Segnali di pericolo

Irrisoluto

Utente di lunga data
C'era un certo periodo diversi anni fa che mia moglie teneva in casa una bustina di arsenico che aveva portato a casa dal laboratorio.
Era tossicologa.
Sinceramente lo trovavo un segnale assai inquietante, anche perché in quel periodo non era per niente serena, soprattutto con me.
Il resto dei punti... ne trovo corrispondenti una buona parte. Se si vuole si riesce a far aderire tutto, ma ovviamente lo si fa soggettivamente.
Il lavoro di analisi dovrebbe invece essere condotto da un supervisore neutro - magari non ideologizzato o sessista, se ne trovano :D ancora - capace di analizzare oggettivamente la situazione piuttosto che da decaloghi di questo genere, che sono sempre frutto di interpretazioni da parte di chi legge (cercate in rete il caso di Therese Klein e comprendete il rischio dell'interpretazione soggettiva).
Comunque io non ho mai picchiato mia moglie, lei spesso lo ha fatto. Sono molto più alto di lei, ho fatto arti marziali, so incassare (al limite con qualche graffio), pertanto la lascio sfogare.
Quello che dici in grassetto è estremamente importante.
Il problema di questo tipo di "messe in guardia" è che tante donne li leggono e li usano per ribaltare le situazioni.
Io saro' anche un caso particolare, nel senso che mi lego a persone che hanno problematiche psichiche molto complesse, pero' ho anche alcuni casi di amiche e conoscenti che sulla base di questi decaloghi danno un'interpretazione delirante di quello che succede davvero nella coppia.
Detto in soldoni, ho l'impressione che molte donne accusino ingiustamente i compagni di avere questi atteggiamenti che peludono alla violenza, proprio per manipolare.
Questi discorsi rischiano insomma di essere un appoggio pseudo-scientifico al vittimismo del carnefice, soprattutto quando il carnefice è donna.
 

danny

Utente di lunga data
Quello che dici in grassetto è estremamente importante.
Il problema di questo tipo di "messe in guardia" è che tante donne li leggono e li usano per ribaltare le situazioni.
Io saro' anche un caso particolare, nel senso che mi lego a persone che hanno problematiche psichiche molto complesse, pero' ho anche alcuni casi di amiche e conoscenti che sulla base di questi decaloghi danno un'interpretazione delirante di quello che succede davvero nella coppia.
Detto in soldoni, ho l'impressione che molte donne accusino ingiustamente i compagni di avere questi atteggiamenti che peludono alla violenza, proprio per manipolare.
Questi discorsi rischiano insomma di essere un appoggio pseudo-scientifico al vittimismo del carnefice, soprattutto quando il carnefice è donna.
Io non ne faccio una questione di genere. L'articolo è rivolto al genere femminile e se cercate on line non ne esiste uno uguale rivolto a quello maschile: dà quindi un'impronta di partenza sbilanciata.
La violenza nella coppia comunque esiste ed è da affrontare senza pregiudizi di genere.
Purtroppo noto che in quest'ambito negli ultimi anni c'è stata una regressione da ambo le parti (ovvio, quando si contrappongono due categorie). Bisognerebbe smettere di pensare a donne vs uomini e viceversa, ma solo a due elementi sostanziali e pari delle coppie.
 
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Irrisoluto

Utente di lunga data
Io non ne faccio una questione di genere. L'articolo è rivolto al genere femminile e se cercate on line non ne esiste uno uguale rivolto a quello maschile: dà quindi un'impronta di partenza sbilanciata.
La violenza nella coppia comunque esiste ed è da affrontare senza pregiudizi di genere.
Purtroppo noto che in quest'ambito negli ultimi anni c'è stata una regressione da ambo le parti (ovvio, quando si contrappongono due categorie). Bisognerebbe smettere di pensare a donne vs uomini e viceversa, ma solo a due elementi sostanziali e pari delle coppie.
Sono d'accordo.
Anche perché non bisogna dimenticare che lo sbilanciamento a favore della donna ha un'origine molto precisa: l'inferiorità fisica e materiale, cioè il fatto che nella maggior parte dei casi, essendo la donna meno forte fisicamente, poteva essere battuta fisicamente, e che dipendendo economicamente dall'uomo non aveva la possibilità materiale di separarsi.
Ora mi pare che entrambe le "inferiorità" non siano più la regola, almeno nel mondo "occidentale".
Quindi sono venuti meno i criteri per i quali sarebbe la donna a dover essere protetta dalla violenza dell'uomo.
Ormai, si gioca alla pari, mi dispiace.
 

