No ho capito la metafora, che poi tanto metafora non è. Lupi e pecore non van bene insieme. Tanto più se consideriamo un animale selvatico con degli animali allevati e contenuti in un recinto che non contempli l'esistenza del lupo.
Ma se vogliamo parlare di animali applicati all'uomo possiamo al massimo vedere dei riflessi comportamentali di svariati animali dentro ognuno di noi, se li conosciamo.
Se chiedi ad una persona che animale si sente in genere vengono fuori tutti nomi di predatori: leone, tigre, lupo, orso, lince, squalo, aquila. Al massimo una bambina potrebbe dirti farfalla. Ma nessuno si sente proprio pecora o almeno lo credo molto difficile.
I predatori vengono visti come i vincenti. Ma loro senza tutti gli altri non vivrebbero a lungo. E tutti gli altri, pur non riconoscendosi allo specchio, si riconosco con i propri consimili, e riconoscono i predatori sin in giovane età.
Tra gli uomini è diverso, per molti l'apice è diventare predatori, essere in cima alla catena alimentare, quelli che mangiano e non vengono mangiati. Ma in molti uomini, e non parlo di te perchè non ti conosco, manca la fierezza del predatore, del presentarsi come tale. I lupi venivano chiamati anche fiere. Le fiere sono feroci, crudeli, spietate.
Se penso a certi personaggi ai vertici del potere più che delle fiere mi vengono in mente delle larve, di quelle che si insinuano in modo quasi invisibile nei corpi di animali o in certe zone anche di umani, e ti divorano lentamente.