omicron
Pigra, irritante e non praticante
Rubata dal web
Questa è la settimana de SAN VALENTINO, una sorta di Natale delle fidanzate.
Il problema è che a differenza del Natale, quel giorno Babbo Natale sei tu, e non te la cavi mica co na scappatella de notte, de nascosto, senza fatte vedé da nessuno.
No.
Quel giorno te vogliono vedé.
Quel giorno te vogliono parlà.
Te vogliono parlà tantissimo.
E vogliono che parli pure tu.
E a differenza de Babbo Natale mica ce poi andà vestito co na tuta rossa, la pancia in fuori e la barba lunga.
No.
Quel giorno te devi vestì bene, elegante, te devi fa la doccia e tagliatte le unghie dei piedi pure se non se vedono, dev’esse il giorno più importante della tua vita, come è stato pe Carlo d’Inghilterra er funerale de Lady Diana.
Stessa importanza.
Inoltre pe’ quel giorno possibilmente niente combo kebabbaro e cornetto dallo zozzone, e nemmeno jappo all you can eat a 12.90€, che so quelli che pure se ordini cose diverse, sanno tutte de saponetta ar limone.
Quella sera devi portarla in un ristorante vero.
E i ristoranti veri, quella sera, costano tutti de più.
Na cena a San Valentino te costa come un post de Chiara Ferragni.
Quando so ste ricorrenze, sui menù dei ristoranti vedi parole strane, che non hai mai visto in vita tua, e sai che ogni parola strana corrisponde a 30€ in più:
tartare, flambé, voulevant...
Quando arrivi a Chardonnay speri de vedé scritto pure Zidane e Trezeguet almeno po esse che stai a legge la formazione della Francia del 2006.
E invece no, è proprio er menù.
Er gamberetto che t’hanno portato pe antipasto te comincia a blastà.
Te guarda e te fa:
“Oh zio, pssst... ‘ndo guardi, sto qua ner piatto. So er gamberetto me riconosci? Se semo visti ieri ar Lidl te ricordi? Costavamo 2€ a tonnellata! Stasera invece SOLO IO costo mezza piotta.”
E la tua situazione si aggrava quando sul menù leggi espressioni del tipo:
in crosta di patate, su letto di rape, con fantasia di verdure...
Se chiama fantasia de verdure perché ce vole proprio fantasia a fatte pagà 40€ du zucchine schiacciate.
A te poi, che fino a ieri sera hai campato de sofficini senza manco riuscì a faje er sorriso co a forchetta.
A te che vivi de pizze surgelate e lasagne scaldate de tu madre.
A te quella sera te tocca pagà na bottiglia de vino 50€.
A te che co 15€ te ce compri 40 shottini de rum e pera e perdi conoscenza fino ar 15 agosto.
Ma quella sera no, quella sera è così.
Se durante il resto dell’anno vuoi la ragazza, quella sera te tocca.
Si perché questo è San Valentino:
UN CONGUAGLIO DELLA FREGNA.
Quello che non hai pagato durante l’anno, ti arriva quel giorno. Tutto insieme.
Intanto c’è il regalo.
Tu sei tentato de prende 50€ e metteglieli dentro ‘na bustina come faceva tu nonna ma no, non se po’ fa…………………............................... no è inutile che ce pensi, t’ho detto che non se po’ fa.
De regalaglie un vestito non se ne parla, non ce pensà proprio manco lontanamente.
Regalaglie un vestito a na donna è più pericoloso che andà dall’ISIS e urlà mannaggia Maometto co la bocca piena de prosciutto crudo.
Allora ripieghi sui gioielli dei poracci tipo Brosway, Pandora e Morellato, che so quelle ditte che modellano er fil de fero e te lo fanno pagà 400€ ar grammo.
Manco un bozzolo de cocaina che ha attraversato la frontiera nel culo de Elettra Lamborghini costerebbe così.
Poi ce stanno loro: I BACI PERUGINA.
So sempre gli stessi, ma a San Valentino je fanno le scatole a forma de cuore e ce impiccano sopra ‘n orsetto, che infatti c’ha ‘na sfumatura blu cadavere.
Tra l’altro dentro sti cioccolatini capace pure che lei ce trova er bigliettino co la frase “METTITE CO ’N ALTRO” e il giorno dopo te lascia.
Non poi manco annaglie a menà a quello che l’ha scritto, perché quello che l’ha scritto è sempre Anonimo.
Lo sapete perché nei Baci Perugina come autore c’è scritto sempre anonimo?
Perché se scrivi certe stronzate cor cazzo che c’hai er coraggio de mettece er nome.
Non te la prendi sta responsabilità!