patroclo

Utente di lunga data
Stereotipi? Scusate ma vi risulta la percentuale di donne uccise , violentate e maltrattate? ? A me sembra solo stucchevole l'obbligo del politicamente corretto per il quale occorre sottolineare che succede anche agli uomini .sì, certo, ma molto meno(...)
non credo che nessuno possa permettersi di negare atti di questa gravità.
l'articolo descrive appunto i segnali che poi possono a portare alle "tragedie annunciate", che in quanto annunciate è ipocrita chiamarle tragedie.
Ma senza arrivare alla violenza fisica, componente effettivamente più maschile, il resto sono atteggiamenti assolutamente bipartisan, ed è da questo che nasce la mia precisazione.
La violenza spesso non nasce da sola, è la reazione inadeguata di una mente debole che non ha altri strumenti, non giustificherò mai una reazione violenta ad una provocazione vessatoria, umiliante, continua....questo non toglie che per me il quadro sia da conoscere per intero, e ripeto non per le attenuanti.
 

Foglia

utente viva e vegeta
non credo che nessuno possa permettersi di negare atti di questa gravità.
l'articolo descrive appunto i segnali che poi possono a portare alle "tragedie annunciate", che in quanto annunciate è ipocrita chiamarle tragedie.
Ma senza arrivare alla violenza fisica, componente effettivamente più maschile, il resto sono atteggiamenti assolutamente bipartisan, ed è da questo che nasce la mia precisazione.
La violenza spesso non nasce da sola, è la reazione inadeguata di una mente debole che non ha altri strumenti, non giustificherò mai una reazione violenta ad una provocazione vessatoria, umiliante, continua....questo non toglie che per me il quadro sia da conoscere per intero, e ripeto non per le attenuanti.

Raramente la violenza psicologica (quella prodromica a certe tragedie, quella che "ti inchioda", e fa sì che tu non reagisca) è "sganciata" da quella fisica.
 

Ginevra65

Moderatrice del cazzo
Staff Forum
Quello che dici in grassetto è estremamente importante.
Il problema di questo tipo di "messe in guardia" è che tante donne li leggono e li usano per ribaltare le situazioni.
Io saro' anche un caso particolare, nel senso che mi lego a persone che hanno problematiche psichiche molto complesse, pero' ho anche alcuni casi di amiche e conoscenti che sulla base di questi decaloghi danno un'interpretazione delirante di quello che succede davvero nella coppia.
Detto in soldoni, ho l'impressione che molte donne accusino ingiustamente i compagni di avere questi atteggiamenti che peludono alla violenza, proprio per manipolare.
Questi discorsi rischiano insomma di essere un appoggio pseudo-scientifico al vittimismo del carnefice, soprattutto quando il carnefice è donna.
chi subisce, di solito non ha il coraggio di esternare con persone che conosce, ha paura.
Da qui i casi di denunce spesso ritirate.
Poi l'esasperazione porta , alcune volte , a ribellarsi, ma sono casi rari.

La polizia difatti ha difficoltà a selezionare i veri casi di maltrattamento. Minimizza anche su casi gravi.
 

Irrisoluto

Utente di lunga data
chi subisce, di solito non ha il coraggio di esternare con persone che conosce, ha paura.
Da qui i casi di denunce spesso ritirate.
Poi l'esasperazione porta , alcune volte , a ribellarsi, ma sono casi rari.

La polizia difatti ha difficoltà a selezionare i veri casi di maltrattamento. Minimizza anche su casi gravi.
non lo metto in dubbio, pero' ritengo che sia sbagliato anche creare eccessivi allarmismi.
perché appunto, si rischia di generare l'effetto inverso: chi è veramente vittima di violenza, continua a non sporgere denuncia (proprio perché, in quanto vittima, è sotto l'effetto della manipolazione).
e chi invece non è vittima per nulla, si appoggia a questi schemi semplificatori per presentarsi come vittima.
nasce da qui un eccesso di denunce che sono frutto di distorsione della realtà, che rende ancora più difficile riconoscere i rari casi di denunce fondate.

