Rabarbaro

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Innominata

Utente che predica bene
In pratica a te piace il mezzo più che il messaggio in sè.

Che il messaggio del clamoroso nonsense della commedia umana spiazzi puo' frastornare e quindi non piacere; in questo caso il mezzo lo trovo in qualche modo formidabile. Ricorrere a metafore come "la gozzoviglia delle svenevolezze" ,o, spingendosi nel collegamento botanico per rappresentare certi comportamenti, dire "sfoderare il platano" o "arieggiare la petunia", mi pare un omaggio di collegamento trasversale al mondo-universo, per quanto valoroso o barbino e spesso incomprensibile come le sue locuzioni sia. E mi piace, si'.
 

Innominata

Utente che predica bene
Questo e' il vero dono della sintesi!
Jb ha il dono della sintesi non oltre sintetizzabile. Dissacrando priva degli orpelli e arriva al nucleo irredimibile, quello nascosto, la verita' nucleare che, se fosse nuda e cruda, sarebbe cosi'. Per fortunala verita' poi si nutre e si veste e si accudisce e giustamente diventastoria piu' articolata, ma il suo e' un altro modo di additare la commedia umana.
 

Joey Blow

Escluso
Che il messaggio del clamoroso nonsense della commedia umana spiazzi puo' frastornare e quindi non piacere; in questo caso il mezzo lo trovo in qualche modo formidabile. Ricorrere a metafore come "la gozzoviglia delle svenevolezze" ,o, spingendosi nel collegamento botanico per rappresentare certi comportamenti, dire "sfoderare il platano" o "arieggiare la petunia", mi pare un omaggio di collegamento trasversale al mondo-universo, per quanto valoroso o barbino e spesso incomprensibile come le sue locuzioni sia. E mi piace, si'.
In media io quando leggo cerco concetti. Gli esercizi di stile francemente non mi interessano. E puttanate tipo "nonsense della commedia umana" scritte da chi non solo ne è parte integrante ma anche una di quelle parti che la rendono, eventualmente, grottesca mi fa pure abbastanza schifo. Parlo di Rabarbaro e non di te.
 

Joey Blow

Escluso
Jb ha il dono della sintesi non oltre sintetizzabile. Dissacrando priva degli orpelli e arriva al nucleo irredimibile, quello nascosto, la verita' nucleare che, se fosse nuda e cruda, sarebbe cosi'. Per fortunala verita' poi si nutre e si veste e si accudisce e giustamente diventastoria piu' articolata, ma il suo e' un altro modo di additare la commedia umana.
E quindi preferisci la leggenda al fatto. Basta che sia orpellata a tuo gradimento.
 

Divì

Utente senza meta
Jb ha il dono della sintesi non oltre sintetizzabile. Dissacrando priva degli orpelli e arriva al nucleo irredimibile, quello nascosto, la verita' nucleare che, se fosse nuda e cruda, sarebbe cosi'. Per fortunala verita' poi si nutre e si veste e si accudisce e giustamente diventastoria piu' articolata, ma il suo e' un altro modo di additare la commedia umana.
Concordo. E concordo anche che quel che si mette in scena qui alla fin fine e' piu' spesso commedia che tragedia.... :D
 

Innominata

Utente che predica bene
E quindi preferisci la leggenda al fatto. Basta che sia orpellata a tuo gradimento.
Ma no, sto dicendo che fatti e leggende mi piacciono orpellati e anche deprivati brutalmente dagli orpelli, come accade nel tuo caso. Nel tuo caso spesso non e' mero insulto (quando sei in forma), nel caso di Rabarbaro non l'ho mai trovato mero orpello, anzi.
 

ologramma

Utente di lunga data
Ma no, sto dicendo che fatti e leggende mi piacciono orpellati e anche deprivati brutalmente dagli orpelli, come accade nel tuo caso. Nel tuo caso spesso non e' mero insulto (quando sei in forma), nel caso di Rabarbaro non l'ho mai trovato mero orpello, anzi.
Lo credo ti esprimi quasi come lui , ci arzigogolate sopra ma come dimo a roma e penso anche tu " ma parla come magni"!!!!!!!!!
 

free

Escluso
In media io quando leggo cerco concetti. Gli esercizi di stile francemente non mi interessano. E puttanate tipo "nonsense della commedia umana" scritte da chi non solo ne è parte integrante ma anche una di quelle parti che la rendono, eventualmente, grottesca mi fa pure abbastanza schifo. Parlo di Rabarbaro e non di te.
secondo me, parlando in generale, se invece ci si mette anche il narratore nella commedia umana, ovvero se ride anch'egli di se stesso cogliendo le bizzarrie dei casi della vita, il risultato può rimanere grottesco ma apprezzabilissimo
 

Joey Blow

Escluso
Ma no, sto dicendo che fatti e leggende mi piacciono orpellati e anche deprivati brutalmente dagli orpelli, come accade nel tuo caso. Nel tuo caso spesso non e' mero insulto (quando sei in forma), nel caso di Rabarbaro non l'ho mai trovato mero orpello, anzi.
A) io sono sempre in forma (...) e B) Rabarbaro è tutto orpello, dove tutto vuol dire proprio tutto.
 

