempi, perché ognuno ha la sua vita. Io sono stato fortunato! Sono cresciuto in una famiglia normale (aldilà degli scazzi con mamma) non sono cresciuto in brutte vie e nell'età adolescenziale non ho praticamente mai avuto a che fare con la cosiddetta brutta gente. Non sono un borghese, la mia famiglia non è mai stata ricca, ne benestante. Non sono nemmeno una persona con la puzza sotto il naso. Solo un ragazzo normale, credo.

A me spiace leggere che hai vissuto tante brutte storie, perché ti si attaccano tutte dentro e comunque penso che ti tirino via qualcosa. Non so di preciso cosa, ma in qualche modo ti segnano in un modo indelebile.
Io son cresciuto in un bel posto,famiglia normale,è che a 4 anni già uscivo di casa perchè mio padre mi imponeva di mettermi il pigiama....ci sono nato così.....Le brutte storie,son le storie che vive chi è cresiuto in strada,chi ha scelto un lavoro a contatto con la gente,non sempre è bella la gente.....
Si, hai ragione ti tirano via tante cose,i sogni,una parte di ideali,l'idealizzare le cose,le persone,ti indurisci,non è quello che ti avevano insegnato la vita,non è quello che pensavi che fosse la vita......Non rinnego nulla,ho scelto io di viverle le storie brutte,forse pensavo di meritarle,o forse son proprio le storie brutte che scglievano me,fatto sta che io sono l'unico responsabile della mia vita,delle mie scelte...è andata così.Per adesso sono in pace e in equilibrio,incomincio le mie giornate con un pensiero a chi non c'è più e tanto mi mancherà per sempre.
 

Nocciola

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Leggo solo ora
Ti capisco. Ho perso la mia migliore amica, quella che è come una sorella, sposate nello stesso anno, figli nello stesso anno. Tutto sempre insieme. 2/3 telefonate al giorno.
Ci siamo salutate la domenica sera, il lunedì si è sentita male, è morta 6 giorni dopo.
Passano gli anni ma non c'è giorno che io non pensi a lei. Le foto dei suoi figli ormai grandi su Fb, il tatuaggio che ho fatto con un animaletto che lei adorava, il suo numero di cellulare ancora salvato nonostante abbia cambiato 3 o 4 cellulari
Per un anno ho fatto il suo numero non so quante volte come se la mente mi impedisse di credere che davvero non ci fosse piu.
Sento ancora i suoi ogni tanto ma è doloroso per entrambi.
Per non parlare delle cresime e comunioni dei figli...
 
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