MK
Utente di lunga data
Il Tribunale dei Minori di Catanzaro, con sentenza del 27 maggio 2008, pubblicata in questi giorni, ha negato ad un padre l'affido condiviso del figlio, in quanto ritenuto immaturo e pervaso da sentimenti discriminatori e di forte pregiudizio nei confronti delle persone omosessuali.
Nella sentenza si legge:
"Quanto alla seconda categoria di soggetti banditi ("le persone omosessuali"), la dichiarazione non può che destare serie preoccupazioni poiché reca con sé una forte valenza discriminatoria e offensiva. Trattasi, sicuramente, di una condotta che dovrebbe essere estranea al genitore, il quale deve educare il figlio verso la tolleranza, la cultura della diversità e l'avversione verso ogni forma di odio razziale, motivo di censura non solo nelle sedi civili ma anche penali. Proprio di recente, peraltro, la giurisprudenza di merito, dinanzi ad atteggiamenti del genere, da parte di uno dei genitori, ha "bocciato" l'affido condiviso. Il Tribunale di Napoli, con provvedimento del 28 giugno 2006, in particolare ha confermato l'affidamento in via esclusiva di un minore alla moglie, a fronte della radicale, quanto ingiustificata negazione della idoneità genitoriale di quest'ultima da parte del marito, il quale l'aveva infondatamente accusata di aver avuto rapporti omosessuali, con atteggiamento fortemente diseducativo per il minore. Meraviglia, invero, che la relazione dei servizi sociali non abbia tenuto conto dei diversi indici sin qui segnalati oltre ai fatti storici pacifici agli atti, rivelandosi essere, così, un documento da cui dover prendere le distanze".
Nella sentenza si legge:
"Quanto alla seconda categoria di soggetti banditi ("le persone omosessuali"), la dichiarazione non può che destare serie preoccupazioni poiché reca con sé una forte valenza discriminatoria e offensiva. Trattasi, sicuramente, di una condotta che dovrebbe essere estranea al genitore, il quale deve educare il figlio verso la tolleranza, la cultura della diversità e l'avversione verso ogni forma di odio razziale, motivo di censura non solo nelle sedi civili ma anche penali. Proprio di recente, peraltro, la giurisprudenza di merito, dinanzi ad atteggiamenti del genere, da parte di uno dei genitori, ha "bocciato" l'affido condiviso. Il Tribunale di Napoli, con provvedimento del 28 giugno 2006, in particolare ha confermato l'affidamento in via esclusiva di un minore alla moglie, a fronte della radicale, quanto ingiustificata negazione della idoneità genitoriale di quest'ultima da parte del marito, il quale l'aveva infondatamente accusata di aver avuto rapporti omosessuali, con atteggiamento fortemente diseducativo per il minore. Meraviglia, invero, che la relazione dei servizi sociali non abbia tenuto conto dei diversi indici sin qui segnalati oltre ai fatti storici pacifici agli atti, rivelandosi essere, così, un documento da cui dover prendere le distanze".