Sesso per disabili

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sienne

lucida-confusa
Anni fa si prevedeva che, con la rivoluzione sessuale, e la disponibilità delle donne la prostituzione sarebbe scomparsa.
Se questo non è avvenuto significa che non si tratta di un problema contingente legato allo stress lavorativo ecc ma di qualcosa connaturato alla sessualità maschile.
Come ogni aspetto umano anche questo è culturale e dipendente dal contesto sociale e storico nelle sue motivazioni esplicite e nelle modalità di attuazione ma se ci si ferma alle modalità storiche non se ne esce e soprattutto, per me, si elude il problema.
Certamente è culturalmente modificabile. Se, come dice H7, pochi ammettono di averne usufruito è perché i più se ne vergognano socialmente, si potrebbe arrivare a vergognarsene per sé.

Ciao Bruni,

mah, secondo me, la rivoluzione e l'emancipazione (un percorso, secondo me, ancora non concluso),
l'hanno fatto più le donne che gli uomini. Cioè, la liberazione, cioè riconoscere che la donna ha
una sua sessualità, non la riduce a fare solo sesso. Ma a desiderare anche altro. Intendo dire,
che è una questione di rapporto, che è cambiato ... e l'uomo non in tutto ha tenuto passo.
Forse anche per questo, giovani chiedono conferma. Ci sono, secondo me, ancora certi modelli
che non sono stati sostituiti ... ma in entrambi no. Da una parte, il bravo / brava uomo / donna,
dall'altra l'amante, la femmina / il cigolo. Un conto è fare sesso, un conto è la relazione.
La liberazione, non ha portato al fare sesso e non chiedere null'altro ...


sienne
 

Brunetta

Utente di lunga data
Ciao Bruni,

mah, secondo me, la rivoluzione e l'emancipazione (un percorso, secondo me, ancora non concluso),
l'hanno fatto più le donne che gli uomini. Cioè, la liberazione, cioè riconoscere che la donna ha
una sua sessualità, non la riduce a fare solo sesso. Ma a desiderare anche altro. Intendo dire,
che è una questione di rapporto, che è cambiato ... e l'uomo non in tutto ha tenuto passo.
Forse anche per questo, giovani chiedono conferma. Ci sono, secondo me, ancora certi modelli
che non sono stati sostituiti ... ma in entrambi no. Da una parte, il bravo / brava uomo / donna,
dall'altra l'amante, la femmina / il cigolo. Un conto è fare sesso, un conto è la relazione.
La liberazione, non ha portato al fare sesso e non chiedere null'altro ...


sienne
Sì il nodo è la relazione. Quale relazione vogliono gli uomini, quale relazione vogliono le donne?
Siamo tutti frutto di un momento storico e di una serie di relazioni che ci fanno anche ricercare o ricoprire ruoli che ci rassicurano.
Cosa rassicura gli uomini nella relazione con la prostituta?
 

Ultimo

Escluso
Ciao Bruni,

mah, secondo me, la rivoluzione e l'emancipazione (un percorso, secondo me, ancora non concluso),
l'hanno fatto più le donne che gli uomini. Cioè, la liberazione, cioè riconoscere che la donna ha
una sua sessualità, non la riduce a fare solo sesso. Ma a desiderare anche altro. Intendo dire,
che è una questione di rapporto, che è cambiato ... e l'uomo non in tutto ha tenuto passo.
Forse anche per questo, giovani chiedono conferma. Ci sono, secondo me, ancora certi modelli
che non sono stati sostituiti ... ma in entrambi no. Da una parte, il bravo / brava uomo / donna,
dall'altra l'amante, la femmina / il cigolo. Un conto è fare sesso, un conto è la relazione.
La liberazione, non ha portato al fare sesso e non chiedere null'altro ...


sienne

Quoto.

