Si è dura perché prendi ancor più consapevolezza che è finita e questa fine è un fallimento ed un guardarsi allo specchio oltre a domandarti come hai fatto a sbagliare in questo modo a dare la tua vita ad una persona che scoprì forse per la prima volta . Questa mattina sono andato in reparto mi volevo sentire utile mi dà così tanto in cambio !
Già, a me risvegliarmi, quando intorno la situazione fa schifo, è come rientrare dopo aver preso pausa. E di solito la realtà arriva addosso spesso ancora più dura di quel che è.
E' uno degli inganni che fa la mente, sadica...pugno in faccia e vediamo se ti rialzi...come una ennesima prova di esistenza e forza.
Quello specchio adesso è importante...adesso fa male, senti il fallimento, vedi che hai sbagliato. Si tende ad assolutizzare. Sbagliato tutto. Niente da salvare.
Ecco..io credo sia importante rimanerci un bel po' davanti a quello specchio, tutto il tempo che serve, senza forzare...fino a quando questa situazione prenderà la sua forma reale.
Quando la delusione sarà legata ai fatti soltanto, e non ai fatti e alle aspettative connesse.
Quando il fallimento avrà preso posizione nella differenziazione dall'altro e le responsabilità saran state ri-distribuite.
L'aver sbagliato prenderà a sua volta una posizione meglio definita, e gli errori diventeranno punti fermi per apprendere cose nuove.
Quando la rabbia non coprirà il dolore e il dolore potrà fluire fuori. Semplicemente.
Vista da qui, e so che da dentro non serve a niente, quello che è accaduto ha anche il risvolto dell'opportunità.
Per te. Per conoscerti meglio. Per capire cosa avevi davanti agli occhi che non ti ha permesso di vedere Lei.
E non mi riferisco ad un non vedere che vuol giudicare o colpevolizzare te.
Ma se lei si è nascosta, tu non ti sei accorto che lei si stava nascondendo.
Non hai "visto" i piccoli campanelli che parlavano del nascondimento.
E ripeto, non è per darti colpe o per addossarti responsabilità.
E per conoscere meglio te. E le dinamiche che ti han portato a non vederla. Convinto di conoscerla.
E serve a te, ri-conoscere questi tuoi punti bui.
Perchè il rischio, se non li impari, è che potresti ripetere gli stessi errori in futuro o rimanere bloccato dalla paura di ripeterli.
Non pensi?
Aveva scritto un utente, [MENTION=6314]Juanpalambrond[/MENTION] con una storia che credo somigli alla tua per diversi aspetti...prova a cercare la sua storia, penso la potresti trovare molto interessante.
Se posso permettermi...il lavoro è un ottimo anestetico...usalo con cautela, sai meglio di me, mi sa, degli effetti dell'assuefazione

(io posso dirti, se vorrai, di come l'usare il lavoro come identità primaria porti scompensi non indifferenti nel resto dell'identità..specialmente quando l'identità lavorativa è legata ad una professionalità che si occupa di Cura e di assunzione di responsabilità dell'altro).
...cerca di non perdere questa opportunità per incontrarti
