Faccio fatica a capire.Tutti ci si manipola. E non necessariamente con intenti malvagi.
Nello starsi vicini che ci si condiziona vicendevolmente.
Anche semplicemente trovando un compromesso nel decidere di andare a mangiare una pizza in un posto piuttosto che in un altro.
Per me il punto non è la manipolazione. Non mi piace. Ma so che c'è. Ed è ineludibile.
Il posto della dolcezza è anche il posto del dolore. E' il mio nucleo vitale. E non è semplicemente per chiunque.
Ci arriva, e ci resta, chi dimostra di essere degno di toccarmi davvero. E manipolarmi anche, quindi.
E non è una dimostrazione che si esaurisce, non è un obiettivo...per come la vedo io, è un percorso che si fa insieme.
Io concedo la manipolazione di me. E desidero vicino chi concede la manipolazione di sè.
Tendenti entrambi ad esserne ogni giorno più consapevoli.
La manipolazione produce anche conoscenza. E' preziosa.
E ne deve valer la pena. Non solo per quel che c'è. Ma anche per quel che si scoprirà.
Io cominciato a stare bene quando ho davvero capito che nei sentimenti non c'è reciprocità in base al sentimento o al merito.Forse sono vere tutte e due le cose. Per una volta tanto avevo bisogno io di essere considerata attivamente preziosa, e mi sentivo sminuita da come si comportava, perché poi mi diceva "sei la persona più importante della mia vita". E io non riuscivo a smettere di chiedermi... allora perché mi tratti così?
Su questo non c'è dubbio. Ma se non mi ami, non è obbligatorio per forza trattarmi come una merda, no? Se dici A, mi rassicuri per anni di A, e poi però mi fai B e mi dici C, io, qualunque sia la situazione, non posso evitare che il mio cervello parta a farsi determinate domande.Io cominciato a stare bene quando ho davvero capito che nei sentimenti non c'è reciprocità in base al sentimento o al merito.
Se non veniamo amati o apprezzati non è perché non ce lo meritiamo, è che i sentimenti sono misteriosi e si possono amare persone assolutamente indegne e non amare persone fantastiche che ci amano.
Anch'io mi sono svegliata per un po' presto quando mio figlio faceva i turni. Poi ho smesso anche perché a lui sembrava che fosse perché non mi fidavo che si sarebbe svegliato..
Uno solo, appunto "Grazie"
Posso distinguere se il tono ironico se no per me è grazie. fine.
OT
Anche io se mi svegliassi tu o chiunque altro....per un figlio mi sveglio anche se non mi sveglia (in effetti lui non mi sveglia e fa di tutto per non disturbarmi)
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Aveva 17 anni. Diciassette!Penso che la risposta più esemplificativa che posso darti è questa, e spero sia compendibile da fuori: mi era sempre stata messa davanti una persona molto spigolosa e difficile, e volevo crescere insieme a lei e prenderci per mano a vicenda, pensando che non solo le interessasse, ma che sentisse il mio bene e lo ricambiasse. Non avevo fatto i conti col fatto che potesse essere un fuoco di paglia. Al "mio" bene non avevo mai pensato perché... boh? Non avevo mai sentito di avere esigenze particolari? Vivo la mia giornata, guardo i miei film, leggo le mie cose, è sempre stato così. Se c'è qualcuno di mezzo, meglio, meglissimo, e si fa di tutto per far sì che arricchisca il tuo quotidiano. Mi sono sempre bastata da sola, e non ho mai cercato qualcuno con cui stare, è arrivato da solo, mi ha dato delle certezze, e me le ha sfilate da sotto i piedi.
Ti poni domande perché hai interpretato affermazioni che valevano in quel momento come promesse.Su questo non c'è dubbio. Ma se non mi ami, non è obbligatorio per forza trattarmi come una merda, no? Se dici A, mi rassicuri per anni di A, e poi però mi fai B e mi dici C, io, qualunque sia la situazione, non posso evitare che il mio cervello parta a farsi determinate domande.
E io ne avevo 21, eh. Non erano così tanti, eppure mi sono sempre comportata diversamente. E il bene degli altri verso di me ha sempre avuto particolare importanza per me anche quando ne avevo 17. Qualunque tipo di bene fosse.Aveva 17 anni. Diciassette!
Il presente era un presente storico: adesso mi faccio domande peggiori e le risposte mi piacciono ancora meno.Ti poni domande perché hai interpretato affermazioni che valevano in quel momento come promesse.
Lei no. Diciassette sono pochi e sono pochi pure ventuno, ma sono sempre quattro di più e per chi ha avuto situazioni che l'hanno fatta maturare possono essere più di dieci.E io ne avevo 21, eh. Non erano così tanti, eppure mi sono sempre comportata diversamente. E il bene degli altri verso di me ha sempre avuto particolare importanza per me anche quando ne avevo 17. Qualunque tipo di bene fosse.
Le domande e le risposte ora su quanto detto in altre circostanze è rimuginare, non pensare e ti ricaccia nel loop.Il presente era un presente storico: adesso mi faccio domande peggiori e le risposte mi piacciono ancora meno.
Sia come sia, qualunque fosse la sua età, l'ho sempre trovata di un egoismo spaventoso, anche se mi sembrava di aver rotto il muro con fatica... è difficile da spiegare.Lei no. Diciassette sono pochi e sono pochi pure ventuno, ma sono sempre quattro di più e per chi ha avuto situazioni che l'hanno fatta maturare possono essere più di dieci.
Le domande e le risposte ora su quanto detto in altre circostanze è rimuginare, non pensare e ti ricaccia nel loop.
Quindi hai vinto un terno al lotto.Sia come sia, qualunque fosse la sua età, l'ho sempre trovata di un egoismo spaventoso, anche se mi sembrava di aver rotto il muro con fatica... è difficile da spiegare.