Solo che l'uomo per certi temi non vuole "civilizzarsi-emanciparsi" per convenienza propria. Altrimenti rischierebbe sul serio di essere stupido.
 

sienne

lucida-confusa
Sì il nodo è la relazione. Quale relazione vogliono gli uomini, quale relazione vogliono le donne?
Siamo tutti frutto di un momento storico e di una serie di relazioni che ci fanno anche ricercare o ricoprire ruoli che ci rassicurano.
Cosa rassicura gli uomini nella relazione con la prostituta?

Ciao Bruni,

bisognerebbe chiedere ... e credo per giunta,
che alcuni neanche lo sanno veramente.
Forse, solo unirsi ... senza fronzoli ...

Quando leggo a volte nei blog ... :D,
si lo faccio, ammetto ... si legge spesso,
che è per il piacere in sé e se lo fa a casa,
la moglie si sente usata ... vorrebbe conferme.


sienne
 

sienne

lucida-confusa
Quoto.

Solo che l'uomo per certi temi non vuole "civilizzarsi-emanciparsi" per convenienza propria. Altrimenti rischierebbe sul serio di essere stupido.
Ciao

guarda, ti quoto ...

Ma il giaccio, secondo me, sta divenendo sempre più sottile ...
Prima o poi, il salto lo devono fare. Ma con loro, anche alcune donne ... ;)


sienne
 

Nobody

Utente di lunga data
Ciao

guarda, ti quoto ...

Ma il giaccio, secondo me, sta divenendo sempre più sottile ...
Prima o poi, il salto lo devono fare. Ma con loro, anche alcune donne ... ;)


sienne
poco ma sicuro, e non solo nel rapporto tra i sessi...
 

sienne

lucida-confusa
poco ma sicuro, e non solo nel rapporto tra i sessi...

Ciao

È da vent'anni che aspetto ... :D
infatti. Proprio un insieme di cose, che poi,
le cose sono sempre collegate tra di loro.

Si è usato molto il termine "sfruttare" ...
quante cose sfruttiamo senza tener conto
delle conseguenze ... che sono globali ...

Le correnti che vanno contro, ci sono, però.


sienne
 

@lex

Escluso
Dimenticavo. ho cammbiato idea. Ha fatto benissimo a fare quello che ha fatto. Se il conte si comporta scorrettamente e di merda un motivo valido ci sará:mrgreen:
Amen
 

Nobody

Utente di lunga data
Ciao

È da vent'anni che aspetto ... :D
infatti. Proprio un insieme di cose, che poi,
le cose sono sempre collegate tra di loro.


Si è usato molto il termine "sfruttare" ...
quante cose sfruttiamo senza tener conto
delle conseguenze ... che sono globali ...

Le correnti che vanno contro, ci sono, però.


sienne
Assolutamente si!
Vero, fortunatamente ci sono... temo però che l'inerzia del fiume sia troppo forte...
 
Anni fa si prevedeva che, con la rivoluzione sessuale, e la disponibilità delle donne la prostituzione sarebbe scomparsa.
Se questo non è avvenuto significa che non si tratta di un problema contingente legato allo stress lavorativo ecc ma di qualcosa connaturato alla sessualità maschile.
Come ogni aspetto umano anche questo è culturale e dipendente dal contesto sociale e storico nelle sue motivazioni esplicite e nelle modalità di attuazione ma se ci si ferma alle modalità storiche non se ne esce e soprattutto, per me, si elude il problema.
Certamente è culturalmente modificabile. Se, come dice H7, pochi ammettono di averne usufruito è perché i più se ne vergognano socialmente, si potrebbe arrivare a vergognarsene per sé.
Beh se leggiamo la Bibbia.
I migliori uomini di Dio...
Furono fregati dalle prostitute eh?

A partire da Sansone...
 
Sì il nodo è la relazione. Quale relazione vogliono gli uomini, quale relazione vogliono le donne?
Siamo tutti frutto di un momento storico e di una serie di relazioni che ci fanno anche ricercare o ricoprire ruoli che ci rassicurano.
Cosa rassicura gli uomini nella relazione con la prostituta?
Ma non penso che gli uomini pensino che andare con na putana
sia relazionarsi ad una persona.

