Brunetta
Utente di lunga data
Lo cercherò. Mi sembra strano che Pellai abbia detto una scemenza del genere.Guarda che un tempo gli episodi di violenza all'interno delle famiglie erano molti di più.
Ciò che è cambiato, e profondamente, è soprattutto l'approccio educativo, e lo reputo positivo.
Un tempo maschi e femmine venivano educati in maniera diversa e spesso separati in ambiti come per esempio la scuola (io sono uno degli ultimi ad avere avuto al liceo classi rigorosamente divise per genere, oggi anche l'ora di educazione fisica viene svolta con tutti gli allievi e allieve della stessa classe ). I loro ruoli venivano distinti fin da quando erano bambini. Oggi tutto sommato non si fanno grandi differenze e maschi e femmine hanno modo di interagire tra loro conoscendosi meglio fin dall'infanzia e sapendosi rapportare con più apertura l'uno verso l'altro.
Per questo sono caduti gli stereotipi di genere e la violenza, malgrado lo stato di ansia determinato dai media in cerca di visibilità, è arrivata almeno da noi a numeri "fisiologici" (non in tutto il mondo va così, non per esempio in Honduras o in alcuni paesi africani). I link ai dati storici non li pubblico ma sono facilmente rintracciabili.
Malgrado questo hanno assunto particolare visibilità alcune posizioni ideologiche/politiche che, divenute più estremiste (la rete ha il potere di raggruppare persone in maniera da escludere gradualmente le visioni più morbide, perché essendo aperta a tutti i contributi esterni alimenta conflitti per cui necessita di accaniti attaccanti/difensori e i media ormai invece inseguono linee editoriali da clickbait) portano a contrapposizioni che riportano le discussioni indietro di decenni, ancora alla parità di genere che dovrebbe essere ormai un concetto consolidato.
Ma che ci sia più di un gap - non più solo generazionale, temo - è abbastanza evidente in tantissimi ambiti.
Mi è capitato di leggere un articolo di Famiglia Cristiana di Pellai su come fornendo armi giocattolo ai bambini li si educhi alla violenza.
Ora... saranno 30 anni che non vedo bambini con in mano le armi giocattolo, a parte le pistole ad acqua.
A volte mi chiedo di cosa si stia parlando...
Le armi giocattolo sono un passaggio a un livello superiore, quello simbolico, l’aggressività e insegnano anche l’auto controllo perché bisogna giocare a sparare e non darsele in testa.
I significati per i bambini non sono quelli adulti, soprattutto perché le armi giocattolo non sparano.
La discussione ha preso strade diverse e alcune tortuose.
Se vogliamo parlare di conflitto e aggressività è un altro argomento, interessante, ma diverso dalla violenza.