Eh, lo so, infatti cerco di guardare documentari e di fare più cose possibili, per quel che posso. Le fitte arrivano, e il più delle volte me le piango, dato che non c'è niente che io possa fare.
Proprio nessuno, credo...Che male c'è a fare le cose per amore?
Penso che le ragioni per cui mi irriti mia madre hanno radici un po' più profonde... non lo sto dicendo per dirti "non capisci nulla" (specifico perché per iscritto non si capisce), eh. Rispondermi "c'è la tua mamma che ti vuole bene" non mi serve a un cazzo, e il più delle volte mia madre tende a non capirlo. Così come non capisce che me ne faccio poco anche dell'ammirazione delle sue colleghe. Se c'è una cosa che ho capito in questo momento, è che per farsi passare le fitte al petto mi serve un pensiero positivo, e il pensiero positivo non ce l'ho - ne avevo pochi anche prima, perché ero già stanca e sconfitta per tante altre cose, e tutta quell'intimità e quelle risate che c'erano mi toglievano, nonostante tutto, grandi blocchi di stanchezza dall'anima. So che rimugino e so perché, l'unica è pensare altre cose, riprendersi delle cose proprie. Interrogarmi su di me non mi fa sentire molto meglio. Non ho molto da dire a me stessa, perché il nucleo "solido" di me è rimasto intatto fin da quando ero bambina. Adesso ci sono dei tappi che sono saltati, dei pezzi che si sono svitati, e l'unica cosa che mi afferra in certi momenti è non l'odio, non è la rabbia (non verso di lei, sorprendentemente!) ma uno sconfinato dispiacere, unito a un rimorso che non ha nulla di razionale... almeno credo. Li combatto facendo delle cose per me stessa, compiacendomi di come posso riuscire, che ne so, a fare dei colloqui di lavoro in cui magari non mi assumono, ma da qualcosa restano colpiti. Serve a poco, ma serve. Ho sempre avuto poche cose che fossero per me stessa, e cose belle ancora meno.Quindi hai vinto un terno al lotto.
Credo che per uscire da un loop non ci si debba distrarre ma concentrarsi su come girano i ragionamenti e perché sono quindi rimuginamenti.
Mi hai fatto venire in mente quanto ti irrita tua madre quando ripropone le stesse cose.
Questa è una cosa molto umana e molto vera.Proprio nessuno, credo...
Ma nemmeno credo ci sia nulla di male a farle come semplice egoismo, o se la parola è troppo "brutta" .. semplicemente x un proprio appagamento personale.
Io x egoismo ho fatto cose bellissime verso il prossimo.
Talvolta mi piace vedere gli occhi altrui che brillano
È una mia debolezza
Si..Questa è una cosa molto umana e molto vera.
Appunto non ti serve a niente né una cosa né l'altra.Penso che le ragioni per cui mi irriti mia madre hanno radici un po' più profonde... non lo sto dicendo per dirti "non capisci nulla" (specifico perché per iscritto non si capisce), eh. Rispondermi "c'è la tua mamma che ti vuole bene" non mi serve a un cazzo, e il più delle volte mia madre tende a non capirlo. Così come non capisce che me ne faccio poco anche dell'ammirazione delle sue colleghe. Se c'è una cosa che ho capito in questo momento, è che per farsi passare le fitte al petto mi serve un pensiero positivo, e il pensiero positivo non ce l'ho - ne avevo pochi anche prima, perché ero già stanca e sconfitta per tante altre cose, e tutta quell'intimità e quelle risate che c'erano mi toglievano, nonostante tutto, grandi blocchi di stanchezza dall'anima. So che rimugino e so perché, l'unica è pensare altre cose, riprendersi delle cose proprie. Interrogarmi su di me non mi fa sentire molto meglio. Non ho molto da dire a me stessa, perché il nucleo "solido" di me è rimasto intatto fin da quando ero bambina. Adesso ci sono dei tappi che sono saltati, dei pezzi che si sono svitati, e l'unica cosa che mi afferra in certi momenti è non l'odio, non è la rabbia (non verso di lei, sorprendentemente!) ma uno sconfinato dispiacere, unito a un rimorso che non ha nulla di razionale... almeno credo. Li combatto facendo delle cose per me stessa, compiacendomi di come posso riuscire, che ne so, a fare dei colloqui di lavoro in cui magari non mi assumono, ma da qualcosa restano colpiti. Serve a poco, ma serve. Ho sempre avuto poche cose che fossero per me stessa, e cose belle ancora meno.
Ti avevo scritto una risposta articolatissima ma Firefox se l'è mangiata. Il succo è che mia madre è molto, molto ansiogena ed è sempre stata severa... ma solo con me. Io la capisco, ma sono stata una persona estremamente placida e in grado di sopportare tutta la mia breve vita. E adesso ce l'ho io, l'ansia. E con lei non ce la posso molto fare.Appunto non ti serve a niente né una cosa né l'altra.
Comunque che tua madre ti voglia bene e te lo dica è che ti ribadisca che lei c'è per te ti serve eccome, anche solo per poter dire che ne puoi fare a meno. Pensa se ti dicesse il contrario.
Io ti ho scritto due cose diverse:Ti avevo scritto una risposta articolatissima ma Firefox se l'è mangiata. Il succo è che mia madre è molto, molto ansiogena ed è sempre stata severa... ma solo con me. Io la capisco, ma sono stata una persona estremamente placida e in grado di sopportare tutta la mia breve vita. E adesso ce l'ho io, l'ansia. E con lei non ce la posso molto fare.Lei la prende molto sul personale, ma io non so che farle, detto in poche parole.