Piuttosto tornando a Lucarelli
Ma come è possibile che ancora oggi ci siano ragazze
che si lasciano irretire con quel sistema ?

Nessuna di loro è tornata a dire...
Guardate che poi in Italia si finisce a far la battona?
 

Flavia

utente che medita
non riesco a capire
a quale pagina
siano stati parcheggiati
i disabili:confused:
 
non riesco a capire
a quale pagina
siano stati parcheggiati
i disabili:confused:
NOn lo so
Ma la vedo dura
diventare clienti di prostitute
pur di "godere" del sesso!

Da queli che ho interpellato io
Le loro priorità sono altre...
 

Flavia

utente che medita
NOn lo so
Ma la vedo dura
diventare clienti di prostitute
pur di "godere" del sesso!

Da queli che ho interpellato io
Le loro priorità sono altre...
credo anche io
che le loro priorità quotidiane
per la maggior parte siano
ben altre
 
Anni fa si prevedeva che, con la rivoluzione sessuale, e la disponibilità delle donne la prostituzione sarebbe scomparsa.
Se questo non è avvenuto significa che non si tratta di un problema contingente legato allo stress lavorativo ecc ma di qualcosa connaturato alla sessualità maschile.
Come ogni aspetto umano anche questo è culturale e dipendente dal contesto sociale e storico nelle sue motivazioni esplicite e nelle modalità di attuazione ma se ci si ferma alle modalità storiche non se ne esce e soprattutto, per me, si elude il problema.
Certamente è culturalmente modificabile. Se, come dice H7, pochi ammettono di averne usufruito è perché i più se ne vergognano socialmente, si potrebbe arrivare a vergognarsene per sé.
Bon...
Proprio ieri sera girando per canali tv...mi sono imbattuto in cielo
Dove c'era una trasmissione che parlava del ruolo delle donnine...in certi mondi prettamente maschili.
Mondi della finanza, dell'imprenditoria....

In Francia c'è un raduno tra sindaci e imprenditori edili...
Ivi viene sponsorizzata anche l'entrata in certi locali per uomini...

Nonostante la cosidetta emancipazione
ci sono ancora mondi prettamente maschili no?

E pare che "pagare donnine" per sciogliere gli affari sia d'uopo.

Senonchè poi capitano i casini
Per cui tot personaggi francesi rischiano vent'anni di carcere per sfruttamento della prostituzione.

In Italia c'è qualcuno che finisce dentro per sto reato?

Il commento era
Il sesso è un mercato molto pericoloso.
Una volta che ti sei compromesso in quel mercato
devi sapere che se la cosa poi si viene a sapere sei sputtanato.

O sei ricattabile...
 
Sex: the american obsession della regista Esther Goldmann, che racconta l’atteggiamento contraddittorio che l’America ha sviluppato nei confronti del sesso e di tutto ciò che lo circonda, alternando comportamenti che esaltano l’astinenza, ad atteggiamenti più tolleranti.

Tutto questo senza dimenticare che gli USA sono i più grandi produttori e consumatori di pornografia al mondo.

In Sex, business and politics la regista Vanina Kanban porta alla luce la pratica frequente di come alcuni affari si concludano grazie “all’intercessione” di escort assoldate per l’occasione.

Il reportage prende spunto dallo scandalo del Carlton Hotel di Lille, nel quale Strauss-Kahn prese parte a una festa a luci rosse pagata, a quanto pare, dall’Eiffage, il terzo gruppo di ingegneria civile e dei lavori pubblici in Francia. Va, quindi, a delineare un intreccio inquietante fra politica, prostituzione e corruzione, che va dall’Europa agli Stati Uniti.


[video=youtube;qJ6mxpNj4UI]https://www.youtube.com/watch?v=qJ6mxpNj4UI[/video]
 

Fantastica

Utente di lunga data
Ve lo riporto, mi è piaciuto

Il “bischero” stupratore e assassino di prostitute (Più diritti, meno violenza!)