Joey Blow

Escluso
secondo me, parlando in generale, se invece ci si mette anche il narratore nella commedia umana, ovvero se ride anch'egli di se stesso cogliendo le bizzarrie dei casi della vita, il risultato può rimanere grottesco ma apprezzabilissimo
Non nello specifico di Rabarbaro, no. Eventualmente. Se poi parliamo in generale ovvio che è come dici tu.
 

Innominata

Utente che predica bene
Lo credo ti esprimi quasi come lui , ci arzigogolate sopra ma come dimo a roma e penso anche tu " ma parla come magni"!!!!!!!!!
E se deve vede' in effetti come magno io:D, potrei nutrirmi di membrane di pipistrello:eek:. Il bello è che ognuno ricorre al proprio corredo biologico, biografico, culturale, storico, sensoriale, affettivo ecc. per dire quello che vuole o vorrebbe dire...c'è chi ci arriva per vie traverse, chi per direttissima, chi andando a ritroso recuperando a grandi braccia tutto quello che trova e ritrova, chi spigolando, chi riprendendo un libro, chi bevendo birra e chi tisane di finocchio. Nessun modo è meglio o peggio (io, per esempio, potrei avere, e parlo del mio e solo mio caso, una iperlessicalità autistica, visto che nei geni ho dei mescoloni:D), ma nel caso di Rabarbaro se ti dai la pena di sbrogliare il gomitolo, dipanare la sintassi, scostare a destra e a manca come quando entri in una soffitta e ti meravigli di quanta roba sempre dotata di vita autonoma c'è anche se sembra un casino, il bandolo lo trovi. Mi dirai, e quanta fatica devo fare a fare tutte 'ste ricognizioni qua e là per andare a scovare il bandolo? Be', ma se ci pensi (tu ipotetico) nella vita più o meno fai questo. I nonsense e le ridde e le sarabande e i mulinelli in cui spesso non capiamo un ca... ci sono e lui li rappresenta, anche nel loro grottesco e sovrastrutturato, e il modo in cui li rappresenta a me fa piacere:up:.
 

Joey Blow

Escluso
E se deve vede' in effetti come magno io:D, potrei nutrirmi di membrane di pipistrello:eek:. Il bello è che ognuno ricorre al proprio corredo biologico, biografico, culturale, storico, sensoriale, affettivo ecc. per dire quello che vuole o vorrebbe dire...c'è chi ci arriva per vie traverse, chi per direttissima, chi andando a ritroso recuperando a grandi braccia tutto quello che trova e ritrova, chi spigolando, chi riprendendo un libro, chi bevendo birra e chi tisane di finocchio. Nessun modo è meglio o peggio (io, per esempio, potrei avere, e parlo del mio e solo mio caso, una iperlessicalità autistica, visto che nei geni ho dei mescoloni:D), ma nel caso di Rabarbaro se ti dai la pena di sbrogliare il gomitolo, dipanare la sintassi, scostare a destra e a manca come quando entri in una soffitta e ti meravigli di quanta roba sempre dotata di vita autonoma c'è anche se sembra un casino, il bandolo lo trovi. Mi dirai, e quanta fatica devo fare a fare tutte 'ste ricognizioni qua e là per andare a scovare il bandolo? Be', ma se ci pensi (tu ipotetico) nella vita più o meno fai questo. I nonsense e le ridde e le sarabande e i mulinelli in cui spesso non capiamo un ca... ci sono e lui li rappresenta, anche nel loro grottesco e sovrastrutturato, e il modo in cui li rappresenta a me fa piacere:up:.
Ma ti ha appena scritto "parla come magni", su. Tu non magni mica così. Innominata alla fine il bandolo della matassa dei discorsi di Rabararo è, al più, risibile nove volte su dieci di quell'una in cui lo leggo. La fiera dell'ovvio. Quindi ne deduco che oltre a piacerti gli orpelli ti titillano anche le ovvietà, dove per ovvietà intendo superficialità assortite che non necessiterebbero per loro stessa, intrinseca natura, di chissà quale paradigma esplicativo.
 

Innominata

Utente che predica bene
Ma ti ha appena scritto "parla come magni", su. Tu non magni mica così. Innominata alla fine il bandolo della matassa dei discorsi di Rabararo è, al più, risibile nove volte su dieci di quell'una in cui lo leggo. La fiera dell'ovvio. Quindi ne deduco che oltre a piacerti gli orpelli ti titillano anche le ovvietà, dove per ovvietà intendo superficialità assortite che non necessiterebbero per loro stessa, intrinseca natura, di chissà quale paradigma esplicativo.
Sì, le ovvietà mi piacciono, specialmente se illuminate (vengono illuminate). Alla fin fine l'ovvio è una struttura portante mica di trascurabili proporzioni nel mondo. Se per illuminarlo o additarlo o dissacrarlo si usano le luminarie ben venga, poi c'è chi per rappresentare l'ovvio spegne la luce sulle bardature e sugli ammennicoli umani che ci sono sopra e intorno come fai tu, per lasciare l'ovvio tremolante e spogliato delle umane carabattole (egregiamente rappresentate e descritte da Rabarbaro invece) alla luce di uno stoppino, ma è un sistema stilistico-espressivo diverso lontano dalla "superficialità".
 