e in ogni caso, non bisogna mai dimenticare la complessità delle dinamiche, in cui è vero che la vittima, anche di violenza fisica, ha collaborato coscientemente alla violenza.
per quanto politicamente scorretto possa sembrare, lessi con ammirazione la dichiarazioni di quella ragazza che difese il fidanzato accusato di averle procurato delle ustioni mi pare di terzo grado.
effettivamente, ifatti erano incontrvertibili e apparentemente non lasciavano alcun dubbio sulla responsabilità della violenza: il tizio entro' nell'appartamento della sua ex, la cosparse di benzina e le diede fuoco.
lei sorprendentemente chiese di interrompere la procedura contro il ragazzo perché, nella loro dinamica, il gesto era giustificabilissimo.
e in effetti, la ragazza sembrava tutt'altro che una povera vittima: lo lasciava e lo riprendeva di continuo, giocava scientemente, a quanto pare, a provocare la sua rabbia e la sua gelosia.
dal punto di vista esterno, certo rimane il gesto eclatante del ragazzo.
ma la ragazza, nel difenderlo, ha dimostrare una consapevolezza molto più profonda: che era la dinamica del rapporto ad essere malata e che era ingiusto che la legge si immischiasse in qualcosa che entrambi avevano costruito.
l'ho trovata una cosa molto bella, per quanto all'apparenza aberrante
 

Foglia

utente viva e vegeta
non lo metto in dubbio, pero' ritengo che sia sbagliato anche creare eccessivi allarmismi.
perché appunto, si rischia di generare l'effetto inverso: chi è veramente vittima di violenza, continua a non sporgere denuncia (proprio perché, in quanto vittima, è sotto l'effetto della manipolazione).
e chi invece non è vittima per nulla, si appoggia a questi schemi semplificatori per presentarsi come vittima.
nasce da qui un eccesso di denunce che sono frutto di distorsione della realtà, che rende ancora più difficile riconoscere i rari casi di denunce fondate.

e in ogni caso, non bisogna mai dimenticare la complessità delle dinamiche, in cui è vero che la vittima, anche di violenza fisica, ha collaborato coscientemente alla violenza.
per quanto politicamente scorretto possa sembrare, lessi con ammirazione la dichiarazioni di quella ragazza che difese il fidanzato accusato di averle procurato delle ustioni mi pare di terzo grado.
effettivamente, ifatti erano incontrvertibili e apparentemente non lasciavano alcun dubbio sulla responsabilità della violenza: il tizio entro' nell'appartamento della sua ex, la cosparse di benzina e le diede fuoco.
lei sorprendentemente chiese di interrompere la procedura contro il ragazzo perché, nella loro dinamica, il gesto era giustificabilissimo.
e in effetti, la ragazza sembrava tutt'altro che una povera vittima: lo lasciava e lo riprendeva di continuo, giocava scientemente, a quanto pare, a provocare la sua rabbia e la sua gelosia.
dal punto di vista esterno, certo rimane il gesto eclatante del ragazzo.
ma la ragazza, nel difenderlo, ha dimostrare una consapevolezza molto più profonda: che era la dinamica del rapporto ad essere malata e che era ingiusto che la legge si immischiasse in qualcosa che entrambi avevano costruito.
l'ho trovata una cosa molto bella, per quanto all'apparenza aberrante

E come no!!!!


Ce ne fosse di roba così bella!!!!


Ma stiamo scherzando, o cosa???? Ti rendi conto di quello che dici? Io spero veramente di no.
 

Irrisoluto

Utente di lunga data
E come no!!!!


Ce ne fosse di roba così bella!!!!


Ma stiamo scherzando, o cosa???? Ti rendi conto di quello che dici? Io spero veramente di no.
Bah.
Ecco la levata di scudi del pregiudizio e della pigrizia mentale.
Ho detto che una storia bella?
NO.
Ho detto che ho ammirato la ragazza che invece di avallare la semplificazione del procedimento giudiziario, ha difeso il proprio ragazzo addossandosi parte della responsabilità.
Io non capisco proprio come si possa avere una mente cosi' formattata e impermeabile a tutto cio' che esula dalla banalità.
 
Bah.
Ecco la levata di scudi del pregiudizio e della pigrizia mentale.
Ho detto che una storia bella?
NO.
Ho detto che ho ammirato la ragazza che invece di avallare la semplificazione del procedimento giudiziario, ha difeso il proprio ragazzo addossandosi parte della responsabilità.
Io non capisco proprio come si possa avere una mente cosi' formattata e impermeabile a tutto cio' che esula dalla banalità.
spesso il sinonimo di banalità è buon senso
 

Foglia

utente viva e vegeta
Bah.
Ecco la levata di scudi del pregiudizio e della pigrizia mentale.
Ho detto che una storia bella?
NO.
Ho detto che ho ammirato la ragazza che invece di avallare la semplificazione del procedimento giudiziario, ha difeso il proprio ragazzo addossandosi parte della responsabilità.
Io non capisco proprio come si possa avere una mente cosi' formattata e impermeabile a tutto cio' che esula dalla banalità.

