Minerva
io
più grave è l'esclusione dell'altro e più c'è da chiedersene il perché. uno dei problemi più ricorrenti immagino sia quando uno dei due genitori latita e non ha costruito un rapporto soddisfacente con il figlio.Ma no. Può essere il termine che dà fastidio (a me no, ne capisco il senso perché l'ho provato, ma tant'è).
Comunque si può sostituire la parola inculata con inganno. Anche se cambia la prospettiva, e diventa più che altro quella del figlio a posteriori. Che dopo anni magari in certi casi può capire che trattavasi di un inganno a fin di bene. Credo che in questo senso la inchiappettata sia e resti tale solo nei confronti del coniuge. Poi la realtà è un po' più avariata e variegata. E può spaziare dal "per favore non dire a papà del 4 preso in matematica" per arrivare magari alla confidenza "da figlia a madre", o altro. Credo che dove prevalga una scelta di condivisione di una sfera legittima di intimità piuttosto che una scelta di esclusione dell'altro si possa accogliere la richiesta di riservatezza. Nascondere il 4 in matematica in me ad esempio sortirebbe invece una risposta negativa.
per quantità e qualità del tempo che si ha a disposizione e la voglia di passarlo con sostanza.che non è affatto così scontato quando c'è gente che preferisce fare mille altre cose