free

Escluso
Non nello specifico di Rabarbaro, no. Eventualmente. Se poi parliamo in generale ovvio che è come dici tu.

boh, non è mica detto, ad es. lui potrebbe essere uno dei protagonisti, autooccultatosi, della commedia, oppure di fatti analoghi che gliela ricordano, chissà...ci sarebbe una logica
 

drusilla

Drama Queen
D'altronde già nel Barocco litigavano concettisti e culteranisti.....
 

lolapal

Utente reloaded
E se deve vede' in effetti come magno io:D, potrei nutrirmi di membrane di pipistrello:eek:. Il bello è che ognuno ricorre al proprio corredo biologico, biografico, culturale, storico, sensoriale, affettivo ecc. per dire quello che vuole o vorrebbe dire...c'è chi ci arriva per vie traverse, chi per direttissima, chi andando a ritroso recuperando a grandi braccia tutto quello che trova e ritrova, chi spigolando, chi riprendendo un libro, chi bevendo birra e chi tisane di finocchio. Nessun modo è meglio o peggio (io, per esempio, potrei avere, e parlo del mio e solo mio caso, una iperlessicalità autistica, visto che nei geni ho dei mescoloni:D), ma nel caso di Rabarbaro se ti dai la pena di sbrogliare il gomitolo, dipanare la sintassi, scostare a destra e a manca come quando entri in una soffitta e ti meravigli di quanta roba sempre dotata di vita autonoma c'è anche se sembra un casino, il bandolo lo trovi. Mi dirai, e quanta fatica devo fare a fare tutte 'ste ricognizioni qua e là per andare a scovare il bandolo? Be', ma se ci pensi (tu ipotetico) nella vita più o meno fai questo. I nonsense e le ridde e le sarabande e i mulinelli in cui spesso non capiamo un ca... ci sono e lui li rappresenta, anche nel loro grottesco e sovrastrutturato, e il modo in cui li rappresenta a me fa piacere:up:.
Quoto, soprattutto il neretto.
Aggiungo un'osservazione abbastanza banale, ma parlando di Rabarbaro e del suo stile, scrivete tutti con una certa attenzione per il vocaboli e la forma... :D
 

Fantastica

Utente di lunga data
Egregiamente si è espressa Innominata nella diatriba con JB, ma vorrei dire a JB che, salvo alcuni post dove Rabarbaro si lascia prendere da una specie di furia nominalistica -un disturbo compulsivo, che forse serve ad aprire qualche valvola del suo circonvoluto elegante cerebro-, nello stile di una persona c'è intera la persona.

Chi è disponibile all'ascolto è pure disponibile alla lettura, e leggere ciò che scrive Rabarbaro significa lasciarsi portare dentro un mondo possibile veramente incantato, nel senso che incanta e anche che talvolta va in loop (ma in quest'ultimo caso le fioriture del linguaggio s'apprezzano come gioco senza posta nella loro vacua nudità zen, e sono belle pure quelle, per chi sa apprezzarle, come Innominata e me e credo anche la Sbri).

Nel resto -non poco- dei suoi messaggi c'è invece un animo che si squaderna, il suo, che è impossibile non cogliere come limpido, onesto, lucido, profondo e soprattutto mite, comprensivo e -in modo originale- assai più affettuoso, per quanto acutamente critico, degli emoticon di abbracci che si sprecano ovunque.

Immagino che a lui non importi che lo si legga, però volevo spiegare perché per me la sua perdita sarebbe stata gravissima. Sarà che la mia è una formazione di un certo tipo, sarà che non mi accontento delle superfici su cui brillano facili scintille, sarà che sono deformata da un'abitudine centenaria alla lettura come assimilazione, ma le infiorettature, i decori di certi messaggi di Rabarbaro non sono decori, non sono ornamenti, non sono infiorettature, cioè cose superflue che nascondono un nocciolo che si potrebbe buttare sul piatto direttamente; non sono cioè giri di parole; sono rappresentazioni profonde, spesso ironiche e vivaci, talvolta dolenti e malinconiche, di ciò che un'intelligenza umana -e non robotica o bambolesca o bamboleggiante o mascherata da commedia dell'arte o da fiera delle vanità o da fiera tout-court- può arrivare a comprendere.
La sua è letteratura. Se non piace il genere, non piace. Nessuna colpa, nessun merito. Ma nella letteratura c'è molta più verità che nella realtà.

INFINE, voglio chiedere scusa, anche se non sono scusabile. Mi vergogno dell'infantile impulsività che ho dimostrato ieri.
Ma sono infantile, e chi non è troppo severo forse potrà scusarmi.
 
Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.
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