aristocat
Utente iperlogica
Ennesima riflessione sulla convenienza del restare assieme "nonostante".
Per i figli.
Qui spesso ci si stupisce se qualcuno sceglie di stringere i denti e continuare a soffrire con il marito/moglie, "perché ci sono i figli" (per semplificare tolgo di mezzo ogni altro motivo di convenienza come mutuo, apparenze sociali, ecc.). Vedi il caso di KGB et similia.
Io non posso fare altro che dare il punto di vista di una figlia. Io mi sono accorta benissimo sia quando le cose andavano splendidamente tra mamma e papà (infanzia), pur con una certa ristrettezza di mezzi, sia quando il rapporto si è logorato e un po' deteriorato negli anni (nonostante la risoluzione di ogni problematica economica).
Ancora oggi, però, non so dire che cosa sarebbe stato meglio per i miei. A parte i sentimenti sfumati col tempo, restava in loro la convinzione che la famiglia andava sempre salvaguardata; per parafrasare un celebre spot, "una famiglia è per sempre". Credo che entrambi sarebbero andati in tribunale solo per motivi concreti gravissimi, cioé di vita o di morte. Difficilmente una separazione avrebbe potuto rappresentare la panacea di tutto, almeno per loro.
Io, per esempio, so di essere diversa, probabilmente mi farei meno scrupoli. Però devo ancora passarci in realtà da quel guado, quindi il mio è un ragionamento molto teorico. Comunque, per averlo vissuto, so che un figlio si accorge sempre di tutto. Per me è inutile pensare che se resto insieme con mio marito pur non amandolo, poi mio figlio non se ne accorgerà.
Voi come la vedete?
Per i figli.
Qui spesso ci si stupisce se qualcuno sceglie di stringere i denti e continuare a soffrire con il marito/moglie, "perché ci sono i figli" (per semplificare tolgo di mezzo ogni altro motivo di convenienza come mutuo, apparenze sociali, ecc.). Vedi il caso di KGB et similia.
Io non posso fare altro che dare il punto di vista di una figlia. Io mi sono accorta benissimo sia quando le cose andavano splendidamente tra mamma e papà (infanzia), pur con una certa ristrettezza di mezzi, sia quando il rapporto si è logorato e un po' deteriorato negli anni (nonostante la risoluzione di ogni problematica economica).
Ancora oggi, però, non so dire che cosa sarebbe stato meglio per i miei. A parte i sentimenti sfumati col tempo, restava in loro la convinzione che la famiglia andava sempre salvaguardata; per parafrasare un celebre spot, "una famiglia è per sempre". Credo che entrambi sarebbero andati in tribunale solo per motivi concreti gravissimi, cioé di vita o di morte. Difficilmente una separazione avrebbe potuto rappresentare la panacea di tutto, almeno per loro.
Io, per esempio, so di essere diversa, probabilmente mi farei meno scrupoli. Però devo ancora passarci in realtà da quel guado, quindi il mio è un ragionamento molto teorico. Comunque, per averlo vissuto, so che un figlio si accorge sempre di tutto. Per me è inutile pensare che se resto insieme con mio marito pur non amandolo, poi mio figlio non se ne accorgerà.
Voi come la vedete?