Levata di scudi?
Io non vedo nessuna levata di scudi.

Semplificazione del procedimento giudiziario? Responsabilità "addossata"?

No ma certo.
Continua pure.
Delirio puro.
 

danny

Utente di lunga data
non lo metto in dubbio, pero' ritengo che sia sbagliato anche creare eccessivi allarmismi.
perché appunto, si rischia di generare l'effetto inverso: chi è veramente vittima di violenza, continua a non sporgere denuncia (proprio perché, in quanto vittima, è sotto l'effetto della manipolazione).
e chi invece non è vittima per nulla, si appoggia a questi schemi semplificatori per presentarsi come vittima.
nasce da qui un eccesso di denunce che sono frutto di distorsione della realtà, che rende ancora più difficile riconoscere i rari casi di denunce fondate.

e in ogni caso, non bisogna mai dimenticare la complessità delle dinamiche, in cui è vero che la vittima, anche di violenza fisica, ha collaborato coscientemente alla violenza.
per quanto politicamente scorretto possa sembrare, lessi con ammirazione la dichiarazioni di quella ragazza che difese il fidanzato accusato di averle procurato delle ustioni mi pare di terzo grado.
effettivamente, ifatti erano incontrvertibili e apparentemente non lasciavano alcun dubbio sulla responsabilità della violenza: il tizio entro' nell'appartamento della sua ex, la cosparse di benzina e le diede fuoco.
lei sorprendentemente chiese di interrompere la procedura contro il ragazzo perché, nella loro dinamica, il gesto era giustificabilissimo.
e in effetti, la ragazza sembrava tutt'altro che una povera vittima: lo lasciava e lo riprendeva di continuo, giocava scientemente, a quanto pare, a provocare la sua rabbia e la sua gelosia.
dal punto di vista esterno, certo rimane il gesto eclatante del ragazzo.
ma la ragazza, nel difenderlo, ha dimostrare una consapevolezza molto più profonda: che era la dinamica del rapporto ad essere malata e che era ingiusto che la legge si immischiasse in qualcosa che entrambi avevano costruito.
l'ho trovata una cosa molto bella, per quanto all'apparenza aberrante
Comunque l'atteggiamento di lei non scagiona lui. Una donna così la lasci, non le dai fuoco. E' un comportamento criminale.
 
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Irrisoluto

Utente di lunga data
spesso il sinonimo di banalità è buon senso
indubbiamente.
ma a volte quello che si crede essere il buon senso è solo un giudizio superficiale

Levata di scudi?
Io non vedo nessuna levata di scudi.

Semplificazione del procedimento giudiziario? Responsabilità "addossata"?

No ma certo.
Continua pure.
Delirio puro.
Non mi abituero' mai a questo modo di dialogare che trovo inutilmente insultante.
Ho argomentato, credo, la mia posizione.
E non è un delirio.
La giustizia purtroppo deve semplificare, perché deve trovare un colpevole da sbattere in galera e una vittima da risarcire.
La ragazza ha dichiarato pubblicamente che la responsabilità dell'accaduto è anche sua.
E io ho trovato ammirevole questo comportamento, perché denota un grande coraggio e una grande consapevolezza. Molto più di chi si limita a constatare chi ha appiccato il fuoco.

Cosa c'è di delirante?
 

danny

Utente di lunga data
Bah.
Ecco la levata di scudi del pregiudizio e della pigrizia mentale.
Ho detto che una storia bella?
NO.
Ho detto che ho ammirato la ragazza che invece di avallare la semplificazione del procedimento giudiziario, ha difeso il proprio ragazzo addossandosi parte della responsabilità.
Io non capisco proprio come si possa avere una mente cosi' formattata e impermeabile a tutto cio' che esula dalla banalità.
L'ha perdonato in quanto era il suo ragazzo.
La legge però non è sottoposta a vincoli affettivi.
Lui ha commesso inequivocabilmente una violenza terribile.
 