By laglasnost
Erano 16 le sex workers uccise in Italia lo scorso anno, senza contare quelle violentate, derubate, oggetto di violenze ad opera di persone che le prendono di mira per questioni di puttanofobia, razzismo, transfobia. Quest’anno ne abbiamo, per il momento, 3. Una era Zhanna Hashenko, ucraina, l’altra era una “giovane prostituta di origine albanese”, così ne parla la stampa. Poi c’è Andrea Cristina Zamfir, 26 anni, rumena, vittima di quella che il suo assassino ha definito una “bischerata”:

“Uccisa in modo barbaro: dopo una serie di sevizie sessuali, inginocchiata a terra, legata di spalle per poter essere aggredita, nella disperata ricerca di liberarsi come testimoniano le ecchimosi sulle braccia all’altezza dello scotch e lasciata morire così sotto un cavalcavia alle porte di Firenze, in via del Cimitero a Ugnano.”
Lei viene definita dagli investigatori, inizialmente, una “sbandata, che ha fatto un brutto incontro“, con un articolo che parla di “gente che si lamenta per la presenza di prostitute nella zona”. Perché le donne che si prostituiscono bisogna mandarle ancora più in periferia, dove corrono mille pericoli, dove non le vede nessuno, per motivi di decoro, per non far svalutare i prezzi delle case, perché è meglio lasciarle sole, mai in grado di poter contare neppure sulle colleghe, invece che consentire loro di esigere, legittimamente, garanzia di sicurezza, quando e se decidono di fare quel mestiere.
Pesa lo stigma e pesa, in questi casi, una situazione economica pessima che metteva Andrea Cristina in condizioni di prostituirsi per mantenere i figli. Quindi no, lei quel lavoro, se avesse avuto altre possibilità, non lo avrebbe probabilmente scelto. Come per tutte le precarietà possibili, alla fine, per campare fai quello che puoi e sarebbe utile se si pensasse a prevenire le violenze considerando innanzitutto questo: se questa donna avesse avuto un altro lavoro o avesse potuto svolgere il lavoro che stava facendo in totale sicurezza, sarebbe ancora viva?
Prima di ogni legge repressiva, che corrisponda ad una legittimazione della dimensione tutoriale delle istituzioni, prima di qualunque altra cosa bisognerebbe mettere le persone, le donne, in condizioni di poter scegliere e perché possano scegliere sarebbe il caso di:
- smettere con le politiche per l’immigrazione razziste, che criminalizzano i/le migranti e le condannano ad una condizione di ricattabilità, per cui possono cadere in mano a sfruttatori di qualunque tipo. Che Andrea Cristina fosse di nazionalità rumena poco conta perché i/le persone rumene, a parte fare le badanti, le cameriere o, quando sono più fortunate, poter frequentare corsi, spendendo soldi, per poter accedere ad altre professioni, non possono fare molto altro.
- smettere con politiche economiche che precarizzano il lavoro. Bisogna parlare di reddito perché senza reddito e casa non c’è libertà.
- regolarizzare la prostituzione affinché chi lo fa sia protetta da regole che possano essere utili a salvaguardare la propria incolumità. Se questa donna non fosse stata obbligata a restare in periferia, se avesse potuto condividere un appartamento con altre colleghe, cosa che oggi non puoi fare altrimenti ti becchi l’accusa di favoreggiamento, se avesse potuto esercitare quel mestiere avendo la possibilità di svolgerlo in una situazione protetta, non in clandestinità, assieme ad altre, le une attente alle altre, e se, ancora, le colleghe prima di lei, piuttosto che temere di essere rinchiuse in un Cie (immagino), avessero potuto segnalare in dettaglio, filmare, registrare, denunciare con precisione l’uomo che ora sappiamo essere uno stupratore, violento, femminicida, seriale, forse, oggi, sarebbe ancora viva.