Se i Baci Perugina fossero sinceri, uno ce dovrebbe trovà frasi del tipo:
- Io so arrivato a piedi in paradiso e poi comunque pippe. Pensaci. (Dante Alighieri)
- In amore e in guerra tutto è concesso. RITIRATAAAA! (Generale Custer)
- Ricorda: solo se è orfano. (Anonimo sotto copertura).
- Brucia questo biglietto e scappa. (James Bond)
- L’amore è una cosa meravigliosa, ma pure Netflix mica scherza (Artigiano di Poltrone&Sofà)
E invece no, quindi altri 20€.
Poi ce stanno i fiori, almeno altri 30€ se voi rispettà i limiti della decenza.
Qui, donne, ce tengo a spiegavve ‘na cosa.
Per gli uomini i fiori so soldi sprecati, per questo sono così restii a regalarli.
Spende 30€ pe ‘na cosa che appassisce dopo 6 ore, per la testa dell’uomo è inconcepibile.
Co gli stessi soldi ce compri n’avvitatore co la punta magnetica, quello si che è un cazzo de regalo!
Pure la tua ragazza te farà un regalo.
Brutto. Sempre e inevitabilmente brutto.
È più brutto quer regalo che esse er ginecologo de Rita Pavone.
Io sono convinto che ti facciano i regali brutti, non perché credono davvero che siano belli, ma per metterti alla prova. Vogliono vedere fin dove hai il coraggio di mentire per amore andando in giro co ‘na maglietta a fiori celeste e marrone.
Se non è un regalo brutto, allora è ‘na SmartBox dentro a ‘n Hotel co la SPA, che è bello perché è un regalo pe’ lei, no pe’ te.
Finita la cena, inizia la terra de nessuno.
Siete fuori dal ristorante e nessuno sa di preciso che strategia sia meglio applicare, a parte il tuo pisello che appena sali in macchina inizia ad urlare: HEY BABY, C’MON! IT’S VAGINA TIME!!!”
Ma quella sera no. Quella sera non è come al solito.
Quel connubio ridicolo PAGO CENA-RICEVO POMPINO te lo devi toglie dalla testa.
Sempre, ma soprattutto quella sera.
Quella sera devi esse romantico.
Quella sera non je poi ribaltà er sedile der pandino come ‘na frittata de cipolle.
No.
Quella sera prima devi parlà...anzi peggio... devi ascoltà... e di sì co la testa… pe almeno du’ ore.
E lei questo lo sa benissimo e infatti te la darà soltanto nel momento in cui gli avrai giurato che la ami, che fai sul serio, 20 volte, in dieci minuti, e che starai sempre con lei e che i vostri tre figli si chiameranno Pandora, Brosway e Morellato.
Proprio i nomi che piacciono a voi.
Tutto questo se sei giovane o fidanzato da poco.
Se invece sei sposato ste cose le sai.
Le sai benissimo.
Se quella sera ve guardate intorno al ristorante, quelli sposati li riconoscete.
E li riconoscete perché non ce stanno.
Quelli sposati so liberi da qualsiasi ricatto, perché peggio de così non je po andà, j’hanno già tolto tutto.
Loro la moglie la devono ascoltà tutti i giorni, pe’ contratto.
Pure perché negli anni j’è stato dimostrato più volte che davvero c’ha sempre ragione.
E alla moglie non je frega più niente delle cene e dei bracciali.
Ora ha molto di più. Lei ha il potere.
E ha sua madre. Che è uguale.
Lo sguardo è quello dei reduci der Vietnam, de quelli che non c’hanno più niente da perde.
Se incontrano nei centri commerciali, sui marciapiedi, da Ikea... e se guardano... e se riconoscono... e annuiscono... senza di niente.
Loro hanno visto. Loro hanno vissuto.
Loro sanno.
Sei te che non sai.
Se te vedono uscì dalla gioielleria co un brillantino de plastica te guardano poggiati ar passeggino, co la stessa rassegnazione de un veterano che guarda una recluta che sta a partì pe’r fronte, sapendo che non tornerà.
E quando quegli uomini, una volta valorosi, oggi dimenticati, col marsupio sulla pancia, la polo blu e le scarpe comode, seduti fuori da Zara, sentono un single che si lamenta perché non ha nessuno con cui festeggiare San Valentino, sul viso gli scende una lacrima.
E sono lacrime di rabbia.
Comunque a parte tutto questo, San Valentino ha anche delle cose positive.
Tipo che viene una volta l’anno.
E se ve dicono:
“Ma per me San Valentino è una cavolata, San Valentino non è solo il 14 Febbraio, San Valentino per me dev’essere tutti i giorni!”
A quel punto voi le dovete guardà, alzare la mano delle pippe, faje lentamente de no col dito, e poi rispondeje:
“No principé, San Valentino è un giorno solo. È oggi. EBBASTA.”