Foglia

utente viva e vegeta
La ragazza ha dichiarato pubblicamente che la responsabilità dell'accaduto è anche sua.
E io ho trovato ammirevole questo comportamento, perché denota un grande coraggio e una grande consapevolezza. Molto più di chi si limita a constatare chi ha appiccato il fuoco.

Cosa c'è di delirante?

Nella ragazza, o in te?

Vado, va.
 

danny

Utente di lunga data
Ma certo, non l'ho negato mica.
La risposta deve essere almeno paragonabile.
Mi tradisci, ti tradisco.
Mi picchi, mi difendo, anche con le mani.
Io sconsiglio alle donne di picchiare per prime perché la risposta dell'uomo - di solito più forte - può essere pericolosa, ma comunque siamo sempre in un ambito di risposte paragonabili, che possono comunque risultare eccessive e per questo pericolose.
Ma nella storia che hai raccontato tu lui è solo un pazzo criminale.
 

Irrisoluto

Utente di lunga data
L'ha perdonato in quanto era il suo ragazzo.
La legge però non è sottoposta a vincoli affettivi.
Lui ha commesso inequivocabilmente una violenza terribile.
io credo che l'abbia giustificato perché consapevole che la dinamica malata l'avevano costruita insieme e che la violenza fisica fa più impressione ma non è in sé peggiore della violenza psicologica che LEI stessa dice di avergli inflitto.
l'ho interpretato come un mettere in evidenza il carattere sommario di una giustizia che condanna senza esitazione un atto fisico e non si preoccupa neanche di andare a vedere quelli psichici - e non parlo di affettività, ma di vera e propria violenza psicologica.

Nella ragazza, o in te?

Vado, va.
Boh. Che te devo di :)
 

danny

Utente di lunga data
io credo che l'abbia giustificato perché consapevole che la dinamica malata l'avevano costruita insieme e che la violenza fisica fa più impressione ma non è in sé peggiore della violenza psicologica che LEI stessa dice di avergli inflitto.
l'ho interpretato come un mettere in evidenza il carattere sommario di una giustizia che condanna senza esitazione un atto fisico e non si preoccupa neanche di andare a vedere quelli psichici - e non parlo di affettività, ma di vera e propria violenza psicologica.


Boh. Che te devo di :)
Io sono stato tradito ma di far del male a mia moglie non mi è mai saltato per la testa.
Men che meno comportarmi come quell'uomo di quella storia.
Quello che ha commesso non è giustificabile. Nessuna persona priva di tendenze criminali mette in atto una cosa del genere.
E avendo avuto due appartamenti di famiglia e un'auto bruciata quando parlo di criminali so con certezza cosa dico.
Non è un comportamento conseguente a quello della ragazza. E temo anche che lei sia stata obbligata a rispondere così.
Come ha tendenze criminali la ex di William Pezzullo, giusto per non farne una questione di genere.
 
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Marjanna

Utente di lunga data
lessi con ammirazione la dichiarazioni di quella ragazza che difese il fidanzato accusato di averle procurato delle ustioni mi pare di terzo grado.
effettivamente, ifatti erano incontrvertibili e apparentemente non lasciavano alcun dubbio sulla responsabilità della violenza: il tizio entro' nell'appartamento della sua ex, la cosparse di benzina e le diede fuoco.
lei sorprendentemente chiese di interrompere la procedura contro il ragazzo perché, nella loro dinamica, il gesto era giustificabilissimo.
e in effetti, la ragazza sembrava tutt'altro che una povera vittima: lo lasciava e lo riprendeva di continuo, giocava scientemente, a quanto pare, a provocare la sua rabbia e la sua gelosia.
dal punto di vista esterno, certo rimane il gesto eclatante del ragazzo.
ma la ragazza, nel difenderlo, ha dimostrare una consapevolezza molto più profonda: che era la dinamica del rapporto ad essere malata e che era ingiusto che la legge si immischiasse in qualcosa che entrambi avevano costruito.
l'ho trovata una cosa molto bella, per quanto all'apparenza aberrante
Ma chi, Ylenia Grazia Bonavera? Quella che aveva dichiarato che darle fuoco era un gesto d'amore? Che era incinta (di 3 mesi) e aveva perso il bimbo grazie al suo grande amore. Si era pure staccata dalla madre per difendere lui. Nella sua mente vedeva violenza e sadismo come amore (lui voleva ucciderla).
Non so come stia messa ora, ma ci scommetterei una bella cifra che va avanti imbottita di psicofarmaci potenti.
 
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