Questo serve dire in relazione alla protezione delle vittime, perché non è possibile che sia necessaria la morte di una donna, definita perfino “sbandata” come se fosse sua la colpa della presenza in giro di questo pezzo di merda, per fare in modo che non succeda anche ad altre. Non è possibile che si ritenga utile soltanto la repressione perché la repressione, come sappiamo, interviene a cose fatte, quando c’è una donna morta e gente che piange quella perdita ed è magra consolazione vedere la sfilata di tutori farsi belli sulla stampa per dire “l’abbiamo preso… l’abbiamo preso” con tanto di dichiarazioni dei politici a ribadire che bisogna avere fiducia nella polizia. Come se il punto della questione fosse quello: rilegittimare le forze dell’ordine dopo le magre figure registrate nelle settimane scorse. Perché anche questo succede, sulla pelle delle donne.
Poi c’è la questione culturale e già mi si contorcono le budella a leggere “sbandata” o “bischerata” o comunque parole e frasi che banalizzano la questione, perché si trova anche qui il modo di ricondurre tutto alla scelta della vittima. E’ lei che è uscita fuori, a tarda notte, e dunque, cara, se esci e fai quella roba lì è chiaro che può succederti di tutto. Pessima cultura vuole che se resti a casa a fare la moglie e madre, sotto tutela di un buon marito, tutto questo non ti succederà mai. Peccato che, in realtà, come perfino le sex workers sanno, le violenze accadano più spesso in famiglia e dunque eccolo lì l’altro alibi fornito in questi giorni che sposta l’attenzione e decontestualizza questo episodio di violenza per riattribuirne l’origine semplicemente alla follia di un singolo mostro.
Siamo tutti salvi, i nostri mariti in casa sono a posto, la violenza è quella cosa che succede fuori e tutto ciò ha una valenza catartica per la società e il mondo intero. Vedete, care? Se voi restate a casa è tutto ok. Possiamo ricominciare a fidarci dell’istituzione familiare e poi possiamo ricominciare a parlare di violenza scissa da una cultura che viene veicolata da chiunque e che parla di possesso, ruoli di genere imposti, abuso sessuale e che proprio a causa di queste fughe sociali, di questi alibi collettivamente condivisi, viene affrontata poi con integralismi e una totale criminalizzazione della vita e della sessualità di tutti gli uomini, ovvero promuovendo leggi che parlano solo di violenza in ambito domestico perché è giusto lì che le donne devono sentirsi tutelate dallo Stato affinchè possano continuare a figliare e adempiere al ruolo di cura imposto.
La questione culturale non la risolvi sottovalutando le parole e neppure abdicando e consegnando ai tutori, i patriarchi buoni, la nostra salvezza. Servono strumenti, educazione e cultura, per l’appunto e cominciamo con il dire che quello che ha fatto questo signore non è affatto una “bischerata”. Si chiama violenza.
Quest’uomo ha usato queste donne per stuprarle, seviziarle, legarle e lasciarle morire in una posa che ricorda tanto l’esigenza di esorcismo sociale che viene realizzato sulle donne “puttane”. Un rito macabro che si realizza ogni volta che si ritiene di ridare purezza alle donne “sporche”, ogni volta che si attribuisce uno stigma negativo ad una donna o si celebra la sua conversione alla luce a partire dalle trasmissioni tv in cui assisti a una spettacolarizzazione perenne delle scelte ri-verginanti delle donne (i mea culpa, la purificazione in tv con assoluzione del pubblico…). Un rito che appartiene ad un immaginario che mischia il sacro e il profano, con una sessualità vissuta male, pensata male, di chi non si capisce con che valori sia stato cresciuto e lì mi interrogherei tanto su come sia stata recepita da quest’uomo la visione integralista di un certo contesto sessuofobo, repressivo, misogino e religioso che guarda alle donne come fonti del peccato e infligge loro una mentalità che corrisponde né più e né meno che ad una costante crocifissione pubblica, mediatica, sociale.
E dunque no, non è una bischerata. Il punto non è che lei, dopo l’azione a senso unico del suo assassino, invece che restare viva come le altre abbia fatto il terribile dispetto di crepare. Il punto è che un sadico violento ha stuprato e torturato tante donne e una di queste è morta, mentre le altre, seppur vive, sono comunque vittime della sua violenza. L’unica cosa è che sono puttane e le puttane si può solo reprimerle, marginalizzarle, silenziarle, calunniarle, mai ascoltarle e ritenerle parte integrante della società tanto quanto tutt* gli e le altr*. Ecco tutto.
 