Questa è la settimana de SAN VALENTINO, una sorta di Natale delle fidanzate.
Il problema è che a differenza del Natale, quel giorno Babbo Natale sei tu, e non te la cavi mica co na scappatella de notte, de nascosto, senza fatte vedé da nessuno.
No.
Quel giorno te vogliono vedé.
Quel giorno te vogliono parlà.
Te vogliono parlà tantissimo.
E vogliono che parli pure tu.
E a differenza de Babbo Natale mica ce poi andà vestito co na tuta rossa, la pancia in fuori e la barba lunga.
No.
Quel giorno te devi vestì bene, elegante, te devi fa la doccia e tagliatte le unghie dei piedi pure se non se vedono, dev’esse il giorno più importante della tua vita, come è stato pe Carlo d’Inghilterra er funerale de Lady Diana.
Stessa importanza.
Inoltre pe’ quel giorno possibilmente niente combo kebabbaro e cornetto dallo zozzone, e nemmeno jappo all you can eat a 12.90€, che so quelli che pure se ordini cose diverse, sanno tutte de saponetta ar limone.
Quella sera devi portarla in un ristorante vero.
E i ristoranti veri, quella sera, costano tutti de più.
Na cena a San Valentino te costa come un post de Chiara Ferragni.
Quando so ste ricorrenze, sui menù dei ristoranti vedi parole strane, che non hai mai visto in vita tua, e sai che ogni parola strana corrisponde a 30€ in più:
tartare, flambé, voulevant...
Quando arrivi a Chardonnay speri de vedé scritto pure Zidane e Trezeguet almeno po esse che stai a legge la formazione della Francia del 2006.
E invece no, è proprio er menù.
Er gamberetto che t’hanno portato pe antipasto te comincia a blastà.
Te guarda e te fa:
“Oh zio, pssst... ‘ndo guardi, sto qua ner piatto. So er gamberetto me riconosci? Se semo visti ieri ar Lidl te ricordi? Costavamo 2€ a tonnellata! Stasera invece SOLO IO costo mezza piotta.”
E la tua situazione si aggrava quando sul menù leggi espressioni del tipo:
in crosta di patate, su letto di rape, con fantasia di verdure...
Se chiama fantasia de verdure perché ce vole proprio fantasia a fatte pagà 40€ du zucchine schiacciate.
A te poi, che fino a ieri sera hai campato de sofficini senza manco riuscì a faje er sorriso co a forchetta.
A te che vivi de pizze surgelate e lasagne scaldate de tu madre.
A te quella sera te tocca pagà na bottiglia de vino 50€.
A te che co 15€ te ce compri 40 shottini de rum e pera e perdi conoscenza fino ar 15 agosto.
Ma quella sera no, quella sera è così.
Se durante il resto dell’anno vuoi la ragazza, quella sera te tocca.
Si perché questo è San Valentino:
UN CONGUAGLIO DELLA FREGNA.
Quello che non hai pagato durante l’anno, ti arriva quel giorno. Tutto insieme.
Intanto c’è il regalo.
Tu sei tentato de prende 50€ e metteglieli dentro ‘na bustina come faceva tu nonna ma no, non se po’ fa…………………............................... no è inutile che ce pensi, t’ho detto che non se po’ fa.
De regalaglie un vestito non se ne parla, non ce pensà proprio manco lontanamente.
Regalaglie un vestito a na donna è più pericoloso che andà dall’ISIS e urlà mannaggia Maometto co la bocca piena de prosciutto crudo.
Allora ripieghi sui gioielli dei poracci tipo Brosway, Pandora e Morellato, che so quelle ditte che modellano er fil de fero e te lo fanno pagà 400€ ar grammo.
Manco un bozzolo de cocaina che ha attraversato la frontiera nel culo de Elettra Lamborghini costerebbe così.
Poi ce stanno loro: I BACI PERUGINA.
So sempre gli stessi, ma a San Valentino je fanno le scatole a forma de cuore e ce impiccano sopra ‘n orsetto, che infatti c’ha ‘na sfumatura blu cadavere.
Tra l’altro dentro sti cioccolatini capace pure che lei ce trova er bigliettino co la frase “METTITE CO ’N ALTRO” e il giorno dopo te lascia.
Non poi manco annaglie a menà a quello che l’ha scritto, perché quello che l’ha scritto è sempre Anonimo.
Lo sapete perché nei Baci Perugina come autore c’è scritto sempre anonimo?
Perché se scrivi certe stronzate cor cazzo che c’hai er coraggio de mettece er nome.
Non te la prendi sta responsabilità!
Se i Baci Perugina fossero sinceri, uno ce dovrebbe trovà frasi del tipo:
- Io so arrivato a piedi in paradiso e poi comunque pippe. Pensaci. (Dante Alighieri)
- In amore e in guerra tutto è concesso. RITIRATAAAA! (Generale Custer)
- Ricorda: solo se è orfano. (Anonimo sotto copertura).
- Brucia questo biglietto e scappa. (James Bond)
- L’amore è una cosa meravigliosa, ma pure Netflix mica scherza (Artigiano di Poltrone&Sofà)
E invece no, quindi altri 20€.
Poi ce stanno i fiori, almeno altri 30€ se voi rispettà i limiti della decenza.
Qui, donne, ce tengo a spiegavve ‘na cosa.
Per gli uomini i fiori so soldi sprecati, per questo sono così restii a regalarli.
Spende 30€ pe ‘na cosa che appassisce dopo 6 ore, per la testa dell’uomo è inconcepibile.
Co gli stessi soldi ce compri n’avvitatore co la punta magnetica, quello si che è un cazzo de regalo!
Pure la tua ragazza te farà un regalo.
Brutto. Sempre e inevitabilmente brutto.
È più brutto quer regalo che esse er ginecologo de Rita Pavone.
Io sono convinto che ti facciano i regali brutti, non perché credono davvero che siano belli, ma per metterti alla prova. Vogliono vedere fin dove hai il coraggio di mentire per amore andando in giro co ‘na maglietta a fiori celeste e marrone.
Se non è un regalo brutto, allora è ‘na SmartBox dentro a ‘n Hotel co la SPA, che è bello perché è un regalo pe’ lei, no pe’ te.
Finita la cena, inizia la terra de nessuno.
Siete fuori dal ristorante e nessuno sa di preciso che strategia sia meglio applicare, a parte il tuo pisello che appena sali in macchina inizia ad urlare: HEY BABY, C’MON! IT’S VAGINA TIME!!!”
Ma quella sera no. Quella sera non è come al solito.
Quel connubio ridicolo PAGO CENA-RICEVO POMPINO te lo devi toglie dalla testa.
Sempre, ma soprattutto quella sera.
Quella sera devi esse romantico.
Quella sera non je poi ribaltà er sedile der pandino come ‘na frittata de cipolle.
No.
Quella sera prima devi parlà...anzi peggio... devi ascoltà... e di sì co la testa… pe almeno du’ ore.
E lei questo lo sa benissimo e infatti te la darà soltanto nel momento in cui gli avrai giurato che la ami, che fai sul serio, 20 volte, in dieci minuti, e che starai sempre con lei e che i vostri tre figli si chiameranno Pandora, Brosway e Morellato.
Proprio i nomi che piacciono a voi.
Tutto questo se sei giovane o fidanzato da poco.
Se invece sei sposato ste cose le sai.
Le sai benissimo.
Se quella sera ve guardate intorno al ristorante, quelli sposati li riconoscete.
E li riconoscete perché non ce stanno.
Quelli sposati so liberi da qualsiasi ricatto, perché peggio de così non je po andà, j’hanno già tolto tutto.
Loro la moglie la devono ascoltà tutti i giorni, pe’ contratto.
Pure perché negli anni j’è stato dimostrato più volte che davvero c’ha sempre ragione.
E alla moglie non je frega più niente delle cene e dei bracciali.
Ora ha molto di più. Lei ha il potere.
E ha sua madre. Che è uguale.
Lo sguardo è quello dei reduci der Vietnam, de quelli che non c’hanno più niente da perde.
Se incontrano nei centri commerciali, sui marciapiedi, da Ikea... e se guardano... e se riconoscono... e annuiscono... senza di niente.
Loro hanno visto. Loro hanno vissuto.
Loro sanno.
Sei te che non sai.
Se te vedono uscì dalla gioielleria co un brillantino de plastica te guardano poggiati ar passeggino, co la stessa rassegnazione de un veterano che guarda una recluta che sta a partì pe’r fronte, sapendo che non tornerà.
E quando quegli uomini, una volta valorosi, oggi dimenticati, col marsupio sulla pancia, la polo blu e le scarpe comode, seduti fuori da Zara, sentono un single che si lamenta perché non ha nessuno con cui festeggiare San Valentino, sul viso gli scende una lacrima.
E sono lacrime di rabbia.
Comunque a parte tutto questo, San Valentino ha anche delle cose positive.
Tipo che viene una volta l’anno.
E se ve dicono:
“Ma per me San Valentino è una cavolata, San Valentino non è solo il 14 Febbraio, San Valentino per me dev’essere tutti i giorni!”
A quel punto voi le dovete guardà, alzare la mano delle pippe, faje lentamente de no col dito, e poi rispondeje:
“No principé, San Valentino è un giorno solo. È oggi. EBBASTA.”