free

Escluso
La storia di Andreaa Cristina la racconta il Corriere Fiorentino: la giovane donna era nata Hunedoara, in Transilvania, ma aveva vissuto per alcuni anni a Drobeta Turnu Severin insieme al fidanzato, di cui subiva regolarmente le botte. Poi si era sposata e, subito dopo, la coppia si era trasferita in Italia sperando di poter iniziare una nuova vita. Nel frattempo Andreea era diventata mamma di due bambini, che oggi hanno tre e un anno e che vivono in Romania con i genitori di lui. Ma nonostante raccontasse ai suoi famigliari di aver trovato lavoro in in ristorante, la vita di Andreea in Italia era tutt’altro che felice: aveva cominciato a fare uso di droghe e per procurarsi il denaro necessario era costretta a prostituirsi, obbligata anche dal marito.

e invece abbiamo visto nei tg il marito in lacrime, dire che questa povera ragazza era uscita per andare a fare la baby sitter...
ma nell'articolo riportato da Fantastica si farnetica di prostitute che se "libere" di scegliere avrebbero potuto avvisare e segnalare, e nemmeno 2 parole su questo bell'esemplare di marito pure bugiardo e infame, sulla dipendenza dalla droga e sull'ambiente terribile da cui venivano
poi però ovviamente gli ipocriti sono sempre gli altri, immersi nella catarsi...ma per piacere!!!
 
La storia di Andreaa Cristina la racconta il Corriere Fiorentino: la giovane donna era nata Hunedoara, in Transilvania, ma aveva vissuto per alcuni anni a Drobeta Turnu Severin insieme al fidanzato, di cui subiva regolarmente le botte. Poi si era sposata e, subito dopo, la coppia si era trasferita in Italia sperando di poter iniziare una nuova vita. Nel frattempo Andreea era diventata mamma di due bambini, che oggi hanno tre e un anno e che vivono in Romania con i genitori di lui. Ma nonostante raccontasse ai suoi famigliari di aver trovato lavoro in in ristorante, la vita di Andreea in Italia era tutt’altro che felice: aveva cominciato a fare uso di droghe e per procurarsi il denaro necessario era costretta a prostituirsi, obbligata anche dal marito.

e invece abbiamo visto nei tg il marito in lacrime, dire che questa povera ragazza era uscita per andare a fare la baby sitter...
ma nell'articolo riportato da Fantastica si farnetica di prostitute che se "libere" di scegliere avrebbero potuto avvisare e segnalare, e nemmeno 2 parole su questo bell'esemplare di marito pure bugiardo e infame, sulla dipendenza dalla droga e sull'ambiente terribile da cui venivano
poi però ovviamente gli ipocriti sono sempre gli altri, immersi nella catarsi...ma per piacere!!!
Dice Oscho tu sei il mondo...
E quando lo disse a Don Giovanni
Lui rispose e grazie al casso che lo so!

Allora quella che ho conosciuto io è serba.
Nome d'arte Lilith.
Dato che era il marito che l'ha iniziata alla strada, preferì continuare da sola.
Oggi ha due lauree, e tot immobili di sua proprietà a Milano.
E se ne frega dell'ex marito...:cool:

Ma ovvio lei NON AMA gli uomini.
 

sienne

lucida-confusa
Ciao

non capisco bene ...
perché cambia qualcosa?
Si sa, che ci sono vari retroscena ...
Ma la questione rimane ugualmente ...


sienne
 
